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Melius Club

Il Don Giovanni secondo Currentzis e Castellucci


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Inviato

Purtroppo non ho avuto la possibilita’ di vederlo dal vivo a Salisburgo, ma solo su medici.tv (credo sia anche su you tube).

E’ una delle rappresentazioni piu’ entusiasmanti cui mi sia capitato di assistere. Forse il piu’ grande Don Giovanni.

Andiamo per ordine.

Un’opera cosi’ battuta dai piu’ grandi interpreti e’ difficile che sveli qualcosa di inaudito. E tuttavia la direzione magistrale di Currentzis ci riesce. Fraseggio quasi reinventato a misura del vortice nichilista in cui l’opera precipita fin dall’ouverture…

Cast vocale strepitoso con qualche riserva su donna Anna con alcune note fisse di troppo.

Ma veniamo alla regia di Castellucci.

Regia stupenda questa volta, fra Fellini e Kubrik Di eyes wide shut

La scena della festa che chiude il primo atto in quella nebbia onirica ricorda Casanova

Strepitoso il finale, e’ il delirio solitario di Don Giovanni che chiude una vita irrisolta e si traforma anche esso in statua. Ma stuatue saranno anche gli altri, ciascuno secondo quello che fu in vita… quindi

Donna Anna spiritata perche’ vive in squilibrio emotivo molto piu’ di Elvira e Zerlina

Magnifica la resa di Don Ottavio un velleitario da Rotary Club con stendardi cagnolino bandoliere, tutti segni vuoti di un prestigio inutile alla causa erotica che e’ il motore dell’opera

  • Melius 2
Inviato

Sono fotogrammi deI senso d’assieme di questa stralunata, surreale regia che ha l’inafferrabilita’ dei sogni  che pero’ hanno quell’occulto rimando alla realta’ di cui mescolano insondabilmente frammenti combinandoli con l’oscurita’ della psiche…e cosa altro e’ il Don Giovanni?

Non e’ certo ne’ la storiella di uno scopatore seriale punito moralisticamente, ne’ di un libertario ammirevole….

Vedetelo

 

  • Thanks 1
Inviato

Grazie per aver postato il video di questo Don Giovanni: che dire, semplicemente meraviglioso.

Inviato

Comunque in base al catalogo ed ai numeri in esso esposti ben può il don Giovanni essere definito 🧹 serale 

Inviato

Non vorrei spoilerare, mi sono visto la prima mezz’ora e mi sembra splendido sia come regia che come interpretazione musicale. 
Grazie per averlo segnalato @mozarteum

Inviato

Ho visto e ascoltato un altro pezzo e comincio ad avere qualche dubbio sulla qualità dei cantanti, pur comprendendo che, visti i tempi staccati dal direttore, le difficoltà siano spesso estreme.

Mi piacciono tantissimo, invece, i recitativi lenti, lentissimi e col fortepiano che, se ho ben udito, si intrufola anche in brani orchestrali.

Ma la regia.....la regia è pazzesca e mi instilla un sentimento di inquietudine che mai avevo provato in un Don Giovanni. Ho scoperto che il regista è romagnolo, cesenate per la precisione.

Beh, per me è un fenomeno ed a lungo potremmo discutere sulle sue idee.

Non spoilero oltre....almeno per un po'...

Inviato

Cantanti ok tranne donna anna in affanno. Michael Spyres Don Ottavio memorabile.

Grandissimo Don Giovanni altroche’ e sono contento che ti sia piaciuta la regia.

Don Giovanni e’ l’opera dell’inquietudine, non ha alcun senso rappresentarla in modo “naturalistico” anche perche’ diversamente dalle Nozze e dal Cosi’ fan tutte non e’ un orologio teatrale. Le scene si affastellano, ad un certo punto si smarrisce la linea di confine fra cio’ che realmente accade e il delirio, la possessione di Don Giovanni. Va ascoltato con l’agitazione che ci lasciano i nostri sogni peggiori al risveglio.

Gia’ nell’ouverture c’e’ tutto

Inviato

Ho ascoltato l'ouverture, leggo ora il topic, e sono andato avanti con l'ascolto di tutta la sequenza della morte del "vecchio"... mi è fatto tardi e l'opera dura più di tre ore e chissà quante cose succederanno interpretativamente parlando, bisognerà ascoltare bene tutto per poter esprimere un giudizio pieno e meditato, al momento, a caldo, non mi è parso di ritrovarmi di fronte alla "rivoluzione" musicale dell'opera; fosse vero, ed è vero, che

 

8 ore fa, mozarteum ha scritto:

Gia’ nell’ouverture c’e’ tutto [il carattere dell'opera - ndr]

 

... potrei partire già un po' "preparato"...

