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Si può misurare la qualità sonora? Non credo


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Inviato

bisognerebbe però quantificare l' enorme in scala audiofila. comunque personalmente mai creduto alle prove in cieco in questo ambito, quando ascolti usi tutti i sensi compresa appunto la vista e se non lo fai sei in qualche modo menomato.

  • Melius 1
Inviato
13 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Il test in cieco non si fa per scegliere qualcosa (tranne i test in cieco di massa su dato statistico) ma per vedere se il soggetto sente effettivamente una variazione del tipo è uguale o discernibile.

si ma Lincetto secondo me spiega bene  perchè questa metodologia non sia affidabile per cogliere reali differenze (almenochè, aggiungo io, queste non siano davvero macroscopiche). La mie esperienze sono le stesse sue: conosci davvero le caratteristiche sonore di un apparecchio quando puoi ascoltarlo a casa tua nel tuo impianto per qualche giorno, poi lo togli e rimetti l'apparecchio precedente, le differenze appariranno subito chiare.  I test in cieco comunemente intesi, come li intendi tu insomma, secondo me in realtà si traducono in test sull'ascoltatore più che sull'apparecchio.

Inviato

@ilmisuratore I formati digitali sono sequenze di bit, che diventano sequenze di voltaggi. se ne riproduci uno dopo l'altro e ti aspetti un risultato sonoro identico, ti aspetti che le tue elettroniche e i tuoi diffusori forniscano prestazioni immutabili nel tempo. prestazioni magari misurabili con apparecchiature domestiche.  invece subiscono interferenze. tutte le elettroniche. quindi i formati digitali certo che sono identici, ma l'esperimento di ascoltarli uno dopo l'altro... no. affatto. 

se la corrente elettrica fosse una costante che poco influisce, le alimentazioni non le curerebbero. invece le curano. in hi fi. 

nel Pro le curano per non farle friggere. nell'hi fi per farle stabili e poco rumorose. gli stessi chassis sono di metallo per un motivo: potrebbero farli in plastica se contasse solo la prestazione acustica rilevata in ambiente. 

il clock: negli studi di registrazione seri lo hanno e molto accurato, poco sensibile alle interferenze e con un basso rumore di fase. 

far finta che un impianto suoni sempre uguale è la stessa semplificazione che porta a sostenere che suoni con una qualità che varia a seconda di quello che misuri in ambiente, misurandolo addirittura con apparecchiature domestiche. 

è grossolano. è anti scientifico. 

 

ilmisuratore
Inviato
3 minuti fa, audio2 ha scritto:

usi tutti i sensi compresa appunto la vista e se non lo fai sei in qualche modo menomato.

Infatti l'ascoltatore in questo modo percepisce secondo la somma di tutti i sensi.

Spesso avviene in condizioni di parità assoluta di misure, ma se l'obiettivo è quello di percepire una sensazione va bene lo stesso e va bene per tutto.

Se l'obiettivo invece mira a scoprire se effettivamente sto percependo in modo diverso da quello che mi arriva alle orecchie (solo orecchie) allora servono misure e confronti in cieco. (ma anche solo misure, specie sugli apparecchi)

ilmisuratore
Inviato
7 minuti fa, Superfuzz ha scritto:

si ma Lincetto secondo me spiega perfettamente perchè questa metodologia non sia affidabile per cogliere reali differenze (almenochè, aggiungo io, queste non siano davvero macroscopiche). La mie esperienze sono le stesse sue: conosci davvero le caratteristiche sonore di un apparecchio quando puoi ascoltarlo a casa tua nel tuo impianto per qualche giorno, poi lo togli e rimetti l'apparecchio precedente, le differenze appariranno subito chiare.  I test in cieco comunemente intesi, come li intendi tu insomma, secondo me in realtà si traducono in test sull'ascoltatore più che sull'apparecchio.

Piu la differenza è piccola, e piu è legata all'aspetto tempo dipendente dell'uomo.

Queste ipotetiche differenze sono spesso frutto della percezione. (non dico immaginazione perchè non voglio sollevare polemiche)

Inviato

si ma allora torniamo al fatto che come dice superfuzz in realtà si testa l' ascoltatore, non l' impianto.

noi ascoltiamo come ascoltiamo nel complesso, bene o male che sia ed il termine di paragone a questo punto diventa come siamo fatti noi.

ilmisuratore
Inviato
10 minuti fa, emaspac ha scritto:

I formati digitali sono sequenze di bit, che diventano sequenze di voltaggi. se ne riproduci uno dopo l'altro e ti aspetti un risultato sonoro identico, ti aspetti che le tue elettroniche e i tuoi diffusori forniscano prestazioni immutabili nel tempo. prestazioni magari misurabili con apparecchiature domestiche.  invece subiscono interferenze. tutte le elettroniche. quindi i formati digitali certo che sono identici, ma l'esperimento di ascoltarli uno dopo l'altro... no. affatto. 

se la corrente elettrica fosse una costante che poco influisce, le alimentazioni non le curerebbero. invece le curano. in hi fi. 

nel Pro le curano per non farle friggere. nell'hi fi per farle stabili e poco rumorose. gli stessi chassis sono di metallo per un motivo: potrebbero farli in plastica se contasse solo la prestazione acustica rilevata in ambiente. 

il clock: negli studi di registrazione seri lo hanno e molto accurato, poco sensibile alle interferenze e con un basso rumore di fase. 

far finta che un impianto suoni sempre uguale è la stessa semplificazione che porta a sostenere che suoni con una qualità che varia a seconda di quello che misuri in ambiente, misurandolo addirittura con apparecchiature domestiche. 

