nebraska Inviato 1 Aprile 2021 Inviato 1 Aprile 2021 @bic196060 in effetti è molto bella la tua disamina a puntate stile feuilleton ottocentesco! Complimenti anche da parte mia. Non potendo consultare la vecchia discussione posso fare un passo indietro chiederti il il motivo della vendita delle d80 ? In cosa mancavano rispetto al tuo ideale?
bic196060 Inviato 1 Aprile 2021 Autore Inviato 1 Aprile 2021 @meridian grazie. Si questi due diffusori, le ATC e le Infinity, sono separati da quasi 30 anni. Diciamo che ci sono punti in comune, la ATC è uno dei pochi marchi moderni che progetta e realizza i trasduttori in casa, quindi sono trasduttori proprietari non disponibili per altri. Le Infinity ovviamente usavano trasduttori proprietari. Poi entrambi sono 3 vie e in sp. Ed entrambi hanno un trasduttore dei medi importante, ed unico.
bic196060 Inviato 1 Aprile 2021 Autore Inviato 1 Aprile 2021 @nebraska questa tua domanda merita un certo approfondimento, per cui mi prendo un attimo di tempo per risponderti.
bic196060 Inviato 2 Aprile 2021 Autore Inviato 2 Aprile 2021 @nebraska perchè ho venduto le Proac D80? La prendo alla larga, perchè quella decisione venne presa come tappa di un percorso, e mi fa piacere spiegarlo. La D80 sono state, insieme ad un Gryphon Diablo e (sopratutto) al giradischi Michell Gyrodeck, artefici del ritorno alla passione audiofila, passione che si era affievolita negli anni precedenti e per molti anni. E' un acquisto che risale ormai ad oltre 15 anni fa direi. Da molti anni avevo un impianto assemblato nel tempo composto da pezzi di valore, Classè, Mark Levinson, Accuphase, ma che rimaneva inusato. Un pò per gli impegni di lavoro un pò perchè non trovavo sufficente coinvolgimento emotivo nell'ascolto. Quindi nonostante avessi anche negli anni precedenti cambiato dei componenti fino ad arrivare a quei marchi, non era scattata la scintilla e l'impianto, comuqnue messo nella mansarda dove risiede ora, rimaneva per lo più spento. In tutti quegli anni la sorgente era stata il CD, il vinile era stato da me abbandonato quando lasciai la casa dei miei per andare a vivere da solo, molti molti anni prima. Il primo passo del riavvicinamento avvenne quando, per puro caso, mi ritornò a casa il mio vecchio giradischi di quando ero ragazzo, un giradischi economico, ma ancora perfettamente funzionante. Testina economica Grado. Ai tempi avevo come pre un Classè DR6 (non six, il VERO Classè, quello con i maniglioni dorati) che ovviamente avevo sempre usato come pre linea. Attaccai il ciofecone DD giapponese con la Grado base al pre phono del DR3.... e fui assalito da dubbi amletici, nonostante la basicità della sorgente. Avevo negli anni investito cifre consistenti, tra cambi vari, ma evidentemente la strada presa era .... sbagliata (.continua.)
