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Melius Club

Il criminale Andrea Graziani, generale


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Inviato

Diaz era un soldato e un uomo di prima categoria.

  • Melius 2
Inviato
46 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Non mi sembra realistica. Non è credibile.
La frase "Dei soldati faccio quello che mi pare" è totalmente in-credibile.
Non a caso la fonte è l' "Avanti".

troviamo incredibile cio' che non ci piace sentire. Lo shoah e' pure incredibile per la borghesia che si voltava dall'altra parte mentre serviva brautwurst alle ss a bergen belsen durante le pause di ... lavoro .

Fabio Cottatellucci
Inviato

@stanzani Marco, è malamente ricostruita. La frase attribuita al generale sembra uscita da un prontuario infantile su quanto so' cattivi i generali.

E non fare paragoni con la documentazione sullo sterminio, che è ben più ampia di un articoletto sull'Avanti.

E andiamo su... non è possibile aderire acriticamente a qualsiasi cosa purché venga dalla parte giusta e vada dove si vuole.

Inviato

@Fabio Cottatellucci la storia che hai raccontato del nonno e del cugino mi ricordava a tratti la storia dei Peruzzi raccontata da Pennacchi nel libro.

Situazioni molto frequenti all'epoca. :-)

 

  • Melius 1
Inviato
4 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Ha tutta l'apparenza di una delle solite leggende metropolitane che certi storici 'orientati' mettono periodicamente in giro su D'Annunzio.

No, l'ho letta anche io questa storia, probabilmente sul saggio di Mark Thompson (o di Giordano Guerri?), il quale, tra l'altro, a D'Annunzio non gliele manda a dire.

Se riesco controllo.

Probabilmente ci può dire qualcosa @appecundriache è un grande esperto di 1WW.

Fabio Cottatellucci
Inviato
56 minuti fa, wow ha scritto:

probabilmente sul saggio di Mark Thompson (o di Giordano Guerri?), il quale, tra l'altro, a D'Annunzio non gliele manda a dire.

Ti sei risposto da solo 🙂 

Inviato

Va bene salviamo Diaz, che comunuqe ha una straducola da noi, mentre Cadorna, lui si...  ha una piazza con rotonda e edifici monumentali piacentiniani a contorno, forse la piu importante piazza del dopoguerra...

come la mettiamo?

secondo me la toponomastica a volte ha delle falle mostruose.. come le piazze che metà italia vorrebbe intitolare a bottino craxi..

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Ti sei risposto da solo

Fabio, guarda che l'oggettività non esiste, per cui una opinione autorevole vale quanto quella contraria della medesima autorevolezza.

A me d'Annunzio fa letteralmente cag@re, come uomo e come poeta (eccetto la famosissima poesia pluviale che abbiamo tutti studiato). Mark Thompson, di D'Annunzio ne parla per un intero capitolo e lo inquadra perfettamente nel contesto del momento e in quelli futuri.

Non penso che uno storico, per antipatie personali, peraltro molto ben argomentate e condivisibili, inventi di sana pianta una vicenda storica, perché il dannunzianesimo, il vitalismo ed altre dinamiche influirono tantissimo sull'entrata e la condotta di una guerra estremamente tragica e il sentiment di quel travagliato periodo che fu il trampolino di lancio per il nazifascismo.  

Ti "agevolo" una anteprima... 

https://books.google.it/books?id=ZkOo0SUuGusC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=d'annunzio&f=false

Inviato
6 ore fa, wow ha scritto:

è un grande esperto di 1WW.

Troppo buono 🙂 ma non ho notizie certe sulla questione sollevata da @OLIVER10 e  @Fabio Cottatellucci

Certamente il Vate combatté anche a terra come maggiore dei Lupi di Toscana, sul Timavo. Il fatto potrebbe essere avvenuto durante una delle battaglie dell'Isonzo, probabilmente quella nella quale perse la vita il suo compagno e amico, maggiore pure lui, da cui poi D'Annunzio fece la celebre Croce del Sangue.

Inviato

@OLIVER10 Dovrebbe riferirsi all'episodio della Croce del Sangue, 28 maggio 1917, o l'attacco precedente sempre Decima Battaglia dell'Isonzo.

