analogico_09 Inviato 31 Dicembre 2023 Autore Inviato 31 Dicembre 2023 1923 Dalle note di copertina del disco (tradotto) 2
minollo63 Inviato 31 Dicembre 2023 Inviato 31 Dicembre 2023 5 ore fa, analogico_09 ha scritto: Riprendiamo questo spazio dedicato al jazz l'ultimo giorno dell'anno 2023, ripartendo dal 1923. Cento anni di jazz! E visto che è l’ultimo giorno dell’anno, mi sembra doveroso chiudere con la segnalazione di un disco di jazz nuovo uscito proprio in quest’anno, per festeggiare degnamente il centenario di questo genere musicale. Riporto quanto scritto nel thread dedicato agli ascolti: La giovane pianista jazz Marie Krüttli, originaria della Svizzera romanda, negli ultimi anni si è guadagnata un'eccellente reputazione internazionale con il suo lavoro sia in trio che come solista. Ora presenta “Transparence”, il suo primo album per solo pianoforte. Dopo la formazione classica, si interessa sempre più ad altre forme di espressione musicale, in particolare al jazz, nel quale scopre una musica che permette una fisicità e un'intuizione diverse. La musica di Krüttli segue un approccio intuitivo, con un ampio vocabolario armonico e finezza ritmica. Nelle note di copertina, Jordannah Elizabeth definisce Krüttli “una giovane visionaria e una delle migliori pianiste jazz europee, che sta provocando scalpore nella scena jazz con le sue composizioni toccanti e profonde”. Ciao ☮️ Stefano R. 1
analogico_09 Inviato 1 Gennaio 2024 Autore Inviato 1 Gennaio 2024 Il 31/12/2023 at 17:47, minollo63 ha scritto: E visto che è l’ultimo giorno dell’anno, mi sembra doveroso chiudere con la segnalazione di un disco di jazz nuovo uscito proprio in quest’anno, per festeggiare degnamente il centenario di questo genere musicale. Però, non mi sembra che vi sia una pur minima corrispondenza storica ed estetica tra ciò che intendevo "celebrare" sulla scorta dell'ottimo articolo de' Il Manifesto e la musica della giovane pianista svizzera, ovvero tra la grande musica propulsiva e germinale, femminile nello specifico caso, alle origini del jazz che caratterizzò anzi scolpì insieme al blues di cui il jazz è fatto, il "secolo" musicale non solo a stelle e strisce, 100 anni di musica afroamericana universale che purtroppo fu, così lontana, opposta alla formula mistomusicale di Marie Krüttli. Formula di contaminazione tra generi, un po' sperimentale, spesso jarrettiana, calssica, impressionsitica, ed altro, apprezzabile e rispettabile di per se ma da prendere tuttavia per quello che è all'interno del genere vago di apparteneza che sembra vagare, chissà quante volte sentita, come tante altre musiche analoghe, verso direzioni indefinite che hanno il sapore di un surrogato del jazz. Una musica "mentale" ch4 non può, con tutto il rispetto, sugellare il secolo musicale del blues e del jazz iniziato anche da musiciste donne del calibro di «Ma» Rainey, Ida Cox, Bessie Smith Sara Martin. Voci politiche, dirompenti, in un anno cruciale, non essendo in nessun modo in continuità con dette origini, con le sopracitate grandi regine del jazz, con lo spirito profondo e dolente del jazz. imho
Gaetanoalberto Inviato 2 Gennaio 2024 Inviato 2 Gennaio 2024 D’altra parte questa sensazione di distanza dallo spirito profondo e dolente del jazz e del blues, su cui magari concordo, mi capita di avvertirla, ad esempio, per un gran numero di proposte che provengono dalla rivista MJ. Nel mio caso manco proprio delle basi tecniche per classificare una musica in un genere piuttosto che nell’altro. La Krüttli ad esempio, te la presentano come jazz contemporaneo e pare abbia proprio frequentato, dopo quella classica, una formazione jazzistica di alto livello. Mi piacerebbe perció capire dove inizia e dove finisce la classificazione, tema penso piuttosto complesso. Per esempio, basta la precisazione “jazz contemporaneo?”
