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Melius Club

Ho sentito Sokolov (reprise)


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Inviato

Sempre molto interessante.

Ad un primo, fugace, ascolto devo dire che pur ammirando il mostruoso controllo tecnico, questa interpretazione così particolare, con note così sgranate e poco "legato" ..mi lascia un po' perplesso e sbigottito.

Dovrò riascoltare ancora.. e cercare di capirci di più, ammesso che ci riesca.

Inviato

@maverick Condivido. Noto che il pianista dà una forte caratterizzazione sonora, mentre l’orchestra lo segue, o meglio insegue come può. Già il I di Chopin è particolare come orchestrazione, e qui lo sbilanciamento verso il solista è ancora maggiore. Trovo momenti molto belli, certi passaggi cantabili del I mov, oppure il Larghetto, molto intenso, e anche il Rondo finale, la cui scrittura virtuosistica esalta Sokolov. Poi, dal punto di vista pianistico, è interessante vedere come GS realizzi questo suono molto nitido e sgranato, con grande articolazione. Pianisticamente è una macchina da guerra…

  • 1 mese dopo...
Inviato
2 ore fa, Lolparpit ha scritto:

Dovendo tornare a Roma, e avendo giornata intensa l'indomani, non l'ho aspettato fuori dal camerino, anche se avevo un po' di curiosità da chiedergli.

E questo non è da te !!.

Comunque grazie per la recensione, sempre efficace.

  • Thanks 1
Inviato

@maverick in realtà la ragione vera è che pioveva, e al buio quando piove sono come il Ragionier Filini e guido a passo di lumaca…poi temevo di sbagliare strada e perdermi nella Marsica…

  • 3 settimane dopo...
Inviato

Qui un pezzo di Purcell del programma dello scorso anno:

 

Musica che trovo meravigliosamente affascinante.

Angelo

Inviato

Grazie a un amico, ho avuto moto di ascoltare la registrazione del concerto di Stoccolma del 23 ottobre scorso. Bellissimo concerto, nulla da dire in merito a questo, ma... Per la prima volta mi è sembrato di ascoltare un Sokolov stanco e un po' invecchiato: meno brillante del solito, con meno energia, e per la prima volta in difficoltà in alcuni frangenti. Mi riferisco in particolare al Preludio di Rachmaninov, dove Sokolov ha avuto qualche problema di memoria e sembrava non reggere lo sforzo. Ma anche in altri frangenti del concerto mi è sembrato mancare della solita straordinaria precisione e lucidità. C'è da dire che il modo di suonare di Sokolov è estremamente dispendioso dal punto di vista mentale e muscolare. Se a me hanno insegnato che scopo dell'intera tecnica pianistica è rilassare, ridurre al minimo i movimenti, la tensione, la fatica, Sokolov segue una strada completamente diversa: usa i muscoli e le articolazioni come molle per produrre un suono unico e inimitabile. Ma questo succhia energia, e l'uomo non è più giovanissimo. Dico tutto questo non per criticare, ci mancherebbe, ma perché la cosa mi preoccupa: speriamo continui a suonare così in futuro, e che le sbavature di Stoccolma siano solo accidentali. Questo me lo farebbe anzi apprezzare di più; come dire: anche lui è umano, a volte :)

Non so cosa ne pensano @Lolparpit e coloro che lo hanno ascoltato di recente.

 

ciao

damiano

  • Melius 1
Inviato

Ho avuto le medesime impressioni, d'altra parte per anni abbiamo ascoltato un interprete miracoloso.

Ma sono più propenso a credere ad una serata così... non al massimo.

Conto appena possibile di verificare di persona.

Grazie a te

Inviato

@Grancolauro @maverick Quel recital di Stoccolma del 23 ottobre deve avere circolazione meno segreta di quanto ci aspettiamo: è arrivato anche a me! Anch'io noto qualche segno di stanchezza, di un pianista che fa qualche conto con l'età, confrontato con quello che conosciamo, che è stato letteralmente una macchina da guerra. Io poi l'ho sentito dal vivo ad Avezzano il 30 ottobre, dove ha suonato meglio e alla fine sono uscito felice, ma qualche incidente c'è stato (in Bach e nel Preludio di Rachmaninov, che è apparso un po' sulla difensiva e fiacco). Sono però ottimista per il futuro: quel recital svedese è stato, credo, il 2° o il 3° della nuova stagione sokoloviana, e Sokolov è pianista che ha bisogno di carburare col nuovo programma, e l'interpretazione cresce recital dopo recital. Una volta, con altri sokoloviani, abbiamo parlato col suo agente, che ci ha spiegato lui ha bisogno del concerto in pubblico, delle prove pre-concerto, della routine di prendere confidenza con la sala e il pianoforte, perché lo motiva a entrare sempre meglio nei pezzi, a rifinirli nei dettagli, a far crescere l'interpretazione. I primi recital della tournee con un nuovo programma, dopo la pausa, sono quindi un po' acerbi. Molti si stupiscono che a oltre 70 anni faccia più di 70 recital annui, ma è proprio lui che lo vuole, è come se avesse bisogno fisico e psicologico del recital con pubblico.

