Questo è un messaggio popolare. Velvet Inviato 25 Aprile 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 25 Aprile 2022 Premessa: nel 1970 quando nasceva questo era un prodotto consumer se pur molto costoso per le features uniche che offriva , non certo un concorrente dell'A77. Col senno di 50 anni trascorsi direi che probabilmente è uno dei pochi RtR Philips che vale la pena di avere, vuoi per importanza collezionistica che per piacere di utilizzo, ma anche per prestazioni affatto disprezzabili una volta in ordine. Avendo terminato la revisione elettrica delle MFB ho trovato il tempo di dedicarmi a questo grande (nel senso di dimensioni) registratore che stazionava su uno scaffale dopo una precedente revisione di ormai diversi anni fa che aveva lasciato qualcosa in sospeso. Le curiosità di questa macchina sono parecchie: innanzitutto è autoreverse a doppio capstan e doppio gruppo di testine 3+3 (non mi risulta che nel 1970 esistessero altri RtR con questa possibilità), ha funzioni monitor in tempo reale per le due direzioni, echo e dubbing, taglierina incorporata, velocità e coppia di Wind e Rewind regolabile durante l'avvolgimento tramite selettore sul frontale, cueing, tastiera logica soft-touch retroilluminata e assistita a solenoidi, 3 velocità 4.75-9.5/19cms Alle funzioni nastro si aggiunge un (buon, come da tradizione Philips del tempo) ampli incorporato che comprende anche un ingrasso Riaa MM, un timer con orologio per play e rec, un contanastro con autostop allo 0000. Numerosi ingressi ed uscite, comprese cuffie e microfoni e un'uscita dedicata per il monitor del nastro. Ovviamente a questa macchina si può rimproverare di avere i motori delle bobine in DC con trazione a cinghia (ma ripeto, a parte l'A77 nello stesso periodo gli RtR consumer o prosumer avevano o motore unico non servocontrollato in AC tipo gli Akai con 50 pulegge e cinghie, oppure motorini DC ancora più infimi di questo Philips che invero li ha abbastanza ben dimensionati, visto che trascinano senza problemi anche le 26 in metallo) e un motore capstan a controllo tachimetro non gigantesco, anche se indubbiamente efficace. I difetti tipici dopo 50 anni di questo oggetto sono essenzialmente 2: le maledette cinghie Philips che diventano liquirizia e vanno ad impiastricciare tutto, ma dico proprio tutto il possibile, dalla meccanica all'elettronica, e i transistor al germanio delle schede Flip-Flop (la logica della meccanica) che soffrono della crescita interna di cristalli. Durante la prima revisione avevo ripulito tutto -due giorni di lavoro con alcool e cif- smontando completamente la meccanica, avevo ripristinato le cinghie con duraturi O-Ring della misura adeguata, riportato in vita la logica con un trucchetto (i transistor al Germanio difettosi spesso se percossi con gentilezza riprendono vita perchè si staccano i cristalli cresciuti negli anni all'interno) e infine rimontato e provato il tutto con soddisfazione. Poi messo a riposo, una volta riacceso dopo anni ha mostrato difficoltà al motore bobina SX e una certa incertezza nella logica. Quindi ho deciso di terminare la revisione: via i transistor d'epoca dalle 2 schede Flip flop , sostituiti con dei moderni al silicio: (segue) 3
Velvet Inviato 25 Aprile 2022 Autore Inviato 25 Aprile 2022 Il motore della bobina SX risultava parzialmente bloccato dal pasticcio di cinghie sciolte che era penetrato fin sulla bronzina e non aver rimosso bene in precedenza. Smontato dal telaio è stato curato con alcool, W40 ed infine nuovamente lubrificato. Ha ripreso la sua originaria fluidità di funzionamento. Ora qualche immagine delle "nudità" della macchina Gruppo testine (tradizionali, in ferrite con feltrini che comunque non sembrano causare problemi anche nell'utilizzo di nastro backcoated): Motore Capstan a controllo tachimetrico: Interno con albero di natale 😉 Al centro i grossi solenoidi che azionano la meccanica (tutta in metallo, compresi camme e rinvii) e i due volani dei capstan controrotanti. Sotto la scheda preamp e gestione eq nastro con schede sfilabili inferiori, a sx le schede logiche e bias. 2
Questo è un messaggio popolare. Velvet Inviato 25 Aprile 2022 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 25 Aprile 2022 Infine, l'affascinante gruppo comandi illuminato. Ma come suona? Beh, a 19 sms suona bene, anzi è un RtR che rende giustizia alla più disparata tipologia di nastri sia preregistrati che non. Non soffre di difficoltà di lettura neanche con i nastri sottili che mettono in crisi il nasone (tipicamente gli originali preregistrati USA anni 60, per dire) grazie ai pressori davanti alle testine e il suono è bello pieno ma brillante. A 4.76 cms ovviamente emergono i limiti della velocità da "parlato", ma quella è la sua funzione. Anche se i 10-12K in alto ci sono tutti. Una sorpresa la parte amplificazione, davvero interessante. Insomma, niente a che fare con i successivi "plastic fantastic" Magno Control e compagnia brutta che Philips sfornerà a partire dalla metà degli anni 70 in poi, da buttare nella rumenta senza passare per il via nonostante l'aspetto "importante" che potessero sfoggiare. Accattatevillo. 2 1
oscilloscopio Inviato 25 Aprile 2022 Inviato 25 Aprile 2022 @Velvet Grazie per il bel reportage, è la prima volta che sento parlare bene di un modello di Rtr Philips 👍 1
Velvet Inviato 25 Aprile 2022 Autore Inviato 25 Aprile 2022 @oscilloscopio alcune macchine Pro sono notevoli, e si salvano anche un paio di modelli di fine anni 70 non in pura plastica.
