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Melius Club

Ho sentito Sokolov (reprise)


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Inviato
Il 06/09/2024 at 17:08, Lolparpit ha scritto:

Ricordo che al Teatro Grande di Brescia lo abbiamo sentito eseguire la 111 di LvB...quello che ha fatto nell'Arietta e nelle variazioni è per me ancora inspiegabile. Eppure quel pianoforte in quel teatro l'ho sentito decine di altre volte...cosa riesce a tirare fuori da quel bestione nero...

 

Certo, ma fare "virtuosismo trascendentale" di suono, articolazione, espressione, colore con le 2 note che scrive Purcell rimane ancor di più una magia esoterica.

E poi c'è stata quella 3a Sonata di Chopin del 2012 che spero di risentire un giorno.

Ciao

C

Inviato
10 ore fa, Carlo ha scritto:

Purcell rimane ancor di più una magia esoterica.

 

Bah. L'ornamentazione priva dei minimi fondamenti noti a qualsiasi cembalista. È un puro sfoggio di "guardate quanto sono bravo a trillare veloce. E lo sono talmente tanto che trillo come un frullatore anche nei tempi lenti (dove l'ornamentazione dovrebbe essere invece più rilassata).

Capitolo Les Sauvages di Rameu: tradito completamente l'affetto originario del brano. Di selvaggio non c'è proprio niente se non il solito sfoggio di abbellimenti.

Inviato

@Felis

 

 

Non hai tutti i torti.

 

Ma.

 

Primo: Sokolov è un pianista, quindi lasciamogli fare il pianista, cosa che fa benissimo. E quindi siamo contenti.

 

Secondo: c'è in effetti qualcosa di nevrotico e compulsivo nel suo trillare. Di sicuro lui gode a farlo, ed è fin troppo evidente anche ad uno che non ci capisce granché. Finisce per diventare un vezzo estetizzante? va bene, ma c'è anche molto e molto altro di ben più impressionante. Lo riesci a sentire?

 

Terzo: la Sonata di Beethoven, altrove richiamata, rimane interessante anche suonata al clavicembalo, perché chi ha scritto quelle note, quelle note le ha scritte bene. Io suonavo Debussy al clavicembalo e, per lo stesso motivo, funzionava.
Così come, sempre per lo stesso motivo, funzionano Froberger e Rameau, i virginalisti e Bach e compagnia bella suonati al pianoforte, anche qui per lo stesso motivo, perché le categorie speculative, le strutture del pensiero creativo, eccetera eccetera e in ultime financo le proiezioni estetiche non vengono tradite né messe in discussione, se sai ascoltare, leggere e guardare e ricostruire.

 

Infine, la Musica bisogna suonarla bene. E Sokolov suona bene, benissimo. Punto.

 

Ciao
C

 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, Carlo ha scritto:

@Felis

Non hai tutti i torti.

Ma.

Primo: Sokolov è un pianista, quindi lasciamogli fare il pianista, cosa che fa benissimo. E quindi siamo contenti.

Secondo: c'è in effetti qualcosa di nevrotico e compulsivo nel suo trillare. Di sicuro lui gode a farlo, ed è fin troppo evidente anche ad uno che non ci capisce granché. Finisce per diventare un vezzo estetizzante? va bene, ma c'è anche molto e molto altro di ben più impressionante. Lo riesci a sentire?

In Purcell di impressionante non ho trovato nulla mi dispiace. Anzi molto cattivo gusto. Altrove sì ma allora continuasse altrove.

1 ora fa, Carlo ha scritto:

Io suonavo Debussy al clavicembalo e, per lo stesso motivo, funzionava.
Così come, sempre per lo stesso motivo, funzionano Froberger e Rameau, i virginalisti e Bach e compagnia bella suonati al pianoforte, anche qui per lo stesso motivo, perché le categorie speculative, le strutture del pensiero creativo, eccetera eccetera e in ultime financo le proiezioni estetiche non vengono tradite né messe in discussione, se sai ascoltare, leggere e guardare e ricostruire.

