Gaetanoalberto Inviato 19 Settembre 2023 Inviato 19 Settembre 2023 1 ora fa, analogico_09 ha scritto: non sia tautologico, generico, come uno stampo discorsivo elastico che vada bene con tutto quindi con niente. Vedi, anche quando si cerca di far due parole, molto velocemente arriva il giudizio tranchant, anche molto pesante, che qualifica l’ironia ammessa (sempre la propria che si reputa molto divertente), e mai l’altrui (sempre fuori luogo), e subito dopo l’abitudine a sottolineare errori, vacuità, tautologie, che in fondo riconoscono una sola fonte come virtuosa, negando ad esempio un’importante funzione della discussione, che è quella di apprendere dagli altri senza essere giudicati. Purtroppo non tutti possono aver avuto la fortuna, il tempo, l’opportunità, di vedere dal vivo, seguire, studiare, e magari ci provano un po’ come nella università della terza età, nella quale come è noto di norma sarebbe utile apprezzare l’impegno, piuttosto che sottolineare l’eventuale principio di alzheimer dello studente, che non è detto sia intenzionale. Piuttosto meglio entrare nel merito, altrimenti si rischia anche di non capire cosa si stia confutando. Secondo me infastidisce il pregiudizio, oppure proprio un’antipatia innata verso un certo stile discorsivo, che nasconde forse quella vera verso chi lo usa. Torniamo alla vecchia, sana convinzione, che in tale contesto è in effetti assolutamente conveniente non dire nulla, non fosse che, trattandosi di social, il desiderio di partecipare in forma cortese, è un segno di interesse verso la discussione che potrebbe avere un suo valore intrinseco, anche se non riconosciuto. Tornando a Davis: possiamo definirlo un mistico per il fatto che abbiamo visto o rappresentato un’espressione assorta ? O leggiamo le sue parole e scopriamo che è una persona, e diversamente non potrebbe essere, anche estremamente concreta? E quindi il suo jazz è:? È stato criticato anche per la sua tecnica ad esempio? Le posizioni ed i giudizi sono molto articolati. Detto sinceramente mi interessa poco: qualunque sua cosa ascolti mi rapisce, di solito mi piace molto, e non sento troppo il bisogno di saperne le ragioni, anche se, ed è l’unica cosa che posso fare, leggo per capire meglio. E non posso che leggere ciò che altri hanno scritto, e magari devo accontentarmi di dire cose che sono anche queste state dette, che qualcuno ha sentito mille volte, ma che per me sono la prima.
analogico_09 Inviato 19 Settembre 2023 Autore Inviato 19 Settembre 2023 1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto: Vedi, anche quando si cerca di far due parole, molto velocemente arriva il giudizio tranchant, anche molto pesante, che qualifica l’ironia ammessa (sempre la propria che si reputa molto divertente), e mai l’altrui (sempre fuori luogo), Ho espresso la mia opinione in merito a quello che considero un commento sopra le righe, riassumendo quanto già mi sia sembrato di ravvisare. Non mi riferisco solo al modo di scrivere un po' troppo "goliardico" bensì alle osservazioni espresse che trovo dispersivo rispetto a ciò di cui si stia parlando , e come se ne sta parlando. Avevo già evidenziato che si stesse ironizzando a mio avviso impropriamente su questioni importanti e serie, drammatiche, non si può sempre mettere in caricatura ogni argomento col rischio di sviare e banalizzare il tema trattato. Non ho problemi che si faccia opportuna ironia, né ho scritto che solo la mia sarebbe divertente , con questo insieme a tutto il resto che scrivi sei completamente OT. Se hai qualcosa da contestare delle mie specifiche e legittime osservazioni personali, giuste o sbagliate, sei ovviamente libero di farlo ma restando sulla specifica questione senza ulteriormente divagare e trarre conclusioni e accuse che non hanno riscontro nella realtà, che non mi riguardano minimamente sui cui non ho nulla da replicare. Questo topic piuttosto navigato mi sembra stia filando da lungo tempo abbastanza liscio e sereno, chiunque come è naturale che sia, non serve precisare, può accedere lasciare la propria idea la propria osservazione e il proprio commento restando su quella che è la falsariga di una moderatezza lessicale e concettuale che non esclude l'ironia e la parola scherzosa come strumento, come mero e passeggero approccio, non già come metodo discorsivo più o meno ricorrente. Da opener della discussione suggerisco di tornare in topic.
