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Melius Club

Cosa ne pensate del phono GM_V3.0 della Fabers 'Cable?


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Inviato
15 ore fa, biologo ha scritto:

Scusate ma chi non sente differenze anche molto significative tra curve diverse credo che abbia seri problemi di udito

Maaaaa non era un thread sul tuo phono?

Con tutto che io le differenze le sento, senza dubbio alcuno

Inviato
1 ora fa, veidt ha scritto:

perché tutti quei controlli inevitabilmente deteriorano il segnale

Premetto che io ho delle elettroniche minimali e senza controlli, e preferisco questo approccio, anche per questioni estetiche, ma se fosse così: Accuphase, Luxman, McIntosh sarebbero dei prodotti di bassa fascia neanche da tenere in considerazione.

Tutti gli appassionati di questi marchi sarebbero degli sprovveduti.

Direi che sia limitante questo approccio a priori, è il caso di provare e verificare il risultato o fare riferimento a utenti esperti che l'hanno provato. Se il risultato sonico nel complesso è soddisfacente quello deve essere il metro di giudizio.

 

Questo si chiede in questa discussione, un parere a chi ha avuto modo di provare il phono non su ipotesi al contorno o supposizioni, anche se comunque possono avere dei principi e delle motivazioni fondate come quelle che riporti.

Poi a questo phono non si chiede di essere il riferimento assoluto, ma di essere un ottimo dispositivo visto anche il costo, con le funzionalità e peculiarità di tutte quelle impostazioni, non penso che il progettista pensi di essere nel podio degli apparecchi phono, ambirà (penso) di avere fatto un ottimo prodotto con alcune peculiarità originali rispetto ad altri prodotti sul mercato.

 

Inviato
2 ore fa, veidt ha scritto:

ovvero di filosofia circuitale. In questa nostra passione non si può avere tutto ovvero, non si possono avere tutti i controlli che si desiderano con la speranza di non deteriorare il segnale. Il GM phono può essere considerato un riferimento come versatilità per quanto riguarda le curve di deenfasi ed altro, ma non può essere considerato un riferimento come neutralità timbrica, perché tutti quei controlli inevitabilmente deteriorano il segnale. Ci sono costruttori di pre phono dal costo nettamente superiore che si limitano alla sola RIAA e usano i commutatori sul pcb piuttosto che i relè; certo sono scomodi, ogni volta devi aprire l'apparecchio, ma lo fanno non perché vogliono risparmiare, ma perché aspirano alla massima neutralità timbrica che vogliono offrire ai loro clienti. Poi ognuno di noi giudica con le proprie orecchie, ci mancherebbe, ma è ragionevole pensare che uno Specral sarà sempre più neutro di un Luxman con più stadi di guadagno e controlli che attraversano il segnale

In merito a questo, ne avevamo già discusso… NON ESISTE prova certa di questa teoria, ovvero che un apparecchio con una circuitazione più semplice e con meno passaggi del segnale, sia più trasparente di un apparecchio più complesso e con maggiori passaggi del segnale. 
È una fisima, un credenza solo audiofila! 
La trasparenza, non la si raggiunge solo con minor numero di componenti, ma con un progetto e costruzione, all’altezza del risultato sonoro, unico metro di giudizio definitivo. Ci sono pre fono semplici, meno trasparenti di pre phono con diverse funzioni, così viceversa. Quello che conta è il risultato, non il numero di circuiti, switch e componenti al suo interno. Anche perché, a rendere un apparecchio poco trasparente, ne basterebbe anche solo uno non all’altezza e anche il pre phono più semplice, ne ha al suo interno molti di più, che solo uno. 

Le misure ci possono dare indicazioni, ma esse misurano il risultato finale, non quello del singolo circuito dell’apparecchio. 
Pertanto, questa è solo una teoria, non certo una verità. 😏

Inviato
1 ora fa, walge ha scritto:

solo uno non lo capisce

E chi sarebbe? Lo stesso convinto che se in un apparecchio "vi sono trasformatori con un filo lungo più di 12km il segnale attraversa un filo così lungo prima di arrivare al diffusore"? :classic_biggrin:

  • Moderatori
Inviato

@veidt riformulo la domanda alla quale non hai risposto in altra sezione. 

