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Melius Club

Jazz!


analogico_09

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Inviato

A proposito di musicisti algidi, ma di gran "core" ed espressività, beccati questa del cerebrale Jan Garbarek, prodromico dei turcomanni:classic_laugh:: spero sia una sorpresa gradita. Spero.

 

Inviato

@analogico_09 io intanto, da qualche giorno mi sto ripassando Erik Dolphi, che forse è come Palmiro (il migliore).

Non riesco proprio a toglierlo dal gira.... lui e L. konitz.

Inviato

@mchiorri bellissimo Hasta Siempre; insieme al turcomanno suona Bobo Stenson, svedese di nascita ma dal cuore afroamericano. Entrambi scuderia ECM 😉

Ciao

D.

Inviato

@damiano essì, ma sèntiti qualcosa di Anouar Brahem (ma non dirlo a @analogico_09 :classic_laugh::classic_laugh:) che siamo su quella lunghezza d'onda. 

Peò il turcomanno non è J. garbarek...Turcomanno è una felice ed esplicativa definizione di  @analogico_09 riferentesi alle musiche sincretiche del jazz, quando sottolinevo la bravura/concretezza del succitato tunisino e l'inclusione sulle nuove vie..... 

Inviato

Certo! È che Jan Garbarek ha rappresentato la "svolta", sdoganando musica sincretica al jazz. Ed è quindi l'eponimo del turcomanno. Conosco Brahem e lo apprezzo. Piuttosto tu che hai citato Stanko, ed a ruota è venuta la giustissima citazione di Komeda, hai avuto modo di approfondire qualche "giovane" che ha accompagnato Stanko? In particolare faccio riferimento a Marcin Wasilewski ed il suo trio. Tutti dischi eccellenti di musica jazz al 100% senza derivazioni o contaminazioni, bravi, bravi bravi.

  • Melius 1
Inviato

@damiano

10 minuti fa, damiano ha scritto:

Marcin Wasilewski ed il suo trio

ottimi.... molto stile ECM, ma veramente buoni.

Inviato
12 minuti fa, damiano ha scritto:

Piuttosto tu che hai citato Stanko

però in "From the gree hill...." T. Stanko raggiunge il massimo, con il superbo j. Surman.... indimenticabile ed ipnotico.

analogico_09
Inviato
3 ore fa, mchiorri ha scritto:

hai ragione, ma forse ora son anni tosti....che hanno cambiato i paradigmi sociali e dunque musicali. Almeno credo. Insomma cambiano i tempi....

 

Sicuramente, sono cambiati i tempi e come tante volte ricordato anche nelle pagine di questo stesso topic, sono cambiate le condizioni storiche, socio-politiche, culturali, ambientali, "affettive", ecc dentro cui si sviluppava il jazz; non c'è più "quel" Dolore dal quale il jazz traeva alimento.

Ma è così, la realtà è questa.

51 minuti fa, mchiorri ha scritto:

J. garbarek...Turcomanno è una felice ed esplicativa definizione di  @analogico_09 riferentesi alle musiche sincretiche del jazz, quando sottolinevo la bravura/concretezza del succitato tunisino e l'inclusione sulle nuove vie..... 

 

 

Non mi parlate per favore di Garbarek e della ECM se non del "primo" Garbarek e della "prima" ECM... :classic_rolleyes: Sicuro che sia stato io a inventare il termine "turcomanno".., mi suona ma non ricordo... :classic_laugh: Cmq le musiche turcomanne non ECM, quelle autoctone e alborigene mi attizzano molto ma non tutte possono essere rappostate in modo stretto e diretto al jazz... Don Cherry è il "profeta" che veniva dall'interno del mondo musicale afroamericano che ha in se' anche elementi mediorientali,  idiani, nipponici, asiatici, e nord africani...

Ma di Don Cherry ce n'è solo uno....

analogico_09
Inviato
2 ore fa, mchiorri ha scritto:

o intanto, da qualche giorno mi sto ripassando Erik Dolphi, che forse è come Palmiro (il migliore).

Non riesco proprio a toglierlo dal gira.... lui e L. konitz.

 

 

Se non il migliore tra i primissimi migliori... ottimo il Konitz ma due mondi a parte che tuttvia non si respingono affatto. 

analogico_09
Inviato
23 minuti fa, mchiorri ha scritto:

però in "From the gree hill...." T. Stanko raggiunge il massimo, con il superbo j. Surman.... indimenticabile ed ipnotico.