analogico_09 Inviato 20 Settembre 2023 Autore Inviato 20 Settembre 2023 2 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Tornando a Davis: possiamo definirlo un mistico per il fatto che abbiamo visto o rappresentato un’espressione assorta ? O leggiamo le sue parole e scopriamo che è una persona, e diversamente non potrebbe essere, anche estremamente concreta? E quindi il suo jazz è:? È stato criticato anche per la sua tecnica ad esempio? Le posizioni ed i giudizi sono molto articolati. Prospettati in tal modo si finisce invece per incasinate i fatti e i giudizi. .. . Sono domande su questioni enormi per ciascuna delle quali ci vorrebbero 20 pagine di post solo per cercare di tracciarne le prime coordinate, de non si voglia restare al si o al no. .. È gettare tanta, troppa carne sul fuoco, sulle specifiche cose di cui si stia parlando già per esse impegnative. La grande abbuffata non serve a nulla le cose si fanno un po' per volta affrontando i singoli argomenti ponendo anche in relazione tra di loro ove possibile ma senza ammucchiate disordinatamente. Io ora potrei rispondere per me per quanto riguarda la prima domanda che secondo me quella mia foto esprime quello che mi è sembrato di vederci e l'ho scritto cosa... è la mia impressione E tu cosa cerchi forse l'esattezza di quello che potrebbe esprimere univocamente? non credo, non esiste questa esattezza... potresti semmai dire cosa vedi tu in quella espressione, ma non c'è un oggettività sulla quale poter inutilmente discutere per scoprire una verità che non esiste. Quindi di cosa staremmo parlando? il jazz di Davis è quello che sentiamo.. , abbiamo parlato prima se sia altro oppure anche altro oltre il jazz, discorso concluso resta il fatto che la musica di David ci piace da morire. Se sia stato criticato per la sua tecnica... poi.., ma si ha contezza di chi stiamo parlando?? andrà a finire che ci metteremo a discutere su quale potrebbe essere il sesso degli angeli... Sicuro che Davis fosse una persona... ma per poter definire in tutti i suoi aspetti questa persona che persona ed artista bisognerebbe scrivere un trattato... se te la senti puoi iniziare a farlo, io per il momento passo..., vista l'ora mi è venuto un po' di sonno..
Gaetanoalberto Inviato 20 Settembre 2023 Inviato 20 Settembre 2023 4 ore fa, analogico_09 ha scritto: che persona ed artista bisognerebbe scrivere un trattato... Io, di tutti, sono proprio quello meno adatto. Però la bellissima foto è veramente uno spaccato: la fronte ampia e soprattutto lo sguardo, che sembra pescare in un luogo dove nessuno di noi è arrivato, uno sguardo che sembra racchiudere (proprio nel senso letterale) il suo universo di esperienza. E nel contempo il costume di scena, paillettes, che nel momento che hai colto sembrano davvero in contrasto, la veste luccicante di un "contenuto" assai meno "appariscente" e decisamente più profondo. Alla fine, credo, le nostre parole volano e, per fortuna, la sua musica, che ci unisce, resta. 1
analogico_09 Inviato 20 Settembre 2023 Autore Inviato 20 Settembre 2023 @Gaetanoalberto Penso che stabbotta si dia d'accordo nel ricavare dal ritratto analoghe impressioni, interessante che abbia colto il contrasto tra i lustrini del Divo e l'animo del poeta. Mi fa piacere che la foto esprima quello che in fondo cercavo di esprimere di Davis memore di ciò ciò che ricordavo del suo sguardo/ carattere in quella specie di incontro abortito a causa della mia timidezza, forse. se mi fossi avvicinato ancora di più chissà come sarebbe finita.. Sono contento che mi rimanga la possibilità di immaginare ogni possibile scenario mentre se fossi andato a chiedere l'autografo ora ricorderei un'azione inutile. Vorrei dire senza falsa modestia o eccessiva immodestia che questa sia una delle foto a cui sono più legato, credo la più "sentita" delle tante che ho scattai in quei lontani anni durante i miei numerosi pellegrinaggi in jazz. 1
rebus Inviato 20 Settembre 2023 Inviato 20 Settembre 2023 Bello che a 30 anni dalla morte si parli ancora cosi tanto di Davis
Gaetanoalberto Inviato 20 Settembre 2023 Inviato 20 Settembre 2023 7 minuti fa, rebus ha scritto: a 30 anni dalla morte Nostra o sua ?