 

Solito discorso di Bach che è bello anche suonato sulla grattugia del parmigiano? Ehmmm per me è no. Il mio maestro ed io ti diremo che un lamento di Frogerger o un In Nomine di Bull al piano non funzionano. Quindi che si fa?

 

1 ora fa, Carlo ha scritto:

Infine, la Musica bisogna suonarla bene. E Sokolov suona bene, benissimo. Punto.

Ciao
C

 

 

Punto e a capo. Bisogna suonarla bene essendo rispettosi dell'estetica originaria. Ma in questa epoca di relativismo spinto all'ennesima potenza va bene tutto dovunque.

Inviato

Nel momento in cui si presenta una selezione di pezzi di Purcell eseguendoli su un pianoforte gran coda da concerto Steinway D 274, in sale anche da 1500 o 2000 spettatori, alea iacta est: la scelta di campo è fatta e il pianista fa il pianista. L'importante è farlo bene. Si può discutere, criticare, respingere, ed è giusto che sia così.

Da ascoltare semplice, senza pretese, che ascolta per diletto e puro piacere - fossi musicista o didatta avrei un diverso approccio al problema e obblighi 'morali' di insegnamento - mi piace il suono pianistico, e mi incuriosisce ascoltare e approfondire le diverse soluzioni adottate dai pianisti alle prese con un repertorio per cembalo o comunque non concepito per pianoforte, del quale c'è copiosa tradizione (non in Purcell, ma in altri compositori sì): tipi di tocco, modalità di resa della polifonia, articolazione (staccato sì, no, mezzo-staccato, legato di dita, di pedale), pedale di risonanza, gestione della dinamica, scelta di uniformità o eventuale varietà timbrica, resa degli abbellimenti...in generale, in Purcell, come rendere interessante una scrittura così esile è sfida notevole.

Per questi aspetti Sokolov è pianista molto interessante, ma è soprattutto, come ripetuto in questa discussione, un pianista molto personale, che non esita a intraprendere vie innovative nell'interpretazione. Ogni tanto sento dire 'pianista dei pianisti'. Io non sono pianista, ma solo pianofilo, e in effetti mi piace parecchio. Mi avvince, anche quando non convince.

Poi sulla questione più strettamente filologica, ampiamente discussa nell'altro thread, io sono un po' come Ovidio: video meliora proboque; / deteriora sequor. Ammetto poi il mio anelito alla verità, anzi Verità, è troppo tiepido, che sono del vero troppo timido amico, che rimango avviluppato alle seduzioni perniciose del suono dei tasti d'avorio di quel gigantesco animale nero, così lucido, così bello, così potente (così caro...fuori da un concerto l'accordatore mi ha detto che l'animale domato da GS costava circa 180K, un appartamentino). Però me la vedrò io col sommo Giudice, che la cui gloria per l'universo penetra e risplende, e confido nella sua infinita misericordia: non mi releghi nei gironi infernali, rincorso dai diavoli, ma mi faccia espiare tra le balze del Purgatorio le colpe e i vizi, che non sono riuscito a contenere. 

  • Melius 2
Inviato
2 ore fa, Lolparpit ha scritto:

l'accordatore mi ha detto che l'animale domato da GS costava circa 180K

Conosci l'accordatore (che lo segue ovunque)? Allora abitiamo vicini. forse... :classic_biggrin: 

Inviato

@Felis Non lo conosco, ma credo di averlo identificato. Era un recital a Roma, Santa Cecilia, e mi trovavo in prima fila, per cui ho osservato l'accordatore impegnato nelle regolazioni appena prima dell'inizio e nell'intervallo. Il pianoforte era della scuderia Fabbrini, ma non era il celebre Angelo, bensì il suo socio-collaboratore Claudio Bussotti. Finito il recital, uscendo dalla sala, me lo sono trovato a fianco, e ci ho scambiato qualche parola uscendo dall'auditorium. Ho esordito io dicendo che il successo del concerto dipende sì dalla bravura del pianista, ma anche dallo strumento e dai tecnici. Ha sorriso e spiegato che collabora con Sokolov da 30 anni, e lo conosce benissimo ('molto esigente, come Michelangeli'). Poi mi ha detto il prezzo del pianoforte: 'questo è un bel piano, potrebbe essere sui 180K, un appartamentino'). Con la mia compagna abbiamo fatto la 'age progression' all'inverso, e dovrebbe essere proprio il signore che confabula con ABM in questo video:

Sicurezza del 95%.

