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suono raffinato o suono realistico?


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Inviato

@magicaroma mmm... dipende. la localizzazione povera di armoniche produce un suono "piccolo" . 

l'impianto non é raffinato, é artefatto per mostrare solo localizzazione. 

in questi impianti manca il contrabbasso localizzato e con una estensione decente. 

quando tutto é localizzato, articolato senza essere troppo strozzato, allora c'é la raffinatezza. e se scrivo tutto, intendo tutto. 

localizzare le basse frequenze senza eliminarle, quella é vera raffinatezza. 

 

ps. le voci maschili contengono una parte di basse frequenze che é difficile mantenere e localizzare.  se una voce maschile é riprodotta così bene da essere verosimile, allora al 100% l'impianto é raffinato. 

Inviato

Abituato a cantare in sala prova e dal vivo trovo molto distanti dalla realta' alcuni diffusori hiend soprattutto di piccola taglia infatti, non potendo permettermi oltre, ho scelto per me le Klipsch rf7 prima serie poiche' mi creano fatica d'ascolto soltanto se il "copione" lo prevede.....non sopporto alcuni sistemi che fanno ascoltare la chitarra di Jimi Hendrix con lo stesso "calore" di quella di David  Gilmour o la batteria di Billy Cobham "asciutta" come quella di Roberto Gatto.....ovviamente le Klipschorn sono tra le mie preferite ma al Sicilia HiEnd 2007 ho avuto modo d'ascoltare delle grosse Avantgarde  mentre riproducevano il pezzo piu' famoso di Mario Biondi (che conosco molto bene....) e lui  mi si e' materializzato davanti con la sua orchestra...ho avuto sensazioni simili ascoltando le Klipsch palladium p39f, le JBL everest 66000 e le Zingali Butterfly.....

SALVO.

  • Melius 1
Inviato

Purtroppo bisogna partire da una limitazione che è data dall'ambiente che a casa possiamo utilizzare per l'ascolto, questo penso influenzi anche la scelta della grandezza dei diffusori.

Un orchestra e neanche un trio Jazz  dentro una stanza di una casa o appartamento che può andare in media dai 14 a 30 m² non l'ho mai sentita.

É un po' fuorviante pensare di poter riprodurre dentro casa un evento live.

  • Melius 1
Inviato
10 ore fa, naim ha scritto:

Noi ascoltiamo registrazioni,

Esattamente, nel vinile, cd, file che ascoltiamo c'è il lavoro del tecnico, sia per le registrazioni live che per quelle in studio, la ricerca nel migliorare il nostro impianto deve orientarsi verso il miglior modo, o quello che si rifà di piu ai nostri gusti, di riprodurre il piu fedelmente possibile (per noi) quel supporto, perchè fra l'evento live, sia di musica amplificata sia di un'orchestra sinfonica in auditorium c'è il lavoro dei tecnici del suono, quindi una manipolazione dell'evento reale che avviene a loro gusto e discrezione, che varia adattando ambienti strumenti e microfoni. 

Con sistemi a tromba, ad alta efficienza, Klipschorn, avremo impatto, risoluzione, velocità, "effetto live" che variano secondo le amplificazioni utilizzate e gli ambienti d'ascolto, avremo il groove dell'evento, pagando in altre qualità che diffusori diversi, da stand, planari, monovia possono dare in piu rispetto a questi... pagando in impatto velocità, spl, 

effetto live. L'importante è non ricercare una voce raffinatissima in un diffusore che per sua natura la restituisce gigante (posizionamenti e ambienti a parte) e la botta allo stomaco da un diffusore che "fisicamente" nono puo darla.

Terrei conto inoltre, che un diffusore, di qualsiasi tipologia, "restituisce" ciò che gli viene inviato da sorgenti ed amplificazioni, le quali potranno esaltarne o mortificarne le caratteristiche... se queste ultime peccano di reffinatezza, qualità, capacità di riprodurre fedelmente il supporto....

 

Inviato
11 ore fa, naim ha scritto:

Noi ascoltiamo registrazioni, e per come la vedo io non dovremmo cercare la simulazione dell'evento live, ma semplicemente riprodurre nel miglior modo possibile ciò che contenuto nel supporto, che resta il nostro unico riferimento.