damiano Inviato 20 Settembre 2023 Inviato 20 Settembre 2023 @analogico_09 @Gaetanoalberto @one4seven e forse dimentico qualcuno, bella discussione. Cerchiamo di capire e sviscerare un personaggio che aveva tanti problemi a capire se stesso e non è facile per niente. Io mi sono fatto persuaso (cit.) che intorno alla "svolta" è stato abile a costruirsi un nuovo personaggio riconoscibile "urbi ed orbi". È vero, come è stato detto, era famoso fin dagli anni 50, ma questo non poteva bastargli. Aveva la missione di dover "dimostrare" ai diversamente colorati di essere capace di costruire e demolire, a suo piacimento, con massimo successo, e di poter suonare dando le spalle al pubblico. Gran personaggio e grandissimo musicista che (forse) non riusciremo mai a capire fino in fondo. Metto giù una cosa che mi sembra non detta finora: vi siete mai chiesti perché temesse, fino alla paura, Archie Sheep ? Ciao D. 1
one4seven Inviato 20 Settembre 2023 Inviato 20 Settembre 2023 20 minuti fa, damiano ha scritto: è stato abile a costruirsi un nuovo personaggio riconoscibile "urbi ed orbi". In "collaborazione" con la Columbia e Teo Macero. Non è secondario, a mio avviso.
Gaetanoalberto Inviato 20 Settembre 2023 Inviato 20 Settembre 2023 4 ore fa, damiano ha scritto: vi siete mai chiesti perché temesse, fino alla paura, Archie Sheep ? Ehm, se posso essere sincero, no! Però ora sto studiando Archie Shepp, cercando una risposta che non trovo, salvo immaginarmela nel ben diversi temperamenti, nelle scelte stilistiche e “di mercato” dei due, senza contare le forse ancora piú importanti scelte/capacitá tecniche. Preciso ancora che partecipo per amore di discussione, ben lieto di farmi domande che non mi ero mai fatto, e di trovare risposte migliori della mia.
analogico_09 Inviato 20 Settembre 2023 Autore Inviato 20 Settembre 2023 4 ore fa, damiano ha scritto: Gran personaggio e grandissimo musicista che (forse) non riusciremo mai a capire fino in fondo. .... vi siete mai chiesti perché temesse, fino alla paura, Archie Sheep ? Ciao Certamente, a b biamo fatto ipotesi , scambiate delle sensazioni, emozioni, la "verità" non la sapremo mai e non serve secondo me saperla se non quelle opinioni, sensazioni, idde, che ciscuno si fa in base alla propria esperienza, al tipo di approccio alla musica, ai musicisti, agli autori alla storia... Davis non avrebbe potuto avere bisognio di soldi, di celebrità, degli sfavillii della vira divisdtica e mondana, però.., già cercato di ipotizzarlo, rcorreva a queste cose in modo compensativo, come rivalsa al mondo dei bianche che lo razzistava e che aveva gran bisogno della sua musoca e che per questo lo acclamava, per sopperirte all'ansia esisteziale, morale, psichica, ai guasti del razzismo che si è sempre portato dietro, mi pare capire da scritti, approfondimenti mono e biografie di illustri musicologi. Lo stesso Davios ricordava, prima che lo scrivesse credo anche nella sua autobiografia, come da ragazzetto benestante, figlio di un dentista dell'abbiente borghesia nera, mentre osservava una vetrina in un negozio si scarpe, uno sconosciuto bianco cominciò a provocarlo fino a quando il futuro grande trombettista spaventato non iniziò al allontanarsi con quello che lo seguiva, fino a correre spaventato, mentre il razzista lo inseguiva gridandogli dietro continuamente ". nigger nigger nigger... tu ammazzo o cose del genere. Forse quel pazzo aveva provato invidia per il fatto che un nero fosse ben vestito e che potesse ambire a comprarsi un paio di scarpe di qualità... Queste cose sono fortemente traumatiche per un giovane ragazzetto ancora di più.., e si potrebbe anche ipotizzare il fatto che alcune forme di nevrosi scaturite per motivi vari, nel caso di Davis a causa dell'inseguimento angosciante, potrebbero aver "acceso in lui il fuoco della ceatività, del genio con il quale affrontare quella vita di m. che condicevano i neri ghettizzati e non, anche quelli della borgesia di colore che la borghesia bianca respingeva. .Oggi va un po m,eglio ma.., insomma... La cosa di Sheep che faceva paura a Davis non la sapevo e mi fa sorridere... c'è quanche fonte alla quale attingere per capire meglio?