 

Ma prima ascoltare e poi parlare.. alle prossime... Ah.., I cantanti.., sempre sulle prime, mi limito a dire che li sento troppo da melodramma "ottocentesco"... non ritrovo la "fraganza" del "settecento"...

 

 

 

Inviato

Adesso sono in ferie, ma una volta a casa lo ascolterò.

Non ho alcun dubbio sulle qualità direttoriali di Currentzis, che so non piacere a tutti, ma che per me è un vero fenomeno, forse il direttore più interessante ed originale del nostro tempo.

Ho ascoltato con avidità su Qobuz tutto quel che ha registrato nel repertorio che conosco bene, e mi sono imbattuto sempre in interpretazioni entusiasmanti, da Purcell a Beethoven a Stravinsky. Qualsiasi cosa egli abbia approcciato, è riuscito nell'arduo compito di rivelare qualcosa di inedito, anche in repertori abusati.

Inviato

Ho ascolato l'intera esecuzione del Don Giovanni due volte, la prima guardando anche le immagini, la seconda volta ascoltando solo la musica per essere sicuro di non subire l'eventuale nefasta influenza della "regia"...

Mi rincresce uscire fuori dal coro, ma ho ritrovato Il solito Courrentzis, per me un sopravvalutato che seguita con "furbizia" a mutuare a piene mani con calcolata diligenza dalle esperienze interpretative filologiche mescolando in modo ibrico, ma senza parere..., le impostazioni direttoriali "tradizionali" accademico-istituzionali (che danno i prestigio e lavoro ben remunerato), rimesse a simil-nuovo per cercare di accontentare un po' tutti..., soprattuto la autoreferenzialità del direttore più concentrato su se stesso sulla sua interpretazione che sulla musica interpretata.


Questo Don Govanni a mio avviso non presenta nulla di nuovo, nessuna luce inedita o irresistibile gettata su questo sommo e inarrivabile capolavoro operistico, sia per quanto tiguarda il "testo" sia per quanto riguarda la musica strettamente legata al "libretto".

Currentzis cerca al solito i forti contrasti orchestrali, contrappuntistici e vocali ad affetto, lavorando essenzialmente di macro dinamica, in modo compulsivo, serrato ; grandi assenti l'agogica più sottile e "minuziosa"; il respiro della frase qui di una perfezione formale quasi meccanica e di superfice che non mostra in trasparenze le "sottotestualità" fraseologiche, "letterarie", psicologiche, "morali, ecc.

Regna l'abusato uso dell'impatto sonoro attraente e privo della trasfigurante musicalità: tutto e “ grandioso” ma prevedibile, anticipabile, il tutto ha la perfezione di una macchina ben oliata, di un un potente carro armato da combattimento che cammina su un prato di margherite…

Sempre rigorosamente a mio modesto modo di "sentire".

 

Espressione "megafonata", un polso ritimico scandito in modo secco; spezzettati e bruschi i cambi di scena e di frase che irrigidiscono l’afflato melodico, vanificando il piacere sottile e della linea del “canto” che sovrastato dall'orchestrazione a "carro armato" non emerge in modo "spiegato"... il canto libero..., "battistianamente" parlando...

Cantanti da melodramma ottocentesco.., non giudico il loro gado di bravura.., ma, qual che mi ha colpito,  li trovo sopra le righe... anzi fuori parte.., espressivamente e canoramente... un Don Giovanni il cui carattere, sia musicale che scenico, non credo verrà ricordato: ho provato una "nostalgia" per Ruggero Raimondi...
La "tragicità" apparente e reale del Don Giovanni dovrebbe emergere, e di fatto naturalmente emerge, dall'apparente e reale leggerezza del tratto "comico"... Siamo all'inscindibile in quest'opera potente , enigamtica, apparentemente "facile". E' già tutto "scritto" in partitura, tutto emerge dalla musica stessa, l'esplicito e il sotteso..  non c'è bisognondi di sforzare, di enfatizzate naturalisticamente in fase interpretativa come fa Currentizis.