Credo che in futuro si vedrà un Sokolov con programmi più leggeri, anche un po' più corti: la cura del suono, e la ricerca dell'espressività sarà la stessa, in alcuni pezzi sarà miracoloso, ma certe prestazioni non si vedranno più. 

Per me dovrebbe pubblicare registrazioni di concerti fatti in passato, perché spesso sono splendidi. 

Inviato

Pensando a un modo di suonare dispendioso:

Un saluto a tutti,

Angelo

  • Thanks 2
  • 2 settimane dopo...
Inviato

Ho trovato sul tubo questo recital di Amsterdam del 2000:

Ascoltata l’Arabesque…e mi ha preso subito. Molto personale anche Franck…

Le Mazurka di Chopin con Sokolov sono poco danze, ma molto sognanti, evocative ed intime. 
Che ne pensate?

Angelo

Inviato
2 ore fa, Lolparpit ha scritto:

Che ne pensate?

Ne penso, per quel che può valere la mia opinione, tutto il bene possibile.

Non c'è mai un concerto di Sokolov che mi lasci Indifferente.

Mi domando solo come fosse possibile che fino a dieci anni fa pochissimi realmente lo conoscessero..., tranne forse gli addetti, (.ma tanto addetti), ai lavori.

Mentre certe ciofeche, senza arte né parte, riempivano le sale da concerti.

  • 3 settimane dopo...
Inviato

Qui c’è un recital con Schubert D 958 e un tutto Skrjabin nella seconda parte:

 

Mi piace moltissimo l’ultimo movimento della D 958, e in Skrjabin GS sta per me con grandissimi, i Vladimiri, Richter e giù di lì…

  • Thanks 1
  • 2 settimane dopo...
Inviato

Da questo canale che seguo su YT oggi è uscito questo live con Concerto Italiani e Ouverture in stile francese di Bach:

È un Bach molto caratterizzato. A me piace molto. Sokolov è un grande pianista bachiano, per me.

Un saluto a tutti,

Angelo

 

  • Thanks 2
  • 2 settimane dopo...
Inviato

Nuovo programma. Alla parte mozartiana si sostituisce Chopin, 8 Mazurche, opp. 30 e 50, seguite dalle Waldszenen di Schumann.

Mi piace il ritorno ai pezzi romantici.

Aspetto di ascoltarlo.

Angelo

  • Thanks 1
  • 1 mese dopo...
Inviato

Ieri sera sono andato al recital a Santa Cecilia, introdotto da Dall'Ongaro, che ha ricordato Maurizio Pollini. Pubblico delle grandi occasioni, con tanti stranieri, e qualche presenza illustre come Beatrice Rana. 

Un bel recital, del quale custodirò momenti magici: sono però un po' frastornato, e devo mettere in ordine emozioni e al contempo riflessioni su certe scelte. In generale, mi sono piaciute moltissimo le esecuzioni bachiane, i Duetti e la Partita n. 2; molto belle le schumanniane Scene dal bosco, con sonorità sofisticate e misteriose. Meno entusiasmanti le Mazurke op. 30 e 50 di Chopin, molto particolari...ma sulle quali devo un po' pensare. 

I bis hanno trascinato il pubblico in urla da stadio: Rameau, Les sauvages e Tambourin; Chopin, Preludio op. 28 n. 15 e 20 (questo come chiusura cupa). Il penultimo è stata una Gavotta di Purcell, recuperata dal recital dello scorso anno.

Se qualcuno era in sala, magari ci confrontiamo...

Angelo

 

 

  • Thanks 2
Grancolauro
Inviato
Il 26/3/2024 at 10:33, Lolparpit ha scritto:

Meno entusiasmanti le Mazurke op. 30 e 50 di Chopin, molto particolari...ma sulle quali devo un po' pensare

Cosa avevano di particolare? Grazie mille del resoconto del

concerto

Inviato

Non lo ricordavo, con tutti i concerti a cui assistevo allora ci può stare....

Scartabellando nei vecchi depliant ne ho trovato uno del 1991: vidi Sokolov anche allora nei "Percorsi Chopiniani", eseguì i "Dodici Studi Op.25" , assieme alla "Sonata N.3 Op.5" di Brahms.

 

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