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The Wall dei Pink Floyd in DSD 64


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Ciao a tutti, nel numero di luglio / agosto 2022 di una nota rivista del settore audio, a pag. 31 (nell'ambito di una prova di un dac) viene citato l'ascolto di Another Brick In The Wall part 2 in formato DSD 64. Mi pare che di The Wall non esistano edizioni ufficiali in tale formato, e neanche in SACD. E' corretto ? Potrebbe trattarsi di un vinyl rip personale ? Di upsampling di una versione digitale ? (quale, visto che esistono solo i cd e non i file hi-res). Potrebbe trattarsi, nella migliore delle ipotesi, una conversione da master "sfuggita" in formato dsd da qualche studio di mastering ( visto che oggi vanno di moda le conversioni in DSD 256 dei master analogici ).

La mia domanda tuttavia è questa : è corretto utilizzare per un test di un hardware commerciale (che, piaccia o meno, è sempre comparativo) un software che "non esiste"?

Tanto è vero che nelle pagine immediatamente seguenti viene testato un altro dac (stessi redattori) ma con brani diversi ? Si volevano evitare confronti ?

Alle scuole superiori mi avevano insegnato (metodo galileiano) che le prove per poter essere attendibili devono essere ripetibili (non necessariamente dalla stessa persona).....ma se uso un software che non esiste, come può essere ripetibile una prova ???

In generale, quanto può essere ritenuto legittimo anche solo citare una versione che non esiste ?

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2 ore fa, TetsuSan ha scritto:

Alle scuole superiori mi avevano insegnato (metodo galileiano) che le prove per poter essere attendibili devono essere ripetibili (non necessariamente dalla stessa persona).....

Il metodo galileiano non si applica alle orecchie, ma solo agli strumenti di misura, usati con prassi e metodi documentati e (a quel punto) replicabili da chiunque. Le orecchie sono eccezionali, ma non sono strumenti di misura... 😉

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Il concetto è che se l’autore dell’articolo prova un apparecchio con un certo software in una certa edizione vorrei poterlo provare anch’io a casa mia con la stessa edizione per avere lo stesso termine di paragone, tutto qui.

Se utilizza un’edizione “fantasma” non disponibile per il pubblico dovrebbe specificarlo.

  • Melius 1
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19 ore fa, BasBass ha scritto:

Il concetto è che se l’autore dell’articolo prova un apparecchio con un certo software in una certa edizione vorrei poterlo provare anch’io a casa mia con la stessa edizione per avere lo stesso termine di paragone, tutto qui.

Con il resto dell'impianto completamente diverso e in ambiente che non è lo stesso. Utilità?

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@corrado Nel caso di un dac ascoltato in cuffia direttamente, le condizioni sono fortemente ripetibili, quindi avere la stessa edizione del disco aiuta molto alla comparazione. Se questo può avere un valore, per me lo ha, per te non so.

Il ragionamento è : quanto può essere corretto utilizzare per un test pubblicato su una rivista specializzata l'edizione di un disco che non esiste ? (l'edizione, non il disco).

Invertendo i termini della questione : che valore potrebbe avere testare un finale di potenza ascoltandolo con dei diffusori semi amplificati ? (caso realmente accaduto ).

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@TetsuSan   Guarda, sulo metodo galileiano (peraltro perfettamente, anche se non facilmente applicabile in campo audio) con me sfondi una porta aperta, come sai si fonda sulla attendibilità dell'osservazione e sulla ripetibilità della stessa ed infine sulla generalizzazione del dato osservato

Ora, per far questo, ma anche solo per fare "giusta informazione" se una rivista audio fa una certa prova, sarebbe opportuno sepcificare bene i termini con cui è stata svolta.

Sul software: io ho un vago ricordo di uan edizione SACD 5.1, ma forse era in DVD, o forse mi sbaglio del tutto...

 

 

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@scroodge Ti ringrazio molto per il tuo parere, senza citarla ho specificato di quale rivista si tratta, chiunque può verificare, se vuole. Siccome suppongo fortemente di tratti di un vinyl rip casalingo, di fatto non ascolto solo The Wall, ma il combinato disposto di un giradischi + testina + pre fono + convertitore AD.

Siccome altrove, in questa sezione, si sta dando estrema attenzione (in termini negativi) ad una conversione da master analogico a DSD 256, mi sento di poter dire che il problema da me posto non è irrilevante. 

  • Thanks 1
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Credo che tutti ormai siamo d'accordo che l'ambiente è il componente principale.

Poi in questo forum si mette in discusssione persino un fusibile, quindi, ripeto che attendibilità ha un giudizio mio, che ho un ambiente diverso da tutti, un impianto diverso da tutti e pure un orecchio ed un cervello diverso da tutti.

Mi sembra anche che ormai siamo tutti convinti che l'hi-fi non esiste, tutti e dico tutti abbiami impianti my-fi

 

  • Melius 1
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Il 28/8/2022 at 07:21, TetsuSan ha scritto:

(quale, visto che esistono solo i cd e non i file hi-res)

The wall in hi res (24-96) esiste ufficialmente da un annetto, da quando hanno pubblicato su tutti i siti di streaming l'intero catalogo dei PF in hi res. Si tratta cmq del remaster 2011.

In formato DSD però non esiste. Quasi sicuro trattasi di Rip da LP.

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@Paperinik2021 Curiosa sta edizione: sembra un CD con codifica HDCD tratto da DSD, che a questo punto può a sua volta derivare solo da file digitale o da vinile...oppure hanno scritto DSD tanto per...
 

Oppure da qualche parte c'è veramente un file DSD tratto da nastro (ma non credo) o convertito da PCM HR
 

Certo che... se ne innventano una più del diavolo pur di vendere...

 

Cmq... sembra un po' un pastrocchio eh:

On back cover :
"No selling of this product outside China. Sell in Macau, Hongkong and Taiwan is also unauthorized"

The Wall album is an abridged version on CD1, while CD 2 is actually the same as the first disc of Echoes (The Best Of Pink Floyd).
There is a 2-second gap of silence between all tracks, which should seamlessly play-through for most of the album.

The track durations printed on back of slipcase are all wrong, they have been corrected above for Disc 2,

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