Pienamente d'accordo!! Ci si mena troppo sul discorso "evento live" o che altro, cosa che invece dovremmo cercare solo se ascoltiamo un disco appunto "LIVE" visto che vengono proposti come cosa a parte dalle major

Quello che giustamente dobbiamo aspettarci dal nostro sistema casalingo è di riproporre con la massima fedeltà possibile quello che è stato inserito nel brano, quello che l'artista, il fonico, insomma chi ha partecipato alla produzione dell'opera ha voluto farci arrivare, e basta

Se poi vogliamo dargli una "collocazione fisica" per la nostra mente io penso ai locali dove si fa musica live la sera, seduti al tavolo con la birretta nel bicchiere, e le arachidi nella ciotola

E' un live tranquillo, spesso manco amplificato, in un locale chiuso con le sue caratteristiche acustiche, e spesso il nostro tavolo non è manco al centro della scena (siamo arrivati tardi) ma leggermente spostato e dietro, quasi a fondo sala, dove abbiamo trovato un posto

Questo è quello che mi costruisco io quando sento un disco in studio, associo lo studio al locale, quindi la posizione degli strumenti voluti al missaggio finale è quella scelta dagli artisti nel locale dove si stanno esibendo

Poi i dischi LIVE ripresi appositamente in un tale evento non potranno mai dare la stessa sensazione di essere in uno stadio, arena o che sia...dovremmo lavorare con un DSP per ricreare i tempi di riverberazione/delay specifici (e non abitare in un condominio) altrimenti è pura utopia

Inviato

Io poi, sull'uso del termine ''raffinato'' nutro una certa diffidenza, idem per altri termini che spesso si leggono. 

L'uso dei vari aggettivi che si utilizzano per descrivere un ascolto, penso che siano quanto di più soggettivo ci possa essere.

L'appassionato, e prima ancora il recensore, devono tradurre in parole ciò che ascoltano, il problema è che di riferimenti oggettivi che associno un termine ad un suono in modo universale non esistono, è tutto molto astratto, il significato di un aggettivo speso per un parametro vale per chi lo scrive, e solo per lui.

Quando io associo ad un modo di suonare il termine ''raffinato'', oppure ''colorato'', ''grezzo'', ''affaticante'', ho una idea che resta mia, ma che può benissimo non coincidere con quella di altri.   

E' piacevole quando un recensore riesce a trasmettere tramite un articolo le sensazioni di ascolto dell'oggetto che sta testando, ma quanto questo è reale? Quando leggiamo: ''...il componente X rispetto al mio riferimento mi fa scoprire, nei miei dischi di riferimento, dettagli che non avevo ascoltato prima...'', tutto molto coinvolgente, ma venendo al sodo, dobbiamo sempre interpretare, nella speranza che quello che intende lui (o un altro forumer) per ''raffinato'', assomigli almeno in parte a ciò che intendiamo noi quando definiamo un suono con quel termine.

 

😁 Ho più di un dubbio sulla comprensibilità del mio discorso, amen. 

 

 

Inviato

Raffinato e realistico non sono necessariamente in antitesi.

D'altro canto ci sono impianti il cui suono non è né raffinato né realisticamente credibile.

 

  • Melius 1
Inviato
25 minuti fa, naim ha scritto:

Ho più di un dubbio sulla comprensibilità del mio discorso, amen. 

Troppo raffinato 😀👍

Inviato
49 minuti fa, naim ha scritto:

L'appassionato, e prima ancora il recensore, devono tradurre in parole ciò che ascoltano, il problema è che di riferimenti oggettivi che associno un termine ad un suono in modo universale non esistono, è tutto molto astratto, il significato di un aggettivo speso per un parametro vale per chi lo scrive, e solo per lui.

Si, infatti....è per questo che sono sempre molto, molto scettico sulle recensioni/pareri sulle apparecchiature, specialmente nei forum, da quando negli ultimi 15/20 anni con l'avvento dell'audio low cost orientale è diventato tutto HiFi, dalla cassettina di m..da al boosterino BT per i telefonini

 

Spesso i recensori non hanno neanche l'idea di cosa sia una buona riproduzione, la fedeltà, perchè magari cresciuti nella generazione della LowFi

 

Per questo non credo a nessuno, sono tutte parole al vento...se mi interessa una apparecchiatura perchè da più parti ne parlano bene me la devo sentire, la devo provare, e traggo le mie impressioni e conclusioni

Inviato

Diciamo che se giardiamo il significato della parola raffinato, non abdrebbe accostata all' hifi.

Raffinare vuol dore lavorare un prodotto grezzo, e trasformarlo in qualcos'altro.

L'impianto ideale, deve essere in grado di suonare raffinato, solo quando il sw ha quel suono, e non sempre. 

Inviato

Raffinato significa anche impianto che non ti fa saltare le otturazioni con le sibilanti, come spesso accade durante le fiere hi end anche in sale di alto costo.

É infine un problema di lessico, di terminologia, di immagini figurate per forza di cose enormemente semplificate rispetto al fenomeno del suono.

un po‘ come nella gastronomia o enologia.. il linguaggio arranca, parla per similitudini e immagini figurate. Tutta la hiend contemporanea é basata sulla narrazione, infine.