bic196060 Inviato 2 Aprile 2021 Autore Inviato 2 Aprile 2021 quel giradischi e quella testina, di livello assolutamente economico, collegati al pre phono del DR6, facevano INTRAVEDERE una potenzialità che col CD non trovavo, pur negli evidenti difetti e limiti di quella sorgente. Presi quindi una decisione draconiana: 1. acquistare un giradischi BELLO 2. per evitare di rientrare in un carosello di cambi di un componente alla volta, che negli anni precedenti non aveva portato a risultati di eccellenza (suono buono, quello si, ma non eccellente) decisi di vendere tutto quello che avevo e ricomprare tutto nuovo. In una sola soluzione, sperimentata in negozio, ed una volta trovata la quadra, comprare quella. Salto le varie combinazioni che ascoltai, diverse e tutte di livello, il risultato fu l'acquisto di: ampli Gryphon Diablo, diffusori Proac D80, Giradischi Gyrodeck, pre phono Aesthetix Rhea, CD Accuphase, testina Grado Master wood, cavi Kimber. Bang! La passione era tornata. Il risultato era eccezionale su molti parametri, suono grande, definito, spettacolare, veloce ma non anoressico. Ho smesso di acquistare CD (ho ricominciato un pò solo di recente perchè te li tirano dietro, ma lo faccio senza convinzione), e cominciato ad acquistare vinili, alcuni nuovi, la maggior parte usati. Ascoltando molta classica, ci sono andato a nozze. Quindi gli artefici della rinata passione hifi versione 1.0 sono stati in primis la riscoperta del suono del vinile, in secundis l'acquisto di un insieme di oggetti si di qualità ma SOPRATUTTO che avevo sperimentato/verificato PRIMA DELL'ACQUISTO, essere tra loro SINERGICI e NON CONFLITTUALI. Ma comunque quell'assetto aveva anche delle caratteristiche che, al mio orecchio, non erano ottimali. Diciamo difetti. Difetti che per un paio di anni semplicemente ho trascurato o anche ignorato, preso dal piacere che nel complesso il suono mi dava, ma che poi una volta dato per assodata quella qualità che avevo raggiunto, hanno cominciato a porsi alla attenzione. Semplificando, di cosa parlo? Della grandissimo livello di risoluzione del setup amplificatore/casse, Diablo/Proac D80. Tale livello di risoluzione era in equilibrio instabile sul filo della aggressività. Il primo passo è stato quindi l'aggiunta di un pre puro valvolare, il Cary Audio SLP98, usando il Diablo come finale. Passo avanti (nella direzione che volevo io), ma il binomio Diablo D80 rimaneva con quelle caratteristiche. E qui sono passato alla fase 2.0 della passione audiofila. La scoperta del Vintage. Sintetizzo, ho acquistato in tempi abbastanza ristretti, una coppia di Tannoy DMT15 ed una di JBL4343. Quindi mi sono trovato con la presenza contemporanea di D80, JBL4343, Tannoy DMT15. Amplificazione sempre quella, Cary e Diablo. Mi sono trovato che le D80 non le usavo più. La JBL4343 non sono perfette, anzi, ma ragazzi. Le DMT15, brutte come la fame, ma godibili, morbide, definite e dinamiche, l'accoppiata col Diablo è stata ECCELLENTE. Per un pò di tempo, credo almeno un paio di anni, le D80 sono rimaste li in un angolo, perchè sono dei signori diffusori, ma mi piangeva il cuore tenere fermi quei due monoliti, e mi doleva anche il portafoglio 😁. E quindi ho deciso di monetizzare e venderle. (.continua.) 2
bic196060 Inviato 2 Aprile 2021 Autore Inviato 2 Aprile 2021 Ho però un rimpianto nei confronti delle Proac D80. La Fase 3.0 della mia rinata e per certi versi impetuosa passione audiofila sono state le valvole. Il pre Cary mi aveva cominciato a far capire alcune cose sui MIEI parametri di giudizio/godimento. Ed anche il pre phono Rhea è un full valve. Ma non ho avuto modo di fare suonare le D80 con un bel finale a valvole, le vendetti prima. In realtà, mentre ancora le avevo, avevo provato un finale Ming Da con le 845, ma IMO suonava come uno SS, un finale Rogers cadet da 8w, e il suono andava nella giusta direzione ma la potenza era insufficente. Ma come detto, le D80 le vendetti, prima che mi mettessi in casa quello che è diventato il mio finale di riferimento, il HK Citation II. Quindi, per rispondere alla fine di questo pippone amarcord alla domanda posta da @nebraska , perchè vendetti le D80? Le vendetti perchè nel setup che avevo