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Melius Club

Jazz!


analogico_09

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analogico_09
Inviato

@Look01  A me ci sono voluti lustri e decenni di gavetta, di dedizione, di impegno costante e tenace per riuscire a cogliere lo spirito di molte musiche di ogni genere, tempo e luogo non create per la festa da ballo.., per così dire.
Cosa normale, salvo eccezioni  di musiche nate per l'immediato consumo, con lavori di grande bellezza e di capitale importanza che chiedono molto all'ascoltatore che ne ricava piacere, arricchimento culturale, intellettuale, spirituale. E' solo questione di attendere i tempi della maturazione.

Parlo delle musiche che non possono essere "comprese" di primo acchitto; ci vuole esperienza e ascolti tenaci esplorando altri territori musicali e artistici più in generale. Con la semplice emozione ci si ferma al primo strato di superfice; per raggiungere le profondità linguistiche, espressive, estetiche, poetiche, ci vuole tanto olio di "orecchio", di animo e di intelletto.

L'impegno che l'autentico appassionato di musica ci mette per "conquistare" i suoi dischi, le ambite, "laboriose" musiche, per conoscere più approfonditamente gli scenari musicali vari, storici ed attuali, non si fa compito gravoso bensì forma di "sacrificio" che prelude al piacere della conquista, del "viaggio, identico al piacere che si prova raggiungendo il fine. Si hanno due piaceri con uno.., oppure uno con due... il risultato nion cambia. :classic_smile:

 

  • Melius 2
Inviato

@analogico_09 Condivido appieno  soprattutto con il Jazz mi è successo spesso di dover riascoltare più volte anche a distanza di  tempo diversi  album che si sono  svelati nella loro bellezza un po' alla volta o improvvisamente ma dopo parecchi ascolti distanziati nel tempo ed è una cosa che mi lascia ogni volta stupito e rapito 😅.

Senza per questo voler sminuire nessuna corrente musicale nutro massimo rispetto per la musica in ogni sua forma e genere.

Inviato

Oggi ascolto per me più impegnativo del jazz di quartetti/quintetti che ascolto di solito.

Questo CD (1978) me l'hanno regalato diversi anni fa, ma l'avrò ascoltato 1 volta per

intero.

In effetti a parte 2 brani a me  già noti (Maiden Voyage e La Fiesta), non è

diciamo, nelle mie corde il piano solo.

Comunque l'interplay dei due giganti è suggestivo/affascinante.

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Inviato
Il 14/8/2022 at 22:50, analogico_09 ha scritto:

Bollani.., preferisco sirvolare...; Rava e Pieranunzi, due eccellenti musicisti sono ancora capaci di sfoderare la loro musicalità stimolante e comunicativa, ma sono in carriera da tanti anni.., non si può chiedere di più all'infinito... Nuove leve... ah.., Paolo Fresu ... lo ritroviamo ovunque.., molto bravo ma direi anche esageratamente onnipresente...

Bollani è bravo e se mi permetti la parafrasi è un pò un Alighiero Noschese (tornando agli anni 60). Però mostra una conoscenza e digestione enciclopedica della musica, che riesce istantaneamente a secernere e divulgare. Dovrebbe, lo dico nella mia immensa ignoranza, fermarsi e riflettere sulle sue conoscenze e proporre qualcosa di nuovo. Ne è capace. 

Se mi legge, penserà che lo insulto, ma non è così.

Concordo su Rava e Pierannuzi, che non possono continuare ad innovare. L'età conta anche per loro., come è contata per molti altri, MD incluso.

Fresu: stupendo, sempre presente in mille progetti diversi. Ha ancora curiosità e verve di ricerca. Lo apprezzo molto, ma qualcuno mi disse: è il solito Fresu. Sarà vero?

Che ne pensi ad un anno di distanza?  Leggo solo ora e mi dispiace per @luckyjopc che non apprezza Nefertiti. Sta suonando da me ora ed è quantomeno ipnotico.....

Inviato

@analogico_09 dimmi che ne pensi di quanto ho affermato nel precedente post. Da ignorante, s'intende... ma avrei necessità di un confronto, vista la tua conoscenza e profondità... e non parlo della musica turcomanna, che non ti stimola:classic_laugh:

con simpatia e stima.

 

analogico_09
Inviato

@mchiorri Ti ringrazio per la stima e la simpatia chwe ricambio, e per l'interessante questione che poni sulla quale proverò a dare il mio personale contributo ma rimando a domani, dopo una giornata abbastanza movimentata sono in piena rilassatezza e riesco appena a scivere queste due righe. A domani, con piacere.

