Vai al contenuto
Melius Club

Jazz!


analogico_09

Messaggi raccomandati

Inviato

@analogico_09 guarda, io quando metto su questo disco, basta il giro di basso iniziale di Great Expectation, vado in brodo di giuggiole e non ci capisco più nulla 😂.

Sono davvero poco attendibile se devo parlare di Big Fun. :classic_laugh: 

 

Forse butto troppa carne sul fuoco, ma secondo me c'è da rivalutare anche il doppio Get Up with It, che fu fortemente avversato da Davis, più che Big Fun. Ma la Columbia ci aveva visto meglio di Davis. :classic_wink:

 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato

@Gaetanoalberto

 

Secondo me, non so cosa ne pensi tu, altri, come già detto la qualità audio penalizza molto l'ascolto, non sono un audiofilo che cerca il massimo delle sottigliezze, ma questo disco è molto sbilanciato sonoramente e la batteria sicuramente, in parte basso, invade il resto e non si riesce ad apprezzare una musica che benchè così "costretta" mi sembra eccellente, all'altezza dei due grandi geni del jazz, benchè avessero già dato prova della loro musicalità con gli stessi brani in altre incisioni, ma questo non toglie nulla alla intrinseca qualità delle performance. Credo che con un "trombone" che ti rimbonba dietro sarebbe difficili ascoltare anche la musica più celestiale del mondo.

A meno che non sia una mia impressione.., per questo chiedo "soccorso"...

analogico_09
Inviato
1 ora fa, one4seven ha scritto:

guarda, io quando metto su questo disco, basta il giro di basso iniziale di Great Expectation, vado in brodo di giuggiole e non ci capisco più nulla 😂.

 

 

E che nun ce lo so... :classic_biggrin: Da rivalutare Get Up with It e Star People.., di Davis non si butta niente! :classic_wink:

  • Thanks 1
Inviato

si era già parlato qui di Hank Mobley, con accenti molto avvincenti, io vorrei riportare non un disco, ma un brano, una ballad molto struggente "Fin de l'affair". Come tutte le composizioni di Mobley assolutamente mai suonate da altri, nessuna mai è diventata uno standard 

Inviato
Il 30/8/2023 at 20:18, one4seven ha scritto:

guarda, io quando metto su questo disco, basta il giro di basso iniziale di Great Expectation, vado in brodo di giuggiole e non ci capisco più nulla

Forse volevi scrivere che vai in "brodo di cagne" (cit.) 😜

Ciao

D.

  • Haha 1
Inviato

Ripropongo il post anche in questo thread, perchè pur sempre di jazz si tratta, magari non dei "soliti mostri sacri", ma ogni tanto bisogna guardarsi attorno per scoprire qualcosa di nuovo e di diverso...

"Protect Your Light", quarto album della formazione statunitense degli Irreversible Entanglements, ovvero il collettivo avant (free) jazz guidato dalla poetessa Camae Ayewa (Moor Mother), esce marchiato Impulse!.

Un disco in cui è prevalente la sfaccettatura di un sound militante, in continua espansione, come già ci avevano abituato dai lavori precedenti ma che è anche l’istantanea del persistente stato di grazia musicale, del gruppo.

spacer.png

Ciao ☮️

Stefano R.

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
2 ore fa, minollo63 ha scritto:

ogni tanto bisogna guardarsi attorno per scoprire qualcosa di nuovo e di diverso...

 

 

Grazie del contributo e del suggerimento, siamo tutt'occhi e tutte orecchie.., fanno circa 55 anni che mi nutro di novità.., tutto è "nuovo" anche i primi dischi di Armostrong, per chi li ascoltasse per la prima volta.

Conosco questo gruppo, si rifà largamente, più "addolcite", alle imprese del free jazz "militante" anni 70, in parte '80, più iconoclastiche di Archie Sheep, Max Roach, Don Cherry, AEOC, Sun Ra , ecc, del quale questo gruppo ripropone il brano intitolato "Nuclear War"
 

 


... abbastanza interessante, senza voler paragonare con l'originale, è bene che vi sia chi riprenda queste forme musicali pressochè dimenticate, sperando che non ne venga svilita  la carica "eversiva", il carattere "tribale", la straziante poesia intrisa di blues, di gospel, di soul.
 

