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Le differenze: non le sento, ergo, non esistono.


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1 minuto fa, Titian ha scritto:

Cosa intendi confronto Hogwood con chi?

43 minuti fa, _Diablo_ ha scritto:

Facendo questi confronti diventa immediatamente chiaro che il timbro (sordo o arioso)

sordo e arioso non fanno per me parte del timbro. Nessun musicista gli interessa se suona sordo o arioso. Queste semmai fanno parte delle caratteristiche dell'ambiente. Ad un direttore interessa il suono che il musicista estrae dal suo strumento. Questo è il timbro.

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Confronta le registrazioni di Hogwood con quelle di Karajan.

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Non mi riferisco al timbro dello strumento reale, ma al timbro nella registrazione. E come detto pagine fa uno dei problemi è appunto che non puoi scindere il contributo dell'ambiente dal suono dello strumento nella registrazione.

Se non ti piace chiamarlo timbro chiamalo "colore del suono": scuro o luminoso.

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Sono entrambi verosimili. Quello di Karajan 1962 riflette l’acustica sonante della Chiesa di Berlino dove venne fatta. E’ una registrazione potente, tendente allo scuro, non dettagliatissima un po’ per le intenzioni di Karajan che era concertatore non amante dei dettagli in risalto, un po’ per la ripresa.

Sono poi strumenti moderni.

Hogwood usa strumenti d’epoca o di fattura moderna ma riproducenti strumenti d’epoca le cui sonorita’ sono in partenza diverse, piu’ aperte e screziate. L’interpretazione e’ piu’ agile e “dettagliata”

Sono due registrazioni parimenti verosimili

  • Melius 1
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3 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Stato ieri sera, Theodora sublime, consociuto anche l’ottimo Stanzani intervenuto qui. Stasera Berliner Philarmoniker al Parco della Musica a Roma. 😜

 

Buon per te ma qualcuno te lo ha chiesto!? O è solo un altro modo per vantarsene e sentirsi superiori, così giusto per...magari anche nei confronti di chi vorrebbe e non può per varie ragioni.

Consiglio un bel bagno di umiltà, c'è modo e modo di dire le cose e/o condividere le proprie esperienze. Potrebbero essere anche interessanti, ma per come le annunci te le rendi inutili ai fini della discussione ma anche in generale.

  • Melius 2
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Dicevi tu che io sono elitario e che alla Scala o alla Verdi ci andate solo voi che non lo

siete. Volevo rassicurarti che ci vado anche io.

Non scrivo qui per te ci sono molti partecipanti e magari a qualcuno interessa il mio punto di vista e l’esperienza da cui nasce

  • Melius 2
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2 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Dicevi tu che io sono elitario e che alla Scala ci andate solo voi che non lo

siete. Volevo rassicurarti che ci vado anche io

 

E per fare ciò era necessario specificare dove saresti andato domani 🤔?

Te l'ho già detto non è il cosa fai a dare fastidio e a farti sembrare elitario, è il modo in cui lo riporti.

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Perlomeno il tuo altro intervento ha del contenuto informativo, non sono d'accordo sul fatto che si possano definire verosimili, dato che descrivi tu stesso delle qualità differenti da un confronto che tu hai potuto fare dal vivo (presumo, dato che per te quella è la modalità):

E’ una registrazione potente, tendente allo scuro, non dettagliatissima un po’ per le intenzioni di Karajan che era concertatore non amante dei dettagli in risalto, un po’ per la ripresa.

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Noto una contraddizione in ciò. La registrazione o non è verosimile rispetto al vivo (cosa per me ovvia) oppure anche tu l'hai descritta così perchè confrontata con altre registrazioni?

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17 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Il mio concetto di verosimiglianza e’ un altro.

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E certo non usiamo definizioni universalmente accettate e comprensibili, inventiamoci dei significati nostri ad cazzum.

Verosìmile (o verisìmile) agg. [dal lat. verisimĭlis, cioè veri simĭlis «simile al vero»]. – Che ha l’aspetto, l’apparenza della verità, e perciò potrebbe anche essere vero, o ritenuto tale e accettato per tale.

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Ti ripropongo il chiarimento:

Riconoscimento = quello è sicuro un violino (lo riconosci sia con incisione brutta che bella, idem per il sistema di riproduzione anche da una radio si capisce)

Somiglianza = sinonimo di Alta Fedeltà, ovvero quando l'incisione e tutta la catena di riproduzione sono eccellenti somiglia al suono dell'evento registrato e inciso (solo a quello, a nessun altro può assomigliare).

Verosimile = qualcosa che suona indistinguibile dal vero/live. Irrealizzabile sia tecnicamente (per i limiti delle nostre apparecchiature), sia perchè non esiste UN suono Live (ma tanti suoni Live diversi)

 

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19 minuti fa, mozarteum ha scritto:

I Berliner suonano stasera non domani😁

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Non è un problema, perchè saprei dove mandarti domani se continui con questo atteggiamento 💩

Ovviamente si scherza, ma un fondo di verità c'è.