 

Inviato

Ho la percezione che gli audiofili con le basette brizzolate, di cui faccio parte io, intendiamo il suono raffinato come già descritto nei post precedenti, quello che non ci stanca mai, neanche dopo 24 ore di ascolto continuativo. Ma mi rendo conto che il suono forse più coerente con la realtà, anche parlando di musica riprodotta, è quello che potremmo sentire da nostro figlio/nipote con le sue Cerwin Vega con doppio woofer da 15". 

 

  • Amministratori
Inviato

@crosbyUna cosa la musica acustica, una cosa la musica amplificata. quest'ultima è prodotta dal sistema di altoparlanti e dalle operazioni del service, In un concerto amplificato il palcoscenico lo da la vita, il suono invece dipende dalla tua posizione rispetto alla posizione degli altoparlanti. In un concerto rock live la spl è elevata, la dinamica ridotta, quetso perchè il pubblico è rumoroso, beve, si sposta, chiacchiera, fa il coro, In un concerto live non amplificato il suono è quello degli strumenti, il palcoscenico dipende essenzialmente dalla tua posizione in sala, ma difficilmente ti capita come in un concerto rock di sentire la voce del leader che saluta il pubblico e mentre lui sta sul palcoscenico la voce arriva dall'alto.

anche il modo di proporre il basso è diverso, in un concerto acustico il pubblico fa poco rumore, puoi apprezzare anche i pianissimo.

In un concerto di clasica il pianissimo è fodamentle, in uno live rock tipicamente irrilevante

in casa abbbiamo poi una serie di vnxoli, ambiente, vicini, spazi, conviventi, dobbiamo far quadrare troppe cose. a roma un volta la sinfonica la si ascoltava a via della cnciliazione e la cameristica a via dei greci, ale xomplwtamente differenti, ma a casa ho una sala unica, mi serve un compromesso che esalti quei parametri che mi fanno vibrare e magari penalizzino quelli che per me non sono rilevanti

se ascolo u8 genere musicale prevalentemente, tarerò l'impianto su uello, che sono onnivoro farò scelte differenti

pure a me a 30 anni sarebbe piaciuta una ferrari ma usarla tutti i giorni per farle fare a passo d'uomo il ponte delle valle sarebbe stqta una sofferenza per me e per la macchina

  • Melius 1
Inviato
42 minuti fa, fabbe ha scritto:

Ho la percezione che gli audiofili con le basette brizzolate, di cui faccio parte io, intendiamo il suono raffinato come già descritto nei post precedenti, quello che non ci stanca mai, neanche dopo 24 ore di ascolto continuativo.

Vedi, nel mio ''vocabolario audio'', quello che tu descrivi, è per me la piacevolezza d'ascolto, merito della linearità e dell'equilibrio di un sistema e del suo inserimento in ambiente, mentre la raffinatezza la individuo più in un suono con una timbrica ''elegante'' ed armoniche ''ricamate''. Ma, come dicevo nel post precedente, sono parole del tutto personali, e lo conferma anche questa, almeno in parte, differente valutazione che abbiamo.    

Inviato

Volete il suono rappresentato più o meno realisticamente, in casa? Ok, ma un conto é riprodurre un live amplificato, un conto é un live con strumenti classici, tipo classica, jazz. Nel primo caso se avete assistito ad un concerto dei Pink Floyd basta che vi piazziate in casa elettroniche e diffusori da stadio, non da studio. 😆

Inviato

@naim si, vedi infatti tutto confermato...per me "piacere d'ascolto" comprende invece una serie di aggettivi, tra cui mancanza di fatica, dettaglio, mobidezza, che portano al piacere d'ascolto

Un suono "raffinato" per me è un termine di livello già superiore, che si pone sul dico-ma non dico...troppo interpretabile

Per me per non cadere nell'enigmatico bisognerebbe utilizzare termini di livello basso, quasi figurato, tipo "dettagliato" "ampio" "profondo" etetc

Inviato
2 ore fa, naim ha scritto:

Ho più di un dubbio sulla comprensibilità del mio discorso

Nonnò, si capisce benissimo!

La musica che a mio parere val la pena di ascoltare è quella che mi conduce nelle emozioni degli autori, anche degli esecutori. Specialmente Jazz e Blues sono personificazioni individuali un suono. Leggere tutto con la lente omogeneizzante della raffinatezza di quel suono riprodotto mi sembra assai limitante. Albert Ayler ascoltato in modo 'raffinato' non me lo so immaginare..

 

  • Melius 1

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