Sei un tecnico o un appassionato?

Inviato
6 ore fa, Gall ha scritto:

Premetto che io ho delle elettroniche minimali e senza controlli, e preferisco questo approccio, anche per questioni estetiche, ma se fosse così: Accuphase, Luxman, McIntosh sarebbero dei prodotti di bassa fascia neanche da tenere in considerazione.

@Gall sono questioni di scelte: c'è a chi piace colorare il suono, magari così si migliora la realtà e quindi un piatto invece di essere pungente e metallico diventa ambrato e meno fastidioso :classic_rolleyes:

 

6 ore fa, Gall ha scritto:

Questo si chiede in questa discussione, un parere a chi ha avuto modo di provare il phono non su ipotesi al contorno o supposizioni, anche se comunque possono avere dei principi e delle motivazioni fondate come quelle che riporti.

è quello che ho fatto io, ho ascoltato il phono, ho assistito alla dimostrazione di Baretta in ben due incontri e non mi è piaciuto quello che ho sentito....si può scrivere? O forse si accettano soltanto i commenti positivi? 

 

6 ore fa, Gall ha scritto:

Poi a questo phono non si chiede di essere il riferimento assoluto, ma di essere un ottimo dispositivo visto anche il costo, con le funzionalità e peculiarità di tutte quelle impostazioni, non penso che il progettista pensi di essere nel podio degli apparecchi phono, ambirà (penso) di avere fatto un ottimo prodotto con alcune peculiarità originali rispetto ad altri prodotti sul mercato.

 

ma è quello che ha pensato Biologo....visto che in altro thread (Lyra Kleos pag. 12 post 12) qualcuno gli ha fatto credere questo: "Personalmente Baretta ha comparato il GM V_3.0 con molti phono dello stesso livello FM Acustic e anche con il PH-1000 ed ha notato che solo con lo Zanden da 36.000 euro il GM perdeva in modo evidente:classic_rolleyes: comunque il prezzo è una discriminante fino a un certo punto, personalmente ritengo che nella fascia di 3-4000€ esistono più di un pre phono che suonano meglio del GM come del ph1000 (che ho provato a casa) parere mio, personale.  

 

Inviato
Il 12/2/2023 at 15:15, TetsuSan ha scritto:

 gli effetti devastanti ( in senso positivo )

 

Due domande se posso.

1) una semi-seria: la mascella è ancora al suo posto? (giusto per capire la magnitudo di questa devastazione)

2) una seria: c'è per caso un criterio di qualche tipo che hai seguito per pre-selezionare una curva supposta "esatta", appurandone poi effettivamente l'esattezza all'ascolto?

Dalla 2) sono esclusi i dischi di cui avessi affidabile documentazione dell'utilizzo di una curva non RIAA, disponibile ovviamente sull'apparecchio.

Grazie.

Inviato
6 ore fa, iBan69 ha scritto:

In merito a questo, ne avevamo già discusso… NON ESISTE prova certa di questa teoria, ovvero che un apparecchio con una circuitazione più semplice e con meno passaggi del segnale, sia più trasparente di un apparecchio più complesso e con maggiori passaggi del segnale. 
È una fisima, un credenza solo audiofila! 

@iBan69 se la metti su questo piano (qualunquismo allo stato brado) allora anche chi acquista il compattone al centro commerciale può venire in questo forum e dire la stessa cosa; che siamo tutti dei fanatici, che il trasformatore a lamierini da 10va con due condensatori di filtro  sono sufficientemente adeguati a muovere qualsiasi altoparlante etc. etc. che comunque la musica esce dalla casse quindi suona! :classic_biggrin:

 

6 ore fa, iBan69 ha scritto:

La trasparenza, non la si raggiunge solo con minor numero di componenti, ma con un progetto e costruzione, all’altezza del risultato sonoro, unico metro di giudizio definitivo. Ci sono pre fono semplici, meno trasparenti di pre phono con diverse funzioni, così viceversa. Quello che conta è il risultato, non il numero di circuiti, switch e componenti al suo interno. Anche perché, a rendere un apparecchio poco trasparente, ne basterebbe anche solo uno non all’altezza e anche il pre phono più semplice, ne ha al suo interno molti di più, che solo uno. 

