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Le ultime cinque sonate di Beethoven: interpretazioni e uscite discografiche storiche e nuove a confronto…


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Inviato

Si parlava della Sonata Hammerklavier, la numero 29 del catalogo beethoveniano nonché opera 106, e della recentissima e appena uscita interpretazione del vecchio Pollini, del Principe del pianoforte come viene soprannominato dai critici musicali francesi.

E allora in queste settimane ho voluto ascoltare interpretazioni classiche, storiche e meno storiche, ma comunque “datate” proprio della Hammerklavier, così come delle altre quattro ultime sonate di Beethoven.

Sonate in qualche maniera “a se stanti” rispetto al resto della straordinaria produzione beethoveniana, perché in qualche maniera avveniristiche, sperimentali addirittura, al pari degli ultimi quartetti… e sì, al pari anche della nona sinfonia (il terzo movimento Adagio molto e cantabile è più avanzato e sperimentale della dodecafonia di Schönberg e della sua Verklärte Nacht…).

E poi ho voluto ascoltare anche le uscite discografiche recenti e recentissime e farmi un’idea, mettere a confronto il vecchio e il nuovo…

Con risultati abbastanza sorprendenti per me…

È per questo che invito tutti gli appassionati come @analogico_09 e/o pianisti come @Grancolauro o anche  solo “ascoltoni” o magari novizi alle prime scoperte, a dire la loro, magari dopo aver ascoltato qualche nuovo album e a proporlo qui sopra…

Una discussione, questa, che vorrei non finisse in un paio di giorni, ma che ci accompagnasse a lungo con suggerimenti e ascolti fatti “piano piano”…l’elogio della lentezza…come la favola scritta da Sepulveda…

 

Inviato

Nella discussione aperta da @maverick su Pollini si era certamente già parlato di molte interpretazioni della sonata op. 106, e tante ne abbiamo citate, ciascuno le sue di riferimento, dal giovane Pollini a Richter, da Backhaus a Schnabel, da Arrau a Gilels, da Sokolov a Kempff, da Badura-Skoda ad Ashkenazy e Brendel.

 

Ripartendo dalla Hammerklavier per poi allargare il discorso alle ultime cinque sonate, non mi pare siano stati citati due pianisti (se sì mi è sfuggito e me ne scuso) che hanno lasciato due integrali delle sonate di Beethoven davvero interessanti e di cui mi sono andato a riascoltare la Hammerklavier: Andràs Schiff e Paul Lewis. Due interpretazioni fra l’altro molto belle: “snella”, poco solenne, aerea e ricca di sottolineature dei contrappunti quasi “à la Bach” quella di Schiff (come era da attendersi, del resto…). Chissà perché, pur avendolo conosciuto di persona quando abitava a Firenze e avendolo ascoltato dal vivo proprio nelle sonate di Beethoven …ecco… il nome di Schiff l’avevo un po’ perso… forse in seguito alla delusione del suo ultimo concerto dal vivo, il secondo concerto di Brahms, insieme a Mehta, dove …ecco.. fra pasticci brutti all’inizio della parte solista (alle prime battute del primo movimento) ed evidente affanno tecnici nei altri tre movimenti, ecco… sono uscito così deluso che a torto “ho cancellato” dalla memoria il nome di un pianista che pure è stato grande e spesso (in Schubert e Mozart in particolare) mi ha sempre molto convinto.

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Inviato

 

Anche Paul Lewis, ascoltato dal vivo, ha dato interpretazioni convincenti delle sonate di Beethoven. Non ricordavo la sua Hammerklavier, che riascoltata in questi giorni mi ha stupito per bellezza, appropriatezza, rispetto dei tempi e delle dinamiche, perfezione del suono.
Una registrazione certamente da ascoltare e confrontare con quelle che si citavano più sopra.

Cofanetto della Harmonia Mundi acquistato a Parigi qualche anno fa (adesso ovviamente disponibile su Qobuz) che fu accolto con grande favore dalla critica…

Dovrò riascoltare anche le ultime tre sonate (ah, che sacrificio piacevole…) e ne riparlerò qui sopra… ma conservo il lontano ricordo di una piena soddisfazione all’ascolto dell’op. 109 e 110….