è grossolano. è anti scientifico. 

Infatti è scientificamente possibile misurare la stabilità e ripetibilità del segnale che arriva ai morsetti del diffusore.

Se l'appartamento non si trova in prossimità di una centrale elettrica o stazione radio non noterai sostanziali variazioni.

Quelle dell'uomo si, tempo dipendente.

Inviato

scusa io adesso sto uscendo, quindi con calma, ma come fai a parificare le rcf di prima con le atc ? 

dsp, dirac, trattamento passivo ecc ecc non so, chiedo. sia mai che un giorno mi folgori anche io.

ps: brutte forte comunque le rcf. piuttosto secondo te come vanno le neumann attive ? mai sentite ?

Inviato

@ilmisuratore e invece no. approccio da elettricista. misuri grandezze che non certificano nulla di ciò che ascolti. 

ilmisuratore
Inviato
2 minuti fa, audio2 ha scritto:

si ma allora torniamo al fatto che come dice superfuzz in realtà si testa l' ascoltatore, non l' impianto.

noi ascoltiamo come ascoltiamo nel complesso, bene o male che sia ed il termine di paragone a questo punto diventa come siamo fatti noi.

Le misure testano l'apparecchio.

La prova senza vedere (non mi piace il termine "cieco") testano se l'ascoltatore in base alle misure non sente differenze.

Questo perchè non sempre le misure risultano incontrovertibili sui valori, ma qui si può approfondire.

Inviato
1 ora fa, Vmorrison ha scritto:

Suona benissimo

Non lo metto in dubbio ma suonerà senza tutte le possibilità operative che si hanno con un ampli per chitarra 

ilmisuratore
Inviato
1 minuto fa, emaspac ha scritto:

e invece no. 

Non si può dunque stabilire la ripetibilità di un setup audio ?

 

3 minuti fa, audio2 ha scritto:

scusa io adesso sto uscendo, quindi con calma, ma come fai a parificare le rcf di prima con le atc ? 

dsp, dirac, trattamento passivo ecc ecc non so, chiedo. sia mai che un giorno mi folgori anche io.

Audio2 è rivolta a me la domanda ?

Inviato

@ilmisuratore no. a meno di misurare e analizzare con uno oscilloscopio tutte le tensioni e tutte le correnti dalla presa al muro fino ai diffusori. smontando le elettroniche una per una. e in un ambiente di laboratorio, non in casa. 

se lo fai e poi organizzi queste centinaia di migliaia di misure in un sistema coerente, magari puoi estrapolare qualche assioma sulla qualità percepita. 

ma solo per quel sistema. 

assumere il sistema come una  scatola nera significa che i risultati ai morsetti ne certificano la caratteristica che vuoi misurare. se questa caratteristica è la qualità della riproduzione, non hai misure che la certificano. 

Inviato
35 minuti fa, grisulea ha scritto:

Esattamente, cervin Vega comprese. Altro che scatolame con wooferini.

Le CV in confronto ad un diffusore come le apertura altra ne escono umiliate sotto ogni aspetto 

Inviato

@ilmisuratore ciao, mi interesserebbe la tua posizione riguardo le sorgenti.

in particolare il famoso setup analogico disco in vinile + giradischi, come si pone in termini di misure rispetto ad un setup di liquida? 

Lo chiedo da liquidista, i dischi ormai sono pura collezione per quanto mi riguarda.

grazie

Inviato
11 minuti fa, Cano ha scritto:

Non lo metto in dubbio ma suonerà senza tutte le possibilità operative che si hanno con un ampli per chitarra 

Sicuramente, ma era per rispondere ai tecnici del forum che hanno paura di attaccare una chitarra acustica allo stereo e dubitano sulla qualità 

ilmisuratore
Inviato
2 minuti fa, emaspac ha scritto:

no. a meno di misurare e analizzare con uno oscilloscopio tutte le tensioni e tutte le correnti dalla presa al muro fino ai diffusori. smontando le elettroniche una per una. e in un ambiente di laboratorio, non in casa. 

se lo fai e poi organizzi queste misure in un sistema coerente, magari puoi estrapolare qualche assioma sulla qualità percepita. 

ma solo per quel sistema. 

Il laboratorio non c'entra.

Se vuoi scoprire se a casa tua ogni riproduzione dello stesso brano musicale è diverso dal successivo puoi farlo benissimo.

Metodo, segnale adatto e attrezzi attinenti.

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