 

 

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato

 

Quasi quasi propongo una guardata in contemporanea con telecronaca e commento

Gaetanoalberto
Inviato

@analogico_09

... jazz di Miles Davis che non è affatto jazz-rock o fusion... 

Comincio ad averlo ascoltato partendo più o meno dalle origini, ed in diversi lavori , fino ad avvicinarmi agli ultimi tempi.

Penso che non si possa proprio dubitare, in nessuno dei suoo lavori, della solidissima natura jazz.

Dopodiché recensioni e narrazioni cercano di raccontare la sua moderna capacità di affiancarsi ai tempi e lì, magari procedendo per semplificazioni, si accenna a note fusion o rock.

Concordo però, ripetendomi, sulla solidissima natura jazz.

Magari un Frank Zappa, con un percorso inverso, si avvicina a sfumature jazz, senza perdere la sua solidissima natura rock 😊.

Apprezzerei comunque le aperture dei grandi artisti (oh, non metto Zappa sullo stesso piano neh), che si lasciano contaminare senza perdersi.

Inviato
8 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

... jazz di Miles Davis che non è affatto jazz-rock o fusion... 

 

 

Allora, proviamo a riordinare le cose sennò non ci si capisce niente. Per chi legge ora, si tratta di un discorso sul Davis  "elettrico", riassumendo: la sua musica è fusion o jazz, aggiungerei,  entrambe le cose? - iniziato nel topic dei vinili ascoltati ora che era andato in ot e allora ci si è trasferiti qui. 

 

Per chi voglia capire posto i link degli interventi iniziati lì sulla questione che seguiteremo eventualmente a dibattere in questo topic dedicato al jazz.
 

https://melius.club/topic/484-il-disco-in-vinile-che-state-ascoltando-ora/?do=findComment&comment=959391


https://melius.club/topic/484-il-disco-in-vinile-che-state-ascoltando-ora/?do=findComment&comment=959412


https://melius.club/topic/484-il-disco-in-vinile-che-state-ascoltando-ora/?do=findComment&comment=959483
 

https://melius.club/topic/484-il-disco-in-vinile-che-state-ascoltando-ora/?do=findComment&comment=959519

Inviato

Ora proverò a rispondere brevemente a @one4seven e a @Gaetanoalberto per ora senza entrare nel merito delle vostre specifiche osservazioni , è ora di cena.., si potrà riprendere.

 

Una risposta sintetica per provare a spostare un po' l'ottica con la quale osservare la questione di cui trattasi potrebbe essere che non vada considerata solo la questione strettamente musicale, formale, estetica, stilistica ecc, per determinare  il genere di apparteneza del trombettista, della sua musica, della sua "ispirazione", ma che a tal fine bisognerebbe riflettere in maniera più approfondita e circostanziata sull'apparteneza culturale, razziale, antropologica, psichica, immaginifica, "filosofica", poetica, "mentale", esistenziale del trombettiere Miles.
Il quale fa parte del "popolo del blues", come musicista e come  uomo nero "privato" entrambi intrisi di così tanto (kind of) blues nero, che non potrebbero, entrambi, che appartenere unicamente, radicalmente  al jazz.
Con alcuni "graziosi" ornamenti in rock che fanno il loro effetto presso la masse giovanili rocchettare e fusionarie verso le quali Davis intendeva andare per ragioni varie ma apriremmo un altro fronte della discussione.., rischieremmo di parlare anche di psicanalisi... 🧐 😅

Questo è jazz, puro jazz, "oltre" il jazz se volgiamo, ma cambiando l'etichetta resterebbe pur sempre la grande black music alla quale il rock ha sempre attinto e non già viceversa.

I "ragazzi" del rock nell'isola di wight prima non capirono, poi ne restarono soggiogati.., e fu un trionfo di Davis suonando jazz nella "casa" del rock.

:classic_wink:

 

 

 

  • Melius 1
Inviato
10 ore fa, analogico_09 ha scritto:

ma che a tal fine bisognerebbe riflettere in maniera più approfondita e circostanziata sull'apparteneza culturale, razziale, antropologica,......

psichica, immaginifica, "filosofica", poetica, "mentale", esistenziale del trombettiere Miles.
Il quale fa parte del "popolo del blues..........

