Popular Post Gaetanoalberto Posted June 28 Popular Post Share Posted June 28 Vi lascio uno spunto. Non so quanto possa nascere un dibattito, ma di sicuro qualche riflessione ci può stare. “Uno studente chiese all’antropologa Margaret Mead quale riteneva fosse il primo segno di civiltà in una cultura. Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra. Ma non fu così. Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito. Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te. Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l’osso guarisca. Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi. Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo”. il punto esatto del senso di comunità e cura dell’altro. Da Monolitium 4 2 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Velvet Posted June 28 Share Posted June 28 Compro una vocale Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post senek65 Posted June 28 Popular Post Share Posted June 28 Sono pienamente d'accordo. La sanità pubblica e universale è il più importante segno di civiltà. Subito dopo avere una pubblica istruzione. 4 Link to comment Share on other sites More sharing options...
damiano Posted June 28 Share Posted June 28 Sono d'accordo sul fatto che la capacità di stare vicino a qualcuno in difficoltà sia un segno di civiltà. Non sono (molto) d'accordo sull'interpretazione antropologica della cosa. La capacità di mutuo soccorso (universale) implica qualche passo avanti nella scala evolutiva, tant'è che nemmeno oggi è un principio universale, gli Usa ci sono arrivati con Obama, non prima. Ciao D. Link to comment Share on other sites More sharing options...
eduardo Posted June 28 Share Posted June 28 Il femore rotto e' una metafora. Link to comment Share on other sites More sharing options...
LaVoceElettrica Posted June 28 Share Posted June 28 Vedi titolo: per esempio scrivere "qual è" risparmiando un apostrofo. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaetanoalberto Posted June 28 Author Share Posted June 28 @LaVoceElettrica Molto gentile, spero di riuscire a provvedere. Anche se mi pare un passo avanti rispetto al femore Link to comment Share on other sites More sharing options...
eduardo Posted June 28 Share Posted June 28 1 minuto fa, Gaetanoalberto ha scritto: Anche se mi pare un passo avanti rispetto al femore E' la civilta' che deriva da wikipedia ...... 😂 Vuoi mettere ? 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Jack Posted June 28 Share Posted June 28 @Gaetanoalberto ma il senso di comunità non è il senso dello stato meno ancora se si vuole sovrapporlo a patria. Stato e patria sono concetti politici, artificiali, che non meritano la splendida risposta emozionale di M Mead 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaetanoalberto Posted June 28 Author Share Posted June 28 36 minuti fa, Jack ha scritto: senso di comunità non è il senso dello stato Ancora una volta siamo d'accordo. Lo Stato, che tra l'altro anche oggi ha varie forme, è però uno strumento di organizzazione della comunità. Quando realizza un'istruzione pubblica ed una sanità pubblica relativamente ben funzionanti, come dice l'amico @Savgal, aiuta la comunità ad avere un senso che va oltre la mera sopravvivenza, e quindi aumenta il grado di civiltà, che raggiunge livelli di complessità altrimenti impossibili. Abbiamo già parlato di pluralismo: pur nella sua sovranità, uno Stato è veramente democratico e civile quando riconosce e lascia spazio alla famiglia, alle altre forme di associazionismo, cooperazione, impresa collettiva. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
senek65 Posted June 28 Share Posted June 28 26 minuti fa, damiano ha scritto: arrivati con Obama, Dissento: non ci sono nemmeno vicini. Link to comment Share on other sites More sharing options...
31canzoni Posted June 28 Share Posted June 28 Grazie per aver ricordato Margaret Mead. La cura dell'altro con tutto quello che ne consegue dovrebbe essere la pietra angolare della società e quindi della democrazia. Pensare alla libertà democratica come faccio quel che cacio che voglio mi viene sempre in mente Guzzanti quando satireggiava la casa delle libertà di berlusconiana memoria. Va molto di più l'homo homini lupus ahimè. Vero anche che la Mead parlava di società antropocentriche più che antropoemetiche. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Jack Posted June 28 Share Posted June 28 3 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: è però uno strumento di organizzazione della comunità purtroppo 3 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Lo Stato però, che appunto si è nella storia mostrato con diverse facce, quando realizza un'istruzione pubblica ed una sanità pubblica relativamente ben funzionanti etc questa è un’opinione politica quindi di parte che ovviamente non condivido 4 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: quando riconosce e lascia spazio alla famiglia, alle altre forme di associazionismo, cooperazione, impresa collettiva. non serve altro, lo stato si puo togliere di mezzo Link to comment Share on other sites More sharing options...
Jack Posted June 28 Share Posted June 28 Il tipo di cooperazione tra individui di cui parla l’antropologa è valida per comunità di individui a « tiro di vista » e pur con la migliore volontà traslarne il valore nelle grandi comunità imposte di oggi con leggi omogenee sul territorio (gli stati appunto) ne fa solo perdere l’alto significato. Le comunità « a vista » di oggi restano rette ancora da spinte cooperatrici e solidaristiche ma la società (termine che trovo orrendo ma tant’è) è fatta da una miriade di comunità a vista che non si possono basare su questo profondo senso di empatia ma possono basarsi solo su due cose: l’imperio delle leggi imposte dagli stati tramite l’esclusiva della violenza oppure la negoziazione reciproca, continua e libera tra individui e comunità (intese come sopra) che porta ad una società davvero libertaria. Putroppo temo serva “un uomo” che ora ancora non c’è e pochi vogliono “costruire” Link to comment Share on other sites More sharing options...
Martin Posted June 28 Share Posted June 28 Propendo per la costruzione e il mantenimento di fognature. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
31canzoni Posted June 28 Share Posted June 28 Credo che l'intento e il focus della Mead fosse nel portare ad esempio l'antropocentrismo delle società (per noi primitive!)che non conoscevano il concetto di proprietà privata e quindi nemmeno la distinzione tra individui economicamente attivi o meno: essere e non avere. Link to comment Share on other sites More sharing options...
appecundria Posted June 28 Share Posted June 28 @Gaetanoalberto l'aneddoto è molto bello e potrebbe anche essere vero, o quantomeno è plausibile conoscendo Margaret Mead. 1 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaetanoalberto Posted June 28 Author Share Posted June 28 Segue... Come personaggio pubblico si interessò di razzismo, identità di genere, cultura, giustizia, educazione, salute e nutrizione, psicologia evolutiva, femminismo, emancipazione sociale delle minoranze, spiritualità e sovrappopolazione. Credeva che fossero gli aspetti culturali a portare al razzismo, alle intolleranze, alle guerre, a causa di pregiudizi appresi, e che i membri di una società potevano/dovevano lavorare insieme per modificare i loro pregiudizi e costruire nuove istituzioni. Il suo slogan in proposito era: “Never doubt that a small group of thoughtful, committed citizens can change the world.” In una società sempre più pessimista riguardo alle capacità umane di cambiamento, lei insisteva sull’importanza di favorire e supportare tale motivazione nelle persone di buona volontà. Tratto dal sito psicolinea.it, online dal 2001: https://www.psicolinea.it/margaret-mead/ Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaetanoalberto Posted June 28 Author Share Posted June 28 @appecundria Devo dire che io al momento sono solo stato attirato da un post visto altrove e dalla citazione che ho portato su Melius. Sto leggendo adesso, e credo approfondirò... La personalità originale e anticonvenzionale dell'antropologa, ed i suntini del suo pensiero sul net, mi hanno incuriosito molto. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gaetanoalberto Posted June 28 Author Share Posted June 28 40 minuti fa, Jack ha scritto: questa è un’opinione politica È quale non lo è? Link to comment Share on other sites More sharing options...
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