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Master clock: quali benefici?


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Inviato

@Andrea Mori Ciao, leggevo volentieri un tuo giudizio sul Leo Master Clock di Auralic, sto curiosando i loro prodotti, e mi piaceva capire fino a che punto è giustificato un listino di 10mila euro (non conosco la scontistica), e se i clock che contiene hanno effettivamente un costo di partenza già alto. Grazie 

 

LEO-GX-1-Inner-2.thumb.jpg.bc4194f55f926717857771e0988ad39c.jpg

 

LEO-GX-Direct-to-DAC-Clock.thumb.jpg.45990dd21bd784cea2fb4130b57d4d23.jpg

 

LEO-GX-Optical-Isolation-Detail.thumb.jpg.3b1d3bcaf3a70224ff24959f728a7c68.jpg

Andrea Mori
Inviato
Il 3/5/2022 at 11:25, naim ha scritto:

Ciao, leggevo volentieri un tuo giudizio sul Leo Master Clock di Auralic, sto curiosando i loro prodotti, e mi piaceva capire fino a che punto è giustificato un listino di 10mila euro (non conosco la scontistica), e se i clock che contiene hanno effettivamente un costo di partenza già alto. Grazie 

Ciao, difficile dire se i clock di partenza sono costosi o meno dal momento che non ci sono specifiche e neppure sono visibili.

Ho dato un'occhiata al loro sito e direi che hanno artificiosamente costruito un ipotetico rumore di fase partendo da un'altra misurazione, ossia l'Allan deviation.

Il ragionamento che hanno fatto è fuorviante ed il valore del rumore di fase indicato (-110dBc a 1Hz dal vettore) è pressoché impossibile da ottenere con oscillatori a frequenze vicino a 100 MHz.

L'allan deviation è una misura della stabilità a lungo termine di un oscillatore, importantissima nei sistemi di comunicazione, ma perfettamente inutile per la conversione audio da digitale ad analogico. Come ho detto altre volte quello che conta per l'audio è il rumore di fase, ossia la stabilità a breve termine di un oscillatore.

Quindi avrebbero potuto semplicemente misurare il rumore di fase e pubblicare il grafico risultante, ed invece non lo hanno fatto e si sono inventati un ipotetico rumore di fase pressoché irraggiungibile a quelle frequenze.

Direi che quantomeno sono scorretti.

L'unica nota positiva è che non usano un solo oscillatore seguito da un PLL, bensì fanno uso di due oscillatori separati, uno per ogni frequenza di campionamento.

Inviato
Il 3/5/2022 at 11:25, naim ha scritto:

mi piaceva capire fino a che punto è giustificato un listino di 10mila euro

😆😆😆

Inviato
3 minuti fa, Gici HV ha scritto:
Il 3/5/2022 at 11:25, naim ha scritto:

mi piaceva capire fino a che punto è giustificato un listino di 10mila euro

😆😆😆

Nel senso che ho letto da alcune parti che i due clock contenuti erano componenti molto costosi già di partenza. E comunque la mia curiosità era dovuto alla valutazione dell'intero ''pacchetto'' Auralic chiamato Stack, e che comprende i 4 telai (Aries G2.1 / Vega G2.1 / Leo GX.1 / Sirius G2.1) e il cui Leo (il generatore di clock) costa circa un terzo dell'intero sistema digitale. 

Inviato

@naim non ti sto accusando di nulla,la mia reazione era su quanto fossero giustificati 10.000€ su oggetti del genere (quasi tutte le persone che conosco quando parlo di alcuni prezzi nel mondo hi-fi mi guardano come fossi un marziano 🤭).

Inviato
Adesso, Gici HV ha scritto:

non ti sto accusando di nulla

No, e infatti non l'avevo presa come un accusa, stavo solo spiegando da dove nasceva la curiosità. 

  • Thanks 1
  • 11 mesi dopo...
ilmisuratore
Inviato

Non avevo notato questo thread

Mi sto chiedendo a cosa possa servire il clock esterno su una singola macchina digitale, che viene regolarmente asservita da un proprio clock

In campo professionale ha un preciso scopo funzionale, quello di sincronizzare una catena digitale composta da diverse macchine in modo che possano ricevere in simultanea la medesima frequenza di campionamento

 

 

 

 

 

 

captainsensible
Inviato

@ilmisuratore hai fatto 4000 interventi in questo thread 1 anno fa ..non ti sono bastati ? 😄

ilmisuratore
Inviato
1 ora fa, captainsensible ha scritto:

hai fatto 4000 interventi in questo thread 1 anno fa ..non ti sono bastati ? 😄

Inizio ad avere qualche problema di memoria corta

Inviato
6 ore fa, ilmisuratore ha scritto:

Mi sto chiedendo a cosa possa servire il clock esterno su una singola macchina digitale, che viene regolarmente asservita da un proprio clock

In campo professionale ha un preciso scopo funzionale, quello di sincronizzare una catena digitale composta da diverse macchine in modo che possano ricevere in simultanea la medesima frequenza di campionamento

 

Anch’io mi ponevo la stessa domanda….

ilmisuratore
Inviato
Il 15/4/2023 at 15:07, McRyan ha scritto:

Anch’io mi ponevo la stessa domanda….

