P.Bateman Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 52 minuti fa, ferrocsm ha scritto: per evitare fraintendimenti, quel Mussolini non è Benito, bensì il fratello Arnaldo, ma cambia poco nella sostanza. In effetti se leggi a mussolini.
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 7 Agosto 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Agosto 2021 Il "pippone" sulla libertà. I miei studenti erano liberamente costretti a leggerlo. Il termine libertà è un termine polisemico e privo di un referente, è quindi facile che sia utilizzato in modo equivoco o poco rigoroso. In ambito filosofico la libertà corrisponde generalmente al libero arbitrio, inteso come la condizione propria di colui che non è sottoposto alla determinazione causale. In politica si intende libero colui che è titolare di diritti. In psicologia e in etica si definisce libero chi è in grado di controllare i propri impulsi e dominare le proprie passioni, chi agisce in maniera responsabile. Il concetto di responsabilità è intimamente connesso con quello di libertà. La nozione di responsabilità nasce nell'ambito della filosofia del diritto. Essa presuppone la libertà dell'agente e un certo grado di capacità di valutazione. Si dice responsabile la persona che è consapevole dei propri atti e che prevede le conseguenze delle proprie azioni, anche perché di queste è chiamata a renderne conto. In filosofia vi sono due orientamenti fondamentali sul tema della libertà dell'uomo, intesa come libero arbitrio; vi sono i sostenitori della libertà e i negatori o deterministi, che si possono distinguere a loro volta in radicali o moderati. I deterministi negano il libero arbitrio e con esso la libertà. Costoro sostengono che se il mondo è soggetto alle leggi di causalità, non si comprende il perché gli uomini dovrebbero fare eccezione. Gli uomini ritengono di essere liberi semplicemente perché non sono consapevoli di tutti i fattori che determinano i loro comportamenti. Il determinismo assoluto finisce col deresponsabilizzare l'uomo, con enormi conseguenze sul piano etico e giuridico. Difatti se il nostro comportamento è rigorosamente soggetto alla legge della causalità, non siamo colpevoli e quindi responsabili di nulla. Ma se il determinismo assoluto fosse vero, che senso avrebbero i valori, i principi, i parametri etici? Che senso avrebbe l'esprimere approvazione o disapprovazione, lodare o condannare, operazioni alle quali le riflessioni dell’uomo è impegnato da millenni? Vi sono anche coloro che affermano di un determinismo "debole", che negano la libertà del volere, ma riconoscono la libertà dell'agire. Tra la volontà, che è determinata come ogni altra cosa, e l'azione, si colloca la coscienza, a cui compete la responsabilità di non cedere alla pressione dei desideri e degli impulsi. Per costoro, almeno in qualche misura, l'uomo deve render conto dei suoi atti. Sul tema della libertà è fondamentale il pensiero di Immanuel Kant. Egli sostiene che l'uomo è libero perché è un essere morale, ed è essere morale perché dotato di ragione. Kant lega indissolubilmente la moralità alla razionalità. È la ragione infatti a dettare gli imperativi. Sono gli imperativi a dimostrare che l'uomo è libero, perché i comandi possono rivolgersi solo a chi può disobbedire. In quanto soggetto libero, l'uomo è dotato di una natura noumenica, cioè incondizionata. Se tutti i fenomeni sono effetti, eventi dipendenti da una causa secondo una legge costante, libero è chi è in grado di sottrarsi a questa concatenazione causale, perché è all'inizio degli effetti. In quanto soggetto morale l'uomo scopre la sua natura sovrasensibile, che fa di lui la più alta delle creature viventi. Nel pensiero di Kant l’anarco-individualismo non ha alcun diritto di cittadinanza Il concetto di libertà in ambito politico è diverso dal libero arbitrio della filosofia. Nella filosofia della politica la nozione di libertà ha assunto due significati fondamentali, in senso negativo e positivo. La libertà negativa va intesa come assenza di impedimenti (libertà di fare) e/o assenza di costrizioni (libertà di non fare) e tocca la sfera dei comportamenti. La libertà positiva va intesa propriamente come "autonomia". Consiste nell’autodeterminazione, nel potere di dare norme a se stessi. La libertà negativa corrisponde alla posizione del determinismo “debole” e coloro che hanno fatto della libertà (d'azione) un valore hanno argomentato la loro tesi richiamandosi al "corso naturale delle cose" soprattutto a proposito della libertà o iniziativa economica. La libertà positiva corrisponde alla posizione degli indeterministi. Norberto Bobbio sostiene che, se concettualmente le due libertà si possono riferire sia ad individui singoli che a enti collettivi, storicamente il soggetto della libertà negativa è stato l'individuo, esemplari sono le lotte per il riconoscimento delle libertà civili, il soggetto della libertà positiva è l'ente collettivo. Mentre la libertà negativa è la libertà dallo Stato, è la libertà del borghese o del privato, la libertà positiva è la libertà dello Stato, che interessa non il privato, ma il cittadino, in quanto parte di una comunità che vede egli stesso partecipe delle deliberazioni pubbliche. La prima è da sempre il valore e l'obiettivo del liberalismo, che è una teoria dei limiti del potere, interessata a garantire i diritti individuali; la seconda è patrimonio della tradizione democratica. Entrambe le libertà (negativa e positiva) hanno pieno diritto di cittadinanza nell'universo della politica; pericolose sono le accentuazioni unilaterali. Il privilegiare la libertà negativa a danno della libertà positiva può comportare squilibri sociali intollerabili. Esemplificando con una metafora, la libertà per i lupi spesso ha comportato la morte degli agnelli. L'accentuazione della libertà positiva a danno della libertà negativa conduce a sua volta alla dittatura. Ciò può accadere quando la libertà come autonomia viene appunto riferita non all'individuo singolo, ma a tutti gli individui di una comunità. Una prima osservazione, chi intende per libertà l’assenza di vincoli ai desideri, se non alle pulsioni, individuali, nega indirettamente la libertà. L’uomo diviene un essere privo di libero arbitrio ed i cui comportamenti sono determinati da forze che non è in grado di gestire e controllare. La posizione di costoro pare richiamare la tesi più estrema di individualismo, il solipsismo di Max Stirner, che intendeva ricondurre l'intera realtà all'io individuale e per il quale gli altri io non sono che mere rappresentazioni, risolvendo la tensione tra società e individuo a totale vantaggio di quest'ultimo. Il problema della morale, intesa come la ricerca di regole di comportamento che abbiano valore universale, viene meno e, di conseguenza, non vi è un insieme dei principi e dei comportamenti condivisi da una comunità. Ne consegue, altresì, che viene meno anche il concetto di responsabilità, poiché non vi sono criteri su cui il soggetto è chiamato a rispondere per le conseguenze dei propri comportamenti. 2 3
appecundria Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 Non c'è una via da intitolare al cugino di Hitler?
