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Melius Club

Il mito del lavoro pubblico italiano.


briandinazareth

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Inviato

Il fatto e’ proprio questo. Salvo qualche intronato (non sono pochi) e qualche fortunato dal rendimento lavorativo altissimo rispetto allo sforzo,  il lavoro e’ un cimento che ben presto mostra i suoi limiti di convenienza esistenziale.

Quindi ai diversi livelli ci si organizza per pararne la mestizia: questo e’ il

brodo di coltura del premio produzione ecc ecc che non dovrebbe neanche essere concepito essendo richiesto, in ogni prestazione lavorativa, sempre il massimo impegno

  • Melius 2
Inviato

Al di la delle considerazioni economiche che, pur importantissime, sono "di secondo livello" (i schei no se magna) vedo sempre meno gente contenta di quello che fa.  E' il risultato della scimmizzazione spinta dei modelli lavorativi, dei "supporti informatici" che dovrebbero aiutare ma in realtà ti riducono ad un automa compilatore di casi predefiniti proposti da menu a tendina. Si arriva all'assurdo che non è il tool che aiuta il lavoro, no:  E' il lavoratore che deve modificare il suo comportamento per adeguarsi alle paturnie e ai limiti del too. Es: "hai inserito il grado di finitura prima delle coordinate ? E' per quello che non te le prende" (il tutto dopo 8 telefonate in cerca di "quello che ne sa" e 64 bestemmie). 

Altra cagada (non dovrei dirlo perché il mio reddito dipende fortemente da questa) è l'eccesso di comunicazione: Telefonini e mail servono ormai prevalentemente per rinviare attività concordate, per "sentire dov'è qualcuno". Esito: Stress e insicurezza che corrodono il contenitore anche quando il soggetto non lo da a vedere o finge di godere di queste possibilità. 

  • Melius 1
briandinazareth
Inviato
4 ore fa, Panurge ha scritto:

In rapporto alla popolazione attiva e occupata? Comunque le percentuali più o meno le conoscevo ma sono un dato alquanto secondario perché non evidenziano la produttività del comparto oppure la allocazione dei dipendenti in settori più o meno utili (se non parassitari)

 

Siamo in fondo alla classifica sia nel numero dei dipendenti sugli abitanti, sia sugli occupati.

 

Una cosa che impatta molto sulla produttività penso sia anche l'età media elevatissima, molto più che ogni altro paese.

Inviato
20 minuti fa, Martin ha scritto:

casi predefiniti proposti da menu a tendina.

Non c’e’ mai una tendina che s’attagli come si deve al caso. Si e’ passati dalla sartoria all’oviesse burocratica

briandinazareth
Inviato
2 ore fa, Panurge ha scritto:

te, diceva che ci sono individui che reputano di meritare lo stipendio per il solo fatto di arrivare ed occupare la postazione in orario (anche nel privato nè)

 

Io mi sono fatto una personalissima statistica, il 20% delle persone lavora al massimo in qualunque condizione, un'altro 20% è come nell'esempio di tuo padre e il restante lavora bene se l'organizzazione funziona bene e si riesce a Motivare ecc.

Inviato
7 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

l'età media elevatissima,

 

Vero, all'Agenzia delle entrate qualche ricambio c'è ma non molto.

Inviato

Solo un giovane e’ sensibile alle motivazioni l’uomo maturo conosce il presepe e le sue minchiate

  • Melius 1
Inviato
4 ore fa, Martin ha scritto:

Tramite un familiare molto caro ho saputo dello status degli insegnanti tedeschi: Il processo di qualificazione, selezione, aggiornamento  e verifica periodica cui si sottopongono causerebbe una sincope anche al più padronale dei cindacalisti italiani del comparto. 

Quanto guadagnano? 

briandinazareth
Inviato

Comunque quando ho visto questi dati sono rimasto basito, non me lo sarei mai aspettato, immaginavo numeri totalmente diversi.

E penso sia cosi pure per voi.

Inviato
Adesso, mozarteum ha scritto:

l’uomo maturo conosce il presepe e le sue minchiate

 

Ma va, più che altro ha le pile scariche o peggiora i difetti giovanili  di fagnanismo, motivazioni filosofiche per pochi.

