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Spendiamo migliaia di € x l'impianto e poi...


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cactus_atomo
Inviato

@scubi dai la tastiera ha azzeccato quasi tutto mi scuserà con schnabel e con anderson

Inviato

@davide grin concordo completamente, io dopo un po' ho deciso che album scadenti (anche se di mio gradimento) non li avrei più comprati in vinile, per quelli basta un ascolto in digitale. Per me vinile significa principalmente "massimo livello di qualità audio" e, escludendo ogni album nato in analogico (dove presumo di poter accedere ad una prima edizione di qualità superiore a qualsiasi ristampa), per tutti quelli digitali mi informo moltissimo prima di acquistare e se compro distrattamente poi me ne pento o faccio il reso quando mi accorgo che non si muove una virgola rispetto all'ascolto digitale.

Ovviamente c'è chi compra anche per collezionismo, ma io non ci riesco. Compro quasi sempre per avere una risorsa più rara e preziosa che abbia un senso rispetto alle alternative più economiche o addirittura gratuite (streaming HD).

Ed è anche un modo per premiare le etichette che fanno un buon lavoro sui master e stampa dei vinili. Trovo moltissime informazioni utili da gente preparata sul forum stevehoffman, alcuni blog di settore e a volte anche nella sezione commenti di Discogs, dove ogni edizione è spesso analizzata e commentata da molti utenti audiofili.

Inviato
15 ore fa, davide grin ha scritto:

E poi compriamo cd e/o vinili incisi male che mortificano l'impianto.

che senso ha?

@davide grin no è chi li compra , oggi ce tidal e compagni , se su tidal l'album suona male significa che al 95% suonerà male sia su supporto cd audio che su vinile per cui mi faccio bastare lo streaming , se viceversa il suono va dal buono all'eccelente e l'album mi piace allora lo acquistò  in vinile ,e se il vinile lo sparano a cifre folli ingiustificate  lo prendo in cd audio . Più semplice di così , certo i dischi che io reputo artisticamente capolavori assoluti  delle leggendarie band che hanno fatto la storia del rock , be per loro faccio eccezione  ma solo per loro, anche perche di caciara ne facievano  e scatenavano l'inferno dal vivo .

Armando Sanna
Inviato

@meridian

Dario,

le cassette che ancora possiedo insieme a un Deck con la lettera maiuscola, hanno fatto la storia delle mie scoperte musicali, lo scambio con amici di interi album registrati e se qualche cosa era veramente  irrinunciabile potevo acquistare in LP ...

La dinamica di un buon nastro, con tutti i limiti della risposta di in frequenza e il famigerato “soffio” ,  aveva un suo perché ...

Non rinnego un passato, musicalmente parlando , molto interessante con scambi tra amanti di diversi generi e compilation fatte e ricevute da amici/conoscenti ...

La vecchia HiFi era fatto di questo condivisione e aggregazione  ad averne periodi come gli anni ‘70 e ‘80 😉

 

Un cordiale saluto 

mauriziox60
Inviato

Ho comprato il mio impianto per poter ascoltare la musica come meglio posso. Così come non digerisco i dischi "audiofili", così mal sopporto ascoltare una esile radiolina venire fuori dai miei diffusori e siccome di musica stupenda e registrata bene ce n'è a iosa, non faccio fatica a scartare le incisioni scadenti.

Inviato
10 minuti fa, Armando Sanna ha scritto:

le cassette che ancora possiedo insieme a un Deck con la lettera maiuscola, hanno fatto la storia delle mie scoperte musicali

Ciao, ho anche io un Aiwa fermo da 20 anni che mi riprometto di recuperare e provare, ma pur riconoscendo ai nastri tanti piccoli plus, come fare compilation, registrare dalla Radio, avere musica comoda in macchina, si parla pur sempre di molti anni fa . . . 

12 minuti fa, Armando Sanna ha scritto:

La dinamica di un buon nastro, con tutti i limiti della risposta di in frequenza e il famigerato “soffio” ,  aveva un suo perché

Diciamo che un buon nastro è appena in grado di dire la sua, ma di fronte a certe incisioni digitali, non si possono neppure lontanamente confrontare, se guardiamo ad un approccio di qualità . . . 