allora la sinergia non era perfetta PER IL MIO GUSTO e perchè avevo cominciato ad appassionarmi al vintage e non aveva senso tenere ferme oggetti come quelli. Sono oggi assolutamente certo che pilotate da un finale a valvole di quelli che oggi ho deciso di tenere in pianta stabile, sarebbero in grado di esprimere tutte le qualità che ricordo con piacere, senza quegli eccessi di machismo che l'accoppiata col Diablo invece, a tratti, esprimeva. Infatti, quando ho cominciato questo tour sui diffusori a 3 vie ed avevo aperto il 3d per orientare il primo acquisto, le D80 erano comprese nella lista delle papabili, assieme alle Yamaha NS1000, le ATC SCM40, le Spendor SP100. Per chiudere il cerchio del percorso fatto in questi 15 anni di rinata passione, molti altri diffusori sono passati da casa mia, alcuni solo passati, alcuni li tengo anche se per ovvi motivi ne ascolto solo un paio. Ormai da diversi anni le Tannoy DMT15 sono state sostituite dalle Tannoy Edinburgh, le JBL 4343 sono sempre li, ma necessitano della ribordatura dei woofer e dei mid bassi, per cui è molto che non le ascolto. Poi continuo a giocare, con le valvole, con le testine, con i diffusori.
meridian Inviato 2 Aprile 2021 Inviato 2 Aprile 2021 21 minuti fa, bic196060 ha scritto: perchè vendetti le D80? Le vendetti perchè nel setup che avevo allora la sinergia non era perfetta PER IL MIO GUSTO e perchè avevo cominciato ad appassionarmi al vintage e non aveva senso tenere ferme oggetti come quelli. Sono oggi assolutamente certo che pilotate da un finale a valvole di quelli che oggi ho deciso di tenere in pianta stabile, sarebbero in grado di esprimere tutte le qualità che ricordo con piacere, senza quegli eccessi di machismo che l'accoppiata col Diablo invece, a tratti, esprimeva. Ciao, forse oggi, ma come sempre bisognerebbe provare, le D 80 con l' attuale set up sarebbe un eccellente connubio, anche per me il senso di forza nerboruta del Diablo, unita ad una certa asciuttezza, è a tratti sopra le righe, e non adatta a tutte le configurazioni, e orecchie . . . saluti , Dario
bic196060 Inviato 2 Aprile 2021 Autore Inviato 2 Aprile 2021 3 ore fa, meridian ha scritto: anche per me il senso di forza nerboruta del Diablo, unita ad una certa asciuttezza, è a tratti sopra le righe, e non adatta a tutte le configurazioni, e orecchie . . . concordo
bic196060 Inviato 5 Aprile 2021 Autore Inviato 5 Aprile 2021 eccomi qui, complice la Pasqua in lockdown, a proseguire il racconto della esperienza con questi diffusori, dopo la digressione "amarcord". Come dicevo diversi post fa, l'esperienza fatta con ATC e Infinity mi ha fatto ritornare la voglia di rimettere in pista le vecchie Rogers Studio 1. Questi sono diffusori che ho acquistato molti anni fa e che mi sono sempre piaciute molto. Alla fine non sono diventate il diffusore titolare perchè comunque ho sposato la causa dei diffusori "grandi" (sempre la volglia di suono grande.....). Però non le ho mai vendute, per motivi a me incomprensibili non sono particolarmente considerate e quindi si trovavano a cifre abbordabilissime e infatti le comprai a una cifra che non ricordo più ma ridicolmente bassa, darle via mi metto in tasca 4 lire (anche se ora le quotazioni sono un pò aumentate, ma sono sempre ridicolmente basse IMO) e poi "...tu che le vendi, cosa ti compri di migliore?" (cit. F. DeAndrè). Quindi stanno li. Comunque nonostante la poca considerazione degli audiofili, sono diffusori dal nobile pedigree. Sono la derivazione dei monitor BBC LS3/6 (che a loro volta erano la evoluzione professionale dei Spendor BC1), dei successivi Rogers Export Monitor, che diventano quindi le Studio 1. Mica pizza e fichi. Qui un pò di storia. http://www.markhennessy.co.uk/rogers/others.htm#ls36 Sono dei monitor di efficenza bassa (circa 84db) e grande tenuta in potenza. Utilizzano un woofer in bextrene (quindi la generazione precedente ai coni in polipropilene trasparente), il tweeter Celestion HF1300 con magnete in alnico e come supertweer il famosissimo Kef T27, a partire dai 13Khz. Sono un due vie più supertweeter, non un vero tre vie, ed è la formula che tutt'ora troviamo in diffusori di punta di casa Harbeth, Stirling, Spedor classic etc.
