maverick Inviato 12 Ottobre 2023 Inviato 12 Ottobre 2023 Sempre molto interessante. Ad un primo, fugace, ascolto devo dire che pur ammirando il mostruoso controllo tecnico, questa interpretazione così particolare, con note così sgranate e poco "legato" ..mi lascia un po' perplesso e sbigottito. Dovrò riascoltare ancora.. e cercare di capirci di più, ammesso che ci riesca.
Lolparpit Inviato 12 Ottobre 2023 Inviato 12 Ottobre 2023 @maverick Condivido. Noto che il pianista dà una forte caratterizzazione sonora, mentre l’orchestra lo segue, o meglio insegue come può. Già il I di Chopin è particolare come orchestrazione, e qui lo sbilanciamento verso il solista è ancora maggiore. Trovo momenti molto belli, certi passaggi cantabili del I mov, oppure il Larghetto, molto intenso, e anche il Rondo finale, la cui scrittura virtuosistica esalta Sokolov. Poi, dal punto di vista pianistico, è interessante vedere come GS realizzi questo suono molto nitido e sgranato, con grande articolazione. Pianisticamente è una macchina da guerra…
Questo è un messaggio popolare. Lolparpit Inviato 13 Novembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Novembre 2023 Sentito di recente ad Avezzano. Grazie alle defezioni degli abbonati della prima fila, ho assistito a tutto il recital a pochi metri dal Maestro e dallo Steinway della flotta Fabbrini. La prima parte bachiana si è aperta con i Quattro Duetti: tra le varie interpretazioni nella mia testa prevaleva quella del tardo Richter, e l’esecuzione di Sokolov fin dall’attacco ha imposto di azzerare la propria memoria e disporsi ad ascoltare con mente sgombra e vigile. Stacco di tempo molto rapido, tipo di suono prevalentemente staccato. Come sempre GS è abilissimo nel gestire l’articolazione (staccato, legato, mezzo staccato etc.), e la cosa consente di dipanare al meglio la polifonia dei pezzi, che di fatto sono Fughe e Canoni. Se ho colto bene, mi sembra che voglia far emergere le sincopi e le dissonanze. Con le sonorità sokoloviane i pezzi appaiono così arcaici e incredibilmente moderni allo stesso tempo: una sensazione molto particolare, che non so nemmeno spiegare. Più largo il tempo scelto per l’ultimo pezzo, in La minore, particolarmente suggestivo, che il Maestro rende con grande espressività. Sulla Partita n. 2 ho avuto lo stesso problema: la mia memoria interiore del pezzo andava alle esecuzioni sokoloviane del 2010, a cui avevo assistito, ma anche agli ascolti delle registrazioni live apparse su Youtube, e fin dalle prime note si è capito che l’interpretazione è stata completamente ripensata. La Sinfonia iniziale, nel “Grave. Adagio” appare meno monumentale rispetto al passato. Sembra che non sia l’escursione dinamica l’aspetto che interessa a Sokolov. Bellissimo l’Andante, con la sinistra morbidissima, e poi il fugato. Nei pezzi successivi spicca, rispetto al passato, un diverso modo di eseguire le ornamentazioni: sono abituato a trilli di Sokolov, e ora mi sembra che abbia allargato la gamma di possibili esecuzioni. Oltretutto compaiono ornamentazioni, e un modo di condurre la frase diverso, più estemporaneo, irregolare. Nella bellissima Allemanda, rispetto al passato, il tempo è più rapido, e spuntano ornamenti qua e là. Eppure riesce lo stesso a creare un’atmosfera sognante. Notavo poi un ulteriore raffinamento della tecnica dello staccato: c’è anche una sorta di pizzicato molto suggestivo (l'esecuzione mi sembra molto rischiosa, con la mano saltellante...e qualche imprecisione si è sentita). Mi sembra che Sokolov abbia ripensato i pezzi considerando la prassi esecutiva e sia attento a quanto fanno i clavicembalisti. Non sono però esperto, e chiedo lumi a chi volesse, se mi spiega cosa 'deve' fare il clavicembalista al posto del pianista nel fraseggiare Bach. Sulla seconda parte mozartiana, poco da dire. Di una bellezza totale. L’Adagio K 540 commuovente. Sei bis, come al solito: Rameau, Les sauvages; Rachmaninov, Preludio op. 23 n. 2; Chopin, Preludio op. 28 n. 15; Mazurka, op. 68 n. 2; Preludio op. 28 n. 20; Bach-Siloti, Preludio in re minore. In generale le esecuzioni non differiscono da quelle sentite nell’ultima stagione, ma qualche novità è emersa nell’esecuzione della ‘Goccia': ho notato che Sokolov ha arpeggiato un paio di accordi, e di tanto in tanto evita la simultaneità (optando per lo ‘scampanamento’ che piaceva a Michelangeli). Mi sembra che stia riprendendo moduli interpretativi che, solo fino a pochi anni fa, erano pressoché banditi. Ora, in una nuova stagione, si possono tranquillamente recuperare, e pianisti come Sokolov o Pletnev lo fanno (se si presentassero a un concorso, per come suonano...verrebbero segati alle prime eliminatorie). Dovendo tornare a Roma, e avendo giornata intensa l'indomani, non l'ho aspettato fuori dal camerino, anche se avevo un po' di curiosità da chiedergli. Un saluto a tutti, Angelo 4
