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Melius Club

Amici immaginari o mutilati


melos62

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Inviato
2 ore fa, briandinazareth ha scritto:

il tema è interessante.

la vita non lotta per sopravvivere più di quanto il mare non lotti per consumare le rocce con le sue onde. 

mi spiego meglio, dal primo momento in cui c'è stata la prima replicazione che porta alla vita (che sia stata rna,un cristallo o una delle tante altre possibilità), è una questione di necessità e non di volontà. 

è tutto più chiaro se guardiamo la cosa dalla parte del gene e non dell'organismo. 

Mi sfugge quale sarebbe la necessità.

L'universo, la terra medesima, mi si passi il termine, se ne fotte della vita intesa come la intediamo noi. La Terra esisteva quando era un ammasso di rocce incandescenti e esisterà quando semmai ridotta a un ammasso di roccia nuda.

Io , probabilmente perché nn avrò studiato a sufficienza, trovo abbastanza incomprensibile la volontà di un essere di replicarsi. Perché di volontà si tratta: volontà di esistere. E volontà di cui non importa a nessuno se non all'organismo medesimo.

Nel caso dell'Uomo questa volontà è pure mediata dall'intelligenza, che la plasma e la fa diventare qualcosa di ancora più complesso.

Noi uniamo la spinta alla vita , che pare essere scritta nel nostro DNA ( da chie per cosa non so), alla nostra propria intelligenza, cultura , che ci spinge , alle volte, a rinunciare a questo bene unico e preziosissimo in mome di qualcosa di astratto, come un ideale, l'amore verso qualcosa o qualcuno.

E tutto ciò mi pare , ma probabilmente per una mia mancanza di studi, un qualcosa che ha poco a che spartire con le leggi della natura.

Inviato

ma tu non lo sai se la spinta alla vita è qualcosa di insito ed innato nella materia. l' universo da qualcosa si è creato, forse voleva vivere anche lui.

briandinazareth
Inviato
3 minuti fa, senek65 ha scritto:

Io , probabilmente perché nn avrò studiato a sufficienza, trovo abbastanza incomprensibile la volontà di un essere di replicarsi. Perché di volontà si tratta: volontà di esistere. E volontà di cui non importa a nessuno se non all'organismo medesimo.

 

quello che sappiamo della natura dice il contrario, bisogna pensare alle origini della vita come replicazione. da quel punto diviene chiaro. 



 

5 minuti fa, senek65 ha scritto:

Noi uniamo la spinta alla vita , che pare essere scritta nel nostro DNA ( da chie per cosa non so), alla nostra propria intelligenza, cultura , che ci spinge , alle volte, a rinunciare a questo bene unico e preziosissimo in mome di qualcosa di astratto, come un ideale, l'amore verso qualcosa o qualcuno.

 

l'amore, nelle sue diverse forme, è un frutto dell'evoluzione, così come la rinuncia a se per un "bene" superiore (in genere la sopravvivenza di qualche gene).

come per le api che non si riproducono e che muoiono volentieri per salvare l'alveare.

proprio l'amore parentale è una delle dimostrazioni dell'evoluzione più evidenti. 

però questo "il gene egoista" dovete leggerlo (almeno quello... dopo ti assicuro che ti verrà voglia di leggere altro).

è un viaggio intellettuale meraviglioso. 

Inviato
19 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

da quel punto diviene chiaro. 

Io resto nella nebbia 

Inviato

Io leggo tutto e giungo ad ipotesi personali 

Ho letto moltissimo di filosofie orientali, misticismo e psicologia

Mi sono confrontato con psicologi transpersonali e meditanti

Approfondirò evoluzionismo, astrofisica e quantistica...è più facile tutto sommato,si leggono libri, non necessita neanche un confronto, un feedback esterno

Si legge e si conosce, ciò prescinde da qualsiasi opus interiore

Senza pretendere di ricordarsi pure le virgole

Ho letto 2 testi di astrofisica dell'autore vietnamita già citato, molto interessante ma i quesiti senza risposta aumentano a dismisura

briandinazareth
Inviato

cerco di spiegare in breve la questione della replicazione e perché non necessità di volontà. 

immaginiamo ad esempio l'orgine della replicazione, ovvero la prima. molecola che, per questioni. chimico-fisiche, si sdoppia (probabilmente rna o proto-rna) e si "completa nuovamente" creando legami chimici naturali con gli elementi presenti nel suo ambiente. ci sarebbe il discorso del rna come enzima, un altro forte indizio, ma andremmo troppo lontano.

queste molecole si replicano e sono da subito soggette a selezione naturale (anche se ancora non le chiamiamo vita). 
per esempio il calore o i raggi solari danneggiano le molecole limitandone la replicazione.

nella replicazione la fedeltà non è mai perfetta (oggi conosciamo con precisione anche quanto siano fedeli i vari meccanismi). 

quindi dopo un tot (e parliamo di tempi inimmaginabili per un essere umano) una replica di queste molecole è un po' diversa, e la mutazione, ad esempio, da una minor sensibilità ai raggi solari (basta un legame chimico diverso)

questa nuova versione della molecola diventa rapidamente maggioritaria nell'ambiente.