Sulla 111 sono sempre stato di gusti un pò “miei” dopo aver ascoltato quel “pazzo scatenato” di Pogorelich dal vivo… ero un ragazzo e rimasi suggestionato dal suo suono (come disse Karajan? Maestro, ma lei ha un’intera orchestra dentro il suo pianoforte!) che usciva dal suo grancoda… poi perfettamente registrato in un album uscito mesi dopo per la DG…. E quindi sì, confesso che sull’ultima sonata di Beethoven il mio giudizio non è proprio attendibile… perché sono “stato bullizzato” da bambino…sì, da Pogorelich intendo.. 😆

Tornando a Lewis, avendo per adesso riascoltato solo la Hammerklavier …posso dirne solo meraviglie! E quindi lo propongo all’ascolto..

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  • Thanks 1
Inviato

Ho se non sbaglio quella di Arrau e di Schiff - vado ad ascoltarle bene

Inviato
12 ore fa, SimoTocca ha scritto:

È per questo che invito tutti gli appassionati come @analogico_09 

 

 

Dovrei rifarci mente locale, Simo; sono opere impegnative e non ho pronte delle interpretazioni di riferimento, o preferite,  ho ricordi di vari interpreti. Le vecchie di Pollini delcofanetto "le ultime sonata di B.".., grande, lo ascoltavo spesso, lo prestai ad una vecchia amica completamente anarchica che non ha mai voluto restituirmele, dopo aver deciso che era giusto rubarmelo... :classic_blush: è vero... :classic_biggrin:

Ovviamente ho avuto ed ho modo di riascoltarle, sono grandi interpretazioni leggendarie e sempre di Pollini mi sono piaciute molto, un po' meno "scattanti" ma più "mature",  le  101 e 106 di recente uscita cui abbiamo parlato nel tipoc dedicato.

Inviato

@SimoTocca grazie dell’invito. Purtroppo io non conosco tante versioni della 106 perché non è mai stata nelle mie corde e l’ascolto poco. Quindi altri possono dire molte più cose interessanti di me. Una versione che di certo consiglierei è ad ogni modo quella di Stephen Kovacevich, perché esplora il lato più notturno e introspettivo di questo pezzo. Per approccio e tipo di suono il suo sembra un viaggio interiore nei meandri della mente più che una cavalcata selvaggia in un campo di battaglia. Un viaggio notturno percorso con grande controllo e eleganza formale, tuttavia. Lo scherzo poi è bellissimo: reso come una danza di fronte all’Arciduca, così come deve essere, e non invece come una corsa impazzita, è ritmicamente perfetto, seducente, e insieme enigmatico. Kovachevic riesce poi con grande maestria a dare un senso d’insieme ai vari episodi del III tempo, che molti gettano li come se fossero frammenti scollegati tra loro, per poi dare libero sfogo alla fuga finale, inesorabile nel suo sviluppo. Per me una delle letture più profonde di questa sonata. Ascoltatela e poi ditemi se vi piace, sono curioso. Non so se ci sia su Youtube

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Inviato

@Grancolauro È un pianista che ad ascoltarlo dal vivo (spesso a Parigi, talvolta a Londra) non mi ha mai entusiasmato…. Bravo…ma sempre molto compassato! Eppure è stato scelto anche dalla Argerich come partner in alcuni duetti…  

Per questo motivo, per la mia esperienza dal vivo “non felicissima”, è un pianista che seguo poco su disco..

Mentre invece seguo sempre con grande attenzione un pianista che mi ha dato sempre grandi emozioni all’ascolto dal vivo: Murray Perrahia (ospite fisso agli Amici della Musica di Firenze..).

Il giovane Perrahia era stato “allenato” niente meno che da Horowitz a non temere eccessi di virtuosismo… e dal vivo ha sempre dimostrato una confidenza tecnica notevolissima…

Dopo qualche anno di “silenzio” e di “solo Bach” come “ginnastica di recupero” di un problema alla mano destra (o sinistra… boh, non ricordo!), termine brutto ma vero ginnastica… si vede che la ginnastica fisica è stata anche mentale (come in realtà spesso avviene) perché il suo recente album beethoveniano è di una profondità ancora non sperimentata.

Rimane il solito virtuosismo tecnico…per cui che la Hammerklavier… gli fa un baffo..gli fa!

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Una bella interpretazione che a me è piaciuta molto..

Inviato

Ma veniamo ai giovani e alla segnalazione che mi sta a cuore!

