appecundria Inviato 20 Dicembre 2022 Inviato 20 Dicembre 2022 La tromba era lo strumento principale nel primo jazz: è lo strumento solista più potente, il trombettista è il leader naturale di un gruppo jazz. Il più grande trombettista jazz di tutti i tempi e la figura più influente nella storia del jazz è Louis Armstrong, ovviamente, ma nell'empireo ci sono anche gente come Lee Morgan, Harry James, Dizzy Gillespie, Woody Shaw, Chet Baker, Lester Bowie... ne parliamo? 1
analogico_09 Inviato 20 Dicembre 2022 Inviato 20 Dicembre 2022 @appecundria Ne stavamo parlando a "puntate" senza un calendario fisso anche nella discussione "Jazz", ma trattandosi di un tema specifico sta bene "specializzarci" anche qui... ;) La tromba.., cornette, pockett trumpet (alla Don Cherry), flicorni (e tromboni?)... il grande strumento "iconico" del jazz poichè è anche sotto la sua stella, stella principle, che nasce il jazz derivato dal blues e altre forme di musica nera folkloriche e" rurali" , quelle che iniziava ad essere suonato con chitarra, banjo, kazoo, a volte violino, washboard e bidoni della benzina.., per dire.., al posto dei tamburi africani, retaggio delle "tribalità" ataviche. Allora tanto varrebbe iniziare dal primo grande trombettista, anzi cornettista della storia che iniziò a suonare a New Orlerans nel 1907, raggiungendo presto la fama di miglior strumentista in ciorcolazione che iniziò pure a mettere su le prime orchestrine, Creole jazz band, ecc, al quale tutti si rifacevano, lo stesso Armostrong lo tenne come mentore... (ha da venì La Rocca... :D). Stiamo parlando di King Oliver, il vero "re" incontrastato del jazz degli inizi anche se non fu il primo ad incidere dischi... King Oliver's Creole Jazz Band, con Armstrong. Il brano più celebre di Oliver King credo resti il... famoso Hight Society... le sue orchestre erano formate dalla creme de la creme dei musicisti più in voga... Gran "contrappunto" e polifonie.., una linea melodica molto suggestiva e innovativa dalle quali emergevano i solisti, le squillanti cornette, trombe e clarini... ai tempi si dice mandassero in visibilio anche le caste donne della borghesia bianca che amavano ballare coi ritmi sconci e "selvaggi" felici tuttavia di sbattere ad imitazione i loro deredani a rotazione sincopata ... La rivoluzione del jazz fu anche per questo.., anche turandosi il naso, i bianchi erano molto attratti dalla musica nera.., finirono per copiarla a piene mani e cmq dovettero iniziare a capire che non erano delle "scimmie"... Fu l'inizio del cammino verso una tutt'altro che perfetta integrazione, grazie alle trombre, trombette e tromboni... si dice i loro suoni fossero afrodisiaci... 1
analogico_09 Inviato 20 Dicembre 2022 Inviato 20 Dicembre 2022 Facciamo un balzo in avanti dagli anni '20 fino alle porte dei 70 ... Il jazz è molto cambiatgo, il sax, dopo Charlie Psrker e Lester Young, ruba un po' la scena alla tromba, ma lo strimento a pistoni non viene certamente dimenticato nè messo da parte, tutt'altro, abbiamo degli esemplari sodalizi tra i due strumenti che pur navigando i mari dell'vanguardie non perdono di vista le lontane, originarie radici. Vorrei condividere un disco straordinario a nome del trombettista Ted Curson che insieme al sassofonista "Boooker Ervin" (entrambi stretti collaboratori di Mingus) mettono insieme le due anime "strumetali" fuse insieme come se si trattasse di un solo strumento, anzi, di nuna solo "voce" che esprime i più lirici, a tratti strazianti moti dell'animo. Si tratta di un jazz "esistenzialista", "intimista", "da camera".., all'apparenza nulla di più lontano dalle calde ed estroverse temperature di King Oliver, dai bagliori armstronghiani, handersoniani, ellingtoniani, ecc, il quale tuttavia seguita a cercare nel contrappunto serrato, sostenuto da un ritmo perentorio, persuasivo, le forme antiche per rappresentare sentimenti moderni che furono anche di prima... Il disco Fontana, meraviglioso, è intitolato "Urge" e contiene il brano che più rappresenta la dimensione musicale quasi onirica, sospesa nel tempo, il celebre, bellissimo "standard" ripreso da molti jazzman e singer lady, nessuno secondo me con uno stile permeato da una tale forza espressiva nel felice connubio tra tromba e sax. Già segnato il punto d'inizio del brano, ma abdrebbe aswcltato il disco intero. 1 1
appecundria Inviato 20 Dicembre 2022 Autore Inviato 20 Dicembre 2022 Da molti è considerato il miglior pezzo di tromba jazz di sempre. The Sidewinder di Lee Morgan 1
