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Melius Club

Le differenze: non le sento, ergo, non esistono.


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acusticamente
Inviato

Tutto dipende da come viene impostato il proprio giudizio. Quantitativo o qualitativo ?

Che si ferma ad una cruda forma o che ne coglie l’emotività ?

Due quadri, se visti solo in termini crudi, sono solo pennellate e colori differenti ma uno è un un Tintoretto e l’altro è un Teomondo Scrofoli.

Una poesia letta da un bravo attore e da uno qualsiasi sono uguali nelle parole ma piccole variazioni di colore e di tonalità rendono in modo completamente diverso.

(ho volutamente esagerato negli esempi. I nostri impianti sono molto meno ma ci possono comunque regalare emozioni)

Inviato
2 ore fa, acusticamente ha scritto:

Tutto dipende da come viene impostato il proprio giudizio. Quantitativo o qualitativo ?

Il giudizio del verso del fusibile ? (tanto per citarne uno)

Quantità o qualità possono essere interpretati alla stessa maniera, spesso sbagliando in relazione alla realtà fisica

Soggettivamente invece si può percepire tutta la qualità e quantità possibile e immaginabile, esistente o frutto di suggestione acustica

acusticamente
Inviato

@ilmisuratore Intendevo dire che in queste discussioni spesso si usa il metro del “quanto” invece che concentrarsi sull’effetto.

“Costa tanto di più e quindi mi aspetto tanta differenza…”. probabilmente non è un modo giusto di valutare.

Soggettivamente vale tutto ma ci si caccia in un ginepraio se si vuole contestare il soggettivo, cosa che non intendo e non trovo giusto fare.  
Quello che cercavo, magari male, di analizzare era più che altro una modalità che tenesse conto di certi elementi piuttosto che di altri.

Non mi sembra giusto negativizzare le scelte altrui sulla base del “non vale la spesa perché non porta a grandi differenze” ma piuttosto mi piacerebbe che valesse il concetto che anche una piccola differenza quantitativa può apportare molto emotivamente
 

 

Inviato
2 ore fa, acusticamente ha scritto:

anche una piccola differenza quantitativa può apportare molto emotivamente

 

Può essere un concetto sensato, visto che si parla di soglie percettive personali che variano da persona a persona. Cambiano anche con la maggiore esperienza. Ma tanto arriveranno a dirti che è per forza suggestione e non è quello che dici tu. 😂

Inviato
12 ore fa, iBan69 ha scritto:

La teoria che le piccole differenze non si giustificano, è del tutto soggettiva. 

Personalmente non giustifico gli esborsi richiesti per queste , eventuali, piccole differenze.

Anzi, penso proprio che tutte le parti coinvolte, facendo leva sulla passione folle che c'è in questo hobby, in buona parte vendano fumo a prezzi da gioielleria.

Anche tenendo a parte il folle settore dei cavi, dove il non sense è palese, anche con le elettroniche, o con il delirio degli alimentatori separati venduti a prezzi mostruosi, credo che il fumo sia molto e spesso manchi l'arrosto.

Tendo a giustificare, entro certi limiti, i prezzi di alcuni diffusori, dove semmai il mobile è particolarmente curato o complesso da relizzare. Di sicuro non trovo accettabile, ergo non mi sogno di comprare, un diffusorino da scaffale a cifre di 3-4-5.000 euro.

So che nel parlare di prezzi in questo settore si scivola immediatamente all'inferno.

Ma visto che tutti, o buona parte degli appasionati giudica in primo luogo dal prezzo ( come può suonare bene un diffusore da soli 1.000  euro!!!!  - Cosa vuoi mai comprare con 500 €!!!) credo che il prezzo sia la base su cui ragionare.

O meglio: il famoso rapporto qualità prezzo.

E questo non significa dare dell'imbecille a chi spende migliaia o centinaia di euro per assemblare un impianto. Tutt'altro. Sono contento per lui che lo può fare e che vive felice. Spero anche che riesca ad ascoltare in modo straordinario.

 

  • Melius 1
Inviato
9 ore fa, ilmisuratore ha scritto:

Il giudizio del verso del fusibile ? (tanto per citarne uno)

 

Scusa: meglio direi "tanto per citare una sciocchezza".

Ti chiedo di citarmi un articolo, una recensione che parla del verso del fusibile. Oppure ammetti che è un'invenzione tua o di sabattini.

Inviato

Io ho avuto modo di parlare più volte con l'ingegnere Rossi, lo ammiro tantissimo, oltre che ben preparato per il settore dove opera ha una cultura ed intelligenza come pochi.

Perché questo preambolo?

Perché al contrario dei suoi concorrenti ha intrapreso una via opposta alla loro.

