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Melius Club

Master clock: quali benefici?


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Inviato

@Andrea Mori chapeau e Melius per tutti i contributi che hai postato in questo thread. 

Ieri ne discutevo al telefono con un amico forumer (che ha anche postato in questa discussione) quanto trovassimo equilibrata la tua posizione, tra approfondimento tecnico e progettuale estremamente avanzato e approccio all'ascolto senza pregiudiziali.

Molto apprezzato

Marco

 

 

Inviato
54 minuti fa, Aniroceppa ha scritto:

Pare anche a me. Perchè non inserirlo già dove (secondo me) deve stare, ossia nel dac?

C'è un altro motivo oltre al marketing ed al piacere di cambiare/giocare con i componenti?

Questa eccessiva parcellizzazione dell'hi-end non è quella che alla fine allontana anche le pochissime nuove leve che si potrebbero interessare?

Ricordo gli inserti di Stereoplay sul nascente mondo hi-end, ormai decenni fa, ma da allora la china si è fatta quasi verticale e scivolosissima.

Possibile che per il solo dac (poi c'è tutto il resto), si arrivi ad avere tre o più aggeggi da acquistare separatamente?

Da audiofilo di lungo corso, talora mi sento un po' preso per i fondelli, ma sarò io..

Questa volta appoggio la tua opinione.

Considerate alcune prerogative e caratteristiche della circuitazione digitale, di cui si è fatto cenno pure in questo thread,  anche a me lascia perplesso questa rincorsa al frazionamento su più apparecchi.

Idealmente vorrei tutto su un solo telaio, forse influenzato dalle idee e scelte di alcuni brillanti progettisti di DAC come Ed Meitner e Andreas Koch ad esempio.

Non dico che in tanti prodotti un clock separato e pure chissà master clock non dia un quid in meglio; una prova attenta fatta proprio da un amico che ha scritto qui con il suo DCS ahimè da ragione all'inserimento del clock separato. 

Per me si tratta di aspetti marginali, sfumature di maggiore fluidità e intelligibilità, per il proprietario molto più evidenti, ma ciò non toglie che a occhi aperti o chiusi il risultato non cambia.

Però inserirlo fuori anziché dentro consente al costruttore di tenere al lazo per bene l'acquirente... Spesa maggiore e profitti senz'altro più alti. La strategia di marketing è davvero perversa come in tanti altri campi purtroppo

Andrea Mori
Inviato
6 ore fa, bibo01 ha scritto:

Ovviamente, non solo in riferimento alla Wenzel Ass., ma anche eventuali altri nomi... Ad es. che pensi del clock poseidon 2?

Wenzel e Bliley sono due dei migliori produttori di oscillatori al mondo, ma purtroppo non producono frequenze utili per l'audio. Altro produttore ai vertici è Oscilloquartz, ma niente oscillatori per l'audio.

Anche farli produrre custom da questi produttori penso sarebbe assai difficile, credo che richiederebbero quantità minime ordinabili elevate. Anche se non escludo che dentro qualche master clock a 10MHz venduto a decine di migliaia di Euro ci sia proprio un oscillatore Wenzel.

Per un progetto DAC DSD come quello di ipoci sono necessari due oscillatori a frequenze multiple delle due famiglie di sample rate, nello specifico credo 22.5792MHz e 24.576MHz.

Purtroppo il mercato non offre molto. Ci sono gli economici Crystek, NDK e Accusilicon tutti sotto i 50 Euro. Salendo a 300-400 Euro c'erano i Pulsar Clock, ma adesso non sono più disponibili. A 500-600 Euro ci sono i Neutron Star, ma costano cari e misurano peggio di un Crystek da 25 Euro. Sopra i 1000 Euro ci sono i Pink Faun che in base alle specifiche indicate sembrerebbero ottimi clock. Poi c'era il DuCuLon della NDK intorno ai 2.000 Euro ma non so se è più in produzione. Mi pare che anche Esoteric produca oscillatori a quelle frequenze ma credo che facciano uso di un PLL partendo da una frequenza di 10MHz, quindi non è certo la strada più pulita.