Fra i giovani pianisti “prodigio” ascoltati negli ultimi pochi anni c’è il russo D’mitri Malofeev… tecnica impressionante e maturità artistica anche..a neppure. 21 anni…

Ma c’è anche il “nostrano” Filippo Gorini… originario della Brianza! Che poi.. un ragazzo che ha quattro o cinque anni più del Malofeev, ma che ha già vinto competizioni e premi internazionali di assoluto rilievo…

Se ne parla sempre troppo poco… eppure Filippo Gorini ha fatto due registrazioni beethoveniane di clamorosa bellezza! Le già pluripremiate Variazioni Diabelli, ma anche questo album dedicato alle sonate 106 e 111.

Esordio più ostico, a 24 anni, no, non lo poteva scegliere il Gorini… eppure…eppure a me pare un trionfo di intelligenza interpretativa e di tecnica pianistica immensa..

Se si ascolta questo album si rimane facilmente …innamorati di questo modo di avvicinarsi all’ultimo impervio Beethoven.

Attendo ascolti e opinioni nei prossimi giorni….

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Inviato
3 ore fa, SimoTocca ha scritto:

Eppure è stato scelto anche dalla Argerich come partner in alcuni duetti…

Beh ..non solo ... ci ha fatto anche una figlia ..., alla faccia dei duetti :classic_biggrin:

  • Haha 2
Inviato
21 ore fa, SimoTocca ha scritto:

È un pianista che ad ascoltarlo dal vivo (spesso a Parigi, talvolta a Londra) non mi ha mai entusiasmato…. Bravo…ma sempre molto compassato!

Kovacevich dal vivo non da il meglio di sé, ha deluso anche me quando lo ascoltai anni fa. Ma in studio si trasforma, specie con le ultime sonate di Beethoven. La sua incisione della 106 è una delle poche che riesce a dare un senso coerente, unitario e non banale a questa sonata. Non è cosa da poco! Per converso, a me la 106 di Lewis non piace per niente: mi sembra piatta, anche dal punto di vista del suono, priva di un’idea di fondo da esprimere, frammentaria. Condivido invece senz’altro il plauso per Gorini. Un pianista di grande talento, che dovrebbe forse osare soltanto un po’ di più, aver meno paura di uscire dagli schemi, anche con riguardo al repertorio

Inviato

Filippo Gorini sentito al Ravenna festival proprio nell’ultima sonata: un campione

Inviato

Per me le migliori diabelli sono proprio di kovacevich giovane

Inviato
Il 27/1/2023 at 12:32, SimoTocca ha scritto:

Ma c’è anche il “nostrano” Filippo Gorini… originario della Brianza! Che poi.. un ragazzo che ha quattro o cinque anni più del Malofeev, ma che ha già vinto competizioni e premi internazionali di assoluto rilievo…

Ho ascoltato il disco con  op 106, mi piace molto l'esecuzione. 

Un pianista che non conoscevo 😏

Invece di Igor Levit cosa mi dite? 

Stavo ascoltando la sua integrale godibilissima anche per il suono del piano registrato magistralmente, anzi facendo il paragone con Gorini trovo il suono (di Gorini). un pochino magro 

Inviato

@garmax1 Ho citato l’integrale beethoveniana di Levit come uno dei miei riferimenti assoluti in diverse discussioni…. Puoi ritrovare i diversi posts in cui si è parlato di Levit con la funzione ricerca (la lente di ingrandimento in alto a destra…).

 

Inviato
1 minuto fa, SimoTocca ha scritto:

Ho citato l’integrale beethoveniana di Levit come uno dei miei riferimenti assoluti in diverse

In effetti è grazie al tuo thread su nuove uscite hi res che ho conosciuto quell'integrale. Mi sono stupito di non averlo visto in questo thread 😏

Inviato

@garmax1 Perché questa discussione è stata aperta dopo quella sulla sola Hammerklavier (in particolare sulla recente registrazione di Pollini) ed è lá che ho citato Levit… Qui ancora non ne ho avuto modo… e un po’ anche perché non volevo ripetermi subito fra una discussione e l’altra…

Ma Levit sì, è uno dei miei pianisti di riferimento in Beethoven….

Inviato
6 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

Perché questa discussione è stata aperta dopo quella sulla sola Hammerklavier (in particolare sulla recente registrazione di Pollini) ed è lá che ho citato Levi

Grazie, vado a leggerla 👌

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