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Melius Club

Jazz!


analogico_09

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Inviato

@pierfra Diciamo che sembra ci siano un bel pò di artisti che si sono buttati su questo tipo di "jazz-soul" "jazz-lounge" o come diavolo si voglia chiamare e provengono tutti dall'UK, te ne cito alcuni e ti metto anche i relativi video. Una cosa interessante è che tutti questi artisti incidono anche su vinile e sono appassionati audio (come si può dedurre da alcuni particolari in alcuni video.

Yussef Kamaal

Alfa Mist

Mansur Brown   questi virano decisamente su sonorità più rock-fusion

Kamaal Williams   qui il suono del Rhodes affascina

Non potevo non inserire lo straordinario tastierista dei Jamiroquai Matt Johnson

 

Inviato
Il 14/8/2022 at 17:30, luckyjopc ha scritto:

. Il jazz attuale per me non esiste mi sembra informe

negli ultimi anni Wynton Marsalis sta conducendo un lavoro di riscoperta della musica nera che riparte proprio dai generi che stanno alla base del jazz, ad esempio un disco come "the magic hour" o quelli in duo con Eric Clapton o Willie Nelson potrebbero essere molto interessanti per te... 

.

.

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
  • 3 settimane dopo...
Inviato

 

The Tony Williams Lifetime - "Turn It Over"..

 

La prima stampa Polydor Super molto ben incisa, me la portò in regalo un amico di ritorno da Londra lo stesso anno dell'uscita discografica, 1970.

 

Tony Williams dopo i recenti, stellati trascorsi davisiani, insigne batterista, tentò una formula "fusionaria" in jazz che non somigliasse troppo al rock, oppure in rock che non somigliasse troppo al jazz...

Con la collaborazione di Jack Bruce al basso; John McLaughlin, chitarra; Larry Young tastiere; Williams batterista e vocalista, ne venne fuori una musica "volenterosa", "mentale", "atmosferica", a tratti visonaria, psichedelica, virtuosistica, formalmente all'altezza di musicisti così "tanto".., forse destinata (allora pensai, probabilmente sbagliando) a non restare propriamenteì "memorabile" perchè troppo "impegnativa" per gli ascoltatori "vestali" delle forme di "contamninazioni" più ordinarie e commerciali.

Quando lo ascoltai la prima volta, dopo aver a lungo atteso il ritorno del mio amico (del nuovo disco di cui avevo sentito parlare, c'era manco l'ombra nelle patrie discoteche.., da ordinare come "import", a caro prezzo), mi sembrò di acoltare qualcosa di nuovo nell'ambito della "fusion" che iniziava a dilagare; oggi potrei ancora dire con l'ascolto del poi che

questo "Turn it Over" aveva cercato realmente di "capovolgere" il manierismo più inoffensivo dell'ondata rock/jazz, o jazz/rock, della pre e post diaspora davisina, fatte ovviamente salvi i vari Nucleus, W.Report, Mahawishnu.., ecc.
Si, resta ancora un disco solido e "paccuto", grande sfoggio di virtuosismi da parte di tutti, di Tony,  di John, di Larry, di Jack.., da quel Jack Bruce dei Cream che nel brano "This night This song" (ho già segnato il punto di inizio) composto da Williams, crea un raffinato ordito al basso nell'accompagnare il canto "remoto", straniante e notturno dello stesso batterista... Ma in quanti saremo oggi, come ieri, a conoscerlo? (ho provato a cercare, manco in Tidal c'è...)


Buoni ascolti.

 

 

 

 

 

Inviato

@analogico_09 ci sarebbe prima Emergency! però come disco di punta di The Tony Williams Lifetime... 

P.S. Su Qobuz c'è.

Inviato
39 minuti fa, one4seven ha scritto:

@analogico_09 ci sarebbe prima Emergency! però come disco di punta di The Tony Williams Lifetime... 

