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Melius Club

Si può misurare la qualità sonora? Non credo


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Inviato
2 minuti fa, emaspac ha scritto:

ci rifletti e arrivi alla conclusione che le armoniche che mancano se le sono mangiate le elettroniche. 

un qualcosa del genere lo avevo sperimentato anche io, pur con macchine non molto costose alle quali

avevo dato la colpa, ma non è che tutti si possono mettere in casa apparecchi da 10k a botta.

comunque tolto tutto ed ho ricominciato a sentire la musica.

Inviato
6 minuti fa, emaspac ha scritto:

se non ci arrivi, non hai mai ascoltato un pianoforte dal vero e un sistema che lo riproduce bene. 

questa è la vera realtà. 

Forse invece non avete mai ascoltato un buon sistema con DRC...

  • Melius 1
Inviato
2 ore fa, Oscar56 ha scritto:

Evidentemente mi sono spiegato male. Rispondendo a emaspac il quale sostiene, se non ho capito male, che l'ambiente è l'ultimo dei problemi, mi domandavo il perché alle mostre si senta mediamente male imputando la cosa, non da parte di emaspac naturalmente ma dalla stragrande maggioranza, alle salette non idonee, ma se queste non sono il problema cosa manca agli organizzatori per far suonare gli impianti al livello almeno di quello di @

Evidentemente la soluzione  dovrà  risultare più  complessa di quanto possa apparire.

Normalmente si attribuiscono nefandezze agli ambienti che poi in realtà appaiono essere ben più adeguati di quanto si possa disporre in ambiente domestico, quantomeno per la libertà di posizionamento e per la possibilità  d'intervenire temporaneamente  anche in modo invasivo.

Assunto che l'installatore abbia in memoria un risultato  ben superiore rispetto alle aspettative degli ascoltatori, 

condizione necessaria  è  che abbia chiaro in partenza quale sia  risultato  da conseguire, e quale il metodo da applicare di volta  finalizzato al raggiungimento  dello stesso.

Si presume inoltre che il nostro installatore abbia ben chiara l'esistenza dell'enorme   quantità  di variabili potenzialmente in grado di impedire il conseguimento del risultato prefissato, e per ciscuna di essere conosca il relativo metodo per impedire che la loro azione avversa possa compromettere il raggiungimento dell'obiettivo.

 

Quello che succede nel mondo reale è villa il procedere empiricamente per tentativi (trial&error), proviamo questo, proviamo quell'altro, sposta in avanti , sposta indietro, convergi, divergi, proviamo quel cavo, no quell'altro, gira la spina, metti un pannello, metti dei piedini, toglili, metti le punte, il risuonatore, il rigeneratore, il condizionatore, il trasformatore,  etc... il tutto  nel tentativo, come massima aspirazione,  di minimizzare deficienze delle quali non si conosce l'origine.

Come mai   non si ricorra a misurazioni che potrebbero, anzi dovrebbero agevolare il percorso di ottimizzazione?

Se nessuno opera in tal senso, ci si dovrebbe chiedere se si tratti o meno, di pura ignoranza o puro masochismo, o se invece, trattandosi di professionisti,  di  sedimentata consapevolezza, in condizioni di estrema variabilità,  della sostanziale inutilità  di un tal modo di procedere.

Inviato
21 minuti fa, leonida ha scritto:

Come mai   non si ricorra a misurazioni che potrebbero, anzi dovrebbero agevolare il percorso di ottimizzazione?

Per il più banale dei motivi. Prendi un lettore, un amplificatore, due diffusori. Li misuri fin che ti pare e dopo aver spostato avanti ed indietro, a destra ed a sinistra, girato la spina e cambiato il cavo, hai finito le possibilità. Qualsiasi nefandezza tu abbia visto alle misure te la devi tenere. Tanto che anche sistemi a 5 zeri suonano male.