Da un certo gigantismo dei suoi primi prodotti ha tolto tutto quel che non serviva se non alla vista.

Adesso tutto va verso il gigantismo, qualcuno mi dovrebbe spiegare a che serve una alimentazione da finale in classe A da 200 Watt in un DAC o in un preamplificatore.

 

Inviato

Rapporto prezzo qualità:

sta tutto nel definire qualità e qui ci sono più definizioni per persona.

In questi anni per me la qualità va in direzione "il mio benessere" e questo anche nella musica, hifi.

Se durante le mie giornate si accumulano stress e pensieri negativi, questi li voglio contrabilanciare con le bellissime ore con la musica sia a casa mia che dal vivo. Questo per me è qualità, avere un sistema che mi permette di farlo e sempre più facilmente. Questo per me influisce molto positivamente nella mia salute e per me impagabile. Semplicemente impagabile. Dinanzi a questo qualsiasi influsso dal di fuori è molto ma molto piccolo. Il mio sistema e la musica in generale è parte integrante della mia vita, è parte di me. Ripeto come scritto impagabile.

 

  • Thanks 1
Inviato
Il 1/11/2021 at 12:29, senek65 ha scritto:

Oppure sarebbe molto semplice ma nessuno ha interesse a farlo

Se è così semplice, comincia tu e poi magari ti seguiamo

acusticamente
Inviato

Non per voler essere ecumenico a forza ma mi sembra che ci sia, e si possa ricavare, del buono in tutti e due gli schieramenti, al netto delle estremizzazioni.

Da una parte è giusto il richiamo ad essere più pragmatici.  Le aziende devono ovviamente vendere e cercano tutte le strade, non solo quella del puro miglioramento, e sfruttano anche alcuni aspetti dell’umano essere più basati sulla emotività che sulla ragione. Un po’ ci sta ed è anche elemento di un bel “gioco” ma, pur rimanendo la difficoltà di stabilire i confini e la misura, bisognerebbe sempre avere coscienza di quale aspetto si sta privilegiando ad esempio nella scelta di un nuovo componente.

Dall’altra parte è giusto sostenere che non bisogna misurare tutto col bilancino e che anche piccole differenze quantitative, pur a fronte di spesa anche sostenuta, possono apportare un benefico effetto emotivo.

Comune a tutti dovrebbe esserci il rispetto per l’altra opinione, il dare per scontato la buona fede e che quello che sente uno non può per forza essere uguale a quello che sente un altro.
Non fare crociate moralistiche ma esporre le proprie esperienze, comunque relative.  Agli altri il compito di estrapolarne il senso e l’utilità.

Insomma esporre e non imporre, altrimenti si perde il senso di una comunità.

  • Melius 1
Inviato
Il 2/11/2021 at 10:25, stanzani ha scritto:

Questi allocchi passano la vita

Scendi dal piedistallo e rispetta le persone, per cortesia.

  • Melius 1
Inviato
22 ore fa, Paolo_AN ha scritto:

Sempre a straparlare degli altri, gli altri, gli altri…

Sono come i vecchi pensionati che guardano i cantieri stradali

Inviato
14 minuti fa, acusticamente ha scritto:

Da una parte è giusto il richiamo ad essere più pragmatici.  Le aziende devono ovviamente vendere e cercano tutte le strade, non solo quella del puro miglioramento, e sfruttano anche alcuni aspetti dell’umano essere più basati sulla emotività che sulla ragione. Un po’ ci sta ed è anche elemento di un bel “gioco” ma, pur rimanendo la difficoltà di stabilire i confini e la misura, bisognerebbe sempre avere coscienza di quale aspetto si sta privilegiando ad esempio nella scelta di un nuovo componente.

Ma perché? Patek Philippe ti vende un orologio dicendo che è più preciso di un Citizen? Vuitton vende una borsa dicendo che è più pratica per portare le cose quotidiane? Ferrari vende un'auto dicendo che è meglio di una Lamborghini? Non capisco perchè solo nel campo audiofilo ci debba essere questa fissazione sulle differenze. Si spendono i soldi per il piacere di possedere le cose che si comprano, amen. Nessuno è obbligato a farlo e se qualcuno lo fa vuole dire che è felice così. 

Inviato
1 ora fa, leoncino ha scritto:

Adesso tutto va verso il gigantismo, qualcuno mi dovrebbe spiegare a che serve una alimentazione da finale in classe A da 200 Watt in un DAC o in un preamplificatore

 

A cosa servono 650 CV nella BMW M8 competition, che devi guidare in autostrada con i limiti ai 130? Al piacere di averli. 

Inviato
1 ora fa, leoncino ha scritto:

una alimentazione da finale in classe A da 200 Watt in un DAC o in un preamplificatore.

Ci fai qualche esempio concreto?

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