 E Phil Woods?

analogico_09
Inviato
44 minuti fa, damiano ha scritto:

Piuttosto tu che hai citato Stanko, ed a ruota è venuta la giustissima citazione di Komeda, hai avuto modo di approfondire qualche "giovane" che ha accompagnato Stanko? In particolare faccio riferimento a Marcin Wasilewski ed il suo trio. Tutti dischi eccellenti di musica jazz al 100% senza derivazioni o contaminazioni, bravi, bravi bravi.

 

 

Quella generazione di musicisti era davvero stratosferica, li ascoltavo ai tempi in diretta.., il tempo passa.., molte cose purtroppo si perdono, o si "allentano" non cè capienza per tutto nella mente umana "normale"... ma quello che ci fu dato resta con noi anche se non ce ne acciorgiamo e poi, improvvisamente, ti fai una chiacchierata nel forum e zac.., si riaffacciano alla memoria nomi, volti, pare risentire quelle musiche anche senza disco...

 

Inviato

@analogico_09 prendo nota, oggi lo riascolto, qualche titolo l'ho. Cmq ma non mi appassionava molto. L'ho sentito di verse volte ad UJ, si ottimo, ma non mi acchiappava, molto a parte un concerto con Tom Harrell..... allora abbastanza giovane.

Inviato

Va bè visto che da un po' non scrivo in questo bellissima discussione sul Jazz.

Parlando di produzione contemporanea vi butto là quest'album anche se l'ho  ascoltato velocemente  in cuffia visto che sono fuori casa .

Ho  provveduto a comprarlo anche perché la Tuk Music incide a mio parere bene ed il buon Daniele Di Bonaventura (bandoneon) rielabora più che dignitosamente canti e musiche della resistenza e delle rivoluzioni del mondo.

Non faccio un ........... se volete approfondire trovate in rete 😉.

 

 

Inviato
Il 26/8/2023 at 00:30, analogico_09 ha scritto:

Bollani che è sicuramente un "virtuoso" dotato di notevoli capacità tecniche che mi lasciano indifferente in funzione anche del atto che non lo trovo empatico neppure sul piano espressivo. Non apprezzo il suo autoreferenzialismo e dela fare della musica "spettacolo", per cui ho smesso di seguirlo da anni

Descrizione perfetta

analogico_09
Inviato
11 ore fa, Partizan ha scritto:
Il 26/8/2023 at 16:41, mchiorri ha scritto:

Non riesco proprio a toglierlo dal gira.... lui e L. konitz.

Prova con questo, magari ce la fai! ;-).

 

https://ilmanifesto.it/john-coltrane-e-eric-dolphy-sfida-fino-allultimo-respiro

 

 

 

Purtroppo non è possibile leggere l'artico intero se non si è abbonati, Evandro.

Sulla recente, "recupetata" uscita di Coltrane e Dolhy al Village Gate ho scritto qualcosa QUI , mi piacerebbe scambiare qualche parere con chi lo abbia ascoltato e magari approfondire un po' meglio un progetto musicalmente fuori discussione che tuttavia mi ha lasciato delle perplessità di altra natura...

 

 

 

Gaetanoalberto
Inviato
46 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

i piacerebbe scambiare qualche parere con chi lo abbia ascoltato e magari approfondire un po' meglio un progetto musicalmente fuori discussione che tuttavia mi ha lasciato delle perplessità di altra natura...

Ho letto il tuo commento. Ho acquistato il disco approfittando di uno scontone su La Feltrinelli, e l'ho atteso con notevole trepidazione.

Come sempre non ho una capacità di analisi pari alla tua, e quindi la conoscenza, ad esempio, delle esecuzioni precedenti che citi.

Posso solo raccontare un'impressione di un esito di ascolto inferiore alle (effettivamente alte) aspettative.

Proprio come dici, ovviamente dalle mani dei autori è estremamente improbabile che la qualità sia scarsa, però non si esce con la sensazione di un imperdibile capolavoro, ma di un lavoro buono, che non raggiunge la vetta.

Non sarei riuscito a cogliere così bene il motivo, si tratta di riflessioni a freddo perché li per lì mi è piaciuto, ma condivido le tue impressioni di ascolto direi al 100%

 

 

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