Membro_0023 Inviato 25 Ottobre 2021 Inviato 25 Ottobre 2021 Adesso se porti fuori qualcosa da una discarica ti sparano a vista.
wow Inviato 25 Ottobre 2021 Inviato 25 Ottobre 2021 3 minuti fa, appecundria ha scritto: Perché di fatto è impossibile regalare. Prova e poi mi dici. Io riesco a regalare qualcosa con una pantomima nella quale chiedo alla colf se, cortesemente, può consegnare una bustona di roba che non metto più (ma in genere in ottime condizioni) alla parrocchia ... 1
appecundria Inviato 25 Ottobre 2021 Inviato 25 Ottobre 2021 Le parrocchie sono anni che non accettano altro che contanti. Qui c'era un ricovero gestito dalle suore di Madre Teresa che ha smesso di accettare scarpe e vestiario qualche anno fa. Ora accettano solo scatolame. I vari raccoglitori stradali vanno alla filiera della carta riciclata, non recuperano nulla. Fondamentalmente raccogliere e sanificare abbigliamento usato costa più del nuovo. Amici e parenti non ne parliamo proprio, devono essere capi firmati messi una sola volta e bisogna insistere molto. Qualcosa accetta l'immigrato all'ingresso del supermercato che porta le spese alle vecchiette ma è un provolone alto due metri che mi pare Osimhen, quindi il 99,9% del materiale è infungibile. O lo butti e ti senti in colpa o lo vendi. Ma non è necessariamente solo per fare due euro, è anche perché ti pare troppo brutto buttare. Io non riesco a vendere e non riesco a buttare, risultato: ho la cantina piena di scatoloni. 1
wow Inviato 25 Ottobre 2021 Inviato 25 Ottobre 2021 4 minuti fa, appecundria ha scritto: Le parrocchie sono anni che non accettano altro che contanti. Infatti... Ma con questo escamotage regalo capi usati alla colf senza offenderla ...
Martin Inviato 25 Ottobre 2021 Inviato 25 Ottobre 2021 La chiave del riutilizzo parrocchiale è l'organizzazione. Gli utenti non devono aver l'impressione di ricevere roba usata cavata dal saccone e odorosa di colletto sudato. Va lavata, riaggiustata, stirata, esposta ordinata per taglia e tipo, con possibilità di provarla subito. Si deve inoltre buttare senza remora quello che è irrecuperabile, dalla roba in cotone si ricavano pezze per le quali le officine lasciano volentieri una offerta, il resto viene venduto a peso ad aziende di Prato. Col ricavato si compra intimo basic per completare l'offerta ai bisognosi, come pure col ricavato del prezzo simbolico richiesto per i capi (da 1 a 5 euro). Il prezzo simbolico è un elemento psicologico importante, allevia l'impressione di andare a carità. L'intervallo sociale intercorrente tra chi dorme per strada e chi non ha lo stereo a casa è infatti oltremodo variegato. Un'altra fonte che le charity de noantri possono esplorare è l'invenduto stagionale delle catene low-cost. Un noto gruppo di distribuzione vestiario aprì la collaborazione col prete di cui vi dicevo con l'offerta di 30000 (leggasi trentamila, non è un errore) paia di pantaloni estivi provenienti da un magazzino il cui immobile avevano appena venduto.
Bazza Inviato 25 Ottobre 2021 Inviato 25 Ottobre 2021 1 ora fa, wow ha scritto: Penso che troverei delle cose interessantissime. Stando a quello che ogni tanto si legge su Audiokarma dirrei proprio di si...
Membro_0014 Inviato 25 Ottobre 2021 Autore Inviato 25 Ottobre 2021 @Paperinik2021 non sto giudicando, ne obbligando nessuno a fare cose che non vuole o non sente, però tornando al discorso come dicevo prima la differenza fra un Mc intosh ed un abito usato è che uno è un bene di prima necessità l’altro no; mi si potrebbe far notare invece che anche la casa è un bene (immobile) essenziale e di assoluta prima necessità, non per questo esiste un dovere morale di regalarlo a chi ne ha più bisogno anche se c’è chi, potendo, lo fa….