oscilloscopio Inviato 25 Aprile 2022 Inviato 25 Aprile 2022 @Velvet L'unico modello che avevo finora visto e che mi aveva "acchiappato" almeno esteticamente perchè non l'ho mai sentito suonare era l' N 4520
Velvet Inviato 25 Aprile 2022 Autore Inviato 25 Aprile 2022 @oscilloscopio Infatti è fra i due papabili assieme al 4522, ma ormai anche quello come tante altre cose ha raggiunto quotazioni assurde perciò IMHO non ha più senso.. Ma comunque in Philips quando ci si mettevano seriamente le capacità non mancavano:
oscilloscopio Inviato 25 Aprile 2022 Inviato 25 Aprile 2022 9 minuti fa, Velvet ha scritto: Ma comunque in Philips quando ci si mettevano seriamente le capacità non mancavano: Su questo concordo al 100% e non solo in merito agli Rtr
viale249 Inviato 25 Aprile 2022 Inviato 25 Aprile 2022 @Velvet ottimo lavoro. 4 ore fa, Velvet ha scritto: Insomma, niente a che fare con i successivi "plastic fantastic" Magno Control e compagnia brutta che Philips sfornerà a partire dalla metà degli anni 70 in poi Concordo. Anche se sono comunque in attesa che arrivi @lufranz a cazziarti... 😁 1
Velvet Inviato 25 Aprile 2022 Autore Inviato 25 Aprile 2022 @viale249 I giudizi vanno presi cum grano salis, perciò questo RtR va contestualizzato nella sua epoca e categoria di appartenenza. Quindi va paragonato ai vari consumer Uher, Akai, Grundig, Tandberg ecc dello stesso periodo (1970), per lo più assai inferiori per dotazioni (che in questo Philips sono decisamente avanzate e uniche) e in molte ipotesi anche nelle prestazioni. Inutile confrontarlo ad un Akai GX, ad un RS1500 o a un Teac X, questo dovrebbe sgombrare il campo da ogni cazziatura 😉 , anche perchè qua di sostanza ce n'è parecchia a differenza dei plasticoni Philips successivi.. Lo testimonia il fatto che questo è arrivato a me in condizioni pressoché integre dopo 50 anni e si suppone molti di utilizzo. Da ultimo aggiungo che l'ingegnerizzazione è perfettamente logica e si capisce a colpo d'occhio cosa compie una determinata funzione, il tutto su schede singole sfilabili nominate singolarmente ed eventualmente lavorabili con comodo sul banco. Certo non è un Revox, ma non voleva neanche esserlo. Ho un A77 2tk, un RS1500, ho venduto lo scorso anno un TD20A che ho tenuto per 15 anni e prima ancora un master recorder Digitec F500 perciò una vaga idea di come dovrebbe andare un discreto RtR credo di averla 🙂 😁 2
Velvet Inviato 25 Aprile 2022 Autore Inviato 25 Aprile 2022 PS, dimenticavo: la logica di gestione della meccanica è praticamente infallibile (meglio che nel coevo Revox, piuttosto primitivo): impossibile strappare nastri o passare da una funzione all'altra senza il dovuto rallentamento, stop e ripartenza gestiti in automatico. Idem per la funzione reverse che è sempre istantanea ma morbida nell'inversione di marcia e ripartenza, anche con l'aiuto dei sensori di tensione nastro presenti sui due lati. Sarà un giocattolone ma l'hanno pensato per benino...