Tiggy Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 @criMan con "maggioranza che ha favorito la pandemia" mi riferisco ai tanti - me compreso - che con i loro comportamenti individuali hanno indirettamente agevolato condizioni favorevoli ad una diffusione pandemica, tra le quali quelle citate nel mio post @maurodg65la lettura politica del mio post temo ti abbia condotto fuori fuoco rispetto alla riflessione sui concetti di coerenza, libertà e nei comportamenti individuali che ho provato a sollecitare. Peraltro è oggettivamente sbagliato pensare che sia sufficiente optare per il cucuzzolo della montagna perché, anche lì, chi non volesse allinearsi al mondo normale dovrebbe subire cambiamenti climatici, inquinamento etc. Se oggi, in nome della scienza e del benessere collettivo, si vuole imporre l'obbligo vaccinale, perché - secondo gli stessi principi - non si agisce (non dico sul divieto ma almeno) sulla riduzione del consumo di carne animale? (n.b. NON sono vegetariano, stravedo per gli insaccati, ma non intendo usare il salame che mi esce dal panino per tapparmi gli occhi) @appecundria hai ragione, primum vivere deinde però sarebbe doveroso fare, non solo philosophari 2
maurodg65 Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 12 minuti fa, Tiggy ha scritto: non si agisce (non dico sul divieto ma almeno) sulla riduzione del consumo di carne animale? E cosa c’entra il generico consumo di carne animale, su cui secondo te bisognerebbe agire per legge per diminuirlo, con il discorso che hai fatto, condivisibile o meno che sia, sugli allevamenti intensivi?
maurodg65 Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 Leggetevi tutta la sequenza di tweet che merita: 1
wow Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 2 ore fa, appecundria ha scritto: Non c'è una via da intitolare al cugino di Hitler? Via de' Fornaciai a Bologna
maurodg65 Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 @criMan Ma poi dove sarebbe il terzo occhio? Io sapevo di una terza gamba, ma di altri occhi a parte i soliti due non ero a conoscenza. 😄
Tiggy Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 @maurodg65 sovraconsumo di carne-> necessità di allevamenti intensivi -> che sono formidabili incubatori pandemici -> che agevolano danni alla salute collettiva
otaner Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 3 minuti fa, criMan ha scritto: Che fantasia ... nei fusti! Meglio le botti; così avremmo il vaccino barricato. 1
maurodg65 Inviato 7 Agosto 2021 Inviato 7 Agosto 2021 1 minuto fa, Tiggy ha scritto: sovraconsumo di carne-> necessità di allevamenti intensivi -> che sono formidabili incubatori pandemici -> che agevolano danni alla salute collettiva Ho capito, ma il problema sono gli allevamenti intensivi o il consumo di carne a tuo dire eccessivo? Io sono libero di mangiarmi la carne che voglio e posso farlo senza ricorrere a carni prodotte in allevamenti intensivi, quindi perché dovrei contenermi se non mi approvvigiono da quegli allevamenti? Se gli allevamenti intensivi sono “incubatoi pandemici” come li definisci, secondo me è eccessivo, dovrai agire sugli allevamenti intensivi, perché dovresti impedire a me di mangiare carne? Il danno alla salute collettiva di cui scrivi, nel caso di elevato consumo di carne, è un dato statistico formato da tanti casi singoli, ogni consumatore di carne sviluppa delle patologie legate alle sue cattive abitudini alimentari, ma sono patologie personali di cui è vittima il carnivoro e di cui paga le conseguenza direttamente sul suo organismo, al contrario nella pandemia chi non si vaccina contribuisce ad alimentare la diffusione del virus, quindi indirettamente la creazione di nuove varianti, oltre al contagio di altri esseri umani che possono sviluppare la malattia e, nella peggiore delle ipotesi, morire.
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