12 minuti fa, Armando Sanna ha scritto:

Non rinnego un passato, musicalmente parlando , molto interessante con scambi tra amanti di diversi generi e compilation

Non si tratta di rinnegare, ma onestamente il livello di qualità dei nastri è imparagonabile, ad un normale CD, non parliamo di riversamenti top, ma di semplice 16/44 . . .  Poi si può godere di tutto e di ogni forma di riproduzione, chi ha aperto la discussione però si sofferma, molto, sul valore di buone incisioni e di qualità di ascolto della musica, la cassetta non la possiamo inserire, a mio parere, tra i supporti di livello qualitativo elevato . . . 

saluti , Dario 

Inviato
1 ora fa, Armando Sanna ha scritto:

lo scambio con amici di interi album registrati

Si trattava di pirateria primordiale,ma a quei tempi eravamo tutti pirati,si faceva una colletta per il disco (non lo chiamavamo vinile) e poi via di cassettine,bei tempi.. 😉😊😊

Armando Sanna
Inviato

@Gici HV

diciamo più che "pirati" eravamo divulgatori di materiale sonoro a costo di "amicizia"😉

 

Inviato

@Armando Sanna abituato alla musica italiana di mia sorella più grande la svolta musicale me la chiede una cassettina prestatami da un amico,che mi stava anche sulle 🥎🥎,Made in Japan dei Deep purple,choccante..😉

Inviato

@davide grin Ma poi, cosa vorrà dire "incisa bene" e "incisa male" ? Se i "dischi audiofili" suonano bene, perché anche i "dischi non audiofili" (!) non vengono registrati ed incisi bene ? Saremmo tutti contenti !!!!!!

Il problema è che ci fu un 3ad, molto lungo (fase 1+ fase 2 circa 8.000 post, se non sbaglio) aperto dal sempre apprezzato Redfox ( dove sei ?? ) che aveva cercato di far luce sulle "edizioni che suonano bene", non sui "dischi che suonano bene".

Ebbe vita difficile, molto difficile. Aveva spostato il problema dal "cavo bensuonante" all'edizione del tal disco bensuonante.

In molti capimmo che a parità di titolo, autore, copertina, supporto, venditore......ci sono edizioni che suonano bene ed edizioni che suonano meno bene.

Dopo un po' di prove e test di edizioni diverse.......ho rallentato molto i cambi di apparecchiature, quando capisci che trovare la giusta edizione equivale molto di più che al cambio del lettore cd (per esempio), inizi a vedere il nostro hobby sotto una luce differente.

Ho letto in un post precedente che se un disco suona male nello streaming al 95% suona male sui supporti fisici.

DIPENDE.....

Io ho sempre sentito i Beatles suonare abbastanza "così così" su qualsiasi supporto, edizione, remaster, etc. etc.

Poi sono entrato in possesso dell'edizione Toshiba EMI giapponese degli anni '80 su vinile rosso traslucido e....signori miei, altroché cambiare apparecchiature e/o diffusori. Mi sembrava di essere George Martin nella regia con i Fab Four al di là del vetro.

Morale di tutta questa spatafiata ? Bisogna cercare le edizioni giuste, leggendo in rete nei posti giusti. Scoprirete che con un po' di buona volontà e qualche soldino, godrete il vostro impianto come neanche immaginate. Provare per credere.

Inviato

Per i generi che ascolto io (blues, rock'n'roll, country rock ecc.)ho una vagonata di dischi che certo non si possono definire registrati benissimo. 

Ne ho tantissimi registrati davvero bene, certo, ma bene bene, una goduria, ma tra i primi citati vi sono dischi con cui sono cresciuto e continuo a "viaggiare", con cui mi sono formato ed ho condiviso esperienze ed avventure con amici.

Ora, il fatto stesso che io sia iscritto qui e che possegga il mio modesto impianto dà la misura di quanto sia per me importante l'HI FI, ma allo stesso tempo per l'HI FI non rinuncerei mai ad ascoltare Sticky Fingers dei Rolling Stones o Muddy Waters o i primi due album dei Dire Straits, solo per fare un esempio.

Quindi considero, in quest'ultimo caso, l'impianto un mezzo per tirare fuori il meglio possibile da quei dischi: così schiaccio play, alzo il volume e ascolto ringraziando il cielo di aver avuto la fortuna di incappare in quel disco.

Altrimenti dovrei iniziare a comprare dischi solo a giudicare dalla casa discografica, dal produttore ecc... e la magia è finita e resta solo l'ascolto telecomandato.