bic196060 Inviato 5 Aprile 2021 Autore Inviato 5 Aprile 2021 Tanto per la cronaca, ho fatto un controllo ai crossover, che utilizza componenti di buona qualità. Le vie media e alta utilizzano bobine avvolte in aria e condensatori plastici, sul woofer troviamo invece un condensatore elettrolitico e bobine avvolte su nucleo ferromagnetico (più economiche di quelle su lamierini, vabeh). Ho provveduto a sostituire il condensatore elettrolitico on uno plastico, ed ho inserito dei piccoli condensatori di bypass sulla via medio alta. Questo uno dei due crossover originale: e questo lo stesso crossover dopo aver sostituito il condensatore elettrolitico con uno plastico, ed aver inserito dei piccoli condensatori di bypass (quelli arancione) sui vari condensatori già plastici della via media e alta.
bic196060 Inviato 5 Aprile 2021 Autore Inviato 5 Aprile 2021 Non ho toccato il cablaggio. Il cablaggio di ingresso e quello verso il woofer è un cavo di buona sezione e montato intrecciato (sempre buona norma). Il cablaggio verso il tweeter ed il supertweeter invece sono dei cavetti sottili, li ho lasciati perchè IMO vanno bene così, erano però montati liberi, li ho invece intrecciati per minimizzare le interazioni elettromagnetiche e diminuire l'induttanza e quindi la perdita alle alte frequenze. Qui una foto parziale dell'interno, con in bella vista il magnete in alnico dello splendido tweeter Celestion HF1300.
bic196060 Inviato 5 Aprile 2021 Autore Inviato 5 Aprile 2021 Come suonano? Sono stati montati su un paio di stand metallici alti circa 45cm, nella stessa posizione in cui ho ascoltato le ATC prima e le Infinity poi. Quindi un posizionamento free standing, con alle spalle le Tannoy che per ovvi motivi non posso spostare. Vado alle conclusioni, questo diffusore è il meno rigoroso dei 3 ma quello che mi piace di più. In realtà a descriverlo sembra pieno di difetti. Il basso: a confronto sia con le ATC che con le Infinity, è oggettivamente meno frenato e in alcuni casi un pò gonfio, anche la tessitura è meno articolata ed espressiva. Sento chiaramente la diversa "qualità" sia dei due driver che della sospensione pneumatica. E anche il bextrene ha un suo "colore" che è meno rigoroso sia del woofer ATC che Infinity. La gamma media e alta invece se la gioca IMO alla grande. La gamma media non è così rigorosa come quella della ATC,nè veloce come quella Infinity, ma il risultato è veramente "bello". Inoltre l'immagine è sicuramente più ampia di quella delle ATC (anche visivamente le Rogers montate sui piedistalli da 45cm sono più alte ed appaiono più grandi delle ATC). Le ho ascoltate inizialmente con il finale CJ MV50, e quanto ho detto finora si è palesato subito, sopratutto la bellezza della gamma media ed alta. Quando però ho sostituito il MV50 con il Michi a ss, vi è stato un cambiamento notevole nella dimensione dell'immagine. Il suono si è allargato ed ampliato in tutte le direzoni. Già prima non era piccolo, ma poi è diventato veramente grande. Questo effetto non lo ho avuto con le ATC, come avevo raccontato nel vecchio 3d, le SCM40 pilotate da buoni valvolari di discreta potenza come il MV50 (45w) suonano bene, anche se è chiaro che "spremono" il finale data la bassa efficenza (numericamente analoga a quella delle STudio 1 comunque) ed il passaggio al Michi aveva avuto l'effetto di permettere un