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[come eravamo] I Lucifer di Leonida, cinque anni dopo


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Inviato

Era il lontanissimo 2017 quando @magocinzio aprì l'argomento Lucifer di @leonida, le mitiche "pecette".

Cosa ne è stato dei Lucifer? cosa è rimasto di quella esperienza? cosa abbiamo imparato?

Io non li ho mai provati, a voi la parola.
 

[corretto in magocinzio, grazie @leonida]

Inviato

@appecundria

Fu il violinista Magocinzio, e non Magoturi.  ad aprire con una lunghissimo post  sulle sue impressioni d'ascolto, la seconda parte della discussione

 

 

 

 

  • Thanks 1
Inviato

@leonida cosa è rimasto di quella esperienza? cosa abbiamo imparato?

Io non li ho provati però a suo tempo ho seguito molto la discussione. Mi feci l'idea che si trattasse di un interessante esperimento di illusione acustica, che non considero negativamente, in fondo la stessa stereofonia è una illusione acustica, anzi, lo è l'intera riproduzione audio.

Ti andrebbe di rispondere scrivendo uno di quei tuoi interessanti post?

Inviato

Scriveva @magocinzio

 

Cita

 

Dicevo che ho seguito i suoi consigli e le sue indicazioni, cominciando gradatamente a porre gli ologrammi sui componenti e ad ascoltare, step by step i risultati sonori ottenuti. Ho usato quasi sempre la meccanica CD, una vecchia VRDS 20, alternando nel cassettino CD vari con musica da camera (violino solo, quartetti e duo violino-pianoforte), orchestra da camera, orchestra con solista, quintetto jazz, pop anni ’80. Tutti dischi da me conosciutissimi e che ho portato con me per una miriade di ascolti, nonché per valutare a casa mia tutti i cambi a cui ho sottoposto, nel tempo, l’impianto. Intanto posso affermare che fin dalle prime applicazioni sono riuscito a percepire variazioni sul suono; in generale le primissime applicazioni hanno tolto un po’ di asprezza al suono anche se privandolo di un po’ di vitalità.

 

Cita

 

Questa sensazione è stata clamorosamente smentita continuando ad applicare le striscioline olografiche nei vari punti strategici indicati da Giuseppe Scardamaglia: in generale, infatti, step by step il suono ha acquistato una crescente vividezza e uno smalto sonoro sempre più evidente, divenendo percepibile in maniera decisamente più netta ed accurata in tutte le sue componenti in frequenza. Dapprima il suono si è “sgrassato”, ha perso un fondo di turgore, anche sulle basse frequenze, per compattarsi sempre di più e definirsi sempre meglio timbricamente, facilitando il riconoscimento del “vero” suono ed il vero timbro esatto di ciascuno strumento. Non si è addolcito: ha perso prima di tutto un po’ di asprezze frutto, secondo me, di artefatti legati alla riproduzione, ma poi si è definito, anche ad alta frequenza, è apparso sempre più scolpito, e si è andato gradatamente a perfezionare  anche a livello di palcoscenico virtuale.

Ad ogni aggiunta di adesivi, piccole striscioline, qualcosa è migliorato, e solo i lucifer posizionati dietro le vaschette di alimentazione dietro ai componenti non mi sono piaciuti. Quando arriveranno gli  altri ritenterò di posizionarli negli stessi punti, cercando di capirne l’effetto.

Usando sempre le stesse 5 o 6 registrazioni ho potuto apprezzare l’incremento di risoluzione in gamma alta: l’effetto ottenuto mi ha ricordato quando in negozio ho confrontato una vecchia Wadia con un aggiornatissimo Esoteric x-07: con quest’ultimo la gamma alta diventava più  riposante ma al tempo stesso più dettagliata e ricca di nuanches, dettagli  che l’altra meccanica non riusciva a riprodurre senza diventare aspra…

Anche la scena si è perfezionata, ha acquisito profondità, ma solo quando realmente presente nella registrazione: l’effetto di aumentata risoluzione e trasparenza permette di intuire senza sforzo e  con precisione la posizione di ogni strumento. E’ come se un vetro immaginario posto tra i diffusori e gli strumentisti fosse stato  pulito e sgrassato alla perfezione o, in alcuni casi, tolto del tutto.

Quando ho poi aperto il pre TacT per un trattamento sui componenti interni (lavoro che mi riprometto di fare con le altre 2 elettroniche), e l’ho rimesso in funzione sono rimasto abbastanza colpito: il violino ascoltato dopo il trattamento era diverso da quello ascoltato in precedenza, molto più ricco armonicamente, forse con una grana poco più grossa (che ci sta con gli strumenti a corda), ma con un grado di verosomiglianza veramente incredibile! Morbido ma rigoroso nel  timbro e nella riproposizione dell’ambiente, ricco di riverberi che rimangono nell’aria più a lungo.