:classic_smile:

Inviato
Il 12/8/2023 at 19:11, mchiorri ha scritto:

Che ne pensi ad un anno di distanza? 

Sto leggendo anche io adesso, pensavo fosse un topic sugli acquisti .

Inviato

@analogico_09 complimenti ho quasi letto tutto, ho visto che c’è stato l’inevitabile  problema digestivo tra  il tonale e il modale ma è complicato.

analogico_09
Inviato

@mchiorri

Bollani è bravo e se mi permetti la parafrasi è un pò un Alighiero Noschese (tornando agli anni 60). Però mostra una conoscenza e digestione enciclopedica della musica, che riesce istantaneamente a secernere e divulgare. Dovrebbe, lo dico nella mia immensa ignoranza, fermarsi e riflettere sulle sue conoscenze e proporre qualcosa di nuovo. Ne è capace. 

Se mi legge, penserà che lo insulto, ma non è così.

Concordo su Rava e Pierannuzi, che non possono continuare ad innovare. L'età conta anche per loro., come è contata per molti altri, MD incluso.

Fresu: stupendo, sempre presente in mille progetti diversi. Ha ancora curiosità e verve di ricerca. Lo apprezzo molto, ma qualcuno mi disse: è il solito Fresu. Sarà vero?

 

 

Mi scuso del ritardo ma tra un dimenticanza e un periodo estivo semi-vacanziero con influenza intestinale e altre rogne vari ho po tuto partecipare al forum a mozzichi e bocconi.

Allora, la mia modesta idea - qui siamo tutti dei naviganti semplici senza capitani ed ammiragli... ;) -  rispetto a Bollani che è sicuramente un "virtuoso" dotato di notevoli capacità tecniche che mi lasciano indifferente in funzione anche del atto che non lo trovo empatico neppure sul piano espressivo. Non apprezzo il suo autoreferenzialismo e dela fare della musica "spettacolo", per cui ho smesso di seguirlo da anni ,se ci fosserò novità vi prego di informarmene...

Pieranunzi e Rava, due campioni della musica e della musicalità, si ascoltano ancora molto volentieri ma hanno dato davvero tanto,  cose importanti, musicalmente scolpite negli annali del jazz italiano ed è normale che, come dicevo sopra, che per chi li abbia seguiti con affetto ed ammirazione sincera sia giunto il tempo delle grandi e belle riflessioni e dei ricordi di musiche ancora vive che non invecchieranno mai.

Fresu.., confermo che questo ottimo trombettista/flicornosta si sia lasciato andare ad un eccesso di sovraesposizione che rende un po' "risaputa" la sua arte, la sua musicalità sempre attestata su alti livelli che non mi portano tuttavia a strapparmi le vesti.

Le sue incuriorsioni nei vari genere, l'essere un po' dovunque, con chiunque, se da una parte la dice lunga sul suo istrionismo e capacità di adattamento, qualità di per se' lodevoli, dall'altra tutto questo me lo fanno apparire un po' troppo dispersivo, perfino routiniero benchè il "nostro" sia in grado di esprimere un carattere musicale personale. Ma a me piacciono i progetti musicali il più possibile organici, certamente vari ma, sarà un mio limite, questo correre di qua e di la per fare tutto, per essere presente in ogni contesto musicale con una tale capacità "camaleontica" mi lascia perplesso e mediamente insoddisfatto.

Con tutto il rispetto anche per questo grande del nostro jazz, si avrebbe bisogno di qualcosa di veramente nuovo ma temo. e nello stesso tempo gioisco per Fresu, fintanto che ci ritroveremo ancora, solo o quasi ad occuparci dei "Fresu", temo che difficilmente le nuove rose fioriranno o che potremmo accorgerci del loro spuntare... 😌
 

analogico_09
Inviato
Il 18/8/2023 at 21:29, Berico ha scritto:

complimenti ho quasi letto tutto, ho visto che c’è stato l’inevitabile  problema digestivo tra  il tonale e il modale ma è complicato.

 

 

Grazie Berico, in quale momento della discussione avremmo fatto bene ad asumere il maalox nel parlare di tonale e modale? 😄

Inviato

@analogico_09 Non preoccuparti per il ritardo..... che abbiamo anche altro da fare.... e ci si può dimenticare.

Ti ringrazio della articolata risposta, che nelle linee è quanto, con altri termini, sostenevo anche io.