analogico_09 Inviato 20 Settembre 2023 Autore Inviato 20 Settembre 2023 1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto: 5 ore fa, damiano ha scritto: vi siete mai chiesti perché temesse, fino alla paura, Archie Sheep ? Ehm, se posso essere sincero, no! Però ora sto studiando Archie Shepp, cercando una risposta che non trovo, salvo immaginarmela nel ben diversi temperamenti, nelle scelte stilistiche e “di mercato” dei due, senza contare le forse ancora piú importanti scelte/capacitá tecniche. Preciso ancora che partecipo per amore di discussione, ben lieto di farmi domande che non mi ero mai fatto, e di trovare risposte migliori della mia. Non ci sono credo risposte migliori o peggiori, univoche o definitive, ogni contributo, intuizione, idea semplice o più articolata porta ricchezza nelle discussioni quindi io cerco di non pensare se ciò che scrivo sia migliore o peggiore per gli altri in assoluto, bensì se io stesso mi senta contento o meno di quanto abbia cercato di condividere con gli altri. Non voglio fare il grillo parlante, saputone che monta in cattedra, Gaetano, lo dico così come un pensiero ad alta voce, lo dico a me stesso, se si sanno solo "due" cose di un argomento, come spesso dici di te, che cerchi dagli altri risposte migliori, quelle due cose potrebbero diventare cento se crediamo profondamente in esse, se riusciamo ad approfondirle contenti di noi stessi con con solo due cose diamo un interessante contributo. Non bisognerebbe cercare negli altri risposte migliori delle nostre, bensì, fare certamente tesoro di quelle se si condividono, ma cercare di credere coltivare approfondire le domande che ci facciamo noi autonomamente dando importanza anche alle domande che non ci facciamo e che con questa sorta si "allenamento" prima o poi ci faremo. Per dare un motivo alla questione di Archie Shepp, spauracchio di Davis... .., non serve "studiare" Shepp, che male non fa per le cose strettamente musicali, ma cercare la chiave della porta "osservando" Davis, il suo mondo interiore che come il mondo di Sheep, è molto diverso dal nostro. Perchè Mingus diventava violento al punto di menare al suo grande trombonista ed amico Jmmy Knepper che si rifiutava di partecipare al concerto - famoso - alla Town Hall di New York? Mingus ruppe un dente con un pugno impedendogli di suonare per un anno. Knepper denunciò Mingus, si ruppe la proficua collaborazione poi, fraternamente Jimmy lo perdonò... Mingus a sua volta era capace anche di tenerezze.. Quello del jazz era un mondo a parte, i musicisti avevano come unica garanzia di successo di sopravvivenza solo se stessi, la loro arte che letteralmente dovevano mettere "da parte"... Noi oggi possiamo solo ipotizzare, intuire inoltre "studiare" ma non troppo... facendo esperienze musicali dal vivo: già nei concerti si comincia/va ad intutire qualcosa dei caratteri dei musicisti.., del loro "sacrificio" perchè tale anche fu la loro meravigliosa missione. Il jazz è una cosa seria, musica del "dolore" e come tutte le cose sacrali merita rispetto, non formale, non ingessato, bensì di quel tipo che nasce dallo spirito, dall'inconscio e dall'intelletto. A proposito di Jmmy Knepper, storico e leggendario trombonista di Mingus, tanti anni fa lo ascoltai in concerto, a Roma, in sestetto lui leader. Non ricordo dove.., ma ricordo che fu incredibile, da appassionasto già allora di Mingus fremevo ascoltando un suo seguace che vedevo inarrivabile; scattai delle foro e vorrei condividerne un paio che reputo rare, nel senso che il trombonista non era spesso di casa in italia e che poche foto in concerto immagino siano state scattate,. Non ricordo di averne viste altre.., come invece gli scatti altri grandi musicisti che "girano" di più. Jimmy Knepper sestetto (non posterò gli scatti dei singoli musicisti, salvo quello del leader) 2