sbagliato: meno componenti attraversano il segnale meno lo si deteriora. Se si persegue l'assoluta fedeltà, è una legge fisica inconfutabile e irreversibile (il mito del filo con guadagno); poi è chiaro: se togliere un componente costa aggiungere un altro stadio oppure togliere un condensatore significa sostituirlo con un TU (peggio ancora) o con altre valvole (vtpa the last docet) e ti costa anche aumentare la controreazione in un circuito dove è buona cosa tenerla bassa, allora è chiaro che bisogna prima valutare se il gioco vale la candela, e un bravo progettista sa valutare tutto questo. Ma gli apparecchi più neutri rispetto ad altri esistono:  ovviamente bisogna avere quella cultura musicale, quella capacità di discernere, di riconoscere quale di quelli più si avvicina al timbro reale degli strumenti (che spesso le buone in cisioni mantengono al 99%). A tal proposito, io vengo aiutato da tanti miei amici che suonano musica dal vivo e mi portano i loro cd, a volte incisi direttamente da loro. Con alcuni prodotti mi dicono: "qui non mi riconosco" con altri invece: "qui mi riconosco!" ovviamente il tutto limitato alla mia sala e alle elettroniche che dispongo o che posso disporre in un tempo limitato. A favorire questo qualunquismo, dove ogni cosa suona comunque bene, dove di ogni aspetto si vede sempre il lato positivo (è possibile trovarlo anche nella strega di Biancaneve)  sono proprio le riviste, che per "quieto vivere" (e non voglio aggiungere altro per non innescare flames) esaltano gli aspetti positivi di ogni prodotto, così se recensiscono un prodotto con il cablaggio volante dicono che è meglio delle striminzite piste dello stampato; se invece è assente esaltano l'ordine e la pulizia del layout senza cablaggio volante. Insomma è meglio con o senza? Non so se hai notato, ma  proprio in questa discussione un operatore del settore  che scrive su Audioreview ha sconfessato le parole dell' Ing.Montanucci (che affermò in una recensione che il peggior commutatore è superiore al miglior relé) e adesso i relè diventano la soluzione migliore! Insomma, come possono esser ritenuti credibili questi personaggi? Proprio per questo motivo è da anni che non compro più le riviste!  

Inviato
6 ore fa, Tronio ha scritto:

E chi sarebbe? Lo stesso convinto che se in un apparecchio "vi sono trasformatori con un filo lungo più di 12km il segnale attraversa un filo così lungo prima di arrivare al diffusore"?

@Tronio no è quello che non sa che "eliminare dal percorso del segnale un componente, come il trasformatore di uscita, tanto delicato e limitante in termini di trasparenza sonora è davvero importante. In sua assenza infatti la speciale sonorità delle valvole può esprimersi in tutta la sua pienezza: per prima cosa si scopre che alcuni dei difetti che imputiamo ai tubi a vuoto, quali ad esempio lentezza, mancanza di impatto, scarso controllo in basso, in grande misura non dipendono da essi, quanto sono piuttosto da addebitare al trasformatore. Non va dimenticato infatti che il segnale, attraversando quest’ultimo, subisce due importanti trasformazioni: da segnale elettrico viene convertito in magnetico e successivamente riconvertito in elettrico. Sarebbe impensabile che dopo tale giro, la purezza e la immediatezza del messaggio sonoro non risultassero in qualche misura degradate:classic_biggrin::classic_biggrin::classic_biggrin:

Inviato
8 minuti fa, veidt ha scritto:

sbagliato: meno componenti attraversano il segnale meno lo si deteriora. Se si persegue l'assoluta fedeltà, è una legge fisica inconfutabile e irreversibile (il mito del filo con guadagno); poi è chiaro: se togliere un componente costa aggiungere un altro stadio oppure togliere un condensatore significa sostituirlo con un TU (peggio ancora) o con altre valvole (vtpa the last docet) e ti costa anche aumentare la controreazione in un circuito dove è buona cosa tenerla bassa, allora è chiaro che bisogna prima valutare se il gioco vale la candela, e un bravo progettista sa valutare tutto questo.