In effetti ha ragione il mio amico su Fresu? Quando se ne usci dicendo: è il solito Fresu..... L'ho notata anch'io questa sovraesposizione, è evidente e purtroppo - ma per mia ignoranza, eh - non noto giovani autori nazionali di punta, mentre negli anni 90-2010, avevo scoperto un bel gruppo di "nuovi" musicisti*. I nuovi? ecco la mia ignoranza..... non ne conosco, o forse seguo canali d'informazione errati.

* ho ancora in mente l'album "saurian lexicon" di Maurizio Giammarco, "G from G" di Trovesi e qualche altro ancora.

 

  • Melius 1
Inviato

@mchiorri nuovi ce ne sono tantissimi e tutti molto, molto bravi. Non faccio un elenco perché già fatto, in questo 3ad od in qualche altro. È sufficiente andare a sentire quanto hanno prodotto i musicisti usciti dalla "scuola Rava", che non è una scuola in quanto tale ma è  una delle mission di ER: lanciare nuovi Interpreti. I nuovi jazzisti italiani, ma anche gli altri, sono tutti ineccepibili dal punto di vista della preparazione "tecnica". I solisti volano su cose che i "padri", probabilmente, non sarebbero stati capaci di suonare.  Ma manca, non trovo la parola, direi la "formazione" socio-culturale che è stata alla base della nascita ed evoluzione del jazz, azzardo la "genetica sociale". Si dovrebbe allargare il discorso e dire che adesso una delle molle sociali più produttive, dal punto di vista della musica, è il mondo del rap ed i suoi derivati. Da questo mondo sono usciti, per fare un paio di nomi, Robert Glasper in US ed Alfa Mist in UK. Glasper ha una solida preparazione hard-bop, basta andare a sentire i suoi lavori di esordio, di chiara ispirazione Hancockiana, e poi ha contaminato la sua musica con il rap e l'hip-hop vincendo Grammy a ripetizione. In Inghilterra, dove la contaminazione sociale è molto avanzata sono venuti fuori tanti modelli piacevoli da ascoltare.

Mi rendo conto del pippone inaudito e concludo dicendo che volendo c'è da divertirsi, ascoltando tutto il nuovo che esce, forse anche troppo, ma la tecnologia aiuta. Ci vuole mente aperta nel considerare che personaggi come Parker e Coltrane e Davis e bla, bla non ci saranno più e dovremo "accontentarci" di altro che è modellato dal fiume del cambiamento continuo (cit.).

Ciao 

D.

  • Melius 1
  • Thanks 1
analogico_09
Inviato
1 ora fa, damiano ha scritto:

nuovi ce ne sono tantissimi e tutti molto, molto bravi.

 

 

Concordo, ma di musicisti nuovi e più o meno bravi è pieno il mondo.
Ma il Jazz?
 

1 ora fa, damiano ha scritto:

Ci vuole mente aperta nel considerare che personaggi come Parker e Coltrane e Davis e bla, bla non ci saranno più e dovremo "accontentarci" di altro che è modellato dal fiume del cambiamento continuo (cit.).

Ciao 

 

E' un dato di fatto alla portata di tutti che i Parker e gli altri "bla bla bla"... (eh lo so che si fa fatica a citare certi nomi che al solo pronunciarli il sangue si mette a tremare nelle vene) più non siano e sta bene (anzi male...) nulla è eterno e tutto si trasfrorma: abbiamo parlato varie volte di motivi della "fine" o "trasformazione" del jazz, di come la sua eredità "ideale" sia passata negli USA in certe forme di musica "ghetto" afroamericana, rap, funky, hip hop controculturali non certamente commerciali, in continuità con l'identitarietà jazz afroamenricana, con lo spirito della musica "nera", nonostante le estetiche siano profondamente cambiate.

Ma il problema è che da noi - parlo dell'Italia ma non è che nel resto d'Europa dell'"ECM" sia molto diverso -  non vi sia più nemmeno l'imprinting più diretto e profondo  dell'eredità non solo formale di Parker, di Mingus, Coltrane, di Rava, Urbani, Pieranunzi, ecc, a sostenere, come succedeva prima, i nuovi musicisti sicuramente molto tecnici, bravissimi con gli strumenti,  anche espressivi ma ... così poco "identitari", in fondo tante piccole isole sperdute in un arcipelogo delle distanze...

Prima, a mio modesto parere, il musicista prima di suonarlo il jazz lo aveva già dentro di se, e tante individualità musicali formavano una grande e coesa identità musicale, culturale, psichica, spirituale.

Oggi la realtà nel suo complesso, salvo rare eccezioni ed il sommerso che come tale purtroppo, benchè talentuoso non incide, non fa testo (il mondo, la società, le regole del gioco sono cambiate non si guarda più al talento bensì al profitto a ciò che acchitta subito, ciò che vuole il pubblico), è che si suona un jazz a volte anche "sontuoso" ma, dispiace doverlo dire,  che si situa tristemente al di fuori del  musicista...