La regia di un'opera non mi influenza affatto nel giudizio musicale. La regia di questa rappresentazione più che "surreale" mi è sembrata sub-reale.., alla famolo strano ma senza originalità (uno per tutti gli altri.., qualcuno potrebbe spiegarmi il significato simbolico metaforico del materazzo portato da Leporello sul quale si farà morire il Commendatore sovrastato dal peso corporeo di Don Giovanni che lo schiaccia.., forse un'allusione all'omosessualità latente del "nostro"... 😄 in effetti potrebbe starci.., ma quale rozzo espediente scenografico!)

Regia di ingenuo didascalismo che ha la pretesa di voler apparire criptica e che,  sempre a mmio modesto avviso, non coglie affatto nè rinnova il carattere dell'opera, il "mito" del dongiovanni e del don giovannismo.., e non perchè abbia la pretesa di essere  "moderna", o post-moderna, "provocatoria", ecc.., tutt'altro... Sebbene io tenda a faticare un po' nell'accettare i soldati dell'antica Babilonia che indossano le divise dei prussiani.., tanto per rendere più moderna che non ha bisogno di essere tele, essendo già nata "moderno", anzi "futura"..., resto tuttavia aperto al "nuovo", alla provocazione genuina, originale, intrigante, sottile, acuta, non all'eccentricità stravagante, facile, pasticciata che, per di più, cerca di sovrastare la musica, di tali espedienti visivi
 

Apprezzai molto, tanti anni fa (stagione 1984-85 dell Tatro dell'Opera di Roma) l'audace visione registica gotico-cimiteriale, dark - di Jerome Savary - che fece molto parlare di se - maestro concertatore e direttore Peter Maag, dove il Casinetto” che don Giovanni mostra a Zerlina altro non era che una tomba aperta del cimitero che si intravedeva sullo sfondo dello scenario registico... Quante interpretazioni si ipotizzarono.., tra favorevoli e contrari da parte del pubblico e della critica.., ancora oggi potremmo osservare che l’eros ossessivo, il "don giovannismo" irriducibile, spavaldo, sprezzante e indomito potrebbe essere legato ad un anelito di morte... Discutibile forse quella interpretazione "psicanalitica".., ma se ne potrebbe parlare.., ne parlammo già in uno dei topic bruciati qualche anno fa.

Don Giovanni che col macchinone di lusso guidato dallo choffer Leporello, il quale reca seco il materazzino gonfiabile, arriva nel luogo del misfatto, per "sforzare la figlia ed ammazzare il padre"..., devo dire che nella sua disarmante ingenuità mi ha fatto tra l'altro un po' sorridere...

 

Arivolemo Renè Jacobs.., la vera "rivoluzione" sul piano musicale e della musicalità insigne, più aderente allo spirito mozartiano,  allo spirito della sua inarrivabile opera, così profana e peccaminosa, così sacralmente "intoccabile" dove cercare di "provocare" il "provocatore" musicalmente e scenicamente è un po' come cercare di spiegare in modo petulante e pretenzioso il già spiegato alla perfezione...

  • Melius 1
Inviato

non ho avuto ancora tempo di guardare / sentire il video, ma sull'ultimo numero di Musica lo spettacolo viene "abbastanza" stroncato....e come sempre ci stanno le differenti visioni

Inviato

Se non sbaglio l’autore non vede con favore le regie moderne a prescindere.

Confermo il mio giudizio dopo successiva visione. Qualche momento criptico della regia e’ compensato da intuizioni a mio avviso geniali. Ora sono ad un aperitivo al mare e non me ne tiene ma alcuni esempi li ho fatti sopra.

Che vuol dire cantare in modo ottocentesco? Non vuol dire niente, il canto in mozart richiede gia’ accuratezza di emissione fraseggio duttile voce appoggiata. Nessuno peraltro ha cantato come fosse il Trovatore. Il don ottavio di Spyres entra nella leggenda (lo sentiro’ in Theodora a novembre).

La tinta scura pessimistica straniata felliniana e’ la piu’ adatta a rappresentare il Don Giovanni. Solo il grande Ronconi a Salisburgo e anche il compianto Grahm Vick a Roma hanno raccontato in modo interessante Don Giovanni. Anche il mio mito Robert Carsen il piu’ grande regista d’opera si sempre non riusci’ del tutto alla Scala (quest’anno si riprende). Streheler mise in scena dei capodimonte

image.jpg

Inviato

@mozarteum

41 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Che vuol dire cantare in modo ottocentesco? Non vuol dire niente, il canto in mozart richiede gia’ accuratezza di emissione fraseggio duttile voce appoggiata.