MauJazz Inviato 2 Gennaio 2024 Inviato 2 Gennaio 2024 Non avevo notato il 3D dedicato alla musica afroamericana A riascoltarlo a quasi un secolo di distanza (1928) mi viene il sospetto che tutto il jazz moderno debba qualcosa all'introduzione, alla cornetta, di West End Blues del grande Armstrong che ne dite? https://youtu.be/4WPCBieSESI?si=j7V1NjO-mnq47CvR 2
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2024 Autore Inviato 2 Gennaio 2024 14 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Mi piacerebbe perció capire dove inizia e dove finisce la classificazione, tema penso piuttosto complesso. Per esempio, basta la precisazione “jazz contemporaneo?” Ho più volte detto la mia, anche in questo thread, sul fatto che ogni musica ibrida più o meno in odore meramente formale e suporficiale di jazz, altre inclassificabili stravaganzevarie e assortite vengHIno assegnate alla casa del jazz... La questione del q cosa sia jazz e cosa no è meno complessa di quel che potrebbe sembrare: basterebbe conoscere in misura adeguata il jazz, l'autentico jazz afroamericano - tale sempre anche quando viene "soffiato" dai bianchi -, la sua lunga, generosa, variegata, frastagliata e lineare storia fatta anche di contraddizioni e di esaltazioni lirico-mistiche, di tristezze e di allegrie "ghetto", di frustrazioni e moti di riscatto, moto poetico e politico, per capire dove vi sia il "dolore", il blues, il feeling, el duende, lo swing, la gioia suprema dell'improvvisazione su ogni minimo tema si suoni da espandere all'infinito senza soluzione di continuità, ed altri elementi inalienabile del jazz che non ritroveremo nelle musiche che vorrebbero occupare la casa del jazz... La formula "jazz contemporaneo" non è una precisazione, è una vuota e insignificante definizione.
Gaetanoalberto Inviato 2 Gennaio 2024 Inviato 2 Gennaio 2024 @MauJazz 3 ore fa, MauJazz ha scritto: tutto il jazz moderno debba qualcosa all'introduzione, alla cornetta, di West End Blues del grande Armstrong ch Forse tutta la musica non classica successiva, non solo jazz. Nelle melodie trovi tanto di quello che, più o meno diversamente rivestito e rielaborato, troveremo in seguito. D'altra parte credo ci sia da andare ancora più indietro. È un fiume con molti affluenti ed altrettanti rivoli ?
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2024 Autore Inviato 2 Gennaio 2024 3 ore fa, MauJazz ha scritto: Non avevo notato il 3D dedicato alla musica afroamericana A riascoltarlo a quasi un secolo di distanza (1928) mi viene il sospetto che tutto il jazz moderno debba qualcosa all'introduzione, alla cornetta, di West End Blues del grande Armstrong che ne dite? Io dico che ho chissà quante volte avrò sostenuto che, senza avere la pretesa di scoprire l'acqua calda, le origini e le avanguardie del jazz sono legati indissolubilmente dal filo blu del... blues. Che la musica di Sun Ra è, tra l'altro, la continuazione della musica di Fletcher Henderson che si è messo un altro vestito, un vestito tribal.cosmico.galattico... 😀 Ora che hai notato questo spazio dedicato al jazz.., jazz... sei invitato a partecipare contribuendo nel dargli una svegliata quando ogni tanto si appisola nonostante stia superando egregiamente il passaggio del tempo che tende a creare cedimenti in chi non sappia reggerlo...
Gaetanoalberto Inviato 2 Gennaio 2024 Inviato 2 Gennaio 2024 24 minuti fa, analogico_09 ha scritto: basterebbe conoscere in misura adeguata il jazz, l'autentico jazz afroamericano - Si, come ho detto sono anche d'accordo, per quel che vale, sulla cesura. Mi manca la parte, e guarda che sono proprio sincero, in cui qualcuno ha cominciato a classificare all'interno del jazz anche questa musica che, come dici, ha collegamenti piuttosto vaghi, ad essere generosi, col jazz afroamericano. Certo è che poi noi fruitori ce li ritroviamo lì, e non li abbiamo classificati noi...ma anche negli scaffali dei pochi negozi fisici rimasti si scartabella nella sezione jazz. Che poi possa piacere o no è altra questione. Unica attenuante, a sentire dal vivo , è che l'impressione può essere un pochino diversa. Poi scusa ma purtroppo ho iniziato a seguire il TD dopo un paio di anni, e comunque mi manca tutto il passato del club.
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2024 Autore Inviato 2 Gennaio 2024 23 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: È un fiume con molti affluenti ed altrettanti rivoli ? Insomma vorresti (ri)aprire la questione sulla nascita del jazz., da dove proviene, quali radici, quali contaminazioni.., discorso ricorrente e affascinante che lascia spazio a molte aperture e possibilità interpretative libere ma non licenziose... Le radici prime e primordiali del jazz, di tutte le espressioni musicali afroamericane, dai tempi della schiavitù fino alle ultime svolte del grande ed autentico jazz, sono nelle forme di tribalità africane.., è venendosi a trovare in contatto con quelle che l'america schiavista e razzista, di selvaggia provincia, troverà dei grandi vantaggi, ma...
