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Melius Club

Un impianto per la musica sinfonica


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Inviato

però dufay non è che noi ci offendiamo se ci dici la tua su cosa sistemare in una stanza 5x4 che vada bene per la sinfonica.

extermination
Inviato

Io "azzarderei" (*) anche con le Malibran.

 

(*) 20m2 son pochini!!

Inviato
1 ora fa, Dufay ha scritto:

Qualcuno veramente ha proposto le bose 901 per la grande orchestra?

Perché no? Curiosità la mia, le aveva un amico 30 anni fa

Inviato
6 ore fa, mozarteum ha scritto:

Si i teatri d’opera classici a ferro di cavallo: la Scala tanto per cominciare; la vecchia sala di via della conciliazione a roma; l’auditorium rai di torino… hai voglia in Italia quante tanto vero che la migliore sala e cioe’ l’opera di Firenze e’ una conquista recente (parlo di grandi luoghi)

 

Una delle più famose sale da concerto attuali nel mondo è la Elbphilharmonie conosciuta anche per la grande acustica: IN 90% dei posti oltre 80% del suono è suono riflesso quindi meno del 10% è diretto. Questa  propozione lo trovi in tutte le migliori sale da concerto nei posti migliori.

Inviato
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

la grande difficolta’ sta nella riproduzione della microdinamica e delle inflessioni di suono. Le note dal vivo suonano “ricche” e prismatiche, che e’ qualcosa piu’ del tridimensionale, e’ quasi multidimensionale (si ascolta anche il suono riflesso).

sono contento che qualcuno l'ha notato ammesso che intendiamo la stessa cosa. Per quello che non semplifico la musica solo in note emesse dagli strumenti (interpretati) ma inglobo tutto il tragitto che fa nella sala dove la musica viene suonata. Il correre del suono nella sala fa parte per me della musica.

Inviato
8 ore fa, Titian ha scritto:

sono contento che qualcuno l'ha notato ammesso che intendiamo la stessa cosa. Per quello che non semplifico la musica solo in note emesse dagli strumenti (interpretati) ma inglobo tutto il tragitto che fa nella sala dove la musica viene suonata. Il correre del suono nella sala fa parte per me della musica.

E in un concerto all'aperto?

Inviato
27 minuti fa, Mattylla ha scritto:

E in un concerto all'aperto?

Toscanini aveva detto una volta "all'aperto si gioca alle bocce". Questo era il suo pensiero sulla musica sinfonica e all'aperto. Viene condiviso da diversi altri direttori. Per me una delle grandi bellezze della musica classica è proprio l'interagire del suono nella sala da concerto o dove viene eseguita. Ci sono anche pezzi scritti per essere eseguiti all'aperto, non molti.  Fra l'altro oggi diversi (molti?) concerti sinfonici all'aperto (sommer festival) vengono fatti con impianti elettronici.

Inviato
5 minuti fa, Titian ha scritto:

Per me una delle grandi bellezze della musica classica è proprio l'interagire del suono nella sala da concerto o dove viene eseguita. 

Appunto, nella registrazione c'è inciso anche questo, il suono dei diffusori deve essere il più diretto possibile in modo che l'ambiente dell'incisione non si mescoli con quello della sala di ascolto.  Troppe riflessioni creano confusione e quindi un suono artificioso per nulla fedele. 

  • Melius 1
Inviato
11 ore fa, mozarteum ha scritto:

ile il suono dell’orchestra e’ irriproducibile solo in determinati momenti: quando arriva una grancassa o un fortissimo o un tornado di ottoni. Negli altri momenti viaggia in modo non ostico dal punto di vista della dinamica. 
la grande difficolta

In realtà credo che anche questo sia riproducibili con certi impianti.

Sono più che altro le dimensioni della orchestra ad essere non riproducibili come pure le altre cose che dici

Inviato
18 minuti fa, 51111 ha scritto:

Appunto, nella registrazione c'è inciso anche questo, il suono dei diffusori deve essere il più diretto possibile in modo che l'ambiente dell'incisione non si mescoli con quello della sala di ascolto.  Troppe riflessioni creano confusione e quindi un suono artificioso per nulla fedele

Non è così. 

  • Melius 1
Inviato

Se non si frequenta non si ha idea, resta tutto teorico

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, Titian ha scritto:

Toscanini aveva detto una volta "all'aperto si gioca alle bocce". Questo era il suo pensiero sulla musica sinfonica e all'aperto. Viene condiviso da diversi altri direttori. Per me una delle grandi bellezze della musica classica è proprio l'interagire del suono nella sala da concerto o dove viene eseguita.

Da incorniciare! Aggiungo: anche per il jazz sale o club possono fare la differenza. 

49 minuti fa, 51111 ha scritto:

nella registrazione c'è inciso anche questo, il suono dei diffusori deve essere il più diretto possibile in modo che l'ambiente dell'incisione non si mescoli con quello della sala di ascolto.  Troppe riflessioni creano confusione e quindi un suono artificioso per nulla fedele. 

Non è così. Se così fosse dovremmo ascoltare tutti in cuffia. I tecnici della registrazione operano un compromesso captando solo una minima parte del suono della sala, in considerazione del fatto che si ascolta in stanze e saloni che offrono anch'essi un contributo sonoro

Inviato
58 minuti fa, 51111 ha scritto:

Appunto, nella registrazione c'è inciso anche questo, il suono dei diffusori deve essere il più diretto possibile in modo che l'ambiente dell'incisione non si mescoli con quello della sala di ascolto. 

