my2cents Inviato 11 Febbraio 2023 Inviato 11 Febbraio 2023 Ovvero Il volto della musica, il suo sguardo; l'attimo antecedente che attraverso la sua danza si impossessa dell'esecutore e a sua volta determina il suo manifestarsi sonoro. In fondo prima dell'apparizione della sua voce la musiva è già collegata ad una musica "silenziosa" una "intenzione" che deve trovare forma; è come se la musica esistesse già nella sua forma complessiva in un unico istante sincronico, che deve poi dipanarsi nel tempo dell'agire umano. Danze, movenze, gesti, sguardi , siano essi "eccessivi", imperturbabili o estatici, degli esecutori che sembrano prennunciare la musica che sarà 1 1
Grancolauro Inviato 12 Febbraio 2023 Inviato 12 Febbraio 2023 Aleksei Zaitsev sale sul palco, sembra quello di una chiesa. Il pubblico non si vede, si sentono solo pochi applausi. Aleksei è nervoso, aggiusta a più riprese l'altezza dello sgabello del pianoforte. Quale sarà quella giusta? Cerca poi un fazzoletto che sembra non voler uscire dalla giacca. Aleksei asciuga la tastiera e caccia il fazzoletto a forza dentro il pianoforte, che se lo inghiotte facendolo sparire. Ha la mascella tesa, Aleksei; lo sguardo fisso. Sta per iniziare il brano ma poi desiste per un attimo, come se volesse rinunciare. Cerca la concentrazione che non viene. Poi parte d'impulso, forzando se stesso, ed è un inizio nervoso, duro, di un brano certo difficile, ma morbido e leggero. Chissà cosa stava succedendo nella testa di Aleksei. Forse niente, forse un mondo intero. Solo verso la fine Aleksei sembra ritrovare la calma, e la musica inizia davvero a fluire 1
Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 12 Febbraio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Febbraio 2023 Anche Maria Joao Pires sale sul palco: la prova generale del concerto di Mozart sta per iniziare. Ma quanto l'orchestra attacca il primo movimento, Maria si accorge che è successo l'impensabile. Il concerto che dovrebbe suonare è diverso da quello che ha preparato. Un'errore incredibile, imperdonabile, irreparabile. Dapprima Maria è colta dal panico. Rimane immobile, pietrificata. Poi subentra la disperazione. Si porta le mani al volto, quasi per mettersi a piagere. Vuole piagere; che altro fare? Fosse possibile, fuggirebbe in un'altra dimensione per scomparire per sempre. Poi Chailly le parla, cerca di tranquillizzarla. Sono poche parole, ma preziose. Maria getta il cuore l'oltre l'ostacolo, e con un gesto insieme di abbandono e di sofferenza inizia a suonare. Con una calma e una concentrazione che mai aveva avuto prima, che non le fa sbagliare una singola nota, anche se altro era il brano che aveva studiato per l'occasione. E la sua disperazione è perfetta per il concerto in Re minore di Mozart, che proprio di cupa disperazione parla. Per un gioco della sorte, musica e sentimenti umani si associano all'improvviso, traboccando in un'esecuzione perfetta. 3
my2cents Inviato 12 Febbraio 2023 Autore Inviato 12 Febbraio 2023 A me gli occhi ;) 14 minuti fa, Grancolauro ha scritto: E la sua disperazione è perfetta per il concerto in Re minore di Mozart, che proprio di cupa disperazione parla Penso che siano proprio questi moti interiori, le risonanze che sono nel musicista prima di suonare, che si fondono con l'esecuzione, anzi in qualche modo la preparano e di poco la precedono. Qui Bernstein nella seconda parte del video, al momento del bis, infonde la sua presenza musicale dallo sguardo, che rivela questi moti interiori , l'anima musicale, e la infonde all'esecuzione. A volte l'esecuzione sembra un rito dove il "pontifex" si fa tramite tra gli esecutori e gli ascoltatori 1
minollo63 Inviato 13 Febbraio 2023 Inviato 13 Febbraio 2023 Questo brano colpisce per l’uso della ritmica e della voce mischiata a una melodia che ti si stringeva addosso come una pellicola adesiva. Ed è esattamente quello che David Byrne sembra voler rappresentare nelle immagini del video con la sua danza sincopata... Ciao ☮️ Stefano R. 2
analogico_09 Inviato 14 Febbraio 2023 Inviato 14 Febbraio 2023 Anche fuori dal luogo del concerto può nascere, da elementi esterni, se non "estranei", l'ispirazione musicale e da questa interiorità nasce lo sguardo, il gesto ovvero le forme dell'espressione che preannunciano il carattere della musica che sarà. La "lezione": ma è nel gesto che voglio vederlo ... Celibidache sommo maestro del "gesto" che diventa espressione, Seguiamo queste lezioni com questo superbo documentario sul genio assoluto dell'interpretazione musicale. 1
my2cents Inviato 14 Febbraio 2023 Autore Inviato 14 Febbraio 2023 Necessitano dei gesti, una danza, un rituale (e la musica dal vivo conserva questa sua componente) affinché la scintilla si inneschi; poi il fuoco prende vita da sé e si alimenta della stessa materia disposta in suo "sacrificio". Tenere la fiamma viva è solo abbandonarsi e farsi bruciare, tutto poi avviene spontaneanente..in un certo senso e' come "morire" (in senso lato eh ;) e lo sguardo diventa un misto tra estasi e stupore 1
