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Si può misurare la qualità sonora? Non credo


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2 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Se dovesse registrare con queste scelte dico che è meglio cambiare mestiere.

guarda che spesso lo fanno apposta per far andare discretamente certi brani che verranno suonati appunto in impianti di bassa qualità, visto il target di pubblico.

1 minuto fa, ilmisuratore ha scritto:
3 minuti fa, one4seven ha scritto:

L'unica edizione "compressa" di quel CD è il remaster del 1997.

E suona peggio

Vero, cmq si tratta di una registrazione nata digitale. Il SACD è stato creato partendo dal PCM "originale".

11 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

vedo che il discorso va verso la modifica del segnale in ingresso affinchè si adegui in uscita il risultato di un altro diffusore.

no, io non sto andando verso nessun discorso, chiedo solo come in pratica si possa far somigliare un diffusore ( rcf ) che definire da palestra è già tanto ad uno ( atc ) che peraltro non ho mai sentito, ma pare che vada stra bene anche per gli audiofili

ilmisuratore
2 minuti fa, audio2 ha scritto:

guarda che spesso lo fanno apposta per far andare discretamente certi brani che verranno suonati appunto in impianti di bassa qualità, visto il target di pubblico.

Se sovramodulato/compresso, ma se i picchi sono saturati (oltre lo 0dBFS) significa che l'ha semplicemente distorto.

53 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Diciamo che la qualità si puo misurare, ma l'ascoltatore può preferire altro.

Bisogna scrivere: la preferenza dell'ascoltatore è misurabile ? no.

La preferenza dell'ascoltatore stabilisce la qualità ? no

Semplice riassunto,molto chiaro,che alcuni stanno dicendo da oltre 100 pagine.

5 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Il vinile lo avranno smembrato di meno rispetto alla versione del 97.

Sicuro. Capita spesso così. Ma poi quando escono con un digitale fatto a dovere, non c'è più bisogno del vinile.

ilmisuratore
6 minuti fa, audio2 ha scritto:

chiedo solo come in pratica si possa far somigliare un diffusore ( rcf ) che definire da palestra è già tanto ad uno ( atc ) che peraltro non ho mai sentito

Utilizzando una tecnica specifica, quella della "ricostruzione dell'informazione" 

Serve un algoritmo che adegui il segnale in uscita dell'uno con il segnale d'uscita dell'altro modificando in ingresso la parte relativa ai parametri lineari di fase e risposta in frequenza.

Il fatto non è applicabile tra diffusori che distorcono o si portano a distorcere.

4 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

Utilizzando una tecnica specifica, quella della "ricostruzione dell'informazione" 

ok grazie per l' info. ma nel concreto come si fa ? c'è un processore sonoro da qualche parte nel sistema, un dsp, un dirac, un eq. parametrico digitale, drc, quello che vuoi tu.

1 ora fa, Silver ha scritto:

La domanda potrebbe essere contraria se si ritiene ottimo un ascolto con pessime misure non è che l’ascoltatore non è così abile come crede?  Oppure preferisce/prevalgono gli aspetti puramente artistici?

per me sono 2 cose che proprio non stanno insieme.

ilmisuratore
1 minuto fa, audio2 ha scritto:

ok grazie per l' info. ma nel concreto come si fa ? c'è un processore sonoro da qualche parte nel sistema, un dsp, un dirac, un eq. parametrico digitale, drc, quello che vuoi tu.

Le DRC si adattano meglio per sistemare la parte bassa in ambiente e per rendere piu lineare un sistema. 

Occhio però perchè se usati male non fanno di certo felici i palati piu fini.

Mentre per assottigliare le differenze tra apparecchi o diffusori bisogna studiarci sopra, si potrebbe fare (tecnicamente possibile) ma dovrei progettare il/un modo.

 

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