maverick Inviato 13 Novembre 2023 Inviato 13 Novembre 2023 2 ore fa, Lolparpit ha scritto: Dovendo tornare a Roma, e avendo giornata intensa l'indomani, non l'ho aspettato fuori dal camerino, anche se avevo un po' di curiosità da chiedergli. E questo non è da te !!. Comunque grazie per la recensione, sempre efficace. 1
Lolparpit Inviato 13 Novembre 2023 Inviato 13 Novembre 2023 @maverick in realtà la ragione vera è che pioveva, e al buio quando piove sono come il Ragionier Filini e guido a passo di lumaca…poi temevo di sbagliare strada e perdermi nella Marsica…
Lolparpit Inviato 2 Dicembre 2023 Inviato 2 Dicembre 2023 Qui un pezzo di Purcell del programma dello scorso anno: Musica che trovo meravigliosamente affascinante. Angelo
Grancolauro Inviato 7 Dicembre 2023 Inviato 7 Dicembre 2023 Grazie a un amico, ho avuto moto di ascoltare la registrazione del concerto di Stoccolma del 23 ottobre scorso. Bellissimo concerto, nulla da dire in merito a questo, ma... Per la prima volta mi è sembrato di ascoltare un Sokolov stanco e un po' invecchiato: meno brillante del solito, con meno energia, e per la prima volta in difficoltà in alcuni frangenti. Mi riferisco in particolare al Preludio di Rachmaninov, dove Sokolov ha avuto qualche problema di memoria e sembrava non reggere lo sforzo. Ma anche in altri frangenti del concerto mi è sembrato mancare della solita straordinaria precisione e lucidità. C'è da dire che il modo di suonare di Sokolov è estremamente dispendioso dal punto di vista mentale e muscolare. Se a me hanno insegnato che scopo dell'intera tecnica pianistica è rilassare, ridurre al minimo i movimenti, la tensione, la fatica, Sokolov segue una strada completamente diversa: usa i muscoli e le articolazioni come molle per produrre un suono unico e inimitabile. Ma questo succhia energia, e l'uomo non è più giovanissimo. Dico tutto questo non per criticare, ci mancherebbe, ma perché la cosa mi preoccupa: speriamo continui a suonare così in futuro, e che le sbavature di Stoccolma siano solo accidentali. Questo me lo farebbe anzi apprezzare di più; come dire: anche lui è umano, a volte :) Non so cosa ne pensano @Lolparpit e coloro che lo hanno ascoltato di recente. ciao damiano 1
maverick Inviato 7 Dicembre 2023 Inviato 7 Dicembre 2023 Ho avuto le medesime impressioni, d'altra parte per anni abbiamo ascoltato un interprete miracoloso. Ma sono più propenso a credere ad una serata così... non al massimo. Conto appena possibile di verificare di persona. Grazie a te
Lolparpit Inviato 8 Dicembre 2023 Inviato 8 Dicembre 2023 @Grancolauro @maverick Quel recital di Stoccolma del 23 ottobre deve avere circolazione meno segreta di quanto ci aspettiamo: è arrivato anche a me! Anch'io noto qualche segno di stanchezza, di un pianista che fa qualche conto con l'età, confrontato con quello che conosciamo, che è stato letteralmente una macchina da guerra. Io poi l'ho sentito dal vivo ad Avezzano il 30 ottobre, dove ha suonato meglio e alla fine sono uscito felice, ma qualche incidente c'è stato (in Bach e nel Preludio di Rachmaninov, che è apparso un po' sulla difensiva e fiacco). Sono però ottimista per il futuro: quel recital svedese è stato, credo, il 2° o il 3° della nuova stagione sokoloviana, e Sokolov è pianista che ha bisogno di carburare col nuovo programma, e l'interpretazione cresce recital dopo recital. Una volta, con altri sokoloviani, abbiamo parlato col suo agente, che ci ha spiegato lui ha bisogno del concerto in pubblico, delle prove pre-concerto, della routine di prendere confidenza con la sala e il pianoforte, perché lo motiva a entrare sempre meglio nei pezzi, a rifinirli nei dettagli, a far crescere l'interpretazione. I primi recital della tournee con un nuovo programma, dopo la pausa, sono quindi un po' acerbi. Molti si stupiscono che a oltre 70 anni faccia più di 70 recital annui, ma è proprio lui che lo vuole, è come se avesse bisogno fisico e psicologico del recital con pubblico. Credo che in futuro si vedrà un Sokolov con programmi più leggeri, anche un po' più corti: la cura del suono, e la ricerca dell'espressività sarà la stessa, in alcuni pezzi sarà miracoloso, ma certe prestazioni non si vedranno più. Per me dovrebbe pubblicare registrazioni di concerti fatti in passato, perché spesso sono splendidi.