Inviato

@appecundria @OLIVER10

Sono andato a spulciare tra i miei libri sull'argomento e non ne ho trovato cenno.

Solo su Wikipedia si fa riferimento a Cazzullo che riporta di un fatto avvenuto nei pressi del castello di Duino in cui il Vate avrebbe obbligato dei Fanti ad un attacco suicida con l'unico scopo di esporre una bandiera sul castello stesso. In quella circostanza avrebbe altresì ordinato a degli Artiglieri di sparare sui Fanti che si fossero sottratti a quell'attacco.

Ci sta considerando la mentalità di D'Annunzio e la sua smania di protagonismo e dei gesti eclatanti.

Inutile sottolineare la deprecabilità di tale comportamento, unica scusante, se vogliamo, che in diverse circostanze, non ha esitato a mettere a repentaglio anche la sua di pelle a differenza di tanto ufficialame dell'epoca.

Inviato
13 minuti fa, vizegraf ha scritto:

castello di Duino

Allora è proprio la Croce di Sangue.

Il fatto è storicamente vero, sulle intenzioni si può discutere.

Inviato
2 minuti fa, appecundria ha scritto:

sulle intenzioni si può discutere.

Mah, mandare degli uomini a farsi massacrare per un gesto dimostrativo senza che se ne ottenga almeno un vantaggio tattico è un gesto da criminali incoscienti.

Quando dico che almeno era capace di mettere in gioco la sua pelle, intendo dire che lui almeno non si imboscava come tanti altri che attribuivano maggior valore ad un proiettile d'artiglieria che alla vita di un uomo.

Ciò non lo giustifica, le sue mattane le facesse da sè senza coinvolgere altri.

Inviato

@vizegraf intendevo dire che l'episodio è fattuale, raccontato dallo stesso protagonista e fissato nella croce che contiene il sangue del maggiore. L'opinabilità è che c'era un ordine superiore interpretato da D'Annunzio in un certo modo. Non so quanto era negli ordini e quanto ne ha messo di suo.

In ogni caso, per noi che veniamo da 80 anni di pace, il Vate è un pazzo sanguinario.

Fabio Cottatellucci
Inviato
2 ore fa, appecundria ha scritto:

Paolo Rumiz

Come non fidarsi di uno che scrive su Repubblica e definisce D'Annunzio "Poetastro da retrovia" e asserisce che non aveva mai partecipato a un'azione?
Una fonte assolutamente credibile, dev'essere uno di quelli che crede alla storia della costola.

  • Melius 1
Inviato

@Fabio Cottatellucci la fonte per definizione deve essere più o meno coeva. Rumiz non è una fonte, è un commentatore posteriore di cento anni, dei quali 80 di pace che portano ad una diversa valutazione dei fatti. In questo caso, Rumiz è la "fonte" di Cazzullo.

Le fonti propriamente dette esistono e sono concordi sul fatto in sé che dunque possiamo dare per storicamente vero: D'Annunzio aveva ricevuto l'ordine di compiere un'azione dimostrativa e tale azione si è conclusa con un massacro.

Conclusione molto comune sul fronte (sapevate che il termine fu inventato da lui?) dell'Isonzo.

Durante il corso della guerra, quel tipo di ordine è stato variamente interpretato, a seconda dell'ardore di chi lo riceveva. Rumiz raccoglie anche ricordi tramandati nei paesini, dicerie, lettere. È una tecnica non insolita nella ricerca storiografica. 

A quanto pare, da tali ricerche (in verità è risultato in precedenza anche ad altri) si evince che la dimostrazione escogitata dal Vate era piantare la bandiera sul castello affinché fosse vista da Trieste.

Non posso dire quanto ciò fosse realistico ma di sicuro rientra nella psicologia del personaggio. Altri avrebbero potuto limitarsi ad un paio di dozzine di cannonate.

Di sicuro i Toscani di D'Annunzio attaccarono una posizione trincerata nemica avanzando su passerelle allo scoperto e un centinaio di fanti rimasero intrappolati dall'altra parte.


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