my2cents Inviato 14 Febbraio 2023 Autore Inviato 14 Febbraio 2023 Forse troppa "estasi"....o signora mia :D 1
analogico_09 Inviato 14 Febbraio 2023 Inviato 14 Febbraio 2023 Ma i gesti, le mosse, gli scatti che vediamo negli ultimi due video non sono l'attimo antecedente che preannuncia la musica che sarà. Bensì le reazioni dell'interprete alla musica che già risuona, una sorta di figurazione plastica della musica che autoesprime se stessa, il suo carattere. E' come battere ad esempio il tempo con il piede. Jarrett, che ho ascoltato 3 o 4 volte dal vivo era solito sottolineare le sue tensioni musicali con il linguaggio del corpo. Una cosa ricorrente in moltissimi interpreti, direttori, esecutori, cantanti, coristi, ecc.., cosa nobilissima, ma mi sembra materia per un'altra discussione. Gould inizia a suonare Bach con la mano destra. Con il "gesto" indipendente della mano sinistra, come in una sorta di "sdoppiamento" (il braccio e la mente) dirige se stesso, stabilendo in tal modo il polso ritmico ed espressivo ,finalmente unitario, del'esecuzione, ricomposta la "duplicità" dell'azione musicale, "figurata", segnica, e sonora. Gould canticchia.., accenta con il corpo il flusso ritmico della musica, Jarrett anche in questo gli è somigliante...
my2cents Inviato 14 Febbraio 2023 Autore Inviato 14 Febbraio 2023 11 ore fa, analogico_09 ha scritto: Anche fuori dal luogo del concerto può nascere, da elementi esterni, se non "estranei", l'ispirazione musicale e da questa interiorità nasce lo sguardo, il gesto ovvero le forme dell'espressione che preannunciano il carattere della musica che sarà 2 ore fa, analogico_09 ha scritto: Ma i gesti, le mosse, gli scatti che vediamo negli ultimi due video non sono l'attimo antecedente che preannuncia la musica che sarà. Bensì le reazioni dell'interprete alla musica che già risuona, una sorta di figurazione plastica della musica che autoesprime se stessa, il suo carattere Non so...io fatico a intendere questi post, o almeno la loro coerenza. In ogni caso penso che il fulminio "attimo" antecedente, che si manifesta fisicamente oltre che psichicamente nell'esecutore, sia una sorta di collegamento ad un evento musicale "sincronico", che necessitando il suo dipanarsi nel tempo, comanda l'esecutore. Poi sara' in qualche modo anche una forma di reazione all'evento musicale, ma principalmente mi pare che ci sia un moto a prioriori, un movimento a priori, e un suono conseguente, immagine di questi "a priori". Una sorta di mito della caverna ma in questo caso di natura "acustica"....per di più le caverne hanno una buona acustica, e forse le caverne sono anche il grembo primordiale della musica Vabbè, così tanto per divagare, sul tema tra una precisazione e l'altra :)
my2cents Inviato 14 Febbraio 2023 Autore Inviato 14 Febbraio 2023 La non "espressione", se non quella fissa e persa nel vuoto della macchina....ma esistono anche musiche che rivolgo le espressioni "nel vuoto", o nella vacuità ...ma forse è un altra storia, e meglio frenare qui 1
analogico_09 Inviato 14 Febbraio 2023 Inviato 14 Febbraio 2023 @my2cents Semplicemente significano le mie estemporanee e personali riflessioni ciò che ho scritto. Potrà non essere compreso o condiviso, ma è nella semplicità dell'impressione provata e che ho provato a "rendere", non sovrastrutturata, che andrebbe focalizzata l'attenzione non già sulle speculazioni intellettualistiche "congelate" le quali pur legittime sovrastrutturano l'istinto, l'immaginazione, il flusso spontaneo del sentimento. E d'altra parte non è che si possa rispolverare ogni due per tre, in ogni occasione, come una spuzzata di prezzemolo che va bene con tutto, il "mantra del mito della caverna... Celibidache all'inizio del video osserva e sente l'armonia della natura ed essendo un musicista trasfigura dentro di se le visioni e i rumori del vento, degli animali, delle acque, in suoni musicali... Chi ha montato il film ha immaginificamente capito questo e passa quindi dal primo piano del volto "ispirato" del direttore che sembra dirigere lo scenario naturale alla sala da concerto nella quale Celi dirige una musica "composta" che sembra avere lo stesso carattere della fonte d'ispirazione naturale non già naturalistica. E' un fatto di intuizione empirica, immaginifica; non è realismo se osservato da un'ottica prosaica, ma noi dovremmo essere oltre questo, siamo nel "fantastico", l'arte è "fantastica" (non si confonda con fantasia), invenzione, artefizio, animo allo stato "liquido", non nella speculazione mentale mutuata dai dotti "testi" che spesso non vengono compresi appieno, mischiandoli tra di loro nelle grande abbuffate fatte sul TouTube. D'altra parte - forse ora cadrò nella medesima "trappola" - ma non posso esimermi dal citare una frase che Andrè Breton pronunciò mentre parlava amichevolmente con Bunuel del cinema surrealista.., per certi versi sinonimo di "fantastico": Ciò che vi è di più meraviglioso nel fantastico è che il fantastico non esiste, tutto è reale. Riporto solo due chiacchiera tra amici al bar che non ricordi dove lessi en passant e che rimase impresso, da nessun testo sacro...