Lolparpit Inviato 8 Dicembre 2023 Inviato 8 Dicembre 2023 Pensando a un modo di suonare dispendioso: Un saluto a tutti, Angelo 2
Lolparpit Inviato 17 Dicembre 2023 Inviato 17 Dicembre 2023 Ho trovato sul tubo questo recital di Amsterdam del 2000: Ascoltata l’Arabesque…e mi ha preso subito. Molto personale anche Franck… Le Mazurka di Chopin con Sokolov sono poco danze, ma molto sognanti, evocative ed intime. Che ne pensate? Angelo
maverick Inviato 17 Dicembre 2023 Inviato 17 Dicembre 2023 2 ore fa, Lolparpit ha scritto: Che ne pensate? Ne penso, per quel che può valere la mia opinione, tutto il bene possibile. Non c'è mai un concerto di Sokolov che mi lasci Indifferente. Mi domando solo come fosse possibile che fino a dieci anni fa pochissimi realmente lo conoscessero..., tranne forse gli addetti, (.ma tanto addetti), ai lavori. Mentre certe ciofeche, senza arte né parte, riempivano le sale da concerti.
Lolparpit Inviato 6 Gennaio 2024 Inviato 6 Gennaio 2024 Qui c’è un recital con Schubert D 958 e un tutto Skrjabin nella seconda parte: Mi piace moltissimo l’ultimo movimento della D 958, e in Skrjabin GS sta per me con grandissimi, i Vladimiri, Richter e giù di lì… 1
Lolparpit Inviato 19 Gennaio 2024 Inviato 19 Gennaio 2024 Da questo canale che seguo su YT oggi è uscito questo live con Concerto Italiani e Ouverture in stile francese di Bach: È un Bach molto caratterizzato. A me piace molto. Sokolov è un grande pianista bachiano, per me. Un saluto a tutti, Angelo 2
Lolparpit Inviato 31 Gennaio 2024 Inviato 31 Gennaio 2024 Nuovo programma. Alla parte mozartiana si sostituisce Chopin, 8 Mazurche, opp. 30 e 50, seguite dalle Waldszenen di Schumann. Mi piace il ritorno ai pezzi romantici. Aspetto di ascoltarlo. Angelo 1
Lolparpit Inviato 26 Marzo 2024 Inviato 26 Marzo 2024 Ieri sera sono andato al recital a Santa Cecilia, introdotto da Dall'Ongaro, che ha ricordato Maurizio Pollini. Pubblico delle grandi occasioni, con tanti stranieri, e qualche presenza illustre come Beatrice Rana. Un bel recital, del quale custodirò momenti magici: sono però un po' frastornato, e devo mettere in ordine emozioni e al contempo riflessioni su certe scelte. In generale, mi sono piaciute moltissimo le esecuzioni bachiane, i Duetti e la Partita n. 2; molto belle le schumanniane Scene dal bosco, con sonorità sofisticate e misteriose. Meno entusiasmanti le Mazurke op. 30 e 50 di Chopin, molto particolari...ma sulle quali devo un po' pensare. I bis hanno trascinato il pubblico in urla da stadio: Rameau, Les sauvages e Tambourin; Chopin, Preludio op. 28 n. 15 e 20 (questo come chiusura cupa). Il penultimo è stata una Gavotta di Purcell, recuperata dal recital dello scorso anno. Se qualcuno era in sala, magari ci confrontiamo... Angelo 2
Grancolauro Inviato 27 Marzo 2024 Inviato 27 Marzo 2024 Il 26/3/2024 at 10:33, Lolparpit ha scritto: Meno entusiasmanti le Mazurke op. 30 e 50 di Chopin, molto particolari...ma sulle quali devo un po' pensare Cosa avevano di particolare? Grazie mille del resoconto del concerto
rock56 Inviato 27 Marzo 2024 Inviato 27 Marzo 2024 Non lo ricordavo, con tutti i concerti a cui assistevo allora ci può stare.... Scartabellando nei vecchi depliant ne ho trovato uno del 1991: vidi Sokolov anche allora nei "Percorsi Chopiniani", eseguì i "Dodici Studi Op.25" , assieme alla "Sonata N.3 Op.5" di Brahms.
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