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Melius Club

Il mito dei politici del passato


briandinazareth

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Inviato

@appecundria come si possa oggi, di fronte all’evidenza di quello che abbiamo mandato in Parlamento negli ultimi anni, mettere in discussione la capacità politica di un Andreotti sinceramente fatico a comprenderlo, tutto questo mentre contestualmente si difendeva, almeno fino ad ieri, un politico assolutamente incapace come Conte.

 

 

Inviato

Oggi i comunisti come come quello qui sotto, guerriglieri da operetta che minacciano non si sa bene cosa, magari sperano in Putin, dei mantenuti dalla politica incapaci di fare la O con il bicchiere che si barcamenano, l’importante è sempre non fare nulla di vagamente produttivo:

 

 

Inviato

E qui abbiamo l’altro fenomeno attuale, il più amato dagli italiani: 

 

 

Inviato

 

Una sintesi ben fatta delle politiche del PCI del tempo:
https://www.vincenzodarienzo.it/difendere-la-democrazia-il-pci-contro-la-lotta-armata/

Sottovalutazioni e primi allarmi

Alla fine degli anni Sessanta il Pci fu sorpreso dalle posizioni rivoluzionarie dei movimenti studenteschi e si confrontò con i gruppi senza affrontare le profonde differenze ideologiche esistenti. L’organizzazione giovanile del partito comunista, la Fgci, fu travolta dall’irruzione delle nuove istanze ed entrò in crisi.

Nel 1972 la morte di Giangiacomo Feltrinelli e l’assassinio del commissario Luigi Calabresi determinarono una cambiamento di linea. Il gruppo dirigente comunista intuì l’esistenza di formazioni armate di sinistra con finalità eversive e decise di rompere il rapporto con l’estremismo anteponendo alla potenziale espansione del proprio consenso la difesa della democrazia e della Costituzione. Enrico Berlinguer, diventato segretario nazionale del Pci a marzo del 1972, nel Comitato centrale del febbraio 1973 spiegò che non era più sufficiente la polemica ideologica contro la diffusione della violenza, e promosse una mobilitazione per isolare gli estremisti. Il Pci riaffermò la propria strategia: dalla svolta di Salerno aveva scelto la strada della democrazia parlamentare ed era diventato un partito di massa che si batteva per realizzare la Costituzione e introdurre elementi di socialismo attraverso le riforme.

Nello stesso periodo il Pci si convinse di avere sottovalutato e alimentato per ragioni elettorali i contenuti negativi introdotti dal Sessantotto. Infatti l’estensione dei diritti individuali non era stata accompagnata da un corrispondente aumento dei doveri verso la sfera pubblica e si era diffusa una generalizzata richiesta di tutele particolari senza alcuna valutazione degli effetti devastanti sui futuri bilanci dello Stato. Si diffusero semplicistiche teorie sulla continuità tra fascismo e democrazia repubblicana, che descrivevano come simili i regimi autoritari e i paesi democratici a economia capitalista; si creò così uno spazio di consenso e di agibilità per la spinta eversiva per abbattere lo Stato democratico, per colpirne e ucciderne i rappresentanti a tutti i livelli: magistrati, politici, poliziotti, indistintamente accomunati nella categoria di “servi dello Stato”.

 

Inviato

Andreotti si starà rivoltando nella tomba visti i suoi “successori” :

 

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/ombre-russe-sulla-crisi-2051602.html

 

 

Ombre russe sulla crisi

Augusto Minzolini16 Luglio 2022 - 12:00

Dopo la mossa dei 5 Stelle Mosca esulta: il nuovo premier non sia filo Usa. Pressing di Washington per Draghi. Ue: Putin cerca di destabilizzare i governi

Magari saranno solo congetture ma è più facile spiegare la folle crisi di governo italiana inquadrandola con il grandangolo della politica internazionale che non attraverso le lenti del cortile di casa nostra. Alla notizia delle dimissioni del nostro Premier al Cremlino hanno brindato, il «falco» Medvedev ha sfoderato il solito sarcasmo («dopo Johnson e Draghi chi sarà il prossimo?»), mentre l'ineffabile Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri Lavrov, ha auspicato «un nuovo governo non asservito agli interessi americani». Inutile dire che, invece, la Casa Bianca ha indossato il lutto. In fondo in Europa tra la debolezza di Macron e i calcoli di Scholz, Draghi è diventato un interlocutore privilegiato di Washington specie per la guerra in Ucraina. Per non parlare della Ue. Il portavoce di Ursula von der Leyen ha addirittura ammesso che «la Russia tenta di destabilizzare l'Unione e gli Stati membri».