analogico_09 Inviato 2 Gennaio 2024 Autore Inviato 2 Gennaio 2024 1 ora fa, MauJazz ha scritto: Le basi imho Ti piace fare la collezione di figurine panini? 🤔
MauJazz Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 20 ore fa, analogico_09 ha scritto: Ti piace fare la collezione di figurine panini? 🤔 Mi piace mangiarli i panini .... possibilmente imbottiti di buon prosciutto
Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 3 Gennaio 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 3 Gennaio 2024 Il 2/1/2024 at 16:02, analogico_09 ha scritto: Ho più volte detto la mia, anche in questo thread, sul fatto che ogni musica ibrida più o meno in odore meramente formale e suporficiale di jazz, altre inclassificabili stravaganzevarie e assortite vengHIno assegnate alla casa del jazz... Io la vedo così: la "casa del jazz" ha generosamente ospitato in anni recenti, senza chiedere nulla in cambio, molti musicisti/compositori classici che non vogliono fare a tutti i costi musica d'avangurdia, né ridursi a comporre solo colonne sonore, musiche per videogiochi, ritornelli pubblicitari. In questa nuova casa, questi musicisti sono riusciti a elaborare un loro linguaggio e a comunicare con molte persone che hanno apprezzato questo loro percorso artistico. I legami con la grande tradizione del jazz sono flebili, spesso del tutto inesistenti. Ma io trovo comunque apprezzabile l'ospitalità, una virtù tanto celebrata nell'antichità e in altre culture quanto sottovalutata ai nostri giorni Scusate l'intrusione... 3
analogico_09 Inviato 3 Gennaio 2024 Autore Inviato 3 Gennaio 2024 43 minuti fa, Grancolauro ha scritto: Io la vedo così: la "casa del jazz" ha generosamente ospitato in anni recenti, senza chiedere nulla in cambio, molti musicisti/compositori classici che non vogliono fare a tutti i costi musica d'avangurdia, né ridursi a comporre solo colonne sonore, musiche per videogiochi, ritornelli pubblicitari. In questa nuova casa, questi musicisti sono riusciti a elaborare un loro linguaggio e a comunicare con molte persone che hanno apprezzato questo loro percorso artistico. I legami con la grande tradizione del jazz sono flebili, spesso del tutto inesistenti. Ma io trovo comunque apprezzabile l'ospitalità, una virtù tanto celebrata nell'antichità e in altre culture quanto sottovalutata ai nostri giorni Scusate l'intrusione... Sarà, Damiano, ma per me il jazz è il jazz e non altro. Già motivata la mia idea, cosa sia per me la musica jazz, questo enorme meraviglioso patrimonio musicale afroamericano che tale resta, o dovrebbe restare, permeato dal blues, anche se venisse suonato nel ridente e sperduto borgo di "Cantagalli de sopra".. ☺️ Per me quindi bisognerebbe prendere il jazz come jazz e la musica "altra" meravigliosa ma "altra" cosa, come musica meravigliosa ma "altra" cosa dove siano sempre state le forme di contaminazione più o meno felici, molte straordinarie, altre banalmente commerciali, ibride, inclassificabili,ciò nonostante rispettabili ma non "sbattibili" tout-court nella casa del jazz... Dopodichè ottima cosa l'ospitalità, ma si tratterebbe di capire se l'ospite che si autoficca nella casa del jazz sia stato invitato o meno... Battute a parte (per sdrammatizzare un po' di questi tempi cupi, da lupi) non c'è bisogno di scusarti, sai bene che per quanto mi riguarda ti leggo sempre con piacere oltre al fatto, pleonastico precisare, che ciascuno è libero di intervenire dove vuole in ogni sezione del forum dove naturalmente da cosa nasce cosa.. e tante cose messe insieme fanno lo scambio/confronto delle idee sui vari aspetti dell'argomento trattato.
analogico_09 Inviato 3 Gennaio 2024 Autore Inviato 3 Gennaio 2024 2 ore fa, MauJazz ha scritto: 22 ore fa, analogico_09 ha scritto: Ti piace fare la collezione di figurine panini? 🤔 Mi piace mangiarli i panini .... possibilmente imbottiti di buon prosciutto Perfetto, idem.., mi fai venire l'acquolina in bocca.., ma questo spazio è per altro, per le collezioni di figurine e panini imbottiti se n'annassimo al longue bar e la birra la offro io. 😋
Grancolauro Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 8 minuti fa, analogico_09 ha scritto: si tratterebbe di capire se l'ospite che si situa nella casa del jazz sia stato invitato o meno... Buona a domanda. A me sembra che a un certo punto, tra gli anni '80 e '90 del secolo scorso, l'ospite sia stato "ben accolto", per così dire. Forse è successo solo per ragioni commerciali, per ampliare il pubblico, o forse (almeno in parte) per ragioni più nobili, come alcuni sostengono. Fatto sta che la porta è stata aperta dall'interno della casa del jazz. Pensiamo al ruolo che hanno avuto Keith Jarrett e Miles Davies in tutto questo.
Look01 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 16 minuti fa, analogico_09 ha scritto: ma per me il jazz è il jazz e non altro. Già motivata la mia idea, cosa sia per me la musica jazz, questo enorme meraviglioso patrimonio musicale afroamericano che tale resta, o dovrebbe restare, permeato dal blues, Forse vado OT in questa discussione ma mi interessa il tuo pensiero che in parte condivido sia sulle origini che sugli anni d'oro del Jazz nato e cresciuto in contesti storici irripetibili. Ma ai giorni nostri secondo il tuo parere non esiste una musica che si può definire Jazz. Concordo sul fatto che oggi si abusi molte volte sul significato che la parola Jazz dovrebbe rappresentare. Un caro saluto Stefano.
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