 

 

"Emergency" è il disco d'esordio del Lifetime (da non confondere con  "Life Time" titolo del disco Blue Note del 1965 "intestato" a T. Williams, altra parrocchia..), il quale all'inizio era un trio senza Jack Bruce; realizzato un anno prima, nel '69, non per questo andrebbe considerato il disco di "punta" del Lifetime, se è questo che intendevi dire. Per me er mejo fico del piccolo bigonzo del T.W. Lifetime resta "Turn it Over", "Emergency" è  il disco del "riscaldamento"... 😉

Inviato

@analogico_09 per i miei gusti, sono entrambi dischi validissimi, tendo a non avere particolari preferenze. Intendevo che, di default, quando si cita T.W. Lifetime, si cita Emergency. 😀

Inviato

Non ho sostenuto che Emergency non sia un buon disco, ma personalmente penso che TIO sia migliore di E, e non sono il solo a pendarlo. Per quel che vale. A me sembra che l'album TIO sia più radicato e più immediatamente associato al Lifetime nell'immaginario fruitivo collettivo. Ma in ambito artistico queste faccende rappresentano spesso delle aleatorie congetture legate a quello che è il gusto personale. Quindi mi chiederei da quali "pulpiiti" verrebero le "citazioni" che associerebbero in prima battuta, per "default" (addirittura), Emergency al Lifetime? Potrebbero essere, non già citazioni, "dicerie" di "parrocchia" che lasciano il tempo che trovano. Vallo a sapere..,  al momento nutro solo una certezze, che nel campo dell'arte il termine "default" dovrebber essere bandito... 😉

 

 

Cmq io ho condiviso il disco "TIO" cercando di argomentare il mio parere; mi piacererre quindi scambiare qualche idea anche sullo stesso, e anche su altri dischi del Lifetime, senza perderci dietro faccende del tutto accessorie che riguardano i "costumi" (i quali a volte d sono scostumati... 😄 ) e non già la musica.

Inviato

@analogico_09 guarda, a me piace pure il successivo Ego. Però, senza inutili pipponi, ove si parla di TWL, in vari siti dove l'utenza fa "rating" secondo le proprie preferenze, di solito, che io ricordi, è il primo che viene citato. Sono preferenze soggettive. O forse solo perché il primo, che ne so. Tutto qui.

Inviato

Ok, vabbè, ma che ne pensi di TIO? 😄

 

Inviato

@analogico_09 che è il frutto di un percorso volto a "tendere" verso il rock. Getta, probabilmente, anche alcune basi del prog a venire.

Inviato
1 ora fa, one4seven ha scritto:

che è il frutto di un percorso volto a "tendere" verso il rock. Getta, probabilmente, anche alcune basi del prog a venire.

 

 

A tendere jazzisticamente verso il rock per mostrare al rock quello che il rock aveva preso dal jazz... 😉 Quel che dici è un po' uno stereotipo, una balaizzazione.

Questo lo aveva "imparato" da Davis..,  qualcuno ancora insiste nel dire che la svolta "elettirica   di Davis, a partire da B.B, anzi da A silent Way, fosse jazz/rock, mentre lo sciamano sulfureo si ripigliava quello che il rock aveve "rubato" al jazz...

Concessioni chiare al rock,/pop, Davisi le farà (soprattutto con i dischi quasi tutti poco esaltanti.., in concerto era tutt'altra più elevata impostazione...) soltanto nella sua ultima fase degli anni '80, quello dell'ultimo rientro reiniziato nel 1982 (anche con un concerto tenuto al teatro tenda di Roma, nel quale c'ero anch'io trepidante) e terminanto nell'anno della sua morte, nel 1991...
Un decennio durante il quale tornai ad ascoltarlo in concerto altre 6/7 volte, dopo averlo ascoltato per la prima volta anche verso la fine dell'epoca "funky", al festival jazz di Pescara, 1973, una muasica pazzesca,  acida e lirica, senza tempo e senza luoghi, primitiva e cosmica, avveniristica, con la quale il rock c'entrava proprio nulla, manco di striscio...  Poi.., il "divino" andava facendosi vecchio.., iniziò a cercare la popolarità da star del rock.., non solo per i soldi.., anzi non per i soldi.., ma per potersi sentire vivo e forse, meno discriminato razzisticamente in quanto "negro", un "negro" molto importantem un primissimo musicista di tutto il novecento.., ma.., "negro", fatalmente, irrimediabilmente "negro"!

Inviato
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

una balaizzazione

Non so se si possano balailare come dischi, ma, banalmente, quello sono. 