Per cui la follia di Giuseppe Conte se per la politica interna può essere paragonata ad un mezzo suicidio, a livello internazionale ha una chiave di lettura. Nessuno può dimenticare i rapporti con Mosca dell'ex premier nel suo primo governo. Le ombre. E, alla prova dei fatti, il capo grillino ha commesso quel «draghicidio» tanto auspicato da Mosca che Matteo Salvini (da anni sospettato di aver ricevuto finanziamenti da Putin) non ha commesso. Per dire che «i fatti» alla fine rendono giustizia rispetto alle inchieste di qualche settimanale.

Vista in quest'ottica la pazza crisi è foriera di una serie di conseguenze di non poco conto. Può un partito, in questo caso i grillini, mettere in crisi un governo impegnato in prima fila, insieme agli alleati, in un drammatico confronto con la Russia senza pagarne dazio? Può essere considerato ancora affidabile? A queste domande dovrebbe rispondere innanzitutto Enrico Letta che lo ha scelto come alleato. È come se il Psi avesse messo in crisi all'epoca il governo guidato da Francesco Cossiga sugli euromissili. Per cui dopo una crisi provocata con tanta leggerezza (e incoscienza) si pone per Conte e i suoi una sorta di fattore «P» (Putin) che li rende poco raccomandabili per una maggioranza di governo. Una riedizione, riveduta e corretta, del fattore «K» (cioè il rapporto con il comunismo internazionale): la motivazione che tenne il Pci per decenni fuori dall'area di governo.

La verità è che Conte e i suoi non si sono resi conto del cambio di fase a livello internazionale, del ritorno di una nuova Cortina di ferro. E hanno giocato con il fuoco.

Di contro c'è un problema anche per un Mario Draghi che è molto restio a tornare sui suoi passi (a Palazzo Chigi l'ipotesi che va per la maggiore è una conferma delle dimissioni nel dibattito di mercoledì): se la crisi ha una sua valenza sullo scacchiere geopolitico, può il premier che ha caratterizzato la sua azione a Palazzo Chigi nel rapporto stretto con gli Stati Uniti abbandonare il campo, se da Washington gli fosse chiesto di restare? Sarebbe davvero complicato per un personaggio con la storia di Draghi, che è sempre stato attento ai segnali che arrivavano dal mondo anglosassone, dire di «no». Ecco perché più delle promesse dei partiti di governo, delle giravolte grilline, degli appelli alla responsabilità del Quirinale, nella mente di un Premier stufo non poco delle miserie della politica italiana, possono aprire un varco le valutazioni di carattere internazionale e i richiami dello zio Sam.

 

 

Inviato

P.S. Persino arrivare a quotare “Il Giornale” con un articolo di Minzolini, impensabile ed incredibile, c’è proprio da dar credito al detto “anche un orologio rotto segna l’ora esatta due volte al giorno”

Gaetanoalberto
Inviato
6 ore fa, analogico_09 ha scritto:

fondava il pci - partito comunista italiano - che non aveva nente da cui affrancarsi...

Ehm, ti ringrazio per aver citato @Roberto M ma credo che le parole dell’inciso fossero mie.

Provo a seminare conciliazione, di cui abbiamo estremo bisogno, anche nelle chiacchiere di questo forum.

Come ho già detto, ho avuto grande rispetto di alcuni politici del PCI, ed ai tempi ritenevo che per fare un paese moderno, fosse necessario che le due anime novecentesche che da sempre, credo anche da prima del fascismo, dividono il nostro paese, dovessero trovare i punti in comune per modernizzarlo.

IL punto comune, sarebbe l’onestà ed il ridurre lo spreco ed il malaffare.

Io penso che su questo ci debba per forza essere una enorme massa trasversale di consenso.

Lo penso perchè ho avuto mio suocero comunista ma lavoratore, gran rompicoglioni, che partendo dal lavoro di bracciante a giornata e da una povertà che oggi neppure si capisce, ha campato una famiglia, salvato un figlio deficiente con spirito di impresa da due fallimenti, e lasciato qualcosina.

