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Sento ok o non sento... Riferimenti.


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Inviato

@jakob1965 in generale, considerando che la maggior parte delle registrazioni di jazz che ascolto sono originarie degli cinquanta, queste sono ben fatte, ma ogni tanto, in alcune, può capitare che si percepisca qualche distorsione, soprattutto nel pianoforte, oppure che non abbiamo soundstage e il suono provenga solo dal diffusore o si fatichi a percepire alcuni strumenti. Ma ci può stare.
La maggior parte delle pessime registrazioni, le ritrovo più nella musica pop, rock degli anni 80, e successivi con l’avvento del digitale, piatte, senza profondità, artificiose. 
Forse il genere più curato da sempre, rimane la musica classica. C’è da dire, che ascoltando soprattutto, ma non solo, vinili, sono più sensibile a percepire anche gli eventuali difetti di incisione e stampa del supporto, ma questi li verifico in un confronto con la rispettiva versione digitale liquida. 
Forse parlare di pessime registrazione è esagerato, ma quando ti capita di ascoltare un eccellente registrazione, allora si capisce subito cosa si intenda, e quali siano le differenze.
È qui che subentra la variabile della qualità dell’impianto di riproduzione, che esalta ancor di più le buone e rende poco sopportabili le cattive registrazioni. 

Inviato
6 minuti fa, iBan69 ha scritto:

È qui che subentra la variabile della qualità dell’impianto di riproduzione, che esalta ancor di più le buone e rende poco sopportabili le cattive registrazioni

Io trovo che certe registrazioni di certe etichette,forse dovute alla filosofia  diciamo, di registrazione,si adattino meglio rispetto ad altre alla riproduzione nel proprio impianto,almeno,a me capita questo....

Saluti 

Andrea

 

Inviato

@niar67 beh, tralasciando l’aspetto artistico, diciamo che le etichette più “audiofile” sono quelle che registrano, con lo scopo ben preciso di esaltare il suono attraverso i sistemi di riproduzione HiFi, e non quello di riprodurre musica per radio o attraverso cuffiette da smartphone. Ma purtroppo, non tutta la grande musica, è stata registrata come si deve, per cui dobbiamo farcene una ragione e ascoltarla come è stata fatta, nel bene e nel male, perché alla fine, è e rimane, la cosa più importante, senza la quale il nostro hobby, nemmeno esisterebbe. 

Inviato
9 ore fa, iBan69 ha scritto:

L’impianto più fedele, trasmetterà e non correggerà quello che c’è nella registrazione evidenziandone chiaramente i limiti in quelle mal registrate, mentre un impianto mediocre smusserà quelle evidenze, rendendo tutto un po’ meno percepibile.

altro luogo comune 

come se l'impianto mediocre riconoscesse quelle evidenze 

e le smussasse , è impossibile ,le macchine non hanno quell'intelligenza

o son neutrali o possono 

 aggiungere altra distorsione e peggiorare le cose

Per quello fedele

 certamente la registrazione verrà lasciata passare più

inalterata  e che, quando è equilibrato ed ottimo

in ogni suo componente , farà suonare bene  mediamente tutto 

diversamente verrano sì sottolineati i limiti dal componente meno' fedele'.

In molti casi la voglia di migliorare prende quest'ultima deriva ,l'impianto 

diventa solo mal assemblato e si da la colpa al supporto quando non è così.

Poi hai un concetto di fine-tuning messo lì che non ha senso 

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

@antonew

15 minuti fa, antonew ha scritto:

come se l'impianto mediocre riconoscesse quelle evidenze 

e le smussasse , è impossibile ,le macchine non hanno quell'intelligenza

Beh, questa è una banalità, altro che luogo comune. 

Forse mi sarò espresso non nel modo migliore, ma era abbastanza scontato il concetto che volevo esprimere. 

È ovvio che l’impianto non distingue, ma noi si.

L’impianto può non avere le caratteristiche sonore, per sottolineare chiaramente quelle evidenze, mancanti, all’origine.

Si sopravvaluta troppo l’impianto è si sottovaluta troppo la fonte da cui nasce il suono, l’ambiente e la nostra percezione.

Ma questo è un difetto di molti audiofili. 

Inviato
11 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Si sopravvaluta troppo l’impianto è si sottovaluta troppo la fonte da cui nasce il suono, l’ambiente e la nostra percezione.

 

il suono non nasce lì, è quello l'errore di fondo

In primis è corrente 

che alimenta 

poi segnale che si amplifica

poi che si diffonde

la tua percezione, il fatto che riconosci la qualità

a monte e a valle 

limiti e bontà dei pezzi che cambi,

è il risultato di  questo processo.