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 15 Ottobre 2023 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Ottobre 2023 Risistemare gli scaffali della mia viniloteca a volte mi funge anche da fonte di ispirazione per gli ascolti e riascolti. Poco fa, terminato di riascoltare e di riporre in loco alfabertico il Sam Rivers, mi sono imbattuto negli Lp del limitrofo Sonny Rollins e lo sguardo che allarma l'orecchio mi è caduto non del tutto casualmente sul quel grande capolavoro che è l'"East Broadway Run Down" del grande sassofonista "colosso", specialmente per il brano che da' il titolo all'album memorabile inciso nel gennaio 1967. Nell'anno in cui, mentre imperversava il free jazz e Coltrane realizzava i suoi ultimi capolavori prima di morire nel giugno dello stesso anno, in questa cornice favolosa che andava influenzanto un po' tutto e tutti nel mondo del jazz e in senso più lato nella musica "cosmica", Rollins seguita a restare se stesso, senza entrare in "conflitto" o in alternativa con Coltrane con agli altri grandi sassofonisti vigenti, del free e non, al contrario aggiungendo alle altre meraviglie le sue per rendere il mondo del jazz ancora più impressinante, vario, immaginifico e potente. Superati e riscritti gli stilemi dell'hard bop, la musica poderosa di Rollins, in modo particolare quella di questo album/brano, riafferma la "classicità" del jazz mentre, in una, la "sovverte" dall'interno, nella pulsione ritmica, nell'ineguagliabile senso dell'improvvisazione di cui il nostro è indiscusso maestro, nello stile, nel linguaggio estremamente teso e poetico, tutte cose del presente appartenute al passato e che apparteranno al futuro. Una rivoluzione compiuta senza spargimenti di sangue.., restando nel "tonale": la cosa forse più difficile da farsi in quei tempi del modale e delle iconoclastie, delle atonalità stranite e delle armonie tradite.., le quali ridevano felici, anche nel momento della "saudade" mentre uscivano con tutta la loro gioia musicale dalla campana del sax di Sonny Rollins che soffiava forte, ora da doversi "reggere".., ora come una lieve e rinfrancante brezza marina che spira di sera con i suoi toni in blu(es)... Inutile dire degli altri coprotagonisti.., bisogna ascoltare ciò che le parole non posso dire.., ogni volta che riascolto il mio brano del cuore, e non solo quello, mi innamoro sempre più perdutamente di Jimmy Garrison, con Mingus, entrambi numi tutelari del contrabbasso, del jazz, della musica. 3
carlottina Inviato 19 Ottobre 2023 Inviato 19 Ottobre 2023 Finalmente lo hanno ristampato e si può acquistare a prezzi umani (inclusi due bonus live)... a mio parere è bellissimo... 1
analogico_09 Inviato 19 Ottobre 2023 Autore Inviato 19 Ottobre 2023 @carlottina Bona notizia, ottimo disco, ma i prezzidi questa ennessima "lussuosità" non è che siano troppo umani . Amazon sfoga 60 euro, in discogs vi sono offerte più vantaggiose ma con le spese di spedizione si va fuori con l'accuso. Per ora passo, seguiterò a farm bastare bun vecchio CD "unofficial" che non contiene i due bonus track, vale a dire i due brani live Harvest Time (Live - Middelheim) Harvest Time (Live - Willisau) non presenti neppure in Tidal.., ovviamente mi incuruosiscono.., vedremo...
carlottina Inviato 19 Ottobre 2023 Inviato 19 Ottobre 2023 @analogico_09 io ho preso il doppio CD su Amazon 31 euro
carlottina Inviato 19 Ottobre 2023 Inviato 19 Ottobre 2023 adesso è salito a 36 https://www.amazon.it/dp/B0C9Y1DNQB?psc=1&ref=ppx_yo2ov_dt_b_product_details
analogico_09 Inviato 31 Dicembre 2023 Autore Inviato 31 Dicembre 2023 Riprendiamo questo spazio dedicato al jazz l'ultimo giorno dell'anno 2023, ripartendo dal 1923. Cento anni di jazz! C'è su Il Manifesto di oggi un articolo molto interessante di Guido Festinese intitolato 1923, l’altra metà del blues Storie/In ambito afroamericano si impone una forte presenza femminile. «Ma» Rainey, Ida Cox, Bessie Smith Sara Martin. Voci politiche, dirompenti, in un anno cruciale [ omissis ] LIBERTÀ RIVENDICATE "Un anno clamoroso e decisivo, nella storia delle musiche afroamericane, ma ben di rado riconosciuto come tale, fu il 1923. Un secolo fa esatto. L’anno del trionfo delle blueswomen, l’anno del blues come forza dirompente al femminile, una sorta di massiva occupazione di un segmento non da poco del nuovo mercato discografico, dell’immaginario, della rivendicazione di una libertà. Meglio si potrebbe dire, delle libertà: lavorativa ed economica, sessuale, emotiva, culturale, espressiva in genere, di viaggio e spostamenti autonomi, senza un maschio a fianco, temi che le donne nere d’America non erano mai riuscite a stanare e ricondurre a un discorso artistico di (quasi) immediata evidenza." Segue. Buone letture in https://ilmanifesto.it/1923-laltra-meta-del-blues (basta iscriversi gratuitamente per avere accesso all'articolo) 1
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