Lo penso perchè mio padre, che non me lo ha mai detto perchè era tabù, fosse alla fine fascista, e non abbia mai sopportato il voltafaccia di tre quarti dei suoi conoscenti che si ripresentavano puri all’orizzonte. Simpaticamente chiamava “Miragghia” un nostro concittadino, medaglia d’oro della resistenza partigiana, nelle squadre di ispirazione cristiana, che era noto per il non brillantissimo intelletto, grazie al quale, tuttavia, fece una carriera strepitosa. 
E lo penso perchè sono un democristiano che deve votare qualcosa, e vota leggermente a sinistra, indovinate un pó cosa (mi pare mi abbiano definito piddiota per qualche anno, poi è cambiata, credo stia per cambiare di nuovo). 
Ho a che fare con i tre segretari della trimurti, che peró fortunatamente mi rispettano e dai quali non ho avuto nessun fastidio. In particolare ho sempre trovato molto retto il comportamento della CGIL, ma devo dire di tutti i rappresentanti sindacali con cui mi sto da anni confrontando.

Dico, almeno con me, perchè invece la vulgata è che ne facciano di ogni. Boh.

Mi confronto anche con qualche assessore, ma devo dire, ripeto almeno con me, il comportamento è stato ineccepibile.

Quindi il bene esiste, ed esiste ovunque.

Il problema è la demonizzazione altrui.

Però qualcosina bisogna riconoscerla, e non c’è neanche bisogno di troppo sforzo.

Cito anche, sempre per grande simpatia @wow, e pure @Roberto M

Il PCI non ha niente da cui affrancarsi ? 
Beh, le posizioni filosovietiche a me non sono mai piaciute, possiamo cambiare verbo ma ci sono state. Visto che sono stati portati stralci di sentenze, ve ne sono anche che accertano i legami di alcuni col terrorismo, od il cosiddetto “appoggio esterno”, quantomeno!

La DC era fatta da fenomeni politici ?
Mah, certo che i contatti con la mafia, la Cia ed alcune decisioni di governo  fanno pensare il contrario.

Il MSI era fatto da terroristi delle bande nere ? 
Eh, da ragazzo mi avevano portato in una stanzona con una cinquantina di persone, il ritratto del duce in fondo…Non si può negare che qualcosina ci fosse.
Peró nel Movimento sociale c’erano anche quelli che semplicemente i comunisti gli stavano sui cogliote, e non hanno nè sostenuto nè aiutato la strage di Bologna.

L’ho fatta lunga come al solito, è che davvero vedo tutto in trasparenza alla luce del mio vissuto personale, abbastanza “attivo”, per così dire.

Non ho fatto carriera nella politica perchè ci ho visto quell’inquinamento di cui tanti parlano, ma da giovane sono stato “sul punto di” ( non di inquinarmi, ma di fare politica attiva 😄

Se però non ci riconciliamo, consapevoli che la parte buona e qualla cattiva stanno dappertutto, resteremo a vita indietro e non si deciderà mai nulla.

Ognuno, semplicemente, accuserà gli altri di qualcosa, e ne troverà sicuramente spunto e ragione.

Non so chi sia più pericoloso, il colluso che però parla e sente tutti per cercare una strada per fare delle cose, o l’integralista islamico convinto che il suo Dio non ammette nessun altro che la purificazione nel sacrificio estremo (degli altri)

Su questa seconda cosa giocano da sempre.

È la politica, che chiamo “urlata”, del divide et impera, del “siamo i migliori”, che alla fine si dimostra inconcludente.

Ed infatti sono tempi, ma lo sono sempre stati, in cui abbiamo visto una sarabanda di

persone ghigliottinarsi reciprocamente.

O continuiamo, o rinunciamo a partecipare, o cambiamo, ma scegliendo qualcuno che non si presenta con l’ascia.

Forse prima bisognerà ghigliottinare Travaglio, lo so, ma insomma, dopo aver ghigliottinato lui smettiamola.

 

 

 

 

 

Inviato
6 ore fa, analogico_09 ha scritto:

si fa sempre una grande confusione tra comunismo e stalinismo

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Schelefetris
Inviato
6 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Un passato di resistenza e di lotta per la liberazione della nazione dal nazifascismo insieme alle forze partigiani di altre idealità politiche repubblicane e democratiche.

