newton Inviato 3 Marzo 2022 Inviato 3 Marzo 2022 Secondo voi qual è il ricarico che un rivenditore applica su un oggetto hifi nuovo? Cioè su un oggetto il cui listino al pubblico è 10 quale può essere il prezzo di acquisto del negozio dal produttore/distributore? Più o meno rispetto ad altri settori commerciali?
mchiorri Inviato 3 Marzo 2022 Inviato 3 Marzo 2022 12? la domanda mi sembra molto generica, non si capisce bene....le situazioni sono millanta.
Velvet Inviato 3 Marzo 2022 Inviato 3 Marzo 2022 Quali settori? L'abbigliamento ad esempio ha anche il 2/300% dipende dai casi e dagli accordi con i marchi.
Martin Inviato 3 Marzo 2022 Inviato 3 Marzo 2022 Anni fa il mio pusher mi disse un 30-35% in media, gli articoli che trattava non erano però tra quelli dai listini più gonfiati sui quali probabilmente il margine nominale era maggiore, e quello reale dipendeva in gran parte dalla abilità del venditore. Ad esempio dalle mie parti il più affabulatore tra gli sterivendoli dopo aver ad arte catturato il cliente neofita, infilava con voce da crooner l'affermazione: Non crederà mica che gli articoli che trova qui siano gli stessi che trova da xxx, vero ? facendo la faccia di quello che sa, ma non può dire di più. (xxx era un noto emporto elettrodomestici che aveva aperto la parete del "nero" a prezzi convenienti) Complice il savoir-faire, l'abbigliamento, la messa in scena del negozio etc. etc. riusciva ad infinocchiarne parecchi... 😁 P.S. Altra frase memorabile del commerciante suddetto, questa era riservata agli audiofili che citavano recensioni lette sulle riviste: "Ah, le riviste... che sarebbe come dire: Leggo il codice penale e divento avvocato... Si, provi poi ad andare in tribunale e veda se Le credono... " In pratica dava dell'imbecille al cliente, ma l'abilità bottegaia era tale che questo digeriva il tutto annuendo...
Moderatori BEST-GROOVE Inviato 3 Marzo 2022 Moderatori Inviato 3 Marzo 2022 dipende da tante variabili, in passato mi è capitato spesso di assistere ad una trattativa tra negoziante e rappresentante che proponeva diverse opzioni, la più appetitosa era l'acquisto di più pezzi di modelli diversi con uno sconto applicato per quantità ed una ulteriore elettronica omaggio o offerta ad un prezzo ridicolo....questo in passato, ora non so.
ascoltoebasta Inviato 3 Marzo 2022 Inviato 3 Marzo 2022 @newton Dipende da molti fattori, io circa 20 anni fa ho avuto un punto vendita esclusivista di provincia di prodotti non hifi ma che necessitavano di corrente per funzionare, c'era un importatore nazionale che vendeva a noi con un prezzo di vendita al pubblico stabilito e un massimo di scontistica da applicare, avevo uno sconto del 45% sul prezzo di vendita finale, dovevo considerare tutti i costi (acquisto merce,affitto,INPS,commercialista,assistenza in garanzia....) insomma l'unica certezza erano i costi. Ricordo di amici che dicevano : "caspita che margini alti", ma lasciavo cadere il discorso.... Ho riportato la mia esperienza che fu positiva ma non so quanto possa calzare col commercio hifi di oggi. 1
Look01 Inviato 4 Marzo 2022 Inviato 4 Marzo 2022 Bisogna anche tener conto della forza del Marketing alcune aziende gonfiano i listini già in partenza,se no non si spiega come mai su determinate marche ci sia uno sconto da parte di tutti i negozianti che va dal 30 al 50%. Vuol dire che i negozianti per venderlo dovrebbero avere un margine dell'80 o 90%. Certamente é una politica di Marketing vincente da l'idea al cliente finale di aver comprato un prodotto a metà del suo prezzo.