Per non parlare che il jazz oramai nel mondo del sistema spettacolo speculativo e uniformatore, all'interno di una certa critica sempre più pennivendola di regime, viene considerato come una specie di refugium peccatorum dentro il quale infilare ogni genere di musica che abbia qualche remota somiglianza con l'autentico jazz (quello di prima di cui oggi resta solo un simulacro) o che sia un'ibridata pseudo new-age ed altre esoticherate da strapazzo... Non tutto fa brodo, non tutto fa jazz.

 

  • Thanks 1
analogico_09
Inviato
4 ore fa, mchiorri ha scritto:

I nuovi? ecco la mia ignoranza..... non ne conosco, o forse seguo canali d'informazione errati.

* ho ancora in mente l'album "saurian lexicon" di Maurizio Giammarco, "G from G" di Trovesi e qualche altro ancora.


Condividiamo la stessa "ignoranza"... Tieniti, teniamoci stretti i dischi di Giammarco, Trovesi, D'andrea, Moroni, Intra, Gaslini, Rotondo, Bonaccordo, ecc.., tra i più "vecchi" del periodo aureo.., e gli altri che abbiamo già nominato.
Massimo rispetto anche per il nuovo, ma si prende il nuovo come nuovo e il "vecchio" come ... jazz. :classic_wink:

Inviato
11 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Condividiamo la stessa "ignoranza"... Tieniti, teniamoci stretti i dischi di Giammarco, Trovesi, D'andrea, Moroni, Intra, Gaslini, Rotondo, Bonaccordo, ecc.., tra i più "vecchi" del periodo aureo.., e gli altri che abbiamo già nominato.

per sintesi non li avevo citati.... mettici anche Fasoli, che è di quella generazione. Un memo embrematico di Pierannunzi: "SIlence" con Chet Baker, Charlie Haden, billy Higgins. Ma che lo dico a fa'? O anche "Fellini", ma con altra formazione.

Inviato

@analogico_09 un altro di quella generazione, ma con lo spirito del jazz che intendi te - se ho ben compreso - può essere il compianto Tomaz Stanko, trobettista polacco, che amo molto. Magari va in una direttrice jazzistica che ami poco, ma è tutto anima struggente. IMHO.

analogico_09
Inviato

@mchiorri Certamnte, ne citavo solo alcuni tra i più esemplari.., Tommaso, Birico.., che con D'Andrea formavano un formidabile trio che ccompagnavano i gradi del jazz nero americano in trasfera italiana.

39 minuti fa, mchiorri ha scritto:

con lo spirito del jazz che intendi te - se ho ben compreso - può essere il compianto Tomaz Stanko, trobettista polacco, che amo molto.

 

 

Certamente un grande.., me lo hai ricordato., e allora citiamo anche nil grande Krzysztof Komeda, polacco, tra i più importanti musicisti del jazz europeo con influenze "classiche", pianista compositore di memorabili colonne sonore in jazz e non.., autore dei primi film di Polanski, del meravigloso score di Rosemary's Baby, ecc.., del memorabile album Astigmatic del '65, tra i più importanti dischi jazz europei in assoluto. Insomma.., di questa "gente" se ne vede più in giro nemmanco l'ombra.., eppure non è che siano passati secoli... 

Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Certamente un grande.., me lo hai ricordato., e allora citiamo anche nil grande Krzysztof Komeda,

assolutamente si!! Son riuscito a riaccattare alcuni titoli su vinile...

 

2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Rosemary's Baby

azz, me ne ero dimenticato!! Che emozione, la musica ed anche il film.....

 

2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

di questa "gente" se ne vede più in giro nemmanco l'ombra.., eppure non è che siano passati secoli... 

hai ragione, ma forse ora son anni tosti....che hanno cambiato i paradigmi sociali e dunque musicali. Almeno credo. Insomma cambiano i tempi....

 

2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

D'Andrea

Col New quartet (Ayssot ed altri che in questo momento non mi vengono in menta , vista l'età e gli stravizi) ha destrutturato alcuni standard di Jobin, nel disco "Jobin".... un altro album che ho inciso e sottolineato nel "core"... Franco D'andrea, che non è più giovane, ma che mi ha dato grandi momenti di serenità nel seguire le sue linee interpretative sgembe della bossa nova, lineare ma da lui re-interpretata.... Un grande!! Ma ha più o meno l'età di Rava.... ed ora? Sic.

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