Inviato

@leonida buongiorno, 

credo che tu abbia ragione ma solo in parte. Sicuramente le variabili sono molte. Credo che si debba agire con metodo la prima cosa è trattare la sala seriamente per eliminare la prima variabile. Fortunatamente i parametri sono misurabili è i risultati facilmente valutabili. Soluzioni estetiche di ogni tipo.  Naturalmente senza impianto. Poi secondo me puoi cominciare la vera ricerca sulle elettroniche, sui diffusori ed eventuali accessori. Se non si segue questa strada secondo me si brancola nel buio. La domanda è si vuole veramente raggiungere il risultato? O una parte del divertimento è la ricerca. 

Inviato
45 minuti fa, Silver ha scritto:

trattare la sala seriamente per eliminare la prima variabile. Fortunatamente i parametri sono misurabili è i risultati facilmente valutabili

Non consideri la più  grande delle variabili, il continuo cambiamento della situazione acustica dovuto all'avvicendarsi del pubblico in misura estremamente casuale, ed il posizionamento casuale degli ascoltatori che dovranno esprimere, tutti indistintamente ed indipendentemente da gusti ed opinioni,  un parere comunque positivo se non entusiastico.

Tutto ciò,  stando al responso microfonico,  , avendo ciascuno di essi  ascoltato qualcosa di diverso e quindi in modo del tutto differente.

 

Risulta, appena confermato in questo thread da un esperto di acustica, che se e quando tutto funzioni a dovere, lo si percepisce da qualsiasi angolazione ed anche da altra stanza o ambiente, il che cozza pesantemente col concetto  con l'attendibilità acustica  del responso strumentale in particolare, della risposta misurata sull'asse che presenta già importanti deviazioni a trenta o quaranta gradi corrispondenti ad un lieve spostamento della testa dell'ascoltatore.

Pertanto, ovviamente,  il nostro installatore, trattandosi di una dimostrazione pubblica, dovendo avere come primo obiettivo  che tutti ascoltino perfettamente da qualsiasi angolazione, che la qualità sonora non vari  e resti ottimale  in relazione alle  variabili condizioni della sala d'ascolto, e che questo avvenga  qualunque sia la  qualità del contenuto  da riprodurre, impiegherà l'acqua conoscenza affinché tutto ciò avvenga indipendentemente dalla sala che gli venga assegnata.

Il risultato  acustico, in ultima analisi,  non dovrà  variare in relazione al volume d'ascolto, dovrà quindi il bilanciamento tonale rimanere perfettamente costante da qualsiasi angolazione ed a qualsiasi livello di pressione sonora, fermo restando  ovviamente  il limite fisico del sistema.

 

 

  • Thanks 1
Inviato

@leonida scusa non ho letto con accuratezza parlavo di sala privata una ricerca personale.

una sala pubblica va comunque trattata correttamente poi certo che le variabili  sono moltissime non ci sono dubbi.

Inviato

Le fiere audio sono le meno indicate per ascoltare impianti con l'intento di dare giudizi. Lo stesso visitatore non è nelle condizioni psicofisiche ottimali. Le stanza in affitto non possono essere stravolte per la correzione, inoltre il tempo a disposizione per gli stessi espositori è scarso per operare in modo serio. 

  • Thanks 1
Membro_0023
Inviato

Qualcuno mi spiega, cortesemente, il significato esatto di "focalizzazione"?

Inviato

@leonida La riproduzione stereofonica avviene in un solo punto. Quindi uno ed uno solo degli ascoltatori dovrebbe esprimere un parere, alternandosi agli altri pochi presenti. Confrontando poi il responso medio degli ascoltatori con le misure. Ovviamente non significa che ad un metro si sentirebbe male, dipende anche dalla dimensione della sala. Se spostandoti di due metri finisci in angolo non è come rimanerci comunque distanti. 

Inviato

Quello che dovrebbe accadere in una sala privata  è lo stesso di quanto normalmente  avviene in una sala pubblica o in un auditorium.

In particolare ascolto con qualità  sonora costante indipendentemente del volume d'ascolto, fermi restando  ovviamente  i limiti fisici, del sistema, ed intatta percezione del bilanciamento tonale e della qualità  sonora complessiva da qualsiasi  angolazione e da qualsiasi altro ambiente  contiguo.

Sembrerebbe  troppo ma non lo è,  è  quello che avviene normalmente  con strumento acustici, o piu genericamente,  con stimoli acustici naturali in normali ambienti.