Amministratori cactus_atomo Inviato 4 Marzo 2022 Amministratori Inviato 4 Marzo 2022 @Look01 il listino ha solo mun valore indicativo, tranne per marchi che impongono contrattualmemte la politica del prezzo fisso o delo sconto massimo. un mio amico lavorava per una nota casa auto jap, il suo compito vsitare le concessionarie del marchio fingendosi cliente per segnalare quelle che praticavano sconipià alti del prefissato (in genere i venditori eludevano la norma, con supevalutazioni dell'usato o con l'omaggio di qualche accessorio) Neglli anni '70 alcuni marchi avevano un doppio listino, il listino al pubblico ed il listino riservato per i commercianti, che ti vendevano a questo prezzo giurabndo e spergiurando che era il lor prezzo di acquisto tutti i supermercati praticano il sottocosto il 3x2, idem òle grandi atene di elettronica, ma mica crediamo che vendano davvero sottocosto Il listino è un posizionamento del prodotto, poi si va di sconto (la mia profumiera parte dal 30%), ma anche le condizioni di aqusito variano, se compro 1000 pezzi avrà un prezzo migliore all'origine di chi ne compra 10, se pago in anticipo, alla consegna o a 90 gg, avrò prezzi differenti se offro un servizio non posso praticae lo stesso prezzo di un cash and cary 1
stefanino Inviato 4 Marzo 2022 Inviato 4 Marzo 2022 l'abilita dell'imprenditore sta nel ricavarsi uno spazio tra il costo ( lo fa il produttore) e il prezzo ( lo fa il mercato) alla domanda iniziale difficile rispondere bisognerebbe identificare tipologia segmento e situazione distributiva sia locale che generale marchi e relative politiche di prezzo (non necessariamente la prima citata e' la piu importante) Anche la presenza di rivenditori WEB fa la differenza un metodo per capire puo essere identificare un negozio di una certa importanza, organizzato come srl e scaricarsi tramite camera di commercio il bilancio A mia sensazione (sensazione) credo che su prodotti di media tacca e buon nome (i piu commerciabili) si possa ragionare su un 15% / 25% di ricarico mentre su prodotti da "spingere" sia per prezzo impegnativo sia perche di marchi meno blasonati (o meno diffusi/noti) questo margine possa aumentare di 5-10 punti . Per chiaccherate pregresse con rivenditori (ai tempi clienti che seguivo per la parte video proiezione) segnalavano nell'accessorio l'oggetto ad alta marginalita'. Quando parlavi di cavi , qquelli ipercostosi, vedevi certi sorrisoni... 1
Look01 Inviato 4 Marzo 2022 Inviato 4 Marzo 2022 @cactus_atomo Esattamente ci sono alcune case che applicano di base un doppio listino cliente e commerciante il quale poi magari può scendere di qualcosa ancora. Nell' Hi-fi, mi sembra più diffuso rispetto ad altri settori merceologici. Potenza del Marketing 🤣 effettivamente da l'idea al cliente di aver acquistato un prodotto più prestigioso visto che il listino ovviamente riporta un prezzo ben più alto rispetto al finale.
Amministratori cactus_atomo Inviato 4 Marzo 2022 Amministratori Inviato 4 Marzo 2022 @Look01 é la logica degli outlet di moda firmata
Martin Inviato 4 Marzo 2022 Inviato 4 Marzo 2022 Anche il margine degli importatori non dev'essere stato malaccio. Anni '90, in un notissimo ristorante della bassa lombarda c'erano due tavoli riservati fissi da una noto importatore, non andava tutti i giorni ma voleva la certezza di trovar posto in caso di chiamata. E non era esattamente un posto da ticket restaurant, l'azienda mi autorizzò a frequentarlo qualche volta solo per pasturare un collaudatore ministeriale.
stefanino Inviato 4 Marzo 2022 Inviato 4 Marzo 2022 dal 1990 e' proibito e sanzionatissimo qualsiasi accordo sui prezzi di vendita all'utente finale oltre a una legislazione italiana (legge antitrust) c'e' il TFEU (trattato funzionameno europa unita) che l'italia sottoscrisse come tutti i partner europei. . Qualche fenomeno nel passato ebbe l'idea di mettere in pratica escamotages del tipo: io chiedo ai negozianti di stare in una certa forchetta di prezzi, loro confermano con copia scontrini e io gli faccio avere, per esempio, dei co-ad o dei pacchetti di viaggi incentive e altre cose del genere. . Poi un concorrente, il negoziante che non ha aderito, o il cliente che vede prezzi troppo similifa una segnalazione all'antitrust e li vengono fuori dei casini in vistavision con multe che possono mandare a picco una azienda. (la sanzione arriva al 10% del fatturato) . 10% dl fatturato significa che la tua azienda deve avere, tasse pagate, un 10% di utili per andare a pari. Fantascienza? Nella manifattura / distrbuzione / importazione direi di si.
floyder Inviato 4 Marzo 2022 Inviato 4 Marzo 2022 14 ore fa, newton ha scritto: Secondo voi qual è il ricarico che un rivenditore applica su un oggetto hifi nuovo? Difficile su listìni completamente fasulli dove ti fanno il 40% di sconto senza che lo chiedi … su prezzi seri, imposti, il 30/40% é il guadagno. (Pulito .. esentasse)
Look01 Inviato 4 Marzo 2022 Inviato 4 Marzo 2022 Non dico per quel che riguarda rivenditori o negozianti , ma i grossi gruppi industriali hanno margini molto elevati , producono dove la manodopera costa meno e dove la tassazione é minima. Molto minima una multinazionale forse paga tra il 5 o 10% di tasse.🤣
newton Inviato 4 Marzo 2022 Autore Inviato 4 Marzo 2022 Proviamo con un esempio concreto. Proac k6 23k di listino, 15% di sconto = 20k...cioè 16+iva a quanto le compra il negoziante rivenditore secondo voi? Lasciamo stare marketing, tasse e discorsi vari che non c'entrano niente col titolo.
bungalow bill Inviato 4 Marzo 2022 Inviato 4 Marzo 2022 Un tempo dicevano 15% . però sono trascorsi parecchi anni . Poi ci sono due ricarichi : l'importatore ed il negoziante .
stefanino Inviato 4 Marzo 2022 Inviato 4 Marzo 2022 1 ora fa, newton ha scritto: a quanto le compra il negoziante rivenditore secondo voi? a braccio direi intorno ai 13 + iva
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