L'unica spiegazione è che si fa leva sulla precisione, che al giorno d'oggi raggiunge i femtosecondi di jitter

Un DAC moderno produce jitter per una manciata di picosecondi, l'obiettivo è abbassarlo fino ai femto

Complimenti a chi dichiara di sentire evidenti differenze visto che per misurare sta roba non è nemmeno facile

In alcuni documenti vengono riportati valori di udibilità molto piu alti, mi sembra di ricordare centinaia di nanosecondi

  • Melius 1
  • 9 mesi dopo...
Inviato

La conversione digitale analogica si basa sul tempo, quindi l'accuratezza del clock è di fondamentale importanza. Non tanto la precisione a lungo termine (una deriva di qualche hertz nel lungo periodo non ha alcun effetto sull'ascolto, bensì la precisione a brevissimo termine, che influenza la cadenza di conversione tra un campione e l'altro). Tuttavia il jitter è un parametro non molto esplicativo della qualità del clock usato per la conversione almeno per due motivi: il primo motivo riguarda il fatto che è un numero assoluto che non spiega lo spettro del rumore introdotto dal clock; il secondo e più importante motivo è che il jitter si ottiene per integrazione dello spettro del rumore di fase di un oscillatore, e di conseguenza il valore ottenuto dipende esclusivamente dalla banda di integrazione utilizzata per la misurazione. Tipicamente viene usata una banda di integrazione a partire da 1kHz o addirittura da 10kHz dal vettore, mentre la banda di integrazione che maggiormente influenza il valore del jitter è quella più vicina al vettore, ossia da 1Hz a 10Hz dal vettore. Questo è il motivo per il quale è preferibile misurare il rumore di fase (dominio della frequenza con relativo spettro) piuttosto che il jitter (dominio del tempo in valore assoluto dipendente dalla banda di integrazione) per valutare la qualità del clock di un sistema di conversione da digitale ad analogico. Ovviamente le misure classiche FFT quali THD e TIM non evidenzieranno alcuna differenza tra due clock di qualità anche molto diversa, poiché trattasi di misure statiche (tempo invarianti) tipicamente ottenute con strumenti che hanno una base dei tempi con un rumore di fase molto più alto del clock del dispositivo da misurare. Nella mia esperienza posso dire che all'ascolto la differenza è chiaramente udibile, ma questa è un'opinione soggettiva, pertanto ognuno dovrebbe valutare personalmente le differenze ascoltando clock di qualità diversa nello stesso sistema di conversione digitale analogica.

  • Thanks 1
Inviato

Per chiarire meglio la scarsa valenza della misurazione del jitter per qualificare un clock nella conversione analogico-digitale allego un paio di grafici esplicativi relativi al clock Crystek CCHD-957 a 24.576 MHz, un oscillatore economico (circa 30euro) spesso utilizzato anche in apparecchi di fascia medio-alta. Come si evince chiaramente dai due grafici, cambiando arbitrariamente la banda di integrazione utilizzata nella misurazione del jitter i valori ottenuti sono molto diversi. Nel caso di una banda di integrazione ampia che comprende anche la parte vicino al vettore, ovvero da 1Hz a 100kHz, il valore di jitter risultante è pari a 2.4 ps (pico secondi). Mentre assumendo una banda di integrazione tipica della misurazione del jitter, ovvero da 10kHz a 100kHz, il valore del jitter sarà pari a 24 fs (femto secondi), ossia due ordini di grandezza inferiore. Mentre lo spettro del rumore di fase è esattamente lo stesso in entrambe le misurazioni del jitter. Questo è il motivo per cui è preferibile misurare il rumore di fase piuttosto che il jitter.

Crystek_24576MHz_Jitter_1Hz-100kHz.png

Crystek_24576MHz_Jitter_10kHz-100kHz.png

  • Thanks 1
Inviato

@Andrea Mori grazie per la risposta ..

ma pensa che c'é piú d'uno che anche in questo forum giudichi irrilevante l'apporto di un clock..

qualdo l'orecchio sa benissimo giudicare anche senza alcuno strumento..

Inviato

Lo so, basandosi esclusivamente su misurazioni statiche FFT come THD e TIM non si riscontra alcuna differenza, pertanto si è portati a pensare che un clock migliore non faccia alcuna differenza. Purtroppo non esiste uno strumento per misurare la differenza in modo scientifico, dal momento che la misurazione del jitter è pressoché inutile. L'unica via possibile è l'ascolto comparativo, eventualmente in doppio cieco per fugare ogni dubbio. Quello che a parer mio è assolutamente sbagliato è rifiutarsi a prescindere di provare ad ascoltare le differenze e basarsi esclusivamente su misurazioni inadatte.

  • Melius 1
Inviato
52 minuti fa, Andrea Mori ha scritto:

Purtroppo non esiste uno strumento per misurare la differenza in modo scientifico, dal momento che la misurazione del jitter è pressoché inutile. L'unica via possibile è l'ascolto comparativo,

Non esiste ????????

La differenza tra due clock in regime di funzionamento effettivo (e con musica) la si può rilevare facilmente 

Ospite
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