Il "processo di transizione" verso un "nuovo genere" non lo fa un solo disco o un solo artista, ma è un movimento formato da più persone, più opere, attraverso il tempo. Ognuno con il proprio linguaggio. (Basti pensare a H. Hancock) Quello di TWL, benché venga dalla scuola davisiana, è tutto suo. I tempi di maturità sono suoi. Certo che TIO è un disco più maturo di Emergency, quindi più "accessibile." Si sarebbe potuto pensare il contratio, nel momento in cui è uscito il disco. Ma col senno di poi... (a storia conclusa e oramai sorpassata) è' il disco in cui c'è una visione d'insieme, più definizione. Le idee erano più chiare. Ma ripeto, nei tempi e metodi di TWL, non di Davis.

Banalmente.

Inviato
Il 13/8/2022 at 17:47, dariob ha scritto:

E ormai  quelle ci sono e quelle vendono.

Credo che questo, consentimi, sia un modo un po' "elementare" per definire la questione. Cosa sappiamo oggi si come si sarebbero "venduti" i padri degli anni 40-50-60 avendo le possibilità odierne? Penso che il pensiero di definire tutto il jazz di oggi manieristico e senza anima sia un po' riduttivo e vagamente conservatore. Posto un link di Shabaka Hutchings and the Ancestors, di radice inglese e ramificazioni sud africane:

 

Dove è il manierismo? Provate ad ascoltare e sentirete anche voi l'anima, il dolore dell'Africa, anche oggi...

Ciao 

D

  • Melius 1
Inviato
11 ore fa, one4seven ha scritto:

Il "processo di transizione" verso un "nuovo genere" non lo fa un solo disco o un solo artista, ma è un movimento formato da più persone, più opere, attraverso il tempo. Ognuno con il proprio linguaggio.

 

 

Assolutamente vero, e chi dice il contrario? Però.., c'è sempre stato nella storia della musica e dell'arte il genio innovatore che facendo tesoro degli insegnamenti del passato remoto e prossimo - l'arte copia sempre a se stessa per rinnivarsi continuamente - ha dato il via alla grande combustione con la sua piccola scintilla incendiaria increata...  Come dicevo sopra, l'intero "movimento" fusion legato alla diaspora davisiana, nonchè i passi fatti prima che iniziasse la stessa, sono di stretta dervivazione davisiana. Che poi i vari gruppi hanno contribuito a ampliare quel paesaggio, non significa che la scaturigine sia quella del pirmo, sperimentale Miles "elettrico" della fine dei '60.

Innegabile inoltre che il "cool jazz" annoverasse numerosi seguaci, bianch e neri, ma chi fece brillare la prima scintilla del "cool" fu Miles Davis.., e non già con il suo celeberrimo e geniale disco The Bird of the Cool", che sancisce iffucialmente la nascira del "genere", bensi mentre suonava negli anni '40 Be-Bop con Vaarli Parker & C. Per dirla tutta, Davis, che fu sempre un musicista con le antenne molto ben allertate, pronto a fare propri i novi fremiti msicali che si alternavano, mutuò, non già la tecnica, bensi soprattutto la "filosofia", ovvero l'ideale espressivo del cool, che fu musicale, stilistico, estetico ma anche socio-razziale, dal grande Lester Young che rivoluzionò gli stilemi rivoluzionari di Coleman Hawkins che cominciavano ad essere suparati, ma non dimenticati o obsoleti... Il Bop avanzava.., il jazz andava incontro alla "modernità". Ho scritto qualcosa al riguardo più di una volta, credo anche in uno degli ultimi post di questo topic, non vorrei sembrare noioso nel ripetermi... 😄

Ai tempi di Coleman Hawkins, agli inizi della sua "missione", c'erano tanto grandi e bravi sassofonistri tenori.., ma il musicista che per primo iniziò a suonare il sax tenore come un sax tenore mentre gli altri saxophonisti lo suonavano come se fosse una tromba..,  Colema Hawikins che creò la voce del sax jazz, la letteratura del sx jazz., la cui "lezion" fu ovviamente raccolta da tanti altri grandi saxofonisti... fu tutto un divenire.., da parker, Young, Coltrane.., ecc, ecc...