Se una riproduzione  aspirasse ad  essere qualificata come naturale, dovrà  quantomeno ottemperare ai criteri basilari  della naturalezza

Inviato
10 ore fa, emaspac ha scritto:

 la focalizzazione non si ottiene con l'ambiente. che è solo un ingrediente e non è il più importante, a meno che non sia disastroso. prima ci sono i diffusori per la focalizzazione [...]

Non capisco: l'ambiente se è disastroso allora contribuisce in negativo? E quando non lo è non contribuisce?

L'ambiente contribuisce sempre. Ed è tra gli ingredienti, non più importanti, fondamentali.

La focalizzazione, che anche secondo me è parametro strategico per un corretto ascolto stereofonico in alta fedeltà, dipende senz'altro dalla qualità dei diffusori, ma sempre, sempre, sempre in relazione con lo scatolotto che li contiene, che si chiama ambiente.

Infine, l'esempio è estremo ma... prendete un iPhone o uno smartphone recente, posizionatelo orizzontalmente, mettete un brano anche da Youtube ed ascoltate: incredibile ma c'è focalizzazione ed immagine 3d anche lì. Funziona in casa, funziona all'aperto, Si genera un mini triangolo d'ascolto con fonte stereofonica - gli smartphone di ultima generazione, se posizionati in orizzontale emettono sia dall'auricolare che dagli altoparlantini in basso, generando due canali - dove il contributo ambientale è pressoché nullo. 

Però prima di ribattere fate una cortesia, provate.

Inviato
26 minuti fa, grisulea ha scritto:

@leonida La riproduzione stereofonica avviene in un solo punto. Quindi uno ed uno solo degli ascoltatori dovrebbe esprimere un parere, alternandosi agli altri pochi presenti. Confrontando poi il responso medio degli ascoltatori con le misure. Ovviamente non significa che ad un metro si sentirebbe male, dipende anche dalla dimensione della sala. Se spostandoti di due metri finisci in angolo non è come rimanerci comunque distanti. 

Al puro ascoltatore non interessa la riproduzione  stereofonia, abitualmente  non sa neanche in cosa consista esattamente,  e tantomeno ne conosce le annesse problematiche di hot spot e quant'altro.

ll normale ascoltatore, nel mondo reale della fruizione strettamente musicale,  reagisce positivamente ad una particolare modalità  espressiva della  qualità sonora.

Se la si conosce e se si è  in grado di produrla, si avrà  in quel caso il pieno controllo della reazione  emotiva dell'ascoltatore.

Questa  può essere realizzata in monofonia  ed in monofonia potra' esser perfettamente percepita, ancor di più  che in stereo secondo alcune scuole di pensiero.

 Basterà quindi  un solo diffusore ed indipendentemente dalla posizione d'ascolto.

Se il risultato  non sarà  ottimale ascoltando  in campo ravvicinato in mono da un solo diffusore,  non saranno gli artefatti illusori  della stereofonia a risolvere, anzi quest'ultima metterà  ancora più  in evidenza con serie deviazioni dalla sua correttezza potenziale  ogni tipo di artefatto acustico facilmente  inquadrabile e riscontrabile in monofonia.

In poche parole, non esiste accuratezza stereofonia se preliminarmente l'ascolto in mono da uno dei due diffusori dovesse rivelare deviazioni del bilanciamento  tonale e dell'accuratezza di ciascun parametro che contribuisca alla formazione  del concetto di qualità  musicale.

 

 

 

Inviato

Il concetto di stereofonia, a cui ogni buon impianto dovrebbe oggettivamente ottemperare! Il concetto di "gusto personale" questa volta non è applicabile e lo lasciamo a campi più idonei!

hifi_stereofonia.gif

  • Thanks 1
Inviato
11 ore fa, emaspac ha scritto:

se non ci arrivi, non hai mai ascoltato un pianoforte dal vero e un sistema che lo riproduce bene. 

questa è la vera realtà. 

ok sarà così.😪

Inviato

@Paperinik2021 adesso te la cerco, comunque quando i contorni degli strumenti o voci non sono confusi velati, ma definiti solidi nella spazio. Piani sonoro nero infrastrumentale…

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