 

 

Inviato
Cita

 

In generale le linee secondarie e i dialoghi della musica sono sensibilmente più avvertibili e godibili, grazie anche ad un incremento di risoluzione in gamma media, nonché di scolpitura a tutte le frequenze, e ogni particolare si riesce ad ascoltare senza fatica permettendoci  tranquillamente di seguire i dialoghi musicali interni in maniera molto particolareggiata. E’ cambiata la facilità di ascoltare i numerosi particolari presenti nelle incisioni.

Qualcuno, scherzando, ha ironizzato sulla “cumulabilità” degli effetti degli ologrammi.

Io, da ciò che ho ascoltato, dico che l’accumulazione dei piccoli miglioramenti è una certezza, e si riscontra facilmente:

ho infatti  ascoltato,  dopo aver  terminato le striscioline,  altri dischi,  ben conosciuti,  che non avevo adoperato per le prove step by step:

l’accumulo di piccoli miglioramenti valutati tutti insieme  ha realmente permesso  la riproduzione di quelle registrazioni su livelli  molto più alti.

Il CD Five Tango Sensation, Kronos Quartett, lo avevo bollato un mese fa come una registrazione abbastanza deludente: stamattina suonava in maniera più che dignitosa e abbastanza verosimile.

In "Omaggio a Kreisler", Accardo, Foné, il violinista sembrava avesse sostituito il Mi di acciaio con una corda dal suono più morbido, al cromo o al titanio. E’ una  considerazioni da violinista: l’asprezza del mi è una delle cose che più ricordo in ogni CD ed ho una particolare sensibilità, anche quantitativa, nel mettere a fuoco questa particolarità del violino registrato.

Over the ocean, Giovanni Tommaso Quintet, suona ora con una immagine più ampia, più profonda,  e un contrabbasso molto meglio controllato e privo di “gonfiori”. L’entità del risultato può essere paragonato al cambio di elettroniche, se non di diffusori.

 

 

Inviato

aggiungeva @bertof citando Rupert Sheldrake

Cita

Ho provato le strisce olografiche gentilmente spedite da Giuseppe. Per ora mi sono fermato al primo step, vale a dire la semplice esposizione alla vista sopra un elettronica, nel caso specifico una meccanica Wadia 20.

Devo ammettere di essere rimasto sorpreso: a me sembra chiaramente percepibile un effetto sul suono, che definirei come una migliore focalizzazione e più chiara distinzione dei piani sonori. In definitiva la scena diventa più definita e "viva", mentre al contrario riponendo al buio gli ologrammi il tutto ritorna più sbiadito, quasi smorto al confronto.

Quando ho fatto la prova a mia moglie chiedendole di tenere gli occhi chiusi, mi ha chiesto se avevo alzato il volume. L'effetto è un po' questo: metaforicamente è come se si depositasse della polvere e tutto diventasse più chiaro e distinto.

Essendo una differenza percettiva minima ci si abitua subito al suono ridiventato meno vivo; insomma, si può vivere bene anche senza, però devo ammettere che ora preferisco ascoltare in presenza delle strisce.

Ho fatto la prova con mia figlia, la quale invece non ha colto differenze di sorta, o meglio, le ha colte solo quando gliele ho fatte notare, il che è palesemente truccare il gioco.

Mi riservo di rifare questa semplice prova con gli amici, audiofili e  non, che verranno ad ascoltare a casa mia nei prossimi giorni, prima di partire con il tweaking più spinto. Sono curioso di vedere in che percentuale le mie percezioni saranno confermate o smentite.

 

Per quanto riguarda trovare una spiegazione a questo genere di fenomeni, la cui realtà per me è fuori discussione, trovo importante che si cerchi di interpretarli e di darne un fondamento razionale, ma allo stesso tempo  mi piacerebbe che le ipotesi esplicative fossero se possibile un po' più sobrie. Voglio dire che tirare in ballo principi di indeterminazione, entanglement quantistici, l'ordine impicito di Bohm, l'akasha o quant'altro non può che aumentare la diffidenza nei confronti di una cosa già di suo sottile a cogliersi e che invece una spiegazione più terra terra renderebbe più accettabile e quindi percepibile :-).

Non ho approfondito, quindi chiedo scusa in anticipo ed è possibile che mi sbagli, ma anche il ricorso ad una venerabile figura come Rupert Sheldrake mi sembra strampalato. Sheldrake è uno scienziato intelligente e intelligentemente spregiudicato che ha osato distaccarsi dall'establishment riduzionista proponendo ipotesi coraggiose. Ma che c'entra la risonanza morfica con i raimbow foils?