 

 

Vuol dire come vuol dire che il canto barocco non è come il canto romantico; il fatto che la voce mozartiana sia anche "appoggiata" - questo andrebbe chiarito meglio - non vuol dire che non sia settecentesca e quindi diversa dal belcantismo italiano dell'ottocento. Non entro in dettagli.., la mia sensazione è stata quella di un canto in tale stile peraltro di per se nobilissimo nei repertori operistici di appartenenza. Per Mozart prefersico sentire altro stile.

 

 

41 minuti fa, mozarteum ha scritto:

La tinta scura pessimistica straniata felliniana e’ la piu’ adatta a rappresentare il Don Giovanni.

 

 

Vero, il Casanova di Fellini, le cui tematiche, le situazioni, le psicologie e le esistenzialità, ecc, fatti i distinguo del caso,  assomigliano abbastanza a quelle dongiovannesche, donnaioli impenitenti, entrambi collezionisti di "bambole" del sesso che non soddisfano.., ecc... vanta una meravigliosa, straniante ed "oscura" regia felliniana.., beh.., Federico gioca in casa..., perfetta nel rappresentare la decadenza, la tragica benchè apparentemente nascosta solitudine, la ribellione e la sfida alle convenzioni morali e ipocrite.., il grido sordo per la libertà ostacolata dal bigottismo e dal moralismo dominante, la sfida lanciata alla morte stessa.., ecco perchè ricordo con vivo piacere la regia "dark", "tenebrosa", di Jerome Savary.

La regia di Castellucci però non è felliniana e neppure felliniesca.., non saprei come definirla.., toccava inventarsi qualcosa che svegliasse l'annoiata borghesia salisburghese reduce dai ricorrenti lookdown desiderosi una botta di novità ...?

 

 

Inviato
4 ore fa, talli. ha scritto:

non ho avuto ancora tempo di guardare / sentire il video, ma sull'ultimo numero di Musica lo spettacolo viene "abbastanza" stroncato....e come sempre ci stanno le differenti visioni

 

Non conosco questa rivista, sarà  tipo Amadeus, Classicc Voice, ecc, chi recensisce lo spettacolo .., non ho letto nulla sullo stesso, ne sono venuto a conoscenza qui, ora sono entrato in curiosità leggendo che sia stato "abbastanza stroncato"... 😄 l'intera rappresentazione o la regia in particolare ? 

D'accordo sulla molteplicità delle visioni.., rende le cose più attrattive e sfiziose rispetto al "pensiero unico"... 😉

Inviato

www.rivistamusica.com e, secondo me, è una spanna sopra quelle citate.

la recensione dalla platea è di Giovanni Vitali, che ha ripreso a scrivere su Musica.

diciamo che la mia espressione “abbastanza stroncato” è un po’ eufemistica…ti riporto solo uno stralcio “un concentrato di libertà musicali e banalità visive ad uso e consumo degli ego di direttore e regista… in sintesi è solo uno spettacolo brutto e noioso”

Inviato

@talli.  Apperò.., io ci sono andato molto più leggero... 😄 Acquisterò la rivista sono curioso di leggere la recenzione integrale. Grazie della segnalazione.

Inviato

....de gustibus...."brutto" e "noioso" sono giudizi di valore, ma ci sta perchè è una critica (meglio, una stroncatura 🙃 )

Io, nella mia bassa competenza, devo dire che l'ho invece apprezzata molto, e questo Don Giovanni non mi è sembrato nè brutto nè noioso, nè musicalmente, nè registicamente.

Del resto, insomma, il Don Giovanni non è un'opera, come dire, particolarmente dinamica. E' necessario trovare qualche espediente per lo spettatore; visto che per ovvie ragioni di stile e di musica non è possibile giungere alle regie di luce e tuniche di Wieland Wagner a me questa interpretazione è piaciuta molto e l'ho trovata di ottimo intrattenimento: come ho detto, è stato il solo Don Giovanni che mi ha lasciato sgomento.

My 2 cents, ovviamente.

Quell'altra che ho visto sul tubo, invece, con commenti in russi, in cui c'è della gran gnocca e sembra di essere ad una sfilata alla settimana della moda milanese, non mi è piaciuta per nulla.

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