Questo è un messaggio popolare. Gabrilupo Inviato 13 Gennaio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 13 Gennaio 2023 Stile, eleganza, un pò di misurato humour. Un omaggio ad un ensemble (e al suo direttore) al vertice da decenni, specie in questa musica. 3 1
Gabrilupo Inviato 13 Gennaio 2023 Autore Inviato 13 Gennaio 2023 Come fatto spesso notare dal nostro moderatore, rattrista constatare il vuoto di genere nel nostro paese.
analogico_09 Inviato 13 Gennaio 2023 Inviato 13 Gennaio 2023 E già.., vi fu un tempo in cui sembrava che le grandi istituzioni concertistiche intendessero affigliolarsi anche le magnifiche musiche dei repertori antici, ma unaq fiammata fu.., mentre i nostri migliori artisti, strumentisti, direttori, maestri concertatori, cantanti, ecc, si sono paesi europei in cui il "genere" vive alla grande e in continuità. Da noi resta una nicchia.., si è tornati nelle catacombe dalle quali si era partiti come i cristiani ai tempi dei romani, con la differenza che perlomeno costoro non vivono ora la persecuzione.., se non quella morale... Per tornare a Les Arts... credo di aver più volte parlato del Te Deum di Charpentier magistralmente interpretato da Christie e i suoi ensemble strumentali e vocali. Per me resta l'interpretazione più entusiasmante di quest'opera svavillante, sontuosa, solare.., un trionfo del barocco musicale il cui Preludio fu, o ancora resta, la sigla dell'eurovisione. Un brano quindi molto popolare ma... ci si fermava lì.., in quanti avranno seguitato l'ascolto nei tempi in cui le registrazioni di brani del genere erano rare o di difficile reperibilità? La filologia che ha risoperto moltissimi capolavori del passato ha fatto tornare in auge anche questo "vitaminico", atratti "lisergico" brano religioso che molto del mondano, del teatrlae ma di gran gusto... Nel tubo esistono i vari "numeri" dell'opera separati, si possono raccordare; posto la Marche de Timbales (la quale non è in partitura, fa parte di quei "giochi" musicali che nel periodo barocco venivano inframmezzati nelle opere per maggiore spettacolarità e per meglio intrattenere e stupire il pubblico); Il noto Preludio "ripulito" dalle vecchie, tomabli pesantezze interpretative; il numero finale: In te Domine Speravi (ci sono alcune particolarità di pronuncia.., nel senso che si tratta di un latino cantato dai francesi e quindi abbiamo, ad esempio: in te domine sperravit e altre cosette viniali... 😀 )
giorgiovinyl Inviato 13 Gennaio 2023 Inviato 13 Gennaio 2023 Anni fa, una trentina credo, ebbi la fortuna di assistere ad un concerto de Les Arts Florissant di Christie nella Cattedrale di Palermo. Eseguirono proprio il Te Deum di Charpentier accoppiato ad una messa credo. Il concerto era in onore del cardinale Pappalardo, a memoria per il suo compleanno o per qualche altra ricorrenza. Infatti il cardinale era in prima fila assiso sul suo trono, io più discretamente poco distante…
analogico_09 Inviato 13 Gennaio 2023 Inviato 13 Gennaio 2023 27 minuti fa, giorgiovinyl ha scritto: Eseguirono proprio il Te Deum di Charpentier accoppiato ad una messa credo. Il concerto era in onore del cardinale Pappalardo, a memoria per il suo compleanno o per qualche altra ricorrenza. Dal vivo satrà stato ancora più emozionante. Mi evochi un ricordo. Era presente il cardinal Pappalardo (non ricordo per quale motivo) ad un concerto del coro da camera e orchestra barocco del CIMA che tenemmo nella cattedrale di Crotone nel 1984. Io ero nel coro ristretto, due o tre voci per sezione. In programma, La Morte di Abele, un Oratorio barocco di Leonardo Leo, un esponente di spicco della scuola napoletana del secolo 18, ai tempi sconosciutissimo, oggi.., nel tubo c'è una sola rappresentazione che a mio modesto avviso nun se po' sentì.., con un coro russo da nabucco... ecc. Recuperabile questa della sinfonia "romanticata" per farsene un' idea... Opera molto interessante ma non credo si possa parlare di grande capolavoro.