Questo è il mio approccio.

  • Thanks 1
Inviato
32 minuti fa, Carson ha scritto:

Questo è il mio approccio

 

Che io condivido pienamente e  aggiungo  che, secondo me, i dischi  poco “ ascoltabili “  non sono poi così tanti. (Se invece  sono  molte le registrazioni non buone spesso e ‘ un problema dell’impianto   magari debole nelle frequenze medio basse, enfatizzato sulle medio alte e “trasparente oltre la normale trasparenza”  ovvero  un suono senza corpo e con poche armoniche .... e non dimentichiamo l’ambiente in cui l’impianto suona ....

Inviato
8 minuti fa, Maurjmusic ha scritto:

aggiungo  che i dischi  poco “ ascoltabili “  non sono poi così tant

Posso aggiungere che nei dischi sopra citati, che come ben dici tanto inascoltabili poi non sono, un giusto connubio fra i vari componenti dell’impianto mi ha dato delle sfumature e dei dettagli su alcuni pezzi che ascolto da 25 anni e che non avevo mai sentito prima. Insomma, l’HI FI mi ha dato una bellezza maggiore ad alcune canzoni, e mi va benissimo così. 

Poi certo, metti il disco della Audioquest o della Opus ed è tutta in altra storia. 

Inviato
Il 9/4/2021 at 14:54, Armando Sanna ha scritto:

La vecchia HiFi era fatto di questo condivisione e aggregazione  ad averne periodi come gli anni ‘70 e ‘80 

Quoto al 100%. Tempi magici, non solo perché si era giovani, ma perché le cose si scoprivano insieme. E poi tutti avevamo lo stereo in casa, spesso anche di notevole qualità. L'ascolto era un piacere a 360°, indipendentemente dalla qualità tecnica dell'incisione, di cui naturalmente ci si accorgeva benissimo, ma della quale ci si dimenticava mentre si ascoltava. Oggi forse speriamo di ritrovare nel dettaglio, nella precisione, quelle emozioni che hanno segnato la nostra formazione musicale. E allora ecco le ristampe in vinile extra-super-ultra, i master su nastro a 450 euro, ecc. ecc. Cose che mi comprerei, se potessi permettermele, ma che comunque, purtroppo, non fermano il tempo.

Inviato
Il 9/4/2021 at 15:58, Gici HV ha scritto:

per il disco (non lo chiamavamo vinile

O.T.

Mi ha fatto sorridere quanto sopra ...... mi sono immaginato  a fine anno ‘70 entrare da New Kary o Buscemi a Milano e chiedere.   “vorrei il primo  vinile dei Lynyrd Skynyrd” ..... al limite si chiedeva ..... se l’avete “ forato” e’ meglio! ( A volte si aspettava ad acquistare alcuni dischi meno  “importanti”  nell’attesa dell’edizione “forata” a basso prezzo ....altro che 180gr premium )

 

Nota a margine per i piu’ giovani: i dischi  “forati” erano normali Lp di produzione americana  (rimasti invenduti sul mercato interno)   che venivano esportati  solitamente dopo un breve periodo  in Europa.

Prima dell’esportazione i dischi subivano la tortura di un “trattamento”  che consisteva in un piccolo foro nell’angolo della copertina (non interessato dal disco) o in una piccola scanaltura nella parte inferiore o superiore della “costa”  tutti segni ben visibile per evitare che venissero rivenduti  nel paese di esportazione a prezzo pieno  (invece che a meno di meta’  del prezzo) ed erano acquistati dai grossisti italiani o da titolari di negozi  con prezzo  “a  peso”.

Bei tempi quelli dei dischi “forati”.

Inviato

@davide grin la tua idea nn è male ma se fosse così il 70% di noi nn acquisterebbe più nulla . 
leggo i post degli altri 

Inviato

Se la sorgente non è buona più l'impianto è bello e più suonerà male essendo capace di portare tutti i difetti dell'incisione in primo piano.

Inviato

@arcdb Su questo non vi è dubbio. Ma io comunque non mi riferivo a dischi la cui incisione sia “difettosa” di per se, ma a dischi che, vuoi per l’epoca di registrazione, vuoi per le condizioni di registrazione, vuoi per il genere musicale, vuoi per precise scelte di produzione, non hanno quella “perfezione” che tanto cerchiamo quando ci sediamo in poltrona ed ascoltiamo i nostri cari impianti.

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