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Melius Club

Carl Czerny, chi era costui?


Grancolauro

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Inviato

Grazie @Grancolauro

Io ho acquistato di recente un cd Naxos con dei suoi trii con pianoforte, godibilissimi e che, a mio modo di vedere, confermano la sua caratura di compositore a tutto campo e non solo un mero produttore di eserciziari

 

  • Melius 1
Inviato

@Alpine71 proprio così. Czerny scrisse sinfonie, concerti, opere cameristiche, cantate, insomma un sacco di musica che merita di essere ascoltata. Poi che lo si odi un po’ per i suoi esercizi per pianoforte, ci può anche stare 🙂

  • Haha 1
Inviato

Beh io sono tra quelli che ha mollato per colpa (o merito) sua. Si vede che non era destino.

Inviato

@Casperx capisco, non sei il solo… Diciamo che Czerny di solito lo si recupera molto tardi nello studio del pianoforte, quando smette di essere un ostacolo e lo si può dominare tecnicamente. A quel punto si riesce a cogliere la bellezza di alcuni suoi studi che un tempo si erano profondamente odiati.

Inviato

@Grancolauro

Ops, ho visto dopo che avevi già citato l’edizione di Neuburger...

sorry per il “doppione”...

Inviato

Mamma mia Libetta, l'ho sentito dal vivo fare gli Studi sopra gli Studi di Chopin di Godowsky.

Non mi è sembrato umano.

L'ultimo bis mi precipitai in prima fila, faceva paura

Inviato

@Alpine71 vero! Libetta è un supervirtuoso, pure troppo a volte, nel senso che si fa prendere la mano. Comunque in suoi studi Chopin/Godowsky sono davvero impressionanti 😳

Inviato
Il 15/2/2023 at 14:57, Grancolauro ha scritto:

Czerny scrisse una miriade di studi per pianoforte, più di mille credo, che vengono ancora oggi usati da qualsiasi insegnante per sviluppare la tecnica pinistica dei suoi allievi. Da qui l'odio profondo per Czerny: i suoi studi, noiosi e faticosi fino alla morte, sono una specie di supplizio a cui ci si deve sottoporre, un supplizio così grande che per qualcuno bastano e avanzano per mollare tutto e mettersi a fare altro.

 

La "Piccola velocità" di Czerny: che ricordi mi hai risvegliato!

Anch'io sono stato una sua "vittima", prima di buttare la tonaca alle ortiche... :classic_smile:

Tuttavia hai ragione: bisogna rivalutare le cose a mente fredda. Mi hai fatto venire voglia di ascoltare i suoi studi eseguiti come si deve.

Ascolterò senz'altro l'Op. 740.

Invece, dell'Op. 636 (24 Studi della piccola velocità) ho trovato in rete solo lo spartito. Forse non sono mai stati registrati?

 

 

 

Inviato
9 ore fa, FD_MC ha scritto:

Invece, dell'Op. 636 (24 Studi della piccola velocità) ho trovato in rete solo lo spartito. Forse non sono mai stati registrati?

Non ne ho idea, su disco mi sa di no. Su YouTube si trovano ad ogni modo delle registrazioni più o meno amatoriali, ad esempio quella qui sotto. Non è granché ma forse può essere utile per risvegliare i ricordi. Dimmi poi che effetto di fa 🙂

 

 

Inviato

Degli studi di Carl Czerny ho sempre sentito parlare e letto, più che altro citati da chiunque abbia studiato pianoforte e da coloro che si occupano di musica pianistica (Rattalino e Neuhaus). Tutti concordi nel definirli, nel migliore dei casi, musica a scopo didattico. 

Pertanto non ho mai avuto la curiosità di ascoltarli.

Colmerò la lacuna.

Alberto.

 

Inviato
Il 15/2/2023 at 14:57, Grancolauro ha scritto:

Chiunque abbia studiato anche solo un poco pianoforte classico lo sa bene

 

Non ho mai studiato pianoforte però ero a conoscenza del fatto che Czerny fosse diventato il "terrore" e/o la noia degli allievi di pianoforte. :classic_sad: Come forse lo Schoenberg per quando riguarda il trattato di armonia ed altri testi di studio o non solo  di studio.

Mi è inoltre capitato raramente di ascoltare la musica di Czerny, quindi ti ringrazio, Damiano, dell'occasione che ci offri.

Ho ascoltato i brani proposti e mi dispice dover purtroppo dire che da questi primi approcci ne ricavo una sensazione di musica da "studio", con i diversi gradi di difficoltà o di "virtuosirmo" tecnico, mentre non riesco a cogliere lo spirito poetico dell'espressione musicale. Sarà forse perchè siano eseguiti male, metronomicamente, quasi "marzialmente" a tratti, ma avverto la netta sensazione di un linguaggio musicale, di uno stile, di una forma e di un'espressione dalle finalità limitate.