livello sonoro più elevato (anche molto più elevato) che ovviamente porta se si alza il volume e l'ampli regge bene, ad avere un suono più "cattivo", per il solo effetto del volume. Le differenze nella "qualità" però non erano significative, con le valvole si ottiene una migliore qalità della gamma media, con lo SS una maggiore velocità del basso. Però la dimensione dell'immagine era rimasta immutata o comunque se è variata non lo ha fatto in maniera significativa. Invece con le Rogers l'effetto della espansione è stato evidente. Il risultato è un suono che per quanto mi riguarda preferisco ad entrambi gli altri diffusori. L'effetto monitor c'e' tutto, i fiati vengono in primo piano, sono carnosi e assolutamente non eterei, rotondi, graffianti il giusto, la gamma alta è pulita e rifinisce, la coerenza è ottima. Il basso è pieno e corposo, non si sente la mancanza della maggiore articolazione degli altri due. Cioè so che c'e' ma non ne sento la necessità. Anche la timbrica del medio basso è caratterizzata dal bextrene, lo sento, ma ci convivo, non mi infastidisce. Accetto molto più volentieri questa caratteristica che non la etereicità del medio Infinity, per certi versi bellissimo e lucidissimo, ma dal colore meno "interessante" di quello delle Rogers. O la dimensione "raccolta" del suon ATC SCM40. Intendiamoci, non è che le ATC suonao piccole, mica sono radioline, non è che il medio Infinity sia asciutto anzi. Quando si descrive si esagera per evidenziare degli aspetti che spesso sono marginali. Comunque la sintesi è: il tempo passato tra un monitor come le Studio 1 e le ATC SCM40 si sente, i trasduttori sono molto diversi e per certi versi migliori, in termini di "prestazioni" sia le ATC che le INifinity sono sicuramente "migliori" delle vecchie Studio 1. Come piacevolezza sonora, IMO, no. Vedrò tra un pò di provare le Infinity in biamplificazione, è una pratica che in genere non mi attira, ma in questo caso potrebbe avere un senso, la gamma media dell'EMIM (è lui il vero cuore del suono, il tweeter in un 3 vie rifinisce) potrebbe trovare la quadratura amplificata a valvole, io le Inifinity non le ho neppure provate con un finale a valvole, sono delle brutte bestie come necessità di potenza in basso e come impedenza.
cheriocherio Inviato 10 Giugno 2021 Inviato 10 Giugno 2021 Buongiorno a tutti. Vorrei chiedere per favore un consiglio a chi ha , o ha avuto , esperienza nel ricablaggio dei diffusori. Ho una coppia di rogers studio 1 , il crossover è già stato aggiornato da un costruttore / riparatore nel campo hi-fi. Ora vorrei sostituire i cavi interni e vorrei farlo io, il saldatore lo so usare e non mi sembra un'operazione difficile. Devo solo capire quali cavi usare che siano adeguati al tipo di diffusore senza spendere cifre esagerate. Scelto un certo cavo lo posso usare identico per tutti i collegamenti : tweeter, woofer e supertweeter? Nel diffusore , attualmente, i cavi sono di sezione più piccola per tweeter e supertweeter e sezione maggiore per woofer e collegamento ai morsetti posteriori. grazie
c10m Inviato 10 Giugno 2021 Inviato 10 Giugno 2021 @bic196060 Sarebbe interessante anche un tuo parere tra le atc e le jbl, anche se le americane non le usi da un po. In particolare come paragoneresti la gamma media tra le due? Grazie
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