Sbagliato, la tua è solo una teoria, che non può essere supportata dai fatti. Non è il numero dei componenti che determina la trasparenza, ma il progetto e la qualità dei suoi componenti. Il resto sono solo chiacchiere. 

Inviato
1 ora fa, paolosances ha scritto:

riformulo la domanda alla quale non hai risposto in altra sezione. 

Sei un tecnico o un appassionato?

@paolosances sono semplicemente un appassionato con qualche conoscenza tecnica...conoscenza che si è dimostrata sufficiente per la realizzazione di diversi apparecchi (progetti non miei ovviamente)

Inviato

@iBan69

ribadisco

non perdete tempo con costui

non ne vale la pena

 

 

Walter

  • Moderatori
Inviato

@veidt quindi conoscenze tecniche non certificate.

Perfetto,grazie.

Inviato


scusate ma devo intervenire.

 

il fenomeno scrive ( per la seconda volt) questo di seguito:

 

 

“”””Non so se hai notato, ma  proprio in questa discussione un operatore del settore  che scrive su Audioreview ha sconfessato le parole dell' Ing.Montanucci (che affermò in una recensione che il peggior commutatore è superiore al miglior relé) e adesso i relè diventano la soluzione migliore! Insomma, come possono esser ritenuti credibili questi personaggi?”””””

 

 

gia ho scritto che conoscendo Montanucci so che non poteva essere reale a meno di specifiche particolari ma estrapolando una frase singola non si capisce

Questo atteggiamento è tipico delle persone che vogliono dimostrare di sapere senza sapere niente. Prendono una frase qua e là e la mettono in mezzo ad un discorso

Ebbene l’Unico 150 e’ opera come progetto globale di Montanucci quando lavorò per un periodo in Unison alcuni anni fa. Il lab di Audio era gestito da me per le prove di elettroniche. Fabrizio poi rientrò in rivista pochi anni dopo

Su Audio nr 369 c’è la prova del 150 eseguita da me

Ottimo apparecchio molto ben costruito e mi dicono ben suonante 

A pg 73 , nelle varie descrizioni del prodotto potete leggere una nota sull’uso di relè blindati per lo switch dei segnali audio 

Ed è ovvio che si impieghino i relè proprio per limitare i percorsi e garantire un contatto stabile

 

Quindi per l’ennesima volta il fenomeno ha toppato ( in gergo)

 

Penoso

 

Walter

  • Melius 1
Inviato
55 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Non è il numero dei componenti che determina la trasparenza,

@iBan69 se sono della stessa qualità certo che determina, perché l'aggiunta di un qualsiasi componente aggiunge anche distorsione....è scienza, non fantascienza (ricordi la famosa pubblicità?) Il principio del filo con guadagno non si può negare. 

58 minuti fa, iBan69 ha scritto:

ma il progetto

se parli con i progettisti (quelli seri) ti diranno la stessa cosa: ovvero il primo obiettivo è deteriorare quanto meno il segnale.  

Inviato

"Sul frontale non ci sono comandi, non c'è traccia di commutazioni nemmeno sul retro, e quando si comprende che per configurare l'unità occorre togliere il coperchio ed agire sui numerosi DIP disposti sullo stampato sorge un moto di scontento. Breve, però: e dove dovrebbero essere, in un'ottica audiophile? Se un commutatore, come qui avviene, modifica una struttura circuitale, non ha alcun senso rimandarlo sul frontale o sul posteriore, dove tra l'altro introdurrebbe un vulnus nella schermatura, e lo stesso vale per un regolatore di guadagno o d'impedenza. (...) Il peggior commutatore è preferibile al miglior relè"   

 

Firmato Adrian Veidt?

No firmato Fabrizio Montanucci Ar n. 281 pag. 63

Inviato

Adesso cosa c'entra un discorso del tipo: eh ma poi ha realizzato un apparecchio con i relè; perché a chi sa andare nello spazio viene impedito di progettare un automobile? Uno nella vita ha bisogno di guadagnare, deve guardare le esigenze di un'azienda, quindi si adatta a tante situazioni. Arrampicarsi sugli specchi è inutile, perché si scivola :classic_rolleyes: 

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