Non me ne intendo e sono un perfetto ignorante in materia, avendo studiato altro, ma non sarebbe più sensato pensare ad un effetto degli ologrammi sui campi elettromagnetici? C'è una polarizzazione della luce?  Così, tanto per stare coi piedi per terra prima di avventurarsi in ipotesi ardite....

 

 

  • Moderatori
Inviato

Li ho avuti da Leonida con tutte le istruzioni ripromettendomi con la dovuta calma di sviscerarli a fondo se avessi udito delle differenze....purtroppo è passato diverso tempo e li ho ancora nel cassetto da testare ma entro quest'anno inizi del prossimo conto di farlo.

Inviato
1 ora fa, appecundria ha scritto:

Mi feci l'idea che si trattasse di un interessante esperimento di illusione acustica, che non considero negativamente, in fondo la stessa stereofonia è una illusione acustica, anzi, lo è l'intera riproduzione audio.

Ti andrebbe di rispondere scrivendo uno di quei tuoi interessanti post?

Era circa il 2008, quando ho iniziato ad osservare  una serie di fenomeni acustici, da moltissimi  chiaramente percepibili,  ma senza alcuna certezza sulka oro origine.

 

Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, il percepire una variazione acustica senza che nulla sia variato a livello di segnale riprodotto, sarebbe ed è  considerata, e giustamente aggiungo,  un'illusione acustica, proprio in quanto non si conoscono motivazioni scientifiche che possano in qualche modo giustificare la variazione  della sensazione. 

Qualcosa si è  mossa in tal senso e qualche studio scientifico riguardante aspetti percettivi, , ha mostrato come sia possibile  percepire variazioni del livello sonoro in differenti porzioni dello spettro, pur senza alcuna variazione dello stimolo acustico.

Oggi, dopo tredici anni di osservazioni e sperimentazioni a tempo pieno, potrei affermare, con prove certe e ripetibili, che la riproduzione musicale di alto livello qualitativo non permette, neanche  lontanamente, la realizzazione della sua piena potenzialità,  essendo quasi totalmente governata da un fenomeno fisico, ma di diversa fisica, e che nulla a che vedere con l'acustica classica e tantomeno con l' elettroacustica.

L'utilizzo degli  adesivi multicolori riflettenti la luce, rappresentava un esperimento di tipo elementare, tale da poter valutare la percettibilita' del fenomeno e la sensibilità individuale nel percepire  e decifrare la variazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
2 minuti fa, leonida ha scritto:

fenomeno fisico, ma di diversa fisica

C'entra Sheldrake? Se ti va di dirlo.

Inviato
3 ore fa, appecundria ha scritto:
3 ore fa, leonida ha scritto:

fenomeno fisico, ma di diversa fisica

C'entra Sheldrake? Se ti va di dirlo

Riguardo il fenomeno acustico a cui alludo, assolutamente nulla.

In forma estremamente semplificata si tratta infatti di una reazione del soggetto a stimoli non acustici prodotti da dispositivi attraversati da corrente o magnetici, dai quali  scaturiscono  sensibili variazioni nell'elaborazione del messaggio sonoro,perfettamente prevedibili una volta razionalizzato ogni aspetto del fenomeno.

 

La materia è  estremamente complessa e non si presta ad essere trattata dialetticamente senza adeguata e chiarificante valutazione empirica.

 

Emergono, in forma avanzata, alcuni aspetti che confermano una particolare teoria di Sheldrake, ossia il collegamento telepatico fra le menti, con relativo trasferimento alla collettività  di eventuali acquisizioni evolutive.

.

 

... Sheldrake's morphogenic field theory states that once a member of a group that shares the same biological structure acquires a new skill, the same skill can be acquired more quickly by other members of the group.

He states that our minds extend into time and space and that members of social groups are linked together through an invisible field even when they are far away 

 

 

___________

Posseggo prove inequivocabili che questo succeda in materia audio ed è  un aspetto che condiziona non poco la modalità percettiva di qualsiasi ascoltatore, in qualsiasi momento del giorno,  che si tratti di vivo o riprodotto.

Avevo anche programmato, tempo fa, di contattare Sheldrake, e non è detto che non lo faccia un futuro, per sottoporgli, a conferma della sua storia,  uno o più  esperimenti in materia di percezione acustica riguardo il particolare aspetto del trasferimento   collettivo di un'eventuale acquisizione evolutiva da parte anche di un solo soggetto.

 

 

 

 

  • Thanks 1
Inviato

Grazie @leonida, non so se sia stato spiegato così apertamente in passato, comunque a me era sfuggito. 