mozarteum Inviato 13 Gennaio 2023 Inviato 13 Gennaio 2023 Lo stesso pezzo eseguito qualche anno fa con analoga maestria da Minkovksy con i suoi musici del Louvre al Parco della Musica nella favolosa acustica della sala intermedia Sinopoli. Serata starordinaria venne da Napoli Aggelos forumista che si legge poco. A cercar bene si trova anche musica meno battuta, ci sono molte manifestazioni specialistiche, dal festival barocco di viterbo ai concerti della cancelleria, ecc. Poi bisogna tener conto anche dei gusti del pubblico che sono concentrati nella musica degli affetti da Mozart a Stravinsky ne’ troppo prima ne’ troppo dopo. I capolavori prima e dopo innumerevoli sarebbero da valorizzare di piu’ ma io mi metto anche nei panni di un direttore artistico. Se faccio Stradella e Stockhausen riesco a riempire una sala da mille posti a 30 euro al biglietto? forse si forse no. Se no, salta il mio posto. Bisogna tener conto un po’ di tutto. 1
luckyjopc Inviato 14 Gennaio 2023 Inviato 14 Gennaio 2023 Il messiah di Christie con les arts florissants è forse il migliore per la sezione corale
analogico_09 Inviato 14 Gennaio 2023 Inviato 14 Gennaio 2023 11 ore fa, mozarteum ha scritto: Lo stesso pezzo eseguito qualche anno fa con analoga maestria da Minkovksy con i suoi musici del Louvre al Parco della Musica nella favolosa acustica della sala intermedia Sinopoli. Serata starordinaria venne da Napoli Aggelos forumista che si legge poco. A cercar bene si trova anche musica meno battuta, ci sono molte manifestazioni specialistiche, dal festival barocco di viterbo ai concerti della cancelleria, ecc. Serata memrabile, c'ero anch'io che vi osservavo dall'altro... A cercar bene, molto cercare.., quasi un "cerco l'uomo".., qualcosa si trova, ma è molto poco rispetto a quqnto invece istituzioni e "accademie", centri del potere della cultura, promuovono pro domo loro. 11 ore fa, mozarteum ha scritto: Poi bisogna tener conto anche dei gusti del pubblico che sono concentrati nella musica degli affetti da Mozart a Stravinsky ne’ troppo prima ne’ troppo dopo. I capolavori prima e dopo innumerevoli sarebbero da valorizzare di piu’ ma io mi metto anche nei panni di un direttore artistico. Se faccio Stradella e Stockhausen riesco a riempire una sala da mille posti a 30 euro al biglietto? forse si forse no. Se no, salta il mio posto. Bisogna tener conto un po’ di tutto. I gusti del pubblico sono "condizionati", guidati da forme di offerta e promozione culturale quasi a senso unico. Ciò che dici del dissidio, Sradella, Stockhausen o la "nona di Beethoven per riempire la sala?, corrisponde al vero ma disvela una realtà puramente speculativa, effetto di una causa ben più profonda, segno della diffusa e "indirizzata" ignoranza musicale che regna in Italia. Oggi ci ritroviamo con quel che è stato seminato. Fosse stata fatta fin da prima adeguata educazione musicale, a partire dalle scuole, dagli asili nido, come negli altri paesi europei con una borghesia meno chiusa, pigra e ignorante (Pasolini doceva e doce ancora...) probabilmente oggi si riempirebbero le sale concertistiche da 2000 posti anche con i Tolzer Knabenchor che esegue gli ineffabili 6 Mottetti di Bach. Ascoltai esattamente detto programma tanti anni fa, al vecchio auditorium santaceciliano; saremmo state un paio di cento? presenze. Un concerto dell'anima.., me ne vergognai io per chi ci regalò indegnamente quella sublime bellezza musicale. Sono passati tanti anni da allora, la situazione è rimasta più o meno la stessa. Dove erano gli "abbonati".., lasciati per una sera orfani della sempiterna Leonore nr. 3 od anche nr. 1? (tra l'altro ispirata alle musiche di Handel che Bethoven stimava come il più grande musicista della storia) Oggi accorrerebbero un pubblico ben più vasto anche per Caldara, per Luigi Rossi, per Marazzoli e per tanti altri geniali compositori "antichi" nostrani meno conosciuti dei leggermente più frequentati Pergolesi, Scarlatti, Corelli, ecc, se già da tempo le istituzioni e le "poderose" accademie concertistiche, formative, divulgative, promozionali, ecc, avesso aperto ai repertori antichi - e "dodecafonici" - anzichè, osteggiarli, emarginarli, spesso irridendoli, soprattutto gli antichi, ai fini di seguitare a conservare in eterno se stesse/i. Non comprendo inoltre perchè dovrebbero esistere le grandi e potenti istituzioni di emanazione post-romantica, da sempre imperanti, le quali promuovono i loro repertori favoriti e pressochè immutati, relegando altrove, ai pochi margini quel poco che si propone - parlo espressamente di ciò che avviene in Italia - dei favolosi repertori antichi e barocchi, tanto per fare una distinzione fittizia, ove tutto è collegato. Così come tutto il romanticisto europeo e il melodramma italiano attinse per naturalissima via alle radici del gregoriano, del medioevo, del rinascimento, del barocco, del rococò, del "classicismo"... radici del nutrimento prodigioso delittuosamente e ottusamente nascoste. Una grande istituzione/accademia musicale dovrebbe occuparsi indistintamente di tutte le musiche di tutte le mattine del mondo, considerandole tutte figlie legittime, senza figli e figliastri, distinzioni manichee e perigliose. Fino a qualche anno fa, per un breve periodo, era sembrato che, dietro la forte spinta della "filologia" le cose iniziassero andare meglio in Italia circa le proposte di musiche che vanno ben oltre, prima o dopo, da Mozart a Stravinsky, musiche ovviamente della meraviglia più luminosa, queste ultime, non serve dire.., ma fatte diventare loro malgrado strumenti della tirannia romanticocentrica.