 

non hai colto che è questa la colpa maggiore per "qualcuno" così ostinato ed ossessionato ?

😉 

Inviato
39 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Se però non ci riconciliamo, consapevoli che la parte buona e qualla cattiva stanno dappertutto, resteremo a vita indietro e non si deciderà mai nulla.

E’ molto difficile “riconciliarsi” con i nostalgici del comunismo (quelli che hanno ancora i cimeli, le bandiere rosse con la falce e martello) cosi’ come e’ molto difficile riconciliarsi con i nostalgici del fascismo (quelli che hanno le foto e le statue del duce).

Sono ugualmente estremisti.

 

Gaetanoalberto
Inviato
1 minuto fa, Roberto M ha scritto:

estremisti

Beh, tento di rivolgere le parole anche a loro.
Sicuramente a convergere su qualcosa  impiegheremmo meglio le nostre energie.

Inviato
4 minuti fa, Roberto M ha scritto:

E’ molto difficile “riconciliarsi” con i nostalgici del comunismo (quelli che hanno ancora i cimeli, le bandiere rosse con la falce e martello) cosi’ come e’ molto difficile riconciliarsi con i nostalgici del fascismo (quelli che hanno le foto e le statue del duce).

In passato ho frequentato molto i mercatini dell'antiquariato, e a fronte di una marea di memorabilia fascista non ho mai visto nulla di comunista. Al massimo gli orologi dell' URSS venduti dagli ucraini, in maggior parte patacche prodotte attualmente Forse perché i nostalgici rossi non vendono niente 😄

Inviato
7 ore fa, analogico_09 ha scritto:

, non ricordo affatto l'indifferenza che hai notato tu nei tuoi compagni rosso-borghese figli di papà, forse perchè erano rossi fuori e neri in pectore.

Quindi tu pensi che essere borghesi, piccolo borghesi nel caso specifico, sia una condizione quasi genetica, razziale,  che corrompe l'animo  anche di sedicenni? Però gli altri piccoloborghesi sedicenni non rossi furono commossi. Solo i borghesi "rossi" restarono impassibili,  probabilmente col sentimento cui claudiofera onestamente ha accennato. Io non dico che il PCI istituzionale fosse contento delle br, che mettevano a rischio l' accreditamento del partito in vista di una partecipazione anche indiretta al governo della nazione. Berlinguer effettivamente cercò di contrastare il terrorismo rosso, gli atti pubblici furono inequivocabili. Però nella pancia dell'elettorato PCI tanti avevano una istintiva simpatia per quelli che prendevano le armi per realizzare l'utopia che li aveva nutriti.

Schelefetris
Inviato

a proposito di politici del passato, doveroso ricordarne uno:

Altiero Spinelli (comunista) fu uno degli autori del Manifesto di Ventotene, uno dei primi documenti a sostegno della creazione di un'Europa unita e di una costituzione europea. Insieme ad altri prigionieri politici, collaborò a redigere il manifesto dopo essere stato incarcerato dal regime fascista italiano sull'isola di Ventotene.

 Il 14 febbraio 1984 il Parlamento europeo adottò la sua proposta a stragrande maggioranza e approvò il "progetto di trattato istitutivo dell'Unione europea", il cosiddetto "piano Spinelli".

Inviato
7 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Il pci e il popolo del pci, è sempre stato contro delle br. Il pci era il peggior nemico delle br.

e per forza,  volevate fare le stesse cose con strategie diverse, eravate concorrenti tra voi.

Il problema - esiziale e che continuate a far finta di ignorare - è che volevate fare le stesse cose. Cosa vuoi che mi freghi se per arrivarci uno sparava alle gambe e l’altro cercava di convincere moltitudini di fessi che a Berlino est si viveva bene con una trabant ogni 1000 ed un appartamento diroccato diviso in tre famiglie scaldato a carbone.

Per piacere finiamola costa litania. Le idee sono le stesse. Ancora adesso non vi siete rassegnati e una prebenda all’anno al socialismo reale ci siamo arrivati comunque

Gaetanoalberto
Inviato

@Schelefetris Ecco! Proviamo a individuare quelli bravi. Qualcuno ci sarà stato a creare questa società imperfetta, ma comunque tra le migliori guardandosi intorno!

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