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Handel - Theodora (La Scala 20 novembre)


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Dopo due anni torno alla scala sperando nella civilta COVID degli spettatori. Platea centrale per una acustica ottimale (i posti in palco sono terribili: e' come ascoltae in una scatola da scarpe e le gallerie sono troppo distanti e non beneficiano dell'abienza del capo riflesso posteriore)

Ho scelto theodora perche' adoro opere e oratori di handel, una vera miniera di musica sublime una volta ... sintonizzatisi su questo "sublime che non ci apaprtiene": si tratta per lo piu' di arie e cori, non ci sono i concertati, i finali e altre formule piu' moderne (non si tratta de Le Nozze di Figaro ma comunque si tratta di musicageniale che fuori dalla provincialismo italico riscuote un grande successo.

 

L'oratorio thedora era il preferito di handel ma non ebbe successo tra i contemporanei: era avantissimo e secondo me e' il mifliore tra gli oratori handeliani non ci sono i fuchi d'artificio come nel messia e nel rinaldo (l'opera).

Lo conobbi attraverso il DVD di Glyndebourne dove la geniale regia di Peter Selalrs (gli invasori romani erano assimilati agli yankee in Iraq e i cristiani prigionieri erano in tuta arancione ...)  un cast eccezionale (Daniels) me lo rese eccezionale.

 

 

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3 ore fa, stanzani ha scritto:

Lo conobbi attraverso il DVD di Glyndebourne dove la geniale regia di Peter Selalrs (gli invasori romani erano assimilati agli yankee in Iraq e i cristiani prigionieri erano in tuta arancione ...)  un cast eccezionale (Daniels) me lo rese eccezionale.

Un oratorio molto "intimo", con arie splendide e cori meravigliosi. Il Pomo d'oro e la DiDonato promettono bene. Mi raccomando, facci una bella recensione.

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@faber_57 si molto bene. Sto ascoltando il serse col pomo d'oro. Splendido sempre. peccato che questo repertorio sia cosi' poco frequentato ma sono abitato alla ... solitudine dei numeri primi 🙂 (aspettiamo l'intervento per la 200ma rispampa di TDSOTM 🙂 🙂 )

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Ovviamente ci saro’ grande cast. Il giorno prima segnalo a Como ifigenia in tauride di Gluck con la Antonacci e la regia di Emma Dante e Fasolis sul podio. Poi il 21 tutti a Roma a sentire i Berliner

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Si volentieri anche io platea con mia moglie ma non ho il biglietto sottomano e non ricordo la fila (3 o 4 mi pare centrale).  Ci contatteremo

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Platea Sinistra, Fila: N, posto: 16

  • 3 settimane dopo...
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Quindi ho incontrato Roberto @mozarteum e signora finalmente. Fa sempre piacere conoscere di persona una frequentazione virtuale cosi' lunga e stimata e spero la cosa si ripeta spesso 🙂

Lo spettacolo e' stato mozzafiato, non e' musica che fa tremare le pareti delle fiere hi-end ma tutto il resto si ... La miglior cosa scritta da haendel eseguita l meglio o quasi con le protagoniste che rivaleggiavano in bravura.

Theodora non fu capita dai contemporanei e il povero haendel non la vide mai messa in scena (capita coi capolavori cosi' avanti, anche se la forma e la solita: arie, duetti, cori, recitativi: poca azione, ma musica sublime: la scena della prigione e' il vertice della musica)

 

Il 13 saro' alla scala per macbeth

 

Ecco la recensione di Giudici giratami da Moz

 

"Capita ancora, di vivere una serata di pura magia musicale. 

Scala, seconda tappa della tournée dell’ensemble barocco Il Pomo d’Oro guidato dal suo direttore Maxim Emelyancychev (sallo iddio come si pronuncia), che esegue Theodora di Händel, secondo il mio parere personalissimo il capolavoro forse più alto di quel fabbricatore di capolavori. Splendida orchestra, splendidissimo coro, e cinque solisti uno più bravo dell’altro tutti in superforma. 