Questi sono i motivi per i quali me li sono costruiti da solo.

Andrea Mori
Inviato
2 ore fa, Aniroceppa ha scritto:

Possibile che per il solo dac (poi c'è tutto il resto), si arrivi ad avere tre o più aggeggi da acquistare separatamente?

Sembra che sia possibile, nel mio sistema di riferimento (tutt'ora in corso di progettazione e realizzazione) la parte digitale è composta da 5 telai separati: carica batterie e alimentazione buffer FIFO, clock management divisori e sistema batterie LiFePo4, buffer FIFO e interfacce per gli ingressi, convertitore digitale analogico a discreti, buffer uscita DAC.

In realtà sarebbero 7 poiché gli oscillatori si trovano in due box separati esterni al resto (come lo scatolotto nero nella foto di ipoci).

Nel mondo dell'auto costruzione è normale avere molti dispositivi separati ed anche in box separati.

Normalmente questo non è possibile con prodotti commerciali, a meno di non intervenire pesantemente con il saldatore.

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Andrea Mori
Inviato
1 ora fa, aldina ha scritto:

Però inserirlo fuori anziché dentro consente al costruttore di tenere al lazo per bene l'acquirente... Spesa maggiore e profitti senz'altro più alti. La strategia di marketing è davvero perversa come in tanti altri campi purtroppo

Al di là delle strategie di marketing, parlo quindi da auto costruttore, quando si parla di clock siamo nell'ambito della radio frequenza.

Radio frequenza significa forti emissioni EMI/RFI che possono influenzare altri dispositivi vicini che, inevitabilmente, più o meno si comportano come antenne che ricevono segnali indesiderati.

Questi segnali indesiderati si mixano con quelli utili e producono frequenze combinate che alterano la conversione digitale analogica.

Ho scritto "più o meno" perché ogni situazione sarà diversa dall'altra e quindi non è possibile generalizzare a priori.

In ogni caso, le buone regole in radio frequenza, purtroppo dimentica nell'audio (visto 24 o 49 MHz sono segnali a radio frequenza), ci dicono che è bene tenere separati dispositivi che potrebbero interferire tra loro.

Questo è il motivo per cui ho consigliato e consiglio nuovamente di tenere gli oscillatori lontani dal DAC, cablandoli con cavo coassiale (meglio RG400 a doppio shield) e connettori SMA, avendo cura di terminare correttamente le linee di clock all'arrivo sul DAC, tipicamente con terminazioni RC a 50 ohm.

Nel mio sistema, infatti, gli oscillatori si trovano in box separati e distanti dal DAC, ma anche la sezione dei divisori (quella che genera bit clock e word clock a partire dai master clock) si trova in un box separato per non interferire con il resto.

Alla fine al DAC arrivano soltanto i segnali finali necessari alla conversione: dati e bit clock cablati in fibra e word clock cablato coassiale.

Come ho già detto questo si ottiene facilmente nell'aut costruzione, ma capisco che non sia un'impresa facile con i prodotti commerciali.

Inviato
48 minuti fa, Andrea Mori ha scritto:

Purtroppo il mercato non offre molto. Ci sono gli economici Crystek, NDK e Accusilicon tutti sotto i 50 Euro. Salendo a 300-400 Euro c'erano i Pulsar Clock, ma adesso non sono più disponibili.

Io ho sia un Pulsar (poverello però a 90MHz che non è "fair" per compararlo agli altri), Crystek, NDK ed un paio di altre schifezze immonde che probabilmente sono paragonabili agli oscillatori che montavano i lettori CD "normali" anni fa ...
.
Gli ascolti sono interessanti anche per uno "stordito" come me, non è richiesto nessuna dote di pipistrellismo umano. Cambiando gli oscillatori, principalmente cambia il livello a cui si ascolta senza che sopraggiunga insofferenza ... premesso che sono nelle peggiori condizioni possibili con impianto rivelatore, ambiente riflettente e musica prediletta registrate solitamente "male"
 

 

Inviato

Questa la misura del Pulsar a 90MHz ... 

 

pulsar.jpg

Inviato

È un mondo veramente strano, si parla di 7 telai e poi ci sono DAC piccoli come una penna USB che suonano benissimo!