Solo in parte e molto è artificialmente creato. Per quanto riguarda la riproduzione "ottimale" ci sono valori minimi / massimi di certe misurazioni acustiche che vengono raggiunti dai professionisti del acustica applicata. È sbagliato affermare che bisogna raggiungere il più diretto possibile. Il RT60 /30 / 20 devono avere un valore minimo sotto il quale a noi (l'udito umano) non piace più l'ascolto. Io anche se ho un RT al limite inferiore voglio per i motivi scritti che la mia sala interagisce uin un modo che mi sento come in una sala da concerto grande o almeno molto più grande di dove sono.

58 minuti fa, 51111 ha scritto:

Troppe riflessioni creano confusione e quindi un suono artificioso per nulla fedele. 

Vero ci sono anche limiti superiori per il RT60 e ETC per fare degli esempi. Ciò non vuol dire che bisogna eliminarle tutte. Poi bisogna vedere se la fedeltà di quel che parli (sentire quello che è registrato, sentire come il maestro del suono che l'ha prodotto) lo vogliano raggiungere tutti. Io per esempio no anche se poi per raggiungere i miei scopi, molti parametri riflettono quelli che si hanno nei studi di registrazioni dove sentono il risultato.

 

30 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Se non si frequenta non si ha idea, resta tutto teorico

completamente d'accordo e vorrei aggiungere che non bastano una decina di frequentazioni all'anno per capire cosa succede nelle sale. Molto importante è anche frequentare diverse ottime sale da concerto e soprattutto concerti con programma quei pezzi. Nel caso che dici tu per esempio sinfonie del Bruckner, Mahler, Shostakovich, Prokofiev ma anche altre composizioni. Queste non vengono suonate spesso e quindi o si abita vicino ad un centro musicale importante o bisogna fare viaggi. Comunque il paragone se possibile dipende anche dall'esperienza di che cosa si ha sentito nell'ambito hifi (highend). Ci vuole tutti e due.

Inviato
51 minuti fa, Dufay ha scritto:

Sono più che altro le dimensioni della orchestra ad essere non riproducibili

Quando si sta in una sala con caratteristiche di diffusione del suono come le sale dove si svolgono concerti e si sentono dei suoni, la dimensione per noi è sempre uguale: suono viene da tutte le direzioni. Che sia uno strumento o 1000 è la stessa cosa. La cosa che cambia è l'intensità del suono proveniente da una direzione. La posizione di ciascun strumento influisce su questa intensità. Un sistema che è capace di essere così fine da essere capace di darci l'impressione che in ciascuna direzione c'è un'intensità diversa può darci l'illusione veritiera di sentire 1 o 1000 strumenti che suonano. Nel Hifi ci sono almeno due limitazioni:

1) due diffusori e la nostra percezione deduce la direzione tramite la risultante provenienti dai due diffusori (in tedesco si dice Phantombilder, in italiano non ho trovato una traduzione) e la fase.

2) una riproduzione dei suoni che dal vivo si sentono fuori dai limiti definiti fra la posizione dei due diffusori. Qui un sistema multicanale AV ha definitivamente vantaggi notevoli rispetto allo stereo. Alternativa è giocare con l'acustica della sala d'ascolto insieme alle caratteristiche di diffusione dei diffusori.

 

Per quanto riguarda l'intesità del suono, nelle misurazioni che ho fatto sul posto d'ascolto (platea centrale file 7-15, più o meno) non ho mai misurato più di 104-105 dB e poi per frazione di secondo. Molti impianti raggiungono questi valori sul posto d'ascolto quindi la dinamica non è un problema. Per me il problema di riprodurre uno o 300 strumenti è soprattutto il fatto avere un sistema capace di riprodurre ciascun strumento nella sua grandezza, che la sua "aurora" non vada ad invadere in maniera artificiale quella degli altri. C'è sempre un sovrapponimento delle "aurore", questo è il bello della musica sinfonica, questo è influenzato anche dall'acustica della sala dove suonano, ma le caratteristiche basilari di queste è specifico per lo strumento. Il direttore d'orchestra lo sa e anche per quello che varia a secondo del pezzo la disposizione dell'orchestra.

  • Melius 1
Inviato

@Titian

40 minuti fa, Titian ha scritto:
1 ora fa, 51111 ha scritto:

Troppe riflessioni creano confusione e quindi un suono artificioso per nulla fedele. 

Vero ci sono anche limiti superiori per il RT60 e ETC per fare degli esempi. Ciò non vuol dire che bisogna eliminarle tutte.

È sott'inteso che non bisogna eliminarle tutte, nessuno può e vuole ascoltare in sala anecoica, le riflessioni ridotte al minimo aiutano a ricreare quell'ambiente che è stato inciso sul disco, artificialmente o reale non importa, è essenziale però non ingigantire troppo il tutto con addizioni o sottrazioni che non c'entrano nulla con quello che vuole farmi ascoltare il direttore d'orchestra e il tecnico del suono. 

Inviato

Beh hai voglia a riprodurre un fronte sonoro largo decine di metri....

 

Inviato

Se il sistema (diffusore- ambiente) è fedele, mantiene le proporzioni scalando il tutto in maniera naturale. 

  • Melius 1

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