 

10 ore fa, analogico_09 ha scritto:

 


🧐 😅

Questo è jazz, puro jazz, "oltre" il jazz se volgiamo, ma cambiando l'etichetta resterebbe pur sempre la grande black music alla quale il rock ha sempre attinto e non già viceversa.

Ho fatto un po' di taglio e cucito perché la citazione mi era sembrata troppo lunga. Sottoscrivo al 100% , anzi la "black music" la citeri al 110%, a mo' di super-bonus.🙂

Ciao

D.

 

Gaetanoalberto
Inviato

Qui un buon articolo sul momento del bellissimo evento ricordato da @analogico_09

https://www.jazzwise.com/features/article/miles-davis-at-the-1970-isle-of-wight-music-festival-what-really-happened

Penso si possa dire che il coraggio di allargare la platea alle masse rockettare, senza rinnegarne l'anima profonda, abbia guadagnato alla causa del jazz molto di quel pubblico che oggi continua ad alimentarne la passione e l'interesse.

 

  • Thanks 1
Inviato
Il 17/9/2023 at 20:58, analogico_09 ha scritto:

Questo è jazz, puro jazz, "oltre" il jazz se volgiamo, ma cambiando l'etichetta resterebbe pur sempre la grande black music alla quale il rock ha sempre attinto e non già viceversa.

 

Dopo aver provato il Davis di Big Fun su di un impiantone in fiera (con scarsi risultati), rispondo alla questione.

Ma certo che è jazz, però, a mio avviso, siamo anche "oltre" il jazz. Citavo sul 3d dei vinili, l'estrema psicheledia, non che l'"ambient" rarefatto (passatemi il termine) che Davis introduce nelle sue lunghe suite del periodo elettrico.

Bhe.. ragazzi, il jazz fino ad allora non aveva mai espresso quel sound, quella estetica. Per cui, per definizione Davis è andato "oltre".

Quella "roba", secondo me venne fuori attingendo al rock, però più che alla musica, al mondo del rock.  Quindi, non meno importante, attingendo anche al mondo degli stupefacenti, che secondo me hanno avuto un bel ruolo nella sua mente.

Ora, la disputa di chi ha attinto da chi, in vero non mi appassiona granchè. Io lo considero più un interscambio, e se vogliamo una "evoluzione da interscambio". 

Evoluzione, questo mi sembra il termine più adatto, dato che lo stesso Davis, ha sempre affermato che la sua "mission" era  quella di esplorare nuove strade (musicali). Il disco che stava pubblicando oggi, lo considerava già vecchio e sorpassato. E questo la dice lunga...

 

 

Inviato
Il 26/8/2023 at 00:40, analogico_09 ha scritto:

Grazie Berico, in quale momento della discussione avremmo fatto bene ad asumere il maalox nel parlare di tonale e modale? 😄

Perdona il mio ritardo, non certo tu hai bisogno del maalox :classic_biggrin: almeno per passare dal tonale e il modale, ma noto che sta cosa dello svincolo e  semplificazione al fine di liberare la musica sembra un pò controintuitivo,  certo è da contestualizzare storicamente e politicamente, e probabilmente è anche più complesso di quel che sembra probabilmente.

Mi permetto per chi si avvicina all jazz di inserire due link  per chi volesse ampliare la comprensione,  oltre a quella musicale,  anche quella della sfera  sociale e teorica.  Ovviamente sono una breve infarinatura.

https://www.ultimavoce.it/1959-kind-of-blue-the-shape-jazz-to-come/

e poi questo su George Russell che considero un genio assoluto

https://ilmanifesto.it/george-russell-il-teorico-del-jazz

che con il suo  "The jazz workshop" è nella mia top 5 sicuro. 

 

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

  • Notizie

  • Badge Recenti

    • Reputazione
      Ultima Legione @
      Ultima Legione @ ha ottenuto un badge
      Reputazione
    • Contenuti Utili
      Capotasto
      Capotasto ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Contenuti Utili
      fabio76
      fabio76 ha ottenuto un badge
      Contenuti Utili
    • Ottimi Contenuti
      landi34
      landi34 ha ottenuto un badge
      Ottimi Contenuti
    • Badge del Vinile Verde
      landi34
      landi34 ha ottenuto un badge
      Badge del Vinile Verde
×
×
  • Crea Nuovo...