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Melius Club

Igor Levitt


Dufay

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Inviato

Girando qua e là mi sono imbattuto in questo pianista... Sbaglio o è fenomenale?

Inviato

No, non sbagli… è un pianista che per tecnica, intelligenza delle scelte delle opere da eseguire, per capacità di dare interpretazioni personali ma mantenendo una oggettiva aderenza allo spartito… ecco è davvero fra i miei attuali preferiti. Poco noto in Italia (ma, importa dirlo, ormai l’Italia sta diventando sempre più periferica anche nella musica classica…), ma lo si può ascoltare nelle splendide registrazioni Sony già in catalogo.

Spesso sul Thread “Le novità della classica…” l’ho segnalato e se cerchi nell’apposito spazio “cerca” in alto a destra il suo nome troverai gli album da me segnalati nel tempo… 

Inviato
1 ora fa, Dufay ha scritto:

Girando qua e là mi sono imbattuto in questo pianiste... Sbaglio o è fenomenale?

 

Grande musicista, l'integrale delle sonate beethoveniane è anni luce la migliore di quelle che ho sentito tra le nuove generazioni e degna di qualsiasi paragone scomodo coi riferimenti del secolo scorso.

Tutto dalle scelte agogiche, al compromesso tra colore strumentale, dinamica del fraseggio, senso del ritmo, ma in generale alla coerenza e al senso di "rightness" (se non ci metto l'inglese non mi sento abbastanza figo) che sgorga dalle mani di questo russo... conferisce l'impressione di sentire uno che è beethoveniano fino al midollo.

Meno efficace ed incisivo in Bach, ma anche lì si fa ascoltare.

Inviato

@aldofranci Perfettamente d’accordo, tanto che ho citato proprio la sua integrale beethoveniana come una delle mie due di riferimento assoluto.

Si attende con fervore la sua registrazione dei cinque concerti beethoveniani…(per adesso solo il primo, anni fa, per la Brilliant, proprio agli esordi..

Fra l’altro, proprio un paio di settimane fa avevo segnalato sul Thread “Le novità della classica ..”  proprio la recente uscita di Levitt, un album dal titolo Tristan, in cui, fra un brano di Lizst e l’altro Levitt esegue il bellissimo concerto di Henze  (per i dettagli vedi la mia segnalazione..)

image.thumb.png.0726ea02737946ef7e069765cf30f78c.png

Inviato

Levit è sicuramente un pianista di talento e di grandi capacità. E' anche una superstar internazionale, coccolatissima dalla Sony, fosse solo per il numero di dischi che le ha fatto vendere. Ma a me, con tutto il rispetto, non piace perché non mi emoziona. Le ragioni, a volerle cercare, sono tante ma non voglio annoiare nessuno. In generale è una questione di stile: Levit non costruisce un "arco emotivo" nelle sue esecuzioni, evita qualsiasi forma di "cantato", usa un fraseggio piatto e ricorsivo che procede per blocchi senza variazioni di tocco. Molto limitata è poi la dinamica, anche questa organizzata per blocchi e non mediante l'uso di crescendi e diminuendi. La sue espressività sembra ridursi a brusche variazioni del tempo tra i diversi blocchi sonori (molte sue sonate di Beethoven sono costruite così). Ovviamente si tratta di una scelta consapevole e deliberata, che avvicina il suo stile a quello di molta musica neo-classica contemporanea, la quale sacrifica l'espressività e l'invenzione alla serialità ricorsiva. Si tratta di uno stile dunque molto "contemporaneo", che avvicina i grandi classici alla sensibilità del pubblico di oggi. Nulla di male, ovviamente. Personalmente, per quel che vale, trovo tutto questo piuttosto noioso e musicalmente poco interessante.

  • Melius 1
Inviato

Levit - con una t sola 😜 - l’ho sentito dal vivo qualche anno fa in un programma tutto beethoven;

bravissimo per carità ma per me non è scattata la scintilla.. 

Inviato
6 minuti fa, regioweb ha scritto:

con una t sola

Grazie, al correttore del mio cellulare Levit con una t sola evidentemente non piace 🙂

  • Haha 1
Inviato

Lo conosco poco, ma da quel che ho sentito mi sembra faccia sempre la gara col cronometro a suonare più note possibili, anche a costo di perdere un po' di poetica e "cura" del suono.

Talento indiscutibile, ma mi lascia un po' perplesso,  ..almeno per adesso.

Inviato

@maverick @Grancolauro Condivido. Anche per me un Beethoven molto vitaminizzato, a tinte forti... Per alcune sonate funziona meglio di altre...personalmente preferisco una poetica più tormentata e una cura del suono diversa. 