Inviato

@appecundria

Infatti è  la prima volta, dal 2010,  che scrivo pubblicamente qualcosa.

È appena una puntina di un gigantesco iceberg, che porta a conseguenze tali da dover rivedere l'intera materia audio

Può  darsi, in futuro, scriverò un libro sull'intera storia.

Il concetto essenziale è che nella stragrande maggioranza dei casi, ogni variazione percepita,  in pratica tutte quelle di cui giornalmente si discute, nessuna esclusa,  dalla testina al condensatore, dall'ampli al diffusore,  etc.., non sono causate da differenze del segnale trasferito ma da variazioni percettive dell'ascoltatore, generate da un fenomeno prodotto dalle stesse apparecchiature, diffusori in primis, nonché da qualsiasi dispositivo o anche singolo elemento attraversato da corrente, il tutto secondo una precisa modalità, perfettamente razionalizzata negli anni  e percepita allo stesso modo da qualsiasi soggetto in qualsiasi condizione ambientale. 

Da qui centinaia, migliaia di considerazioni e conseguenze  che non possono essere interpretate senza un'adeguata introduzione ai concetti basilari, ovviamente tramite l'esperienza interpretativa dell'informazione acustica.

Mi fermo quindi qui e non vado oltre.

  • Thanks 2
  • Moderatori
Inviato

I threads come questo , dal titolo "Come eravamo", vogliono/potrebbero essere un punto retrospettivo su argomenti che in passato hanno generato molte polemiche.

Oggi, confido nella lettura di nuove analisi ragionate, sperando che siano decantate le scorie che le hanno segnate in passato.

Mi auguro che questo thread possa essere il primo di una lunga serie, naturalmente con il contributo di tutti voi che vorrete segnalare alla Moderazione in Parla con lo Staff gli argomenti che ritenete di rinnovato interesse.

Ringrazio per la cortese attenzione nel leggermi.

Paolo Sances

  • Thanks 2
Inviato
1 ora fa, leonida ha scritto:

non vado oltre

Non te la caverai così facilmente  🙂

confermami una cosa, per cortesia.

Un ipotetico impianto funzionante senza energia elettrica (una sorta di grammofono, và) sarebbe scevro da questi fenomeni?

Inviato
33 minuti fa, appecundria ha scritto:
2 ore fa, leonida ha scritto:

non vado oltre

Non te la caverai così facilmente  🙂

confermami una cosa, per cortesia.

Un ipotetico impianto funzionante senza energia elettrica (una sorta di grammofono, và) sarebbe scevro da questi fenomeni?

Esattamente.

Scevro si, ed anche totalmente ma il grammofono verrà  ascoltato in una x situazione ambientale che opererà negativamente in ogni caso, non essendo possibile eliminare l'elettrificazione.

In tal senso potresti effettuare un un'esperimento chiarificatore, ascoltando il grammofono a contatore staccato ed intera  casa totalmente isolata dall'esterno, ossia chiusura di tutte le aperture verso l'esterno.

Lo stesso se possiedessi uno strumento musicale, il suo suono in queste condizioni non avrà nulla a che vedere, in termini di qualità e bellezza, con quello percepito in normali condizioni di elettrificazione, ed ancor di più aprendo anche un minimo spiraglio verso l'esterno.

Di fatto sto affermando fatto che nessuno, da 130 anni, ha mai piu ascoltato suoni, voci,strumenti e musica in generale come venivano percepiti prima dell'elettrificazione.

Ho una prova inequivocabile per poterlo affermare con assoluta certezza, ossia il poter ascoltare per un brevissimo periodo,quanto basta per poter valutare ed acquisire a sufficienza ,   isolando le vie di accesso al cervello delle precise radiazioni  alteranti la corretta sensazione acustica. Utilizzando opportune condizioni di schermatura, condizione ovviamente possibile attraverso  una adeguata conoscenza del comportamento del fenomeno, della sua modalità di azione, e del modo di intervenire per prevenirne gli effetti,  leggi materiali in grado di bloccare la particolare radiazione onde impedire che possa interagire con l'elaborazione dell'ascoltatore, sarà  possibile valutare l'enorme gap  fra quanto emesso da un sistema di riproduzione o da uno strumento  musicale, ed il come e quanto percepito dall'ascoltatore.

La velocissima capacità del cervello di elaborare una nuova situazione di maggior beneficio, di memorizzarla e di acquisirla definitivamente come standard, renderà problematico il ritorno ad una precedente situazione ritenuta fino a quel momento, in assenza di superiori riferimenti,  anche estremamente valida.

 

 

 

  • Thanks 1
  • Moderatori
Inviato

@leonida l'ascolto ad alta quota e assenza di elettrodotti, potrebbe influenzare il risultato?

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