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Ieri ho sentito un grande impianto da Angelo J. Amplificatore impressionante, grandissimo controllo della piccola dinamica (la grande ovviamente…). Casse JBL quelle con due woofer ecc. Per la musica rock non plus ultra e notevole anche per la classica che io per il mio gusto personale preferisco con piu’ “”aroma” timbrico.

Ma le bordate di timpani che ho sentito da lui a casa mia me le sogno

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4 ore fa, _Diablo_ ha scritto:

Verosimile = qualcosa che suona indistinguibile dal vero/live. Irrealizzabile sia tecnicamente (per i limiti delle nostre apparecchiature), sia perchè non esiste UN suono Live (ma tanti suoni Live diversi)

Ah ecco, grazie del chiarimento. Come supponevo, abbiamo un concetto diveso di verosimile in musica, per questo non ci si capisce: parliamo lingue diverse. Per altro, i concetti sono generalizzazioni che servono a veicolare le nostre esperienze (e non viceversa). Quindi è inevitabile che se abbiamo esperienze molto diverse usiamo concetti diversi. Certo che comunicare e capirsi così diventa un terno al lotto 🙂.

 

Comunque faccio un altro piccolo tentativo, vediamo come va.

Proviamo a usare il concetto di "focalizzazione" del messaggio sonoro. Se vedi qualcosa da lontano, riesci ad un certo punto a capire se si tratta di una persona oppure di un canguro o di un blocco di marmo. Lo steso capita nel caso di quello che tu chiami "riconoscimento". Solo che l'immagine della persona non è ancora focalizzata: non riesci a cogliere i dettagli, ad esempio la forma del corpo o i tratti del volto. Mano a mano che ti avvicini, oppure se usi uno zoom, la focalizzazione dell'immagine tuttavia aumenta e cominci a riconoscere la forma del viso, il colore dei capelli, i gesti del corpo, e così a capire se "somiglia", usando il tuo lessico, a qualcuno che già conosci. Ma mano a mano che la focalizzazione aumenta, arrivi poi a cogliere le sfumature della sue espresione, se è allegra o triste, se sta cherzando o è arrabbiata, i riflessi dei suoi capelli a seconda della luce del momento, le rughe sulle guance quando ride, e via dicendo. E a quel punto sai che è lei, perché già la conosci e non ti potresti certo sbagliare. Solo a questo punto la tua immagine è verosimile, coglie la realtà di quello che stai vedendo nelle sue innumerevoli, possibili, sfaccettature grazie all'esperienza che di quella realtà già hai accumulato.

Lo stesso vale per il suono riprodotto da un impianto hifi. Il verosimile è una questione di grado che si pone in una progressione continua rispetto a ciò che tu chiami "riconoscimento" e "somiglianza", e che in un certo modo le completa.

 

Ecco, ci ho provato. Ora potete tranquillamente insultarmi; tanto non me la prendo 😂 

  • Melius 1
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5 ore fa, roop ha scritto:

ammazza, oh?! Non ti va bene niente: e le misure no, e il test in cieco no, i musicisti no, i frequentatori di sale da concerto no, l’ audiofilo medio no perché non ha sentito duemila impianti…

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Beh il mondo è complesso se lo vuoi capire, molto più facile invece se lo vuoi vivere.

In realtà è il contrario, mi vanno bene tutti purchè non pretendano di avere le verità assolute traendole da un solo approccio (riduttivo). Ritengo migliore un Audiofilo che adotti un approccio critico-integrato, abbia ascoltato molti impianti diversi, conosca la natura delle registrazioni/incisioni, sappia fare/capire qualche misura, vada agli eventi Live, ascolti tutti i generi musicali (abbia ampia cultura musicale) e che sia anche capace di suonare uno strumento.

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3 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Lo stesso vale per il suono riprodotto da un impianto hifi. Il verosimile è una questione di grado che si pone in una progressione continua rispetto a ciò che tu chiami "riconoscimento" e "somiglianza", e che in un certo modo le completa.

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Certo puoi vederlo come un continuum. Mi va bene il tuo paragone, però nel caso della vista il senso è diretto all'oggetto reale, dovresti fare un esempio pensando alla videoproiezione. Anche nel caso dell'Audio hai in mezzo una serie di passaggi che ti rendono impossibile la comunanza tra ciò che senti dal vivo (in una x occasione) e ciò che senti dal riprodotto (y occasione).

Il segnale riprodotto non è l'evento live è un artificio nato per ingannare i sensi (stereofonia), raggiungeresti la verosimiglianza solo se fai suonare dal vivo e poi riproduci nello stesso ambiente e non c'è alcuna differenza.

Nel tuo esempio è come se andassi a stringere la mano a una persona che me la porge in videoproiezione. A te la porgo, per arrivare al verosimile nell'altro caso invece siamo ancora lontani per ora.

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2 minuti fa, _Diablo_ ha scritto:

Ritengo migliore un Audiofilo che adotti un approccio critico-integrato, abbia ascoltato molti impianti diversi, conosca la natura delle registrazioni/incisioni, sappia fare/capire qualche misura, vada agli eventi Live, ascolti tutti i generi musicali (abbia ampia cultura musicale) e che sia anche capace di suonare uno strumento.

Esticazz…hai fatto il mio ritratto!!!

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