analogico_09 Inviato 14 Febbraio 2023 Inviato 14 Febbraio 2023 6 ore fa, my2cents ha scritto: La non "espressione", se non quella fissa e persa nel vuoto della macchina....ma esistono anche musiche che rivolgo le espressioni "nel vuoto", o nella vacuità Potresti gentilmente dirlo con parole e pensieri più semplici, fatico a capire, a trovare un nesso con il video che hai postato; a me sembra che in esso le musiche meccaniche (passate di moda) e i "pupazzetti" che si muovono come giocattoli caricati a molla rivolgano i loro meccanismi inespressivi nella nullità. Potrà certamente essere un valore espressivo per taluni, ci mancherebbe, ma allora se ne parli altrove, non è materia da trattare in questo thread viste le premesse dell'opener. Ma forse sono io a non aver capito però tra questo Espressioni musicali - Ovvero Il volto della musica, il suo sguardo; l'attimo antecedente che attraverso la sua danza si impossessa dell'esecutore e a sua volta determina il suo manifestarsi sonoro. e quest'altro Danze, movenze, gesti, sguardi , siano essi "eccessivi", imperturbabili o estatici, degli esecutori che sembrano prennunciare la musica che sarà bisognerebbe mettersi d'accordo su cosa si cerchi.., sempre che non abbia io capito male.., ma è il rischio che si corre quando si cerca di farlo "strano"...
my2cents Inviato 14 Febbraio 2023 Autore Inviato 14 Febbraio 2023 Quando l'arciere nel suo intento realizza il centro, la sua azione è gia compiuta e realizzata, il suo agire conseguente non può che essere altro che il centro del bersaglio, ma ancor prima di scoccare la freccia ne ha consapevolezza, e il suo sguardo, la sua espressione gia' ne manifestano l'esito. Per analogia penso che qualcosa di simile al musicista. Tutto qui, qualche scambio di "espressioni, niente di "strano" :)"Il canto sacrificale cantato a squarciagola fu qualcosa di simile alla saeta che si leva in Andalusia. Disparar una saeta (cantare una saeta) è come dire scoccare una saetta (freccia)" M. Schneider ...mi pare evidente che qualcosa muove le espressioni ancor prima di cantare...poi se il musicista reagisce alla musica come fa un ginocchio sotto i colpi del martelletto del dottore va bene uguale ;)
analogico_09 Inviato 14 Febbraio 2023 Inviato 14 Febbraio 2023 49 minuti fa, my2cents ha scritto: "Il canto sacrificale cantato a squarciagola fu qualcosa di simile alla saeta che si leva in Andalusia. Disparar una saeta (cantare una saeta) è come dire scoccare una saetta (freccia)" M. Schneider Chris, mi fa piacere che tu ricorda e ricalca le cose di cui ho parlato io (che non sono Schneider il quale dovrebbe avermi letto... ... ) più di una volta nelle discussioni ante-incendio nelle quali eri anche tu e su cui ti ho erudito anche in privato... Suvvia.., perlomeno cita.., caspiterina!! Ma non hai chiarito quale sarebbe questa saeta e verso chi verrebbe scoccata... Andiamo al pratico, al cuore delle parole, i giri di parole dotte o pseudo tali sono arzigogoli cerebrali e inani se non si entra nella poesia delle questioni di cui si parla per sentito dire. Mi raccomando, studia bene nel web la saeta... io l'ho vista molto volte scoccare dal vivo, mentre ero calato nella fiesta, fisicamente, metafisicamente, con corpo e anima, non solo di cervello come quando si razzola e si mutua per il web... Dai.., si scheza.., anche Pulcinella amava scherzare... Ah.., visto che hai citato un scena del film di Carlos Saura che evidentemente conoscerai, che apprezzerai, strano che non sia venuto ad esprimere il tuo cordoglio in occasione della sua per le sua morte avvenuta pochi giorni fa e su cui ho aperto un topic nella sezione cinema nel quale ho parlato anche del suo docufilm dedicato al "Flamenco" dal quale estrapoli la clip della "saeta".., peccato sia rimasto senza interventi... vabbè, lo hai fatto qui, è uguale...
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