Membro_0022 Inviato 25 Aprile 2022 Inviato 25 Aprile 2022 1 ora fa, Velvet ha scritto: va paragonato ai vari consumer Uher, Akai, Grundig, Tandberg ecc dello stesso periodo (1970), per lo più assai inferiori per dotazioni (che in questo Philips sono decisamente avanzate e uniche) e in molte ipotesi anche nelle prestazioni. Inutile confrontarlo ad un Akai GX, ad un RS1500 o a un Teac X, questo dovrebbe sgombrare il campo da ogni cazziatura 😉 Ho iniziato a leggere il thread e stavo già lucidando clava e mazza ferrata, poi sono arrivato qui e... vabbè ti sei salvato in extremis 😁 In effetti le macchine consumer dei primi anni 70 erano per lo più mediocri di prestazioni e mal costruiti, sul nastrone ho messo il resoconto del tentativo di restauro di un Uher Royal Deluxe che mi ha fatto guadagnare almeno tre decenni di purgatorio. Certo c'era l'A77, ma costava un botto ed era - per l'epoca - più assimilabile ad un semi-pro che ad un consumer. Detto questo, quando sento parlare di cose come "motori delle bobine in CC con trazione a cinghia", mi si rizzano i capel... vabbè, quei pochi rimasti, non sottilizziamo sui modi di dire... P.S. armati di santa pazienza e cambia TUTTI gli elettrolitici, grandi e piccoli. Hanno mezzo secolo sul groppone, sono fuori specifiche ormai. Dopo suonerà meglio e soprattutto eviterai guasti improvvisi che potrebbero anche essere "a catena" con conseguenze devastanti. P.S.2. per una serie di motivi di cui si è già parlato in passato sul forum, in particolare il degrado improvviso e senza motivo apparente della testina di riproduzione che ha colpito diversi esemplari, dare via il Tandberg è stata un'ottima idea. P.S.3. tieni il "nasone", quello merita sul serio, ma assolutamente togli tutti i piccoli elettrolitici Matsushita di colore violetto o blu se non vuoi ritrovarti con le piste dei PCB mangiate dall'elettrolita che spesso e volentieri sbrodolano fuori. Quella zozzeria della foto sotto viene proprio da un RS1500.
Velvet Inviato 25 Aprile 2022 Autore Inviato 25 Aprile 2022 9 minuti fa, lufranz ha scritto: un'ottima idea. P.S.3. tieni il "nasone", quello merita sul serio, ma assolutamente togli tutti i piccoli elettrolitici Matsushita di colore violetto o blu se non vuoi ritrovarti con le piste dei PCB mangiate dall'elettrolita che spesso e volentieri sbrodolano fuori. Quella zozzeria della foto sotto viene proprio da un RS1500. A suo tempo il nasone è già stato bonificato, curato ed allineato con report di taratura dal buon Giorgio Foschi (hdvs quando scriveva su VHF). Ma è un RtR che per motivi sonori all'ascolto non è mai entrato nel mio cuore... Il TD20a sotto questo profilo imho lo batte di gran lunga. Ma avevo troppi catafalchi a prendere polvere e ho tenuto il più flessibile nell'utilizzo e compatibilità con le incisioni. 13 minuti fa, lufranz ha scritto: Detto questo, quando sento parlare di cose come "motori delle bobine in CC con trazione a cinghia", mi si rizzano i capel... vabbè, quei pochi rimasti, non sottilizziamo sui modi di dire... All'epoca come ho già scritto, a parte l'a77 l'alternativa era motore unico in Ac con 700 pulegge cinghie e rinvii per le funzioni meccaniche. Onestamente preferisco la soluzione con i motori DC, più elegante e se funziona ancora dopo 50 anni segno che tanto male non era... 16 minuti fa, lufranz ha scritto: armati di santa pazienza e cambia TUTTI gli elettrolitici, grandi e piccoli. Hanno mezzo secolo sul groppone, sono fuori specifiche ormai. Dopo suonerà meglio e soprattutto eviterai guasti improvvisi che potrebbero anche essere "a catena" con conseguenze devastanti. Si, è una cosa che prima o poi farò sicuramente. Se hai citato i santi con un royal de luxe prova con un Logic poi mi dirai 😉
paolo75 Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 Effettivamente i modelli consumer hanno dei lavoretti di ammodernamento che sono particolarmente redditizzi. Al mio Akai gx747 ho eliminato la slitta dei contatti che cambia il banco testine nell'autoreverse( e che comunque da quei contatti passa sempre il segnale audio) con un aggiornamento di un tedesco che ha fatto un banco contatti a relè: risultato il suono è cambiato molto, tutto più aperto, sinceramente mi aspettavo qualcosa ma non cosi tanto...prossimo step sarà sostituire tutti gli elettrolitici sulla scheda audio, si trovano i kit su e bay dalla germania, già pronti per il 747... Insomma gli anni ci sono, sia come tecnologia che di invecchiamento dei componenti, è bene mantenerli aggiornati... Il 747 comunque sento di consigliarlo, anche se non arriverà ai livelli di un revox b77 o un RS1500, ha una grande comodità di funzionamento e le testine GX che lo rendono una sicurezza nel tempo..
Velvet Inviato 26 Aprile 2022 Autore Inviato 26 Aprile 2022 Alla luce delle quotazioni insulse che ha raggiunto anche il "Mazinga" Akai io oggi consiglieri invece di tenersi i soldi in tasca o spenderli in qualcosa di più utile. Ovviamente ciò vale anche per tutte le altre macchine citate. 😄
ediate Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 @Velvet hai ragione, ma io di fronte al fascino irresistibile di un bobinone farei (quasi) qualunque follia… non per niente ne ho due, e se potessi, ne vorrei altri due… 😉
Paolo 62 Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 A questo punto conviene cercare un registratore venduto a prezzo onesto, ce ne sono ancora.
Amministratori cactus_atomo Inviato 26 Aprile 2022 Amministratori Inviato 26 Aprile 2022 @ediate vabbè, ma non è che se ti affascinano le donne vai appresso anche alla mogli di fantozzi😂
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