Vero che i grandi musicisti da te giustamente citati - Chopin, Liszt, Debussy, ecc - abbiano trovato vanatggio dalle pedagogie di Czerny, ma gli studi di Czerny sono anni luce distanti dalla struggente musicalità degli studi di Chopin che domina e sottomette la tecnica alle "ragioni" supreme della poesia; idem per quanto riguarda gli "studi trascendentali" di Listz che sono virtuosismo abbagliante e sublime espressione in una. Per non parlare della ineffabile "impalpabilità" della musica di Debussy... Stessa cosa è possibile dire del Clavicembalo ben temperato di Bach, altro testo d'insegnamento nei corsi di pianismo nei conservatori che, nato per "temperare" la scala musicale (non le matite... :classic_biggrin:) si rivela espressione sublime del sentimento e della spiritualità umana univresale.


Parlo in generale, non serve dirlo, so bene che su questo tu sia d'accordo.
 

La fiugra di Czerny resta tuttavia controversa, nel corso degli anni si sono alternati detrattori e ammiratori.

 

Riporto da wiki
 

 

Schumann, che fu anche acuto critico musicale, disse dell'op. 424: "Sarebbe difficile trovare un fallimento dell'immaginazione maggiore di quello di Czerny".


Lo stesso Liszt , che fu allievo di Czerny che molto si prodigò per formare e lanciare il giovane llievo, affermò "È ... un peccato che, per una produttività troppo sovrabbondante, si sia necessariamente indebolito, e non sia andato oltre sulla strada della sua prima Sonata (Op. 7, la bemolle maggiore) e di altre opere di quel periodo, che considero molto altamente, come composizioni importanti"

 

In "Uomini, donne e pianoforti"  Arthur Loesserde considera "La musica di Czerny senza profondità, intensità o arguzia, ma sempre fluida e carina e piuttosto solleticante quando suonata velocemente ... infinita varietà di schemi e infinita monotonia di importanza".

 

Opinioni più positive sono state offerte da musicisti come Anton Kuerti , [28] Brahms, [24] e Leon Botstein . [29] Igor Stravinsky ha scritto della sua ammirazione per Czerny anche come compositore: "Quanto a Czerny, ho apprezzato in lui il musicista purosangue più del notevole pedagogo". [30]

 

Ci sarebbe tuttavia da obiettare che Strawinsky, immenso compositore, dopo aver detto ciò che disse di Vivaldi, come critico musicale si sia autosqualificato.... :classic_rolleyes:


Battute a parte, ciascuno potrà ovviamente giudicare secondo il proprio personale gusto e punto di vista.

Inviato
4 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Ci sarebbe tuttavia da obiettare che Strawinsky, immenso compositore, dopo aver detto ciò che disse di Vivaldi, come critico musicale si sia autosqualificato.... :classic_rolleyes:

Sono totalmente d'accordo. Guai a chi mi tocca Vivaldi! :classic_angry:

Però, sono convinto che Stravinski, oltre che un grande compositore, fosse anche un fine umorista...

 

Scusate l'OT.

Inviato
20 minuti fa, FD_MC ha scritto:

Però, sono convinto che Stravinski, oltre che un grande compositore, fosse anche un fine umorista...

 

20 minuti fa, FD_MC ha scritto:

Però, sono convinto che Stravinski, oltre che un grande compositore, fosse anche un fine umorista...

 

Lo penso anch'io! :classic_smile:

Inviato

@analogico_09 Grazie delle osservazioni. Ovviamente non intendevo equiparare gli studi di Czerny a quelli di Chopin o Liszt. Ci mancherebbe. Penso solo sia una autore le cui opere per pianoforte meritano di essere un pochino riabilitate. Dal punto di vista storico, perché hanno avuto un impatto culturale rilevante. Dal punto di vista artistico, perché alcuni suoi studi sono musicalmente interessanti, a mio modo di vedere. Ma più in generale quello che volevo dire è questo: si può fare musica e trarne piacere anche eseguendo (o ascoltando) quello che sembra soltanto un noioso esercizio. La poesia talvolta scaturisce dai luoghi più aridi e impervi. Basta saperla esprimere. E dico questo con riferimento a Czerny perché è un autore che mi ha sempre fatto un po’ pena considerato l’odio che si è tirato addosso. Un piccolo aneddoto al riguardo: il pianista Nicolò De Maria, che personalmente ammiro molto, racconta che dopo i primi riconoscimenti di pubblico e critica in Italia entrò in una prestigiosa Accademia di perfezionamento di caratura internazionale. Il suo nuovo maestro, dopo averlo sentito suonare alcune opere di sicuro valore artistico, gli chiese di portare per le prossime volte una selezione di studi dell’op. 740 di Czerny. De Maria rimase deluso e sconfortato. Czerny?? La musica sta altrove! si disse. Eppure questo “attraversamento del deserto”, racconta poi, gli fu di estremo aiuto non solo tecnicamente ma anche, e soprattutto, dal punto di vista ed espressivo, al punto da arrivare a considerare Czerny un autore da amare, pur con tutti i suoi difetti. A me ad esempio diverte molto suonare questi studi, perché sotto sotto ci trovò nascosta una sottile e sadica ironia 🙂

 

 

 

Inviato
15 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Non è granché ma forse può essere utile per risvegliare i ricordi. Dimmi poi che effetto di fa 🙂

Grazie per la segnalazione!

Che nostalgia... Anche se, all'epoca, mi facevano dannare parecchio, come molte altre cose ben più elevate musicamente (Bach in primis). ☹️

Però finalmente sono riuscito a sentirli eseguiti come si deve. Con le mie capacità pianistiche non andavo molto lontano... 😉

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