Gabrilupo Inviato 14 Gennaio 2023 Autore Inviato 14 Gennaio 2023 Capisco il punto di vista di Mozarteum ma, come scrive Peppe, il gusto musicale va anche "guidato" con un lavoro che dovrebbe iniziare a scuola. Mi ripeterò ma non può non piangermi il cuore quando penso a quello che riuscì a fare un manipolo di appassionati nella mia "piccola" Palermo, a partire da circa un trentennio fa, riunendosi sotto l'egida dell'associazione "Antonio Il Verso": la formazione di cori e di ensemble strumentali locali che collaborarono con il meglio del genere a livello internazionale; la nascita di stagioni concertistiche dedicate fino al capolavoro delle produzioni discografiche di cui la punta rimane la trilogia monteverdiana diretta da Gabriel Garrido. Tutto svanito oggi, purtroppo.
analogico_09 Inviato 14 Gennaio 2023 Inviato 14 Gennaio 2023 20 minuti fa, Gabrilupo ha scritto: Tutto svanito oggi, purtroppo. Un vero peccato che queste energie musicali che vengono espresse in contesti in cui dilettantismo e professionismo annullano le sciocche distinzioni. Non solo a Palermo, anche nella grande "capitale" siamo a livelli di una provincialità disperante. Qualcosa sopravvive grazie alla tenace e autentica passione musicale di quelle persone che non hanno come fine il tornaconto economico, men che meno il "guadagno" o profitto e che riesce a restare in vita anche tra tante difficoltà. I dischi sono una preziosissima risorsa, ma la crescita muscale anche a livello ascoltatoriale, passa attraverso la pratica dilettantistica, più o meno evoluta, dalla musica ascoltata, vissuta ed eseguita a qualsiasi livello di "bravura", dove non dovrebbe mai esistere il fine competitivo.
analogico_09 Inviato 14 Gennaio 2023 Inviato 14 Gennaio 2023 Les Arts, Christie mi pare sia particolarmente intrigato nella musica francese del secolo 18. Della mia discoteca (faccio prima a fotografare che cercare le immagini nel web) alcuni dischi della mia discoteca di opere di Campra e di Charpentier fascinose e di eccellente esecuzione.
analogico_09 Inviato 14 Gennaio 2023 Inviato 14 Gennaio 2023 Altra autentica chicca musicale e interpretativa resta il canto straziante, di intima e profonda "teatralità" di Luigi Rossi Un Peccator Pentito "Spargete Sospiri", dall'Oratorio per la Settimana Santa, registrazione credo ancora un'esclusiva di Le Arts... Per potere esguire con il nostro ensemble entrammo in contatto con loro... Ne parlai in questo topic https://melius.club/topic/524-musica-barocca-come-iniziare/?do=findComment&comment=22555
Gabrilupo Inviato 16 Gennaio 2023 Autore Inviato 16 Gennaio 2023 Ritengo il problema di natura squisitamente culturale. Ad esempio, poteva nascere in Italia un'istituzione di questo tipo? No, e consideriamo che l'Olanda non è nemmeno la patria di Bach (a proposito, che meraviglia questo concerto e che esecuzione!)