  • Melius 1
  • 2 settimane dopo...
Inviato

@Lolparpit cosa vuoi dirgli di fronte a una cosa del genere?

Che questo non è il “vero” Beethoven? Che decostruire lo spartito in questo modo è arbitrario? Che questa è una interpretazione idiosincratica, autocompiaciuta, noiosa?

C’è solo da togliersi il cappello meravigliati e basta. Il resto è solo chiacchiera

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

@Grancolauro In effetti...io rimango impressionato da tante cose. Tra le altre, la gestione della dinamica: certi diminuendo così repentini e così belli, e la capacità di gestire transizioni da un suono pieno e corposo, a sottile e delicato. Spesso prende gli accordi molto distante dalla tastiera, ma riesce ad atterrare morbido, a controllare la velocità con cui attacca i tasti. Oppure, nel I movimento, come riesca a gestire un suono molto articolato nei passi rapidi, che dà l'idea di nettezza, lucentezza. La cosa si esalta nei momenti contrappuntistici, e qui esce il pianista che ha suonato tantissimo Bach. Un controllo delle sonorità davvero incredibile. Per me ha un apparato neuromuscolare da campione, il buon Grigory (in questo video ha 67 anni...).

Poi al di là di tutto, trovo che Sokolov riesca a comporre due opposti apparentemente inconciliabili. Trovo che sia una lettura ragionatissima, pensata in ogni dettaglio, vagliata da un intelletto sopraffino, quindi algida, emotivamente distaccata. Ma al contempo vi trovo così amorevole dedizione, un'immersione così profonda nell'esecuzione pianistica, un senso di piacere nel creare il suono, che mi fa pensare al fuoco della passione che lo travolge. Il ghiaccio e il fuoco.

  • Melius 2
Inviato

Cosa dire di più dell'ultimo disco del  Nostro?

Lascio stare Purcell, perché non avendo altri termini di paragone in questo repertorio sinceramente da me poco conosciuto, lascio la parola a forumer più esperti.

Non ho parole, ma poi passo per un fanatico di Sokolov, per tessere le lodi sui brani mozartiani.

La sonata K 333, che ritenevo avesse detto tutto nelle mani dell'anziano Horowitz, che la suonò molte volte negli ultimi concerti (oltre che averla incisa) suona più convincente che mai.

Un misto di raffinatezza timbrica e cura del dettaglio, oltre ovviamente alla tecnica perfetta (ma questo va da se) che lascia senza fiato; tempi un po' comodi, come in tutte le registrazioni mozartiane del Nostro; forse presi così proprio per curare ogni nota. (bisognerebbe chiederlo a lui..).

Unitamente ai soliti immancabili bis del concerto spagnolo a Santander di un anno fa, Rameau, Chopin, e il Bach Siloti che noi sokoloviani gli abbiamo sentito suonare così tante volte dal vivo.

Sui "trilli " sokoloviani, unici al mondo per effetto, c'è poco da dire di più di quanto già alcuni forumer, anche pianisti, abbiano già detto; per noi ascoltatori non professionisti c'è solo da restare a bocca aperta.

Vorrei spendere due parole, entusiastiche, sulla qualità della registrazione, che seppur "live", e ' assolutamente perfetta.

Una delle più belle "live" che abbia mai sentito, con una presa di suono e un equilibrio spaziale e di riverbero che lascia senza fiato.

I tecnici DG per me hanno compiuto un miracolo.

 

  • Thanks 1
Inviato

@maverick In queste settimana non ho avuto modo di ascoltare il disco su un impianto decente, per cui sospendevo il giudizio sulla qualità della registrazione, sebbene l'impressione - che mi confermi - fosse molto buona. 

Su Mozart: per me è autore enigmatico e ancora irrisolto, che sto riscoprendo nel complesso della sua produzione in età avanzata (cioè post 40 anni...). In passato sostenevo addirittura che pianisticamente fosse più interessante Haydn del salisbughese. Io tendo a immedesimarmi nei pianisti, e francamente non saprei come prenderlo, in quale chiave interpretare una sonata come la K 333: una scrittura così apparentemente semplice e nuda può mettere a disagio.