Pasquale SantoiemmaGiacoia Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 Svendo un cappotto rivoltato, anno 1963... 1
melos62 Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 23 ore fa, wow ha scritto: egli anni 80 a Resina ci andava a comprare la Napoli bene ed era molto di moda vestire in un certo modo il top, per me e compagni, erano le cartelle a sacca di tipo militare, forse surplus della base Nato. Per i vestiti era impossibile trovare qualcosa anche solo di indossabile senza essere Scaramacai, e la puzza di stantio faceva il resto. Ci andai una sola volta, poi croce nera.
EdoM Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 23 ore fa, wow ha scritto: negli anni 80 a Resina ..... Resina sarebbe Ercolano ?
wow Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 io comprai una sacca da marinaio color grigio azzurro navy tipo Braccio di Ferro bellissima, con tanto di numero di matricola (immagino) @EdoM si
Martin Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 E' uno di quei mercatini militari dove si trovano gli anfibi ancora col piede dentro ? 😁 (P.S. Quando dismisero gran parte delle caserme difensive della "soglia di Gorizia" parecchi traffichini fecero affari d'oro con le aste materiali.)
appecundria Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 1 ora fa, EdoM ha scritto: Resina sarebbe Ercolano ? Una frazione.
appecundria Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 47 minuti fa, Martin ha scritto: E' uno di quei mercatini militari dove si trovano gli anfibi ancora col piede dentro ? 😁 Era, un gigantesco mercato dell'usato di tutte le provenienze. C'era il famoso rito dell'apertura della balla e la lotta delle "resinare". Le quali oggi si chiamerebbero "vintage stylist". https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/arte_e_cultura/15_settembre_09/noi-la-moto-guzzi-shangri-la-pezza-11c119ac-56e3-11e5-9b1e-f0bfc98f4608.shtml 1 1
appecundria Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 Se non avevi qualche capo di Resina eri definitivamente out, la tua collocazione sociale era tra "chierichetto" e "neofascista". Io ci sono andato una volta sola, doveva essere il '79 o giù di lì. Riuscii a portare a casa due camiciole americane "no iron" e un giubbino di jeans Wrangler che poi scoprii essere da donna e quindi ne feci buono scambio.
mozarteum Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 Il 25/10/2021 at 13:35, wow ha scritto: regalo capi usati alla colf senza offenderla ... Non sapevo che avessi il gusto dell’ en travesti” 1
Martin Inviato 26 Ottobre 2021 Inviato 26 Ottobre 2021 16 minuti fa, appecundria ha scritto: C'era il famoso rito dell'apertura della balla e la lotta delle "resinare". Il famoso "assalto agli scampoli" che si vedeva ai mercati anche qui. Le clienti più assidue si vantavano del commerciante che "metteva via la roba" per loro, dal pdv etologico così non dovevano sottostare alla competizione intra-specifica per l'accesso alla risorsa. Oggi quei banchetti sono frequentatissimi dal popolo delle badanti, qualche mercante ha imparato a parlottare il russo apposta. P.S. Ultimo acquisto al mercato, località Este, data 23/10, oggetto 6 strofinacci cucina a 5 euro. Nel tempo necessario a imbustare l'acquisto deciso e senza trattative da parte mia e fare lo scontrino il mercante è riuscito a dirmi che si trattava di: "Purocotoneditessituranazionale-lavoratoanidodape-perfettamenteassorbente-orlatosututtiilati-coloriresistentiinlavatriceanovantagradi-disponibileinduefantasiedicoloriunaclassicaeunamoderna." Il tutto con la dizione da Ugo Pagliai. Ma volete mettere con gli squallide grandi superfici accecanti di barre a led e piene di musicazza, dove peschi dal cestone la roba che una commessa sbuffante di noia a fatica barcòda con le unghie ricostruite mentre rumina una bigbàbol ? 😁
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