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Melius Club

C'era una volta a Holliwood


Dr.Faust

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Inviato

Ciao, ma qualcuno è riuscito a vederlo sino alla fine? Iersera con mia moglie abbiamo resistito mezz'ora, noioso, senza storia, Di Caprio e Brad Pitt parevano in una commedia del liceo, l'unico forse da salvare è Al Pacino, ma siamo su un altro livello!

Da dimenticare per quel poco visto, sconsigliatissimo!

Buon fine settimana,

Fausto

Inviato

Io ci sono riuscito, ma alla fine avevo due palle grosse così...

Inviato

@meliddo  Il film è lo stesso, è chi l'ha visto che è diverso...per fortuna.

  • Haha 1
Inviato

Mi e' piaciuto molto, molto, molto.

Inviato

Eh, questo film lo si apprezza se si conosce cosa è accaduto nel 1969 a Sharon Tate, che allora era la moglie di Polanski.

Io allora ero si bambino, ma i giornali per molti anni hanno ricordato l'avvenimento.

Direi che per me il film è stato un crescendo di tensione ed attesa per poi avere il finale liberatorio.

Grande Tarantino.

A mio figlio che mi ha chiesto com'è ho detto che forse a lui non piace proprio per questo motivo

  • Melius 1
Inviato

 

La "recensione" che ne avevo fatto per me  il giorno dopo averlo visto:

 

ATTENZIONE, VIENE SVELATA LA TRAMA, FINALE COMPRESO.

 

Tarantino che fa i “film alla Tarantino” ci ha letteralmente stufato! Nessuno nega e vuol negare una sua capacità visionaria, le sue altissime abilità tecniche, ma allora, razzo, che faccia dei bei film e non continui a girare il solito minestrone; d’altra parte questo regista così trasgressivo è parte integrante del sistema cinematografico americano dove, target il mondo intero, si mettono in piedi produzioni enormi, che sconsigliano rischi, costringendo gli autori alla ripetitività, al già visto, al banale.

Ed infatti, nonostante qualche accelerazione di ritmo in qua ed in la, per ravvivare le quasi tre ore di film, appunto un po’ bislacco, ma ben recitato, nonostante il colpo di scena finale, stufa abbastanza.

Sembra che da quando è morta Sally Menke, la sua storica montatrice (Bastardi senza gloria del 2009 è il l’ultimo dei film di Tarantino montato da lei) suoi films sotto tale aspetto abbiano perso moltissimo.

Ambientato a Los Angeles nel 1969 raccontala quotidianità eccessiva di Rick Dalton (Leonardo di Caprio), un attore televisivo in declino, e Cliff Booth (Brad Pitt) la sua controfigura e del suo vicino di villa Roman Polanski, giovane regista europeo che gode di grande considerazione e successo, e sua moglie Sharon Tate, avvenente attrice ventiseienne, anche lei con grande successo.

Le fisime del protagonista, la sua difficoltà a vivere una vita normale lo porta a bere in continuazione, a farsi di coca assistito e protetto dal fedele Cliff, che però sembra reggere il tutto meglio del suo principale. Lo vediamo fare la bella vita, sul macchinone del principale a rimorchiare ragazze, alla villona, anche se fa lavori “umili” tipo riparare il tetto, ma poi lo vediamo a “casa sua”, una roulotte dispersa nel niente, dove lo attende un cane fedele… evidentemente ognuno ha bisogno della fedeltà di un altro, di piccole certezze.

Per sei mesi sono entrambi catapultati in Italia con un contratto per girare alcuni spaghetti-western da dove ritorneranno a Los Angeles in tre, infatti Rich si è sposato una attricetta italiana e se l’è portata a casa.

Ad un certo punto c’è una lunga disgressione, Cliff raccoglie in autoPussycat, una giovanissima autostoppista hippie, rifiuta le sue proposte sessuali in quanto minorenne e la accompagna in campagna, dove vive una piccola comunità di hippies, diffidente, con ruoli molto gerarchici. Si sono insediati in un ranch cinematografico, proprietà di un suo vecchio conoscente gravemente malato, che in cambio del ripetuto sesso quotidiano con una di loro, per alleviare la sofferenza, ha concesso asilo a tutti. Il capo di questa strana comunità è Charles Manson.

Cliff, insospettito da tutta quella reticenza, coraggiosamente indaga su come sta il proprietario, suo vecchio amico, forza alcune situazioni e si ritrova a dover sfuggire alle ritorsioni degli incazzatissimi hippies, dopo averne pestato uno, sgommando sulla sua automobile, inseguito dai giovani a cavallo.

Il continuo declino professionale di Rick, che appunto lo aveva spinto a venire a fare dei filmetti in Italia, lo porta a dover scegliere di rinunciare alla collaborazione di Cliff; i due decidono di celebrare l’addio con una grandissima bevuta. Tornano a notte fonda.