Sull'interpretazione del Mozart pianistico credo, pur da non musicista, che si potrebbero scrivere tesi di laurea, o anche di dottorato. 

L'esecuzione di Sokolov per me è stupenda: rispetto a quella mitica del vecchio Horowitz, che sprizzava gioia fanciullesca da tutti i pori, è forse meno estroversa e giocosa. Mi sembra un Mozart un po' meno fanciullo, ma più adulto e meditabondo: trovo una vena di malinconia di fondo, come la nostalgia di un passato che non ritornerà più. L'esecuzione di Sokolov è piena, al solito, di finezze, e il fatto che adotti tempi comodi serve a valorizzare i dettagli e dare sottolineature espressive. Poi, sensazione mia su Sokolov, è un pianista dal grandissimo arsenale, e non si tira mai indietro quando deve usarlo: il trillo rapidissimo, il mordentino raffinato, lo staccatino grazioso, la trasparenza del suono, il far risaltare alcune voci...insomma, anche nel Mozart apparentemente semplice, si sentono. Poi l'Adagio D 540 è un capolavoro: il finale, in maggiore, è qualcosa di metafisico. Sembra scritto per un pianista pensoso come Sokolov.

  • Melius 1
Inviato

Io ho visto Sokolov due volte per adesso e sono stati per me i concerti più belli della mia vita. Un nitore e un dettaglio incredibili uniti ad una musicalità che raggiunge vette spirituali altissime, sicuramente forgiate dal suo stile di vita ascetico che più che monastico direi aristocratico nel senso migliore del termine. Ricordo di averlo incontrato a far colazione in un hotel a Lussemburgo dedito a girovagare più volte fra il buffet :classic_biggrin: non mi sono permesso di disturbarlo ovviamente!

 

In questo momento sto ascoltando il suo disco a me più caro che allego qui. Impossibile non rimanere devastati dopo la 960!!

 

Un caro saluto a tutti

 

1900x1900-000000-80-0-0.thumb.jpg.bead476689d7b4bd1cbfc59b7eb527ea.jpg 

  • Melius 2
Inviato
Il 02/10/2024 at 17:17, fweaky ha scritto:

a far colazione in un hotel a Lussemburgo dedito a girovagare più volte fra il buffet :classic_biggrin:

Deve essere una buona forchetta...sebbene giri voce, a quanto pare vera, che sia vegetariano.

  • Melius 1
  • 2 settimane dopo...
Inviato

Sokolov ha annunciato il nuovo programma, con la prima parte cambiata (la seconda, che cambierà a gennaio, sarà ancora Chopin/Schumann). Faccio copia/incolla perché sono ignorantissimo su questi pezzi:

 

William Byrd (1540-1623)


   1. John come kiss me now T478  BK81  FVB10
   2. The first pavan. The galliard to the first pavan

       T487  BK29a, 29b  FVB167,168
   3. Fantasia T455  BK63  FVB8
   4. Pavan: The Earl of Salisbury. Galliard. Second galliard
       T503  BK15a, 15b, 15c
   5. Callino casturame T441  BK35  FVB158

Editions: 
T       Richard Turbet
BK    Musica Britannica
FVB  Fitzwilliam Virginal Book

 

Inviato

Byrd è autore già affrontato in passato:

 

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Un ascolto molto bello, di pezzi schumanniani bellissimi, uno dei quali scritto in manicomio:

Un saluto a tutti,

Angelo

  • Thanks 1
  • 5 settimane dopo...
Inviato

So che Sokolov ha suonato lunedì a Bologna, mentre a inizio mese ha esordito nel nuovo programma con Carpi. Tra due giorni sarà a Torino. Qualcuno, verosimilmente emiliano, l'ha sentito? O lo sentirà nelle terre sabaude?

Mi incuriosisce la parte pre-barocca, ed eventualmente l'evoluzione della parte ottocentesca del programma (Mazurke di Chopin e Waldszenen di Schumann).

 

 

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