Se hai problemi nell'orecchio non è nel padiglione auricolare 

da ricercarsi la causa.

 

 

Inviato
2 minuti fa, antonew ha scritto:

il suono non nasce lì, è quello l'errore di fondo

Il suono nasce dalla registrazione attraverso il supporto, l’impianto è solo uno strumento più o meno accurato per riprodurlo nel modo più o meno verosimile, aggiungendo o togliendo di suo. 

Se spazzatura riproduci, spazzatura avrai. Nessun impianto recupera o corregge informazioni mancanti o errate. 

La nostra percezione di quel suono, rende reale quel suono, ed è una realtà che può essere diversa per ciascuno di noi. 

Inviato
6 minuti fa, iBan69 ha scritto:

suono nasce dalla registrazione attraverso il supporto, l’impianto è solo uno strumento più o meno accurato per riprodurlo nel modo

Concordo, ovviamente.

Certo, però, è che se stiamo ancora a questo punto siamo messi piuttosto male .

Altro che forum di audiofili ....

Inviato
8 ore fa, ascoltoebasta ha scritto:

Porto la mia eperienza ,che tende a dare le maggiori  "colpe" o "meriti" all'impianto rispetto che alle registrazioni, da 7 anni uso il medesimo ambiente d'ascolto e trattamento acustico, ho circa  1000 cd  e ciò che è variato in questi anni è stato il progressivo aumento della qualità dell'impianto, ho constatato che tutti i cd ,ad ogni miglioria,si sentivano sempre meglio, certo quella decina di cd autoprodotti da band con poche possibilità di spesa risultano piatti e con tutte le limitazioni di una non buona registrazione. 

 

ma è chiaramente vero.

e più vai oltre e più ti rendi conto che un ambiente normale,  quindi non un bagno piastrellato, influisce solo per i room-modes. ma prima di sollecitarli ce ne vuole, l'immondizia che amplifichi influisce dieci volte di più.

c'è gente che pensa che le scatole delle elettroniche siano tutte uguali, si compra diffusori per avere una RIF decente da 18hz a 100khz e poi ricopre l'ambiente di trattamenti acustici.

e poi spegne metà delle registrazioni.

e poi scrive che sono tutte fatte male, le registrazioni.

è una roba che sarebbe derisa ovunque, non è seria. è una barzelletta.

Inviato
13 ore fa, iBan69 ha scritto:

Quello che percepiamo è frutto del suono della registrazione, dell’impianto e dell’ambiente, che interagisce sulla nostra percezione finale.

Non si può prescindere da questo fondamentale elemento.

Quindi, affermare che la causa di tutto è imputabile solo l’impianto, è sbagliato. 

Esatto, per quello che prima di tutto chiedo cosa vuol dire suonare male. Perché una persona dice che una registrazione è migliore dell'altra, perché uno dice che un'impianto (+ ambiente) suona migliore di un'altro e se questo è veramente da considerare "meglio".

Proprio qui sopra c'è un esempio:

- troppo riverbero

- voci leggermente confuse

- meno trasparenza

- La dislocazione degli strumenti nello spazio

 

Io analizzo:

Se un riverbero disturba o no è puramente un fattore di gusto personale non di qualità di riproduzione / registrazione. Chi non è abituato ad essere in ambienti con più riverbero non riesce a filtrare i suoni che vorrebbe e sente casino. Andate ad allenare le vostre orecchie dal vivo e intendo anche in sale appositamente fatte per i concerti. Ma è anche chiaro che c'è sempre un limite, sale con riverbero di 20 secondi (se ce ne sono) sarebbe molto probabilmente troppo.

 

Che a noi piace sentire gli strumenti non confuse è un fatto audiofilo (forse). Almeno di quel che noto in giro è che si fa l'equazione più chiaro = migliore. Anche qui ci sono limiti ma qual'è il limite. Sentire ciascuno strumento da 1 metro di distanza. Ma anche qui allenando l'orecchio si può sentire molti dettagli anche da 10-20 metri ma nessuno li allena per esempio dal vivo. Ci si basa troppo o unicamente ai propri gusti, al proprio grado di ascoltare.

Meno trasparenza, la dislocazione degli strumenti e altri parametri (dinamica per esempio) è lo stesso discorso.

 

Considerando questa analisi, ma che discorsi sono questi del scrivere questo è meglio di quello? È solo ego e basta se non si sottolinea "per me è meglio questo" ma invece si dice che la registrazione è fatta male, cioè le altre persone hanno la colpa perché io sento male. Tutte queste considerazioni sono di natura personale.
 