giorgiovinyl Inviato 16 Gennaio 2023 Inviato 16 Gennaio 2023 Il 14/1/2023 at 11:41, Gabrilupo ha scritto: Mi ripeterò ma non può non piangermi il cuore quando penso a quello che riuscì a fare un manipolo di appassionati nella mia "piccola" Palermo, a partire da circa un trentennio fa, riunendosi sotto l'egida dell'associazione "Antonio Il Verso": la formazione di cori e di ensemble strumentali locali che collaborarono con il meglio del genere a livello internazionale; la nascita di stagioni concertistiche dedicate fino al capolavoro delle produzioni discografiche di cui la punta rimane la trilogia monteverdiana diretta da Gabriel Garrido. Tutto svanito oggi, purtroppo. Il cuore piange anche a me, unica consolazione l'avere assistito a tanti bei concerti. 1
analogico_09 Inviato 16 Gennaio 2023 Inviato 16 Gennaio 2023 11 ore fa, Gabrilupo ha scritto: Ritengo il problema di natura squisitamente culturale. Ad esempio, poteva nascere in Italia un'istituzione di questo tipo? Fatto culturale, giustappunto, come dicevo sopra. Lo dico da anni nel vecchio e in questo forum. In talia sarebbe stato possibile fare cose del genere e forse anche meglio se i nostri musicisti "specialisti" nei repertori antichi e barocchi non si fossero ritrovati costretti ad espatriare in paesi ben più musicali in cerca di "scuole" e maestri in grado di prepararli e introdurli nel mondo dell'interpretazione filologica degli specifici repertori musicali d'epoca, ivi rimanendo per poter trovare lavoro e quella considerazione che in patria veniva e viene loro negata oppure tiepidamente o "sufficientemente" accordata. Mi pare sentire più o meno stesso discorso che viene fatto anche per la ricerca scientifica, per le nostre migliori menti in fuga verso l'estero. C'è una testimonianza che ho avuto modo di riportare in altre discussioni analoghe che la dice lunga sul provincialismo, non di rado contrassegnato da grettezza, del nostro sistema socio-culturale, pubblico e privato, perfino "vaticano". Nel booklet che accompagna il cofanetto discografico del Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, registrata nel 2004 da Rinaldo Alessandrini con i suoi ensemble vocali e strumentali, lo stesso direttore, nonchè illustre musicologo, nel commentare l'opera si lascia giustamente andare ad una osservazione quanto mai centrata e corrispondente al reale stato delle scarse italiche cose di natura musicale. (nella mia infinitesimale piccolezza potrei portare testimonianze di analogo tenore, avendo potuto verificare da vicino, personalmente, situazioni di "rifiuto" dello stesso tipo) "La registrazione dei Vepri non avrebbe potuto essere realizzata in migliori condizioni di quelle che l'ambasciatore francese a Roma [...] ha voluto offrire a Concerto Italiano. Ricorderemo quindi con graditudine non solo la sua cordialissima e squisita ospitalità e gentilezza, ma anche la competenza che ancor più ci ha confortato nei giorni di registrazione presso Palazzo Farnese evitandoci la sensazione di sentirsi ospiti ingombranti.. [...] Sarei tentato di paragonare l'ospitalità francese al perenne "no" che siamo purtroppo abituati a ricevere come risposta dalle nostre amministrazioni cittadine ne dalle gerarchie vaticane, responsabili di decine e decine di chiese, chiuse a qualsiasi iniziativa sia di culto che culturale. Tempo sprecato, credo." Il Palazzo Farnese è sede dell'ambasciata Francese in Italia, "suolo" francese. La registrazione di questo capolavoro magistralmente esegiuito fu a cura, ovviamente (te pareva...) della casa francese Naive (Opus 111), etichetta per la quale Alessandrini ha inciso tutto o quasi il suo vasto, vario e prezioso progetto discografico che va dal tardo rinascimento/primo barocco (labili i confini...) fino al classicismo e poco oltre... Mi scusasse @Gabrilupo la piccola "deviazione" conseguenza tuttavia della sua proficua "provocazione"... 😉
Gabrilupo Inviato 18 Gennaio 2023 Autore Inviato 18 Gennaio 2023 @analogico_09 Non hai di che scusarti; Peppe, le deviazioni sono proficue. Purtroppo è vero quello che scrivi a proposito dei nostri alfieri della filologia, anche il mio buon concittadino Fabio Biondi ha dovuto migrare oltralpe. A livello discografico solo la Tactus in Italia ha provato a realizzare qualcosa.
talli. Inviato 18 Gennaio 2023 Inviato 18 Gennaio 2023 31 minuti fa, Gabrilupo ha scritto: A livello discografico solo la Tactus in Italia ha provato a realizzare qualcosa anche l'etichetta Symphonia di Roberto Meo ci ha provato e, saltuariamente Stradivarius e Bottega Discantica, soprattutto inizio anni '80
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