Poco dopo alcuni adepti di Manson parcheggiano nel vialetto vicino casa Polanski, con la missione data da Manson di uccidere tutte le persone che si trovano nella villa Polanski-Tate, c’è la defezione di una ragazza, ma gli altri tre decino di continuare comunque la “missione”. Il rumore dell’auto accesa nella notte infastidisce lo strafatto Rick, che incazzatissimo va a cacciarli, viene riconosciuto ed il piccolo branco decide di cambiare obiettivo: uccidere Rick Dalton (esempio negativo televisivo) e tutti quelli che ci sono nella sua abitazione.

Entrano in casa, trovano un Cliff strafatto di alcool e di LSD che li riconosce, strangola una ragazza e poi aiutato dal suo cane e da Francesca, la moglie italiana di Rick, uccide anche un ragazzo, poi causa le numerose ferite sviene. Un’altra ragazza, ferita agli occhi, esce dalla villa e spara all’impazzata verso la piscina dove un tranquillo Rick sta sopra un materassino. Rikk ha una reazione incredibile, estrae un lanciafiamme, ricordo di un suo vecchio film, e la arrostisce.

Arriva l’ambulanza e recupera un Cliff ferito, ma non gravissimo e Sharon Tate appreso di quanto appena successo nella villa a fianco invita Rick Dalton a casa sua.

Per carità un omaggio amoroso al cinema, infinite citazioni, anche di cineasti italiani, grande produzione, grande battage pubblicitario, ma sostanza poca… anche come film di Tarantino. Mancano inoltre le sue genialate nelle riprese, la sua grande tecnica, in questo film –a mio avviso- non riesce ad emergere, nonostante una certa qualità dell’opera.

 

Inviato

@giagiu Io la storia la conosco, ma il film proprio non mi ha preso...anzi ti dirò, non vedevo l'ora che finisse...

Paranoid.Android
Inviato

Pessimo film. Il peggiore di qt

Inviato

@PartizanUna riflessione sul finale, la prima volta che l'ho visto erano i "buoni" che ammazzavano i "cattivi".

Quando m'è capitato di rivedere  i veri criminali spietati sembravano i "buoni" e i "cattivi" erano dei poveri incapaci.

Inviato

visto con i miei figli: pur essendo abbastanza allineati sui gusti in fatto di film, a loro è piaciuto molto mentre io mi sono annoiato parecchio.

C'est la vie, ognuno interpreta i film a seconda delle propria sensibilità, aspettative e altro.

Probabilmente mi aspettavo altri ritmi, essendo un film di Tarantino, e questo mi ha lasciato un pò spiazzato.

Non sono un fan di film di azione, anzi, ma questo film mi ha davvero annoiato.

Inviato

Uno dei più bei film degli ultimi anni, e, in generale, tra i migliori film di Tarantino. Dialoghi pazzeschi, ricostruzione minuziosa di usi e costumi del periodo, finale geniale, prove attoriali… bellissimo.

  • Melius 1
Inviato

@Superfuzz Appunto.Molto meno "di maniera" rispetto ad altri suoi films,quando può capitare cheTarantino copi Tarantino. Interessante la riflessione sul finale.A una prima impressione,mi era parso che lui volesse far vivere ancora -con affetto e tenerezza-  quei personaggi e quei colleghi che lo hanno sempre ispirato.Ma può essere che,un pò alla Pasolini ,gli attori ricchi e in sovrappeso siano i veri cattivi,e che i poveri e macilenti siano i buoni : buoni ,però malriusciti per via della loro ignoranticità !

Inviato
1 ora fa, claudiofera ha scritto:

Appunto.Molto meno "di maniera" rispetto ad altri suoi films,quando può capitare cheTarantino copi Tarantino.

ovverosia come sostanzialmente sempre da Kill Bill in poi (pur amando quasi tutti i suoi film s'intende).

Inviato

@bombolink hai centrato il punto, Tarantino può piacere o meno, dei suoi film non ne salvo molti, questo decisamente no.

Questione di gusti!🍻

Inviato

Attenzione allo spoiler...

Posto che mi è piaciuto molto e che la lentezza lamentata da molti è per me un pregio, in quanto Tarantino ti porta per mano a visitare un mondo che non c'è più, devo dire che mi sembra che con questo film abbia voluto liberarsi di una sua personale ossessione: l'ingiusta morte di Sharon Tate per mano di alcuni pazzi fanatici. E l'unica maniera che aveva per liberarsene era raccontare una storia con un finale diverso, e molto sanguinoso, come è abituato a fare.

analogico_09
Inviato

Da Tarantiniano convinto di ferro, il finale di un resuscitato regista (finalmente!) vale da solo tutto il noiosissimo film che fa da fiacco pretesto a un corpo filmico che ha una grande coda e un piccolo capo ...
Ne avevo già parlato più dettagliatamente nel topic arrostito, paganini non ripete... 😄

 

 

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