Angelo

Inviato
Il 30/9/2022 at 15:07, maverick ha scritto:

mi sembra faccia sempre la gara col cronometro

È una caratteristica comune a molti dei pianisti delle ultime generazioni. Sembra che vogliano dimostrare che più bravo significa suonare più note possibili nell’unità di tempo, neanche fosse la finale dei cento metri piani! ☹️

Inviato

Giudizi un po' superficiali, tranne quello di Grancolauro che comunque non condivido.

Non è la solita macchinetta sparanote da concorso che poi si disperde nella mediocrità generale.

Avete capito poco di questo pianista, capita.

Inviato
2 ore fa, aldofranci ha scritto:

Giudizi un po' superficiali ...

Avete capito poco di questo pianista, capita.

Cosa vuoi fare ? ... siamo limitati.

Inviato

Il fatto che ci siano opinioni molto diverse su un musicista mi sembra una cosa positiva: evidentemente Levit non è uno che lascia indifferenti! Per certi versi si potrebbe dire che è un po’ il Currentzis della tastiera 🙂

Per capire meglio, volevo chiedere a @aldofranciin quali sonate di Beethoven Levit mostra le qualità che descrivi?

Condivido poi che il Bach di Levit sia peggiore del suo Beethoven. Aggiungerei solo che il Beethoven di Levit è peggiore del suo Shostakovich. A me sembra che Levit dia il meglio di se nel repertorio del Novecento, per le ragioni di stile che ho provato a dire. E in effetti nel suo Beethoven mi sembra di ritrovare molta poetica di Shostakovich, come se Levit avesse voluto leggere quegli spartiti indossando gli occhiali del suo celebre connazionale. Chissà 

 

 

  • Melius 1
Inviato

 

 

Il 1/10/2022 at 19:03, maverick ha scritto:

Cosa vuoi fare ? ...siamo limitati.

 

 

Lo siamo tutti quando si tratta di giudicare un artista o un interprete. Peraltro i giudizi si estendono, si perfezionano, a volte cambiano radicalmente. Quante volte mi è capitato. 

 

Il 2/10/2022 at 08:44, Grancolauro ha scritto:

Per capire meglio, volevo chiedere a @aldofranciin quali sonate di Beethoven Levit mostra le qualità che descrivi?

 

In tutte, è un integrale eseguita in brevissimo lasso di tempo ma certamente maturata in una vita di studio. La visione è monolitica, coi pregi e possibilmente anche i limiti che questo comporta. Nessuno può dire una parola definitiva dentro un universo in continua espansione come il corpus delle sonate. 

Personalmente credo che la "oggettività" levitiana si esalti in particolare nelle ultime 5, che comunque rappresentano un cosmo dentro il cosmo.

È vero che i tempi piuttosto spediti tendono a "deromanticizzare" il tutto, ma questo è un bene. Beethoven anticipa e introduce il romanticismo ma trattarlo come un romantico alla maniera di Schubert o Schumann è uno dei più pesanti lasciti di molta interpretazione novecentesca. 

 

Mighty Quinn
Inviato
Il 30/9/2022 at 09:18, Dufay ha scritto:

Girando qua e là mi sono imbattuto in questo pianiste... Sbaglio o è fenomenale?

Lo è

Io ho praticamente tutto quello che è disponibile, in vinile 

Compreso l'ultimo triplo appena uscito

Anche visto/sentito un paio di volte dal vivo 

Tra i migliori assieme a Olafsson, Trifonov, Kholodenko, Rana,Say, Grimaud...

Per superare il pallosetto  Sokolov vanno tutti benissimo 

BTW, e' Levit, non Levitt 

Inviato

@aldofranci Grazie, proverò a riascoltare le ultime sonate, che se non ricordo male sono state registrate e pubblicate per prime. Penso di avere  anche il CD in casa. A suo tempo l’avevo preso per curiosità ma, come dicevo, non mi ha catturato.

Ovviamente Beethoven non è Schubert, ma ho comunque molte perplessità a pensare il corpus delle sonate di Beethoven come un tutto monolitico. Per come la vedo io, ciascuna sonata apre a mondi diversi, e richiede un approccio espressivo e interpretativo diverso. Ma ben vengano idee alternative. C’è chi ci ha impiegato una vita a registrare queste sonate, chi ci ha provato e non ci è riuscito per i problemi interpretativi che ha trovato per strada, chi ha fatto tutto il lavoro in pochi mesi con un’idea fin da subito ben chiara in testa. Il mondo è bello perché vario. Certo è che Levit pretende di innovare. Che poi ci riesca davvero è tutta un’altra storia, comunque. 

  • Melius 1
Inviato

Solo per la cronaca: ho riascoltato la 101 e la 109 di Levit. Continua a sembrarmi una lettura molto superficiale, volutamente provocatoria e un po’ improvvisata. Sarò all’antica ma dopo aver rimesso il vecchio Backhaus mi è tornato il buon umore 🙂 

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