  • Thanks 1
Inviato

@Karlos

 

Karlos, saper distinguere tra limiti dell'impianto e caratteristiche della registrazione è senza dubbio in larga parte possibile. È una competenza importante che si fonda su esperienze e saperi. 

Occorre conoscere bene una registrazione, averla " letta" in diverse occasioni per utilizzarla per esprimere un giudizio su di un impianto. Non vedo grosse difficoltà 

Inviato
13 minuti fa, Titian ha scritto:

Tutte queste considerazioni sono di natura personale

Quasi tutto questo nostro mondo si basa su considerazioni personali. 
Tenuti fermi alcuni aspetti tecnici e di natura scientifica, comprovati e misurati, il tutto viene condito da interpretazioni abbastanza soggettive. 
Ma è il bello di questo hobby, altrimenti diventerebbe un hobby solo per elettricisti. 😄

 

  • Melius 1
Inviato
48 minuti fa, emaspac ha scritto:

ma è chiaramente vero.

e più vai oltre e più ti rendi conto che un ambiente normale,  quindi non un bagno piastrellato, influisce solo per i room-modes. ma prima di sollecitarli ce ne vuole, l'immondizia che amplifichi influisce dieci volte di più.

c'è gente che pensa che le scatole delle elettroniche siano tutte uguali, si compra diffusori per avere una RIF decente da 18hz a 100khz e poi ricopre l'ambiente di trattamenti acustici.

e poi spegne metà delle registrazioni.

e poi scrive che sono tutte fatte male, le registrazioni.

è una roba che sarebbe derisa ovunque, non è seria. è una barzelletta.

 

eppure non è difficile capirlo. 

purtroppo ,però, il forum sembra diventato un social di qualunquisti ,

senza cognizione .

Fino a dieci anni fa un approccio sano come quello dell'amico che riporti 

era più o meno la norma .

Comunque poco male ,ad ognuno il suo.

Meglio non sprecar ulterior tempo, per quanto mi riguarda

la chiuderei qui.

 

 

 

  • Melius 1
Inviato

Qui da capire ci sono solo le barzellette, di chi sostiene che l’ambiente ha poca importanza sul risultato finale.
Poi si leggono thread di neofiti, che sentendo un basso gonfio e rimbombante chiedono quale amplificazione acquistare per risolverlo. Siamo al ridicolo. 

E con questo, ho detto tutto. 

Buona giornata. 
 

Inviato
4 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Poi si leggono thread di neofiti, che sentendo un basso gonfio e rimbombante chiedono quale amplificazione acquistare per risolverlo. Siamo al ridicolo. 

 

ma infatti. deve vendere il suo amplificatore, comprare un t-amp e con la differenza compra una bass trap e ha risolto il problema.

poi se spegne 3/4 delle registrazioni non importa, non ha un basso gonfio. 

Inviato
51 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Qui da capire ci sono solo le barzellette, di chi sostiene che l’ambiente ha poca importanza sul risultato finale.
Poi si leggono thread di neofiti, che sentendo un basso gonfio e rimbombante chiedono quale amplificazione acquistare per risolverlo. Siamo al ridicolo. 

E con questo, ho detto tutto. 


With so many dealers moving into the “acoustical design” of listening rooms and home theaters, it has become more and more critical for dealers and custom installers to gain genuine insight and understanding of room accoustics.

We have observed a trend toward overdamped, overly absorptive rooms designed and installed by “professional acousticians.

” These type of rooms are adverse to both music reproduction and theater sound.

Simply stated, most “purpose- built” rooms sound bad.

Here is an article by Keith Howard, first published in Hi Fi News, that gives some very good practical insight into room
treatment. –John Giolas

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“In response to a 1959 paper on the subject of talks studio and listening room acoustics in broadcasting, he (James Moir) observed: ‘...in my view, if a room requires extensive treatment for stereophonic listening there is something wrong with the stereophonic equipment or recording.

The better the reproduction system, the less trouble we have with room acoustics.’

“How true. To this day, supposed room acoustics problems continue to dematerialize when system improvements are made, which strongly suggests that those problems truly attributable to the room cannot be so fundamental as ‘the last great barrier’ contention suggests.

Third, some of the worst listening rooms I have ever experienced have been purpose- designed, often at great expense, by acoustics consultants....
.................
.............................

http://www.wilsonaudio.com/pdf/vol2no3.pdf

Inviato

Vogliamo essere cattivelli e malpensanti? Qualcuno voleva proporre legnetti, cavi, amentità varie e gli abbiamo rotto le uova nel paniere disquisendo di registrazioni? Ma siamo solo cattivelli...

  • Haha 1

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