Gabrilupo Inviato 18 Gennaio 2023 Autore Inviato 18 Gennaio 2023 @talli. Hai ragione, le avevo dimenticate. Fra l'altro possiedo diversi dischi dell'una e dell'altra etichetta. Sarà l'età...
analogico_09 Inviato 18 Gennaio 2023 Inviato 18 Gennaio 2023 4 ore fa, Gabrilupo ha scritto: Purtroppo è vero quello che scrivi a proposito dei nostri alfieri della filologia, anche il mio buon concittadino Fabio Biondi ha dovuto migrare oltralpe. A livello discografico solo la Tactus in Italia ha provato a realizzare qualcosa. Assolutamente. Fabio Biondi, Rinaldo Alessandrini, Alessandro De Marchi, Alfredo Bernardini, Paolo Pandolfi, Enrico Gatti, Chiara Banchini, Laura Pontecorvo, ecc... (potrei fare anche nomi di aristi di jazz di casa nostra cui è toccata analoga sorte.., ma transeat), pur mantenendo qualche radice in Italia, sono dei veri "globtrotter" della musica, il che è bene, ma resta tuttavia sconfortante lo stato di necessità nel quale si sono dovute operare certe scelte. E' grazie alla Tactus e ad altre poche etichette discografice piuttosto di nicchia già citate che da noi non vi sia la più totale desolazione discografica, dove, in virtù delle grandi potenzialità dei nostri talentuosi musicisti, avremmo potuto avere molto di più su tutti i fronti della cultura e dello "spettacolo" musicali. (specialmente dai "francesi", more solito, siamo stati saccheggiati.., perlomeno sono stati i primi a riscoprire e a registrare, eseguire in concerto, le musiche del grande musicista della scuola romana barocca Orazio Benevolo, insigne, polifonista contemporaneo di Borromini, autore di brani polifonici meravigliosi composti "su misura" per le cantorie della chesa di Sant'Ignazio in Roma, superba opera di detto prodigioso architetto sul quale mi soffermai in maniera un po' più estesa in alcuni post ante-incendio... Grazie ancora alla Tactus se abbiamo l'esecuzione italiana della "Missa In angustia Pestilentiæ" a 16 voci del Benevolo, nel complesso buona con dei limiti ... Non mi dilungo, scusate il largo giro di boa ma nella musica, nell'arte, resta tutto collegato... d questo sito Ta ctus https://www.tactus.it/tc600201-orazio-benevoli-1605-1672-missa-laquoin-angustia-pestilentiaeraquo-1656 Orazio Benevoli fu uno dei più importanti compositori del barocco romano. Nato a Roma nel 1605, entrò dodicenne tra i pueri cantores della Chiesa di San Luigi dei Francesi, dove rimase fino al 1623. L’anno successivo divenne maestro di cappella a Santa Maria in Trastevere e, successivamente, a Santo Spirito in Saxia e a San Luigi dei Francesi. Nel 1644 si recò a Vienna, al servizio dell’Arciduca Leopoldo Guglielmo d’Asburgo. Tornato a Roma, dopo essere stato maestro di cappella a Santa Maria Maggiore, il 7 novembre 1646 divenne direttore della Cappella Giulia in Vaticano, posto che conservò per più di venticinque anni, fino alla morte avvenuta il 17 giugno 1672. Vincenzo di Betta guida la Cappella Musicale di Santa Maria in Campitelli alla riscoperta della sua «Missa In angustia Pestilentiæ» (nell’angustia della peste), composta ed eseguita nel 1656 nella Basilica di San Pietro a porte chiuse, data la gravità del contagio della peste diffusasi a Roma nello stesso anno, che indusse il papa Alessandro VII ad emanare disposizioni che riducessero al minimo i momenti di aggregazione in città, come le celebrazioni solenni. L’opera era probabilmente stata commissionata dal Capitolo della Basilica per una importante occasione, con la quale si invocava la misericordia divina affinchè il contagio cessasse.
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