Martin Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 I "pesticidi" intesi come sostanze di sintesi nascono in laboratorio a fine '800 e cominciano a diffondersi in campo a fine anni '30. Curiosità: La principale classe di questi, gli "organofosforici", nasce come miglioramento dei precedenti "organocloruri" proprio per migliorare la degradazione in ambiente della molecola e di conseguenza il "periodo di carenza" tra irrorazione e raccolto ed il residuo cumulato sul prodotto. I nuovi composti si degradavano molto meglio dei precedenti, e questo - oltre alle ovvie spinte commerciali - ha determinato una certa "larghezza" nei dosaggi. L'analisi di tossine naturali precede di qualche decina d'anni la scoperta dei pesticidi di sintesi (metà 800 per il rotenone, che tuttavia è un devastante "kill-all" anche per le specie utili, pesci compresi) mentre è dei primi del '900 lo studio di antagonisti naturali selettivi e a brevissima (anche troppo) carenza, come il BT. 1
Oste onesto Inviato 13 Luglio 2021 Autore Inviato 13 Luglio 2021 E del glifosato che ne dite? https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/vero-glifosato-un-erbicida-diffuso-mondo-cancerogeno
audio2 Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 il glifo è quasi sicuramente cancerogeno, sempre per l' operatore, poi ha un' altra serie di contro indicazioni. non viene ancora tolto per la resistenza dei produttori e dei coltivatori, in quanto semplifica di molto le lavorazioni del terreno ed il numero di passaggi con le macchine; in ogni caso forse dall' anno prossimo lo eliminano del tutto ed alleluja meglio tardi che mai. comunque tutti i prodotti sono più o meno pericolosi, la maggior parte di quelli sintetici ha il divieto di rientro in coltura trattata per l' operatore per almeno tre giorni dall' irrorazione. cioè presente il film blade runner il secondo, con il tipo che andava nei campi coltivati vestito come un' astronauta ? non è fantascienza, è già così se tratti con i prodotti e non hai la macchina con la cabina pressurizzata ad ossigeno. ( cioè dovrebbe essere così per l' operatore ).
mchiorri Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 4 ore fa, maurodg65 ha scritto: Quindi si potrebbe realmente sfamare il mondo con l’agricoltura bio? si potrebbe, cambiando anche la tipologia di consumo nei paesi più ricchi.... pensa a quanto cibo viene perso /sprecato. E' molto difficile, quasi utopico, ma ci potrebbero essere le risorse....... molti dei miei colleghi non ne sono convinti. Devi rovesciare il paradigma, cosa molto difficile. 1
pino Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 @Schelefetris Invidia,in particolare per le prugne bianche,ormai impossili da trovare mature.( Milano ) A Fano gli anni scorsi le trovavo grandi come le mele.
Martin Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 "non trattato" non è una certificazione "bio". Di solito si riferisce al solo trattamento post-raccolta con fungicidi e ceratura ma nulla dice sui trattamenti in campo. 1
Schelefetris Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 @pino ho la taglia media bianca, la classica coscia di monaca tonda e la più rustica oblunga sempre color tonaca/violacea come per le albicocche le piccole sono più saporite. non ce ne sono tutti gli anni perchè come detto prima, a parte il ramato, non do nulla. Concime naturale (foglie frutti che cadono) e un anticchia di stallatico...
alberto1954 Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 Ho degli amici che producono bio in maniera seria.. da piu di 20 anni...ed i controlli ci sono. All'interno della loro associazione ho conosciuto anche altri produttori bio del territorio (Marche) e sono persone serie, infatti non sono ricchi. Che poi il bio sia di moda e tiri.. e che alcuni furbetti salgano sul carro e combinino pasticci... è sicuro!! Ma non buttate il bambino insieme all'acqua sporca ...
andpi65 Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 Il 11/7/2021 at 16:42, Schelefetris ha scritto: io mi fiderei di più dall'esame del prodotto finito. Nella zona in cui vivo in molti campano oltre che di turismo di agricoltura ( al netto di belle realtà imprenditoriali in altri settori che si fatte un mercato a livello nazionale e non solo) . Parlo di quelli che conosco ( parenti ed affini) da cui mi servo per il fabbisogno casalingo di verdura e frutta .Mi dicono che interi campi di coltivazioni vengono acquistati, da noi, dall'Orogel . I loro agronomi seguono passo passo le coltivazioni indicando cosa fare , come e quando e prima del raccolto fanno un esame a più campioni della coltivazione. Se hai sgarrato con i pesticidi e li rilevano all'atto del raccolto la vendita te la friggi e ti tocca cercare un'altro compratore e non fanno biologico, per quello c'è Alce Nero in zona , ottimi prodotti, un pò più cari ma ottimi...ma in questo campo @mchiorri è sicuramente più esperto e potrà dire la sua, se vuole, con competenza.
Martin Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 La mia produzione di frutta si limita a delle succose "nespole giapponesi", l'albero non è nemmeno mio, curo quello di un'aiuola pubblica davanti casa dei miei. Trattamenti zero. Quest'hanno ha dato circa 11kg di frutti dei quali raccolti 6, l'anno scorso 8 kg tutti raccolti. Tra poco procederò con la potatura post-raccolto che interesserà un bel 50% della massa verde. Per favorire l'aspetto e la taglia media dei frutti dovrei cascolare a mano lasciando 3 fruticini per grappolo ma non ho mai il tempo per farlo al momento giusto.
Schelefetris Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 io quet'anno zero nespole, mandorle e gelsi, suppongo per via delle grandinate durante la fioritura.
corrado Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 @pino certo che 4€ un chilo di limoni è proprio un furto.
audio2 Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 se le cose le vuoi buone quello costa, ed è ancora poco.
audio2 Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 comunque mettiamocela pure via, in futuro secondo me ci saranno due strade, la super qualità del piccolissimo produttore con coltivazioni antiche resistenti a quasi tutto e/o lotta integrata che costerà una botta quindi solo per consumatori benestanti e la produzione di massa che se vogliamo eliminare o quasi i pesticidi dovrà avvenire in serra con atmosfera controllata ed idroponica. personalmente ho provato delle piante geneticamente modificate ( vite ) contro le malattie con risultati molto scarsi, quindi non credo a questa soluzione, perlomeno per ora.
pino Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 @corrado Milano....a volte raramente si trova buona la frutta e la verdura di stagione. Non c'è la cultura del buon cibo genuino che vi è in molte altre regioni ,lo sviluppo industriale ha fatto dimenticare le origini. Adesso sempre meno industrie,e poche origini.
mchiorri Inviato 13 Luglio 2021 Inviato 13 Luglio 2021 @andpi65 Andrea, confermo quanto dici.... Alce Nero era/è un'istituzione... 1
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