appecundria Inviato 20 Dicembre 2022 Autore Inviato 20 Dicembre 2022 @analogico_09 per me, non plus ultra. 1
analogico_09 Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 @appecundria Sei andato ai pezzi da '90.., di Davis c'è poco da aggiungere.., idem di Morgan, disco strepitoso il sidewinter, e, una ciliegia tira l'altra, come non andare col pensiero a Clifford Brown, l'altro grande trobettista argonauta,anch'egli come Mirgan prematuramente scomparso che se così non fosse stato chissà cosa ci avrebbero ancora regalato... Un brano nel quale Morgan è affiancato dall'altro illustre nome della tromba, da Bonald Byrd... Touch and Go, fuochi d'artificio.., ne parlammo già nel tuo topic dedicato a RVG, album pazzesco intitolato al sassofonista Hank Mobley, questa la "scuderia" "Blue Note" che vi partecipa Hank Mobley - tenor saxophone Donald Byrd - trumpet Lee Morgan - trumpet Horace Silver - piano Paul Chambers - bass Charlie Persip - drums 1
analogico_09 Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 Un brano molto evocativo, "mitologia" e virtuosimo.., diamo tempo a Clifford Brown di entrare e lanciarsi nel suo inarrivabile assolo di tromba, nervoso, scattante, virtuosismi liquido.., nell'alternarsi con il sax di Harold Land. Ma questo con max Roach alla batteria, Richie Powell al piano (che perderà la vita insieme a Brown in un incidente d'auto mentre si recavano in tornè non ricordo dove...), Geroge Morrow, basso, Brown alla tromba, viene celebrato come uno dei più swtraordinari quintetti della storia... Rimasti in tre.., purtroppo dopo furono grandi code ma senza Brown non più come prima... Difficile scegliere un brano.., lancio l'intero disco, ci sono segnati gli indici nelle note del tubo... 1
analogico_09 Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 Vorrei tornare un attimo indietro nel tempo... Miles Davis viene nominato specialmente per i dischi a suo nome diventati oramai di riferimento massimo, KOB, BB, i "gerundi", e tanti ma tanti altri.., però dovremmo anche rinfocolare i ricordi di quando il giovanissimo Miles Davis, 19/20 anni, negli anni '40 creava lo straordinario quando militava con Charlie Parker durante la rivoluzione del Bop... Tenere testa a un gigante della musica e dello strumento incandescenti qual era Parker, ponendosi anzi quasi come "antagonista" con la voce intima, intrisa da un tagliente lirismo del suo strumento con "sordina", ("antitetico" a Dizzy Gillespie, altro "domineddio" come Parker, che Miles non cerca mai di imitarne, non subendone l'influenza non facilmente evitabile..) che non sarà stata impresa facile per Davis.., lui un "fruscellino" a fianco di un vulcano in continua eruzione, "imperioso", iconocalstico, eclettico, strabordante... Davis "inventava" il "cool", lo stile "distaccato", quasi onirico, in mezzo alle fiamme parkeriane.., dove invece di respingersi i due stili musicali si attraevano integrandosi mirabilmente l'uno con l'altro. Quasi quasi questo potrebbe avere più rilevanza nella storia del jazz rispetto a quanto il trombettista abbia fatto con KOB... (non tiratemi i pomodori.., non prima di aver ascoltato... :D , in ogni caso senza Bop, non ci sarebbe stato KOB... nè tutto il jazz post bop. Charlie Parker – Alto, Miles Davis – Trumpet , Lucky Thompson – Tenor, Roy Porter – Drums Dodo Marmarosa – Piano, Arvin Garrison – Guitar Vic McMillian – Bass Recorded: March 28, 1946
analogico_09 Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 Senza dimenticare Freddie Hubbard (bisognerà arrivarci più prima che poi...), naturalmente..., insieme a Davis gli unici jazzman, tra quelli qui citati, che ho avuto il piacere immenso e il privilegio di ascoltare dal vivo... ah.., stavo dimenticando quella volta che ascoltai King Oliver nel 1928, a New Orleans.., durante nun viaggio organizzato dalla parrocchia... 1
appecundria Inviato 21 Dicembre 2022 Autore Inviato 21 Dicembre 2022 12 minuti fa, analogico_09 ha scritto: non tiratemi i pomodori Non te li tiro, in verità quello per me non è soltanto l'apice del jazz... è proprio il Jazz. Una finestra d'oro tra i cugini di campagna di New Orleans e i fin troppo colti successori che si misero a riscrivere Bach, addirittura. Quelli che dormivano sul divano di Pannonica Rothschild De Königswarter (prima o poi scriverò un pezzo su Pannonica). 1