  • Melius 1
Inviato
42 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

E penso sia cosi pure per voi.

per me no, perchè quei dati li non lo so dove li hai pescati. quelli dell' eurostat per esempio dicono che nel 2017

ne avevamo molti più noi della germania.

questo è un grafico con nomi e cognomi, non 4 pallini gialli però con 4 paesi diversi

image.thumb.png.20ac204f65e3495fc2df4b6d81cd1ea4.png

 

 

 

Inviato

poi come tutte le statistiche bisogna vedere come vengono calcolati i dipendenti.

contiamo solo quelli indeterminati o anche quelli a tempo ?

e quelli delle partecipate para pubbliche come vengono contati ? quelle comunali, che non

si sa nemmeno quante sono, probabilmente tra le 4 e le 5 mila, quanti ne hanno a testa ?

e quindi se questi dati non sono nemmeno facilmente disponibili, quanto trasparenti possono

essere  le statistiche che ne derivano.

quelli di rilievo costituzionale ?

i consulenti esterni, che sono centinaia di migliaia in quanto i dipendenti fissi interni non sono semplicemente in grado ? facile così dire che ne abbiamo pochi.

gli lsu ? la rai , l' anas, le ferrovie, le poste, eni, enel, finmeccanica, invitalia ecc ecc  sono state contate ? 

in realtà saranno 1 ogni 5 occupati sempre se va bene, quindi sempre molto sopra la media ue.

ergo per cui, tante domande ma di risposte certe sempre poche, tranne il dato di fatto che la pa

italiana non funziona.

Inviato

poi scavando un attimo ( ma qui mi fermo perchè ad approfondire ulteriormente non lo so mica cosa si trova ) ho pescato questa tabella della corte dei conti sulle suddivisioni per reparto. numerino tra parentesi, i non permanenti non sono contati.  quindi, se non li contano li, volete che li contino nel totale che poi facciamo brutta figura con la ue.

image.thumb.png.ebfe34a8bcc352785f172fe6ffdcb151.png

 

briandinazareth
Inviato

@audio2i dati che hai postato dicono esattamente quello che illustravo all'inizio. Siamo molto sotto la media anche calcolando la percentuale sui lavoratori effettivi.

 

I dati sono calcolati nello stesso modo per tutti i paesi e sono quelli ufficiali cose e della UE.

 

Capisco siano scioccanti ma non facciamo come i novax, che quando i dati non confortano dicono che sono inventati...

 

 

Inviato
3 ore fa, wow ha scritto:

Quanto guadagnano? 

MOLTO più del collega italiano, sia in termini di stipendio diretto che di accesso a corsi di riqualificazione e aggiornamento. Ma l'approccio "ti pago poco e quindi non ti chiedo più di tanto e magari ne assumo uno in più" che tanto piace ai cindacati, a mio avviso è fallimentare sia per la motivazione dell'insegnante che per la qualità complessiva della scuola.  Purtroppo scontiamo una lunga fase storica nella quale non si poteva nemmeno citare il concetto di selezione scolastica, sia lato studenti che lato insegnanti. 

  • Melius 1
Inviato
20 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

I dati sono calcolati nello stesso modo per tutti i paesi e sono quelli ufficiali cose e della UE

ma dove. a parte che manca il dato fondamentale, ovvero cosa producono.

briandinazareth
Inviato

direi che i dipendenti pubblici in genere guadagnano molto meno che nel privato, e in italia meno della media europea (se non ricordo male pure in modo evidente).

d'altro canto c'è l'enorme vantaggio di non rischiare fallimenti o cessioni di ramo d'azienda ecc... 

@Martin  il discorso che facevi è reale e comodo per molti, perché pagare in modo adeguato, ad esempio gli insegnanti, sarebbe uno sforzo economico notevole ed elettoralmente rende molto di più impiegare quei soldi in qualcosa di immediato e provvisorio. 

naturalmente sono fortissime le resistenze da parte di molti lavoratori ad essere in qualche modo valutati. 

ho un caro amico insegnante di italiano e latino alle superiori, uno che si spende veramente, con passione e molte ore non contabilizzate (come accade a molti altri insegnanti), quindi non certamente un fancazzista. 
eppure alla sola idea di una valutazione esterna alza le barricate, l'idea che la valutazione possa essere ingiusta, cosa ovviamente reale, a suo modo di vedere è molto più pericolosa dei vantaggi che lui per primo avrebbe, essendo un eccellente insegnante.

e pensare che si innervosisce pure parecchio di fronte ai colleghi che fanno poco... 

penso sia una questione di abitudine, per chi è continuamente valutato la cosa è normale.

 


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