  • Melius 2
Inviato
14 minuti fa, fabbe ha scritto:

un mondo veramente strano, si parla di 7 telai e poi ci sono DAC piccoli come una penna USB che suonano benissimo

Credo sia doveroso scindere il mercato consumer e diy….quest’ultimo ha un potenziale illimitato🤣

Ammiro la modestia di Andrea e Ipoci🍀 smanettoni incalliti e diy fulminati😀

Definirei come simplexity il loro percorso…

Meitner che tipo architettura utilizza?

Andrea Mori
Inviato
8 minuti fa, fabbe ha scritto:

È un mondo veramente strano, si parla di 7 telai e poi ci sono DAC piccoli come una penna USB che suonano benissimo!

Certo, basta affidarsi al SINAD di Amir e comprare un MEIZU USB Dongle a 45 dollari e il gioco è fatto, dato che misura molto meglio del Totaldac da 15.000 Euro.

Alla fine è sempre una questione di scelte.

Per chi invece non prende per oro colato le misure di Amir l'unica soluzione è dotarsi del MEIZU e del Totaldac, ascoltarli entrambi per settimane, ed infine decidere.

Se il MEIZU suonerà benissimo, ovvero simile o meglio del Totaldac, non vedo il motivo di spendere 15.000 Euro in più per ottenere lo stesso risultato.

Andrea Mori
Inviato
1 minuto fa, Lucent ha scritto:

Credo sia doveroso scindere il mercato consumer e diy….quest’ultimo ha un potenziale illimitato🤣

Ammiro la modestia di Andrea e Ipoci🍀 smanettoni incalliti e diy fulminati😀

In realtà il problema è che il mercato non offre quello che vorrei, almeno secondo la mia filosofia architetturale del sistema audio che vorrei realizzare. E quei produttori che si avvicinano alla mia visione (mi viene in mente soltanto MSB Tech) mi chiedono praticamente di vendere la casa per comprare l'impianto audio (e poi non so più dove metterlo).

Pertanto, nel mio caso, il diy è l'unica strada percorribile.

  • Melius 1
Inviato

Sfondi un portone…..l’unica piccola differenza e’ la tua profonda conoscenza del digitale che ti permette di sperimentare a ragion veduta….sono rimasto al diy termoionico 🤣 

Inviato

@Andrea Mori ho fatto un esempio estremo. E certo che il tuo suonerà meglio di un Dragonfly che peserà 50 grammi. Ma l'aspetto che deve fare riflettere è che con un oggetto da pochi euro riesci ad ascoltare in maniera più che dignitosa. Ho un amico che ancora oggi ascolta, con casse adeguate, in maniera soddisfacente col TAmp

  • Melius 1
Membro_0027
Inviato
25 minuti fa, Lucent ha scritto:

….sono rimasto al diy termoionico 🤣 

 

Io Diy posso fare giusto una crostata

Andrea Mori
Inviato
40 minuti fa, Lucent ha scritto:

Sfondi un portone…..l’unica piccola differenza e’ la tua profonda conoscenza del digitale che ti permette di sperimentare a ragion veduta….sono rimasto al diy termoionico

Non ho abbandonato le valvole, il buffer del DAC è a tubi.

E per l'ampli (o meglio gli ampli visto che sto pensando alla tri-amplificazione) i tubi sono ancora in corsa, non ho ancora deciso. Probabilmente dovrò costruire due versioni, una a valvole e l'altra a stato solido, poi l'orecchio (il giudice ultimo) mi illuminerà sulla scelta.

Ovvio che nel SINAD di Amir per i tubi non c'è proprio spazio, soprattutto se usati senza controreazione.

Inviato

scusate, per i non addetti ai lavori questo amir è un mercenario ceceno ?

Andrea Mori
Inviato
1 minuto fa, audio2 ha scritto:

scusate, per i non addetti ai lavori questo amir è un mercenario ceceno ?

Amir è il proprietario di ASR, Audio Science Review, sito dove vengono misurati la maggior parte dei prodotti audio disponibili sul mercato. 

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