dopo un altro tot un'altra mutazione genera un'altra molecola che, ad esempio, si replica più velocemente. 

ecco che la nuova versione della molecola, che chiameremo gigi soppianta la vecchia versione mario

magari gigi esiste ancora, anche se limitatamente, e sviluppa una nuova mutazione, in direzione completamente diversa dall'altro filone, ad esempio un enzima che distrugge i legami di mario rubando i componenti chimici utili alla replicazione. 

oppure, ancora, alcuni esemplari di mario, finiscono. in una pozza d'acqua vicina ma separata eprendono una direzione evolutiva diversa dalla pozza originaria. e così via. 

ci sono esperimenti molto interessanti che illustrano come si sia potuta generare la membrana cellulare, lo sviluppo di organismi multicellulari e la riproduzione sessuata. tutte tappe fondamentali per la vita come la conosciamo oggi.

tutto questo non necessità di volontà ma di necessità. la molecola reagisce chimicamente, non vuole nulla. 
 

briandinazareth
Inviato
24 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Approfondirò evoluzionismo, astrofisica e quantistica...è più facile tutto sommato,si leggono libri, non necessita neanche un confronto, un feedback esterno

Si legge e si conosce, ciò prescinde da qualsiasi opus interiore

 

su questo penso che ti sbagli, e ne riparleremo quando lo avrai fatto. 

è un percorso molto più profondo, filosofico e interiore, di quanto immagini adesso.

Inviato

Sì ma squisitamente intellettuale e cognitivo

Inviato
27 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Approfondirò evoluzionismo, astrofisica e quantistica

Il problema con la meccanica quantistica è che il nostro cervello non è attrezzato per quel mondo. Alla fine mi tocca dar ragione ad un fisico teorico molto in gamba, del quale ora mi sfugge il nome, che diceva che per la meccanica quantistica servono solo carta, penna ed equazioni. I tentativi di interpretarla, fatti in base all'esperienza che come esseri umani abbiamo del mondo fisico non quantistico, lasciano il tempo che trovano. Personalmente non ho mai trovato un testo divulgativo soddisfacente. Potresti provare con Fisica quantistica per poeti, ma ripeto, secondo me resta un limite invalicabile tra l'approccio descrittivo/fenomenologico offerto dalle trattazioni divulgative, per quanto buone, e carta, penna ed equazioni.

  • Melius 1
briandinazareth
Inviato
Adesso, LUIGI64 ha scritto:

Sì ma squisitamente intellettuale e cognitivo

pure esistenziale... 

Inviato

Se si pensa di avere capito "tutto", per me sarebbe un errore, può essere

Errore che fece Dawinks del resto, così infervorato che pretendeva che tutti si convertissero all'ateismo

Inviato

@UpTo11 vabbe' capirci qualcosa, non pretendo di scoprire tutti i meandri delle teorie quantistiche

briandinazareth
Inviato
6 minuti fa, UpTo11 ha scritto:

Il problema con la meccanica quantistica è che il nostro cervello non è attrezzato per quel mondo.

 

è così, per questo si cerca di darne interpretazioni più comprensibili... con successi limitati.

certo che quando un osservazione cambia uno stato di un qualcosa nel passato o tutto appare terribilmente probabilistico, la nostra mente, evolutasi per la vita macroscopica e deterministica, va in crisi. 

come quando si ragiona degli infiniti, siamo in grado di calcolarli, sappiamo che non tutti gli infiniti sono uguali, ma non abbiamo alcun modo per poterlo rendere qualcosa di comprensibile alla nostra immaginazione.

briandinazareth
Inviato
3 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

e si pensa di avere capito "tutto", per me sarebbe un errore, può essere

 

non lo pensa nessuno, forse qualche testimone di geova.

 

Inviato

Dawinks lo pensava, visto che scientificamente voleva convertire tuttii all'ateismo...

Inviato
3 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

non lo pensa nessuno, forse qualche testimone di geova.

Non sarei così ottimista

L'ego è una brutta bestia

briandinazareth
Inviato
Adesso, LUIGI64 ha scritto:

Dawinks lo pensava, visto che scientificamente voleva convertire tuttii all'ateismo...

 

non lo pensa neppure lui di aver scoperto "tutto", lui intendeva mostrare che non c'è alcun bisogno di supporre dei e creazioni per la vita. 

poi ha una polemica molto forte con le religioni organizzate. 

ma non ti fissare con dawkins che esprime le sue idee, ti carichi troppo bias 😉 tra l'altro le letture consigliate non trattano dell'argomento.

Inviato

Sottolineo questo aspetto, proprio per stigmatizzare che provare a convertire, non è monopolio dei religiosi, ma anche di scienziati affermatissimi, come Dawinks

Poi, nel suo caso egli detestava profondamente le religioni organizzate, ma in fondo lui adottava gli stessi comportamenti  intolleranti e di parte...e il paradosso è compiuto

E per uno scienziato è un errore doppio, imparzialità e faziosità sono per antonomasia antiscientifiche...

Ma lo leggerò  😀


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