Ogni cosa in arte, è collegata. Il tempo è una convenzione.

Inviato
11 ore fa, one4seven ha scritto:

Certo che TIO è un disco più maturo di Emergency, quindi più "accessibile." Si sarebbe potuto pensare il contratio, nel momento in cui è uscito il disco. Ma col senno di poi...

 

 

Io parlo del senno di oggi e di ieri visto che quegli ascolti li feci allora, in diretta, quando uscirono, e in differita. Quindi la mia opinione è un mix di sensazioni del passato e del presente.., e devo dire che nel complesso la stessa non è mutata, si è solo rafforzata in me la sensazione che TIO sia più coinvolgente di E semplicemente perchè ho sempre trovato l'ascolto di TIO più stimolante e più vicino dell'altro disco alla mia sensibilità di persona che vive la contemporaneità.

Il mio approccio critico è quello di cui mi fido di più.., molto di più di ciò che scrivono le "enciclopedie", i critici, quelli che stilano liste e graduatorio, e stabiliscono il meglio e il peggio prendendo non di rado abbagli spaventosi. Sono poche le fonte storiche e critiche che evitano di fare confronti, liste, gradiatorie sentenziando i loro giudizi di merito  seguendo la vulgata, e si "limitano" a parlare delle musiche che i dischi ci hanno consegnato, musiche in qualto tali, inquadrate ovviamente nei vari diversi contesti storico-estetici, licenziando lo spirito della "gara" e della "cattedra"...

Sarò presuntuoso.., ma dove abbia vissuto personalmente in diretta l'esperienza musicale, preferisco prendere abbagli dai miei stessi svarioni piuttosto che dalle "dicerie" normificate che circolano in giro oltremisura. 🤷‍♂️ 😉

 

Inviato
1 ora fa, damiano ha scritto:

Penso che il pensiero di definire tutto il jazz di oggi manieristico e senza anima sia un po' riduttivo e vagamente conservatore.

 

 

Per quanto mi riguarda, non ho mai detto che TUTTO il jazz odierno sia senz'anima e manieristico. Ho sempre fatto dei distinguo.C'è ancora molto jazz che non ha reciso i legami con la autentica tradizione musicale afro-americana.., musicisti in genere non giovanissimi, alcuni proprio anziani, i sopravvissuti ancora in grado di fare musica sui quali però non possiamo scommetere per il futuro... come non è possibile scommetere sul futuro con i PK ad esempio per uanto riguarda il rock che non è meno in crisi del jazz... Shabaka Hutchings and the Ancestors è musica degna che cerca di restare legata alle radici afro e americane.., tuttavia questa musica ricorda molto vividamente le esperienze musicali del free jazz, delle musiche "panafricane".., fine '60 in avanti.. riprende un po da tutti, da Coltrane a AEOC, da Shepp, da Sun Ra, da McIntyre..., ecc, ecc..., Si ascolta buona msica un po' troppo già sentita va detto.. non per discriminare, è mille volte meglio di tanto jazzetto amorg fo che gira oggi e che viene dato come jazz e che jazz non è... però.., non rappresenta l'urgenza del jazz del presente nè il futuro del jazz.

L'eredità "afro" e "negra" del jazz la raccolgono le forme di rap, di funky, di hip-hop, altre musiche di analogo spirito diversamente etichettate, autenticamente "ghetto"

Inviato
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

ha dato il via alla grande combustione con la sua piccola scintilla incendiaria increata...

C'è qualcuno che da il via, e qualcun altro che prosegue, amplia, rielabora a sua volta, magari consentendo un ulteriore via. 

Sempre successo così.


 

1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Sarò presuntuoso..


Si, sei presuntuoso 😁
Per il semplice fatto che dovresti considerare che non tutti hanno la tua età ed hanno quindi potuto vivere "in diretta" questi eventi.

Aggiungo: agli occhi di chi per ragioni anagrafiche "viene dopo", potresti apparire, per il suddetto motivo, esattamente come chi critichi, ossia :

1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

quelli che stilano liste e graduatorio, e stabiliscono il meglio e il peggio prendendo non di rado abbagli spaventosi.


 😋

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