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Melius Club

Snell type A , storia, versioni, restauro


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Inviato

@Velvet il problema é sempre quello...nulla può più suonare come quando uscito dalla fabbrica, magari anche diverso o più piacevole...  il tempo deteriora più o meno i componenti, le resistenze degli altoparlanti e la loro intensità di emissione rimangono abbastanza costanti, il punto focale del progetto é il midrange philips che ha la sospensione in tela, praticamente eterna,per il tweeter si può reimpregnare la cupola in seta, il woofer si fa ribordare con foam facilmente reperibile...

Esistono anche azoende come Atomic che forniscono ricambi selezionati per le Snell...

Inviato

Per quanto riguarda i condensatori si usava quello disponibile all'epoca, i grappoli di elettrolitici di piccolo valore sono teoricamente più veloci di un condensatore grande...

Trovare una snell type A prima o seconda serie tutta originale che suona come dovrebbe è raro, spesso il suono è duro sul medioalto e chiuso sui tweeter...

C'è da aggiungere anche che gli altoparlanti dei medi e degli alti sono un po' tirati per i capelli e questo in un uso "discotecaro" nel tempo potrebbe danneggiarli...

Inviato

Ho comunque verificato che cambiare i condensatori con altri nuovi, migliora in maniera stupefacente la performance del diffusore,  e  anche se non dovesse suonare come da nuovo, ci si avvicina molto...l'unica accortezza è non toccare le resistenze variabili Dale da 25watt che regolano l'emissione delle vie medioalte...o al limite sostituirle con equivalenti di esatto valore...

Inoltre i condensatori elettrolitici  vecchi aumentano la loro capacità,  e oltre a modificare i tagli in frequenza e la timbrica, soprattutto quelli a massa variano in carico visto dall'amplificatore, con abbassamento del carico o aumento della componente capacitiva...meglio cambiarli anche per una questione di sicurezza quindi...

  • Melius 1
Inviato

La Snell Vere Sono per me le A.

Poi quando Peter Snell purtroppo per lui e per noi ha lasciato questa terra ,gli altri modelli non mi hanno mai entusiasmato ,e alla fine sono state vendute con il marchio Audio Note.

Ma questa è un altra storia.

Anche se molto diverse dalle mie attuali Wilson Sasha 2  con costo purtroppo elevato ) mi ricordano quel diffusore ,soprattutto nella non fatica di ascolto ,e nel suono naturale se la registrazione lo permette.

 

 

 

  • Thanks 1
Inviato

@jedi se ti capita ascolta una coppia di C4...non sono le A...ma si sente che derivano da esse...sublimi...e ambientabili anche in salette medio piccole...del dopo Peter Snell mi sono piaciute molto le B minor...

Inviato

Favolose le C4 che purtroppo ho dovuto vendere causa spazio in casa. Le C4 hanno rispetto alle A anche il vantaggio che sono pilotabili con molto meno Watt. Basta un piccolo Dynaco ST70.

 

Avuto anche le A3i e vendute per lo stesso problema. Mi restano le A2 che purtroppo uso poco. da quando ho cambiato casa nessun diffussore riesce ad andare bene. L'ambiente non lo permette.

Gli unici che vanno discretamente sono delle Epicure 20+

 

saluti

 

Luigi

 

 

  • Melius 1
Inviato

@luigi74 guarda caso Peter Snell proveniva dalla Epi...😉 

Le Snell per certi versi sono dei diffusori capricciosi, ho avuto diverse coppie di type A e hanno sempre suonato in ambienti medio piccoli...alcune volte bastano pochissimi aggiustamenti all'ambiente o al posizionamento dei diffusori per trovare la quadra...anche se non le usi, le AII tienile...😉

Inviato

A che serve il feltrino sul tweeter delle A I? Bel post, grazie

Inviato

Principalmente serve a tenere sotto controllo la diffrazione.Mitiga i "suoni di rimbalzo".

Inviato

@olegna serve a controllare e modificare la dispersione alle alte frequenze, devono stare sul lato interno, con lo scopo di creare uno stage sonoro il più possibile ampio...

Inviato

Appena finito di rimontare i crossover...l'audio del video non rende giustizia, ma vi posso assucurare che (amplificate dai levinson ml2) é davvero un bel sentire...😉

 

  • Melius 1
  • 1 anno dopo...
Inviato
Il 11/07/2022 at 11:09, Velvet ha scritto:

Ma dopo quarant'anni le "specifiche stringenti" degli AP saranno andate a donnine allegre e quindi bisognerebbe rimisurare il tutto per l'accoppiamento al cross? Ma qui sorge il solito problema: misurare in base a che parametri?

Osservazione più che sensata, direi logica. Un qualsiasi apparecchio con parecchi anni alle spalle (vintage per essere più espliciti) , soprattutto se di tipo elettro-acustico, sarà sempre in condizioni di dover accettare un compromesso più o meno grande che sia. Metterci le mani sopra potrà mitigare questo stato di compromesso (non sempre) ma mai resettarlo sia ben chiaro. 

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