Certo, qualcuno sembra più bravo perché lo vuole Händel: che regala le arie più belle a Irene, sicché Joyce DiDonato ha modo di commuovere fino alle lacrime fin da quando diffonde la lancinante bellezza di “As with rosy steps the morn advancing”. Ma Lisette Oropesa non le è certo inferiore, plasmando una strepitosa Theodora: linee vocali purissime, dinamica sfrangiata di continuo onde fraseggio sfumatissimo, dalla austera commozione di “Fond, flattering world, adieu” all’esultanza tutta pulsione di luci e di colori di “Angels ever bright and fair”, al virtuosismo al calor bianco eppure sempre espressivissimo dell’impervia “Oh that I on wings could rise”, fino alla scena conclusiva, quel duetto con Didymus “Streams of pleasure” che è vertice tra i più alti di tutto il repertorio vocale, e che Oropesa e Paul-Antoine Bénos-Djian – controtenore ancora poco noto ma che mi stupirei non facesse parlare parecchio di sé nell’immediato futuro – elevano ad altezze straordinarie, guidando al coro conclusivo che IMHO sta sullo stesso livello della pagina che conclude la Passione secondo Matteo di Bach.

Molto bene sia Michael Spyres sia John Chest, cui sono affidate pagine meno immediatamente comunicative ma in compenso carogne parecchio, e che portano a casa benissimo.

La musica è sublime, l’esecuzione è in tutto e per tutto degna di lei: vibra ancora l’eco della favolosa Calisto, e la Scala batte un secondo colpo barocco non meno valido. Serata unica, purtroppo: chi c’era c’era, e credo se la ricorderà per un pezzo."
(Elvio Giudici)

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Senza parole….

Proviamoci: la scozzese assieme alla Grotta di Fingal proietta nell’anima il senso brumoso e opalescente della natura di quelle lande; e’ una sinfonia delle pieghe, che richiede amorevole cura direttoriale nelle tante impercettibili variazioni dinamiche e di colore e nel magnifico legato. 
Altrimenti potrebbe risultare addirittura “smorta”.

Capolavoro di poesia di Petrenko e dei Berliner invece.

Esaltante il virtuosismo nella decima di Shosta, ma li ce l’aspettavamo un po’ tutti.

Fra l’altro avevo sentito questa sinfonia suonata dai Berliner con Solti a Salisburgo e forse sara’ perche’ era la prima volta ma mi fece impressione addirittura superiore.

Dove Petrenko, russo siberiano, e’ irraggiungibile e degno dei Sanderling e Kondrashin e’ nei momenti di livida introspezione che sono l’altra colonna portante del modo di comporre del genio Shosta.

Grandissima serata ma ce ne sarebbero tante da raccontare, dal magnifico Otello di Napoli allo splendido concerto di Thielemann alla Scala, a quello romano con Trifonov e Pappano e non ultimo il leggendario concerto di Volodos lunedi sera al parco della musica.

  • Thanks 2
Inviato

@mozarteum Perché non aprite una rubrica sugli ascolti dal vivo, magari potrebbe ricevere una buona accoglienza sul forum...👍

p.s. sarebbe utile anche consigliare gli eventi più importanti.

Inviato

 

3 ore fa, mozarteum ha scritto:

Thielemann alla Scala

 In questo caso posso dire: io c'ero. E' stato davvero un gran bel concerto con un successo personale del direttore tedesco (non so quante chiamate abbia fatto il pubblico ma una serie così lunga non me la ricordavo da mo'). La serata è iniziata subito nel migliore dei modi con una serie di lieder di Strauss interpretati magnificamente dal soprano finlandese Camilla Nylund, voce possente e "wagneriana" se ce n'è una. Poi è arrivato il padrone di casa, ovvero Johannes Brahms, con la sua quarta sinfonia. L'approccio di Telemann è stato un continuo crescendo come se orchestra e maestro, che non si "trovavano" da quasi trent'anni, iniziassero a conoscersi a poco a poco fino ad entrare in sintonia e comprendere esattamente cosa uno pretendeva dall'altro. Così l'energia è sprigionata nei movimenti finali con una perfetta simbiosi, ed una musicalità di spessore non comune. Gli unici appunti che mi sento di fare alla serata è la prova a dir poco opaca dei corni nel secondo movimento (quando manca un fuoriclasse come Monte de Fez è proprio il caso di dire "si sente") e la durata del concerto. Dopo trent'anni concedere appena 65' di musica di gran classe lo trovo un po' avaro.

Inviato

Condivido del tutto. La

sinfonia e’ andata in crescendo anche il primo mov dopo il magnifico attacco richiedeva qualche calibratura in piu’ degli ottoni.

grandissimo Strauss.

Comunque a proposito di Thielemann da oggi sul sito del festival di pasqua di salisburgo in vendita i biglietti per pasqua 2022. C’e’ un interessantissimo Lohengrin ovviamente vado

Inviato

@garmax1 mc xreesh archiv tutto sommato. C un oratorio: azione quasi zero. Se riesci procurati il dvd con daniels

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