analogico_09 Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 Il mio trombettiere preferito, del "cuore" per così dire.., e così arriviamo al 1969, a ciò che accade in uno strudio di registrazione parigino... al free jazz permeato di musiche afro-tribali, arabeggianti con spezie idiane, ancora "orente"... Don Cherry alla sua "caratteristica" pockett trumper, piano, percussioni, flauti, voce, ecc; Ed Balckwell batteria e percussioni varie, lanciati in una lunga, piena improvvisazione permeata di feeling, di spiritualità "giocosa", sulla scorta dei reciproci stimoli.., oltre l'interplay, siamo ancora alla "Complete Communion"... Due anni nprima... con il grande Gato Barbieri! 1
dariob Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 28 minuti fa, analogico_09 ha scritto: quella volta che ascoltai King Oliver nel 1928, a New Orleans.., Beh, essendo nato nel 1909, (si evince dal nick) avevi solo 19 anni, un ragazzino. Sei la memoria storica del forum.. 1
analogico_09 Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 16 minuti fa, appecundria ha scritto: Quelli che dormivano sul divano di Pannonica Rothschild De Königswarter (prima o poi scriverò un pezzo su Pannonica). Quel gran pezzo della Pannonica... ;) Personaggio davvero incredibile, quasi uscito da una "favola".., mecenate e "sostenitrice ", "benefattrice" dei musicisti jazz.., Parker morì nella sua dimora a dire dell'ospitante mentre guardava dalla televisione un programma con Tommy Dorsey, il trombonista bianco che Parker ammirava.... Era ridotto malissimo ma pare che che se ne sia andato serenamente e mentre esalava l'ultimo respiro la baronessa udì rumoreggiare un temporare.., un forte tuono, quasi come accadde con Cristo.., e Bird è dopotutto il "Cristo" del jazz...Insieme ai titoli di grande cordoglio e apprezzamenti, quasi all'unanimità, suffraggio e dolore universali, la gente non solo dei ghetti, neri e bianchi, scrivevano sui muri "Bird Live!!", ci furono le immancabili polemiche intorno alla vicenda, le solite dietrologie scandalistiche, si parlò di cose strane.., il Dayl Mirror intitolò orrendamente "Squallida morte del Bop Parker"... Dai, scrivilo un pezzo.., avrei delle interviste fatte di prima mano alla baronessa detta anche "Nica.., l'abbreviativo.., non farmi tornare prima al mio vecchio topic intitolato "Jazz"... 19 minuti fa, appecundria ha scritto: Non te li tiro, in verità quello per me non è soltanto l'apice del jazz... è proprio il Jazz. Anche per me.., l'apice spartiacque del jazz.. dopo il quale c'era solo da andare avanti di brutto... arrivare fino a Coltrane.., ad altri grandi innovatori, Monk si era già trovato lì... ;) e a proposito della Pannonica... un breve OT... già che ci siamo... uno dei brani npiù belli del "monaco"...
analogico_09 Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 22 minuti fa, dariob ha scritto: Beh, essendo nato nel 1909, (si evince dal nick) avevi solo 19 anni, un ragazzino. Sei la memoria storica del forum.. regazzino di primo pelo...
appecundria Inviato 21 Dicembre 2022 Autore Inviato 21 Dicembre 2022 31 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Don Cherry Il trombettista che non sapeva suonare la tromba. 😋
analogico_09 Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 1 minuto fa, appecundria ha scritto: (Mettiamo un po' di pepe) Si.., ma attenzione che poi arriva peppe... :D ;) In effetti Don Cherry sapeva suonare la musica.., gli "strumenti", una gran quantità di strumenti li usava, benissimissimo, per dare voce alla musica senza confini... Battute a parte, in questo brano con Ornette Coleman, Cherry è protagonista di un assolo metafisico, pazzesco... dopo l'introduzione "polifonica" di Ornette e Dewey Redman ai sax, anticipato da un potente assolo di basso di Charlie Haden, e breve ripresa di Ornette, parte Don Cherry con la sua trombetta per perdersi oltre i confini dei "generi", in una dimensione immaginifica, onirica, quasi visiva, pittorica, favolosa, in un assolo sconvolgente.., poi riprende Ornette e saliamo veramente in cielo.., siamo tra le stelle, persi nell'infinito spazio profondo... un insieme musicale dell'anima, della carne, del sogno... batterie, sassofoni, basso.., un background "psichedelico", ipnotico... Ricordo ancora ciò che giustamente scrisse Arrigo Polillo nella sua bellissima recensione del meraviglioso disco "Crisis", che definì (forse) il migliore dell' "inventore" del Free.., nel quale ravvisava momenti de "L'Histoire du soldat" di Igor Strawinsky... " Comme Il Fault"
Ornito_1 Inviato 21 Dicembre 2022 Inviato 21 Dicembre 2022 Non dimentichiamoci di Booker Little... circa 15 album con Max Roach e collaborazioni con Eric Dolphy e John Coltrane....
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