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Melius Club

L'ascolto della musica e il My-Fi.


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1 ora fa, FabioSabbatini ha scritto:

Ma il cervello, in faccende siffatte, in buona parte dipende dal cuore e dalla passione 

Infatti ancora si vedono audiofili che comprano cose che non hanno alcun senso in termini di rapporto qualità/prezzo/prestazioni

(ampli a valvole, ampli in classe A, giradischi, meccaniche CD, cavi più costosi di qualche euro, dac più costosi di qualche centinaio di euro ecc ...) 

Vedi tu ne fai un problema di rapporto costi e prestazioni ,misure e classi  ecc. ecc.

Personalmente di ste cose non mi interessa la mia passione la vivo cercando  nel mio ambiente il miglior modo possibile in base  alla mia esperienza  di riprodurre la musica e lo decido in base alle mie emozioni.

Non ho nessuna pretesa che sia migliore o peggiore del tuo personalmente ho un classe A ma per me è relativo ho provato anche un classe D ma non riusciva a pilotare i miei diffusori per cui resto in A  bada che non sto dicendo che sia meglio la A  della D questo lo lascio fare al Maestro supremo dell'Hi-Fi a me mancano queste competenze 😂😂.

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34 minuti fa, Look01 ha scritto:

Vedi tu ne fai un problema di rapporto costi e prestazioni ,misure e classi  ecc. ecc.

Personalmente di ste cose non mi interessa la mia passione la vivo cercando  nel mio ambiente il miglior modo possibile in base  alla mia esperienza  di riprodurre la musica e lo decido in base alle mie emozioni

No, sbagliato

Non ne faccio affatto un problema di soldi, quella è una conseguenza secondaria 

Io dico che in genere è l'emozione che vince 

E tu me lo hai confermato 

Hai ripetuto paro paro quello che ho detto, in sostanza 

 

Ti rispiego, se serve: proprio perché le emozioni vincono non si guarda alla realtà oggettiva

Mi pareva chiaro 

È per quello che ho scritto " il cervello, in faccende siffatte, in buona parte dipende dal cuore e dalla passione" 

Tu mi hai solo confermato quello che ho scritto 

Ora è chiaro? 

Più in dettaglio e facendo un caso tipico, io sostengo che, salvo eccezioni, l'audiofilo che sente un classeddi'e non lo emoziona e gli trova innumerevoli difetti... è moscio è freddo è poco annerito dal punto di vista del nero intracranico ecc ..., è proprio perché sa che sta suonando un classeddi'

Emozioni, passioni e quindi giù soldoni a comprare i classeaoni

(ma ripeto, i soldoni non sono il punto focale della quistione)

 

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1 ora fa, fabbe ha scritto:

my-fy è vero, il suono assoluto no. Basti pensare che ogni componente della nostra catena ha un suo suono,

La ricerca è verso un suono sempre più verosimile passando anche attraverso sfumature diverse ma sempre attendibili.

Il problema è sempre quello come stabilire il grado di attendibilità 

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20 ore fa, Luke04 ha scritto:

Ma ci pensate a farsi un impianto che non piace, ma che  secondo qualche criterio però è vero hifi? Da sadici, no!?! 

Sperando che questo criterio sia puramente personale,quindi rispettabilissimo e non frutto di influenze altrui,allora diventa preoccupante.

Per quanto mi riguarda cerco di acquistare componenti di mio gradimento Non mi interessano i pareri altrui leggo le recensioni Sì ma alla fine valuto personalmente e soprattutto tutto deve essere adeguato all'ambiente dove ascolto che poi sia My Fi o hi-fi non sono assolutamente interessato. Per me si possono mischiare tranquillamente anche componenti audiopro con hi-fi che non mi scandalizzo nel mio caso al momento ho solo componentistica puramente hi-fi poi in futuro tutto può essere.

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Fabio Cottatellucci
28 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Ora, presupposto che l’Alta Fedeltà, inteso come esatta copia dell’evento originale, non esiste e che nella migliore delle ipotesi si parla di verosimiglianza dell’evento reale, aggiungiamoci la variabile umana e ne consegue, che parlare di hifi, è abbastanza utopistico.

Parlare di hi-fi non è utopistico.
Per quanto ci possano essere passi intermedi fra la sala di ripresa e le nostre orecchie, i riferimenti si conoscono benissimo.
Parliamo di Alta Fedeltà, non di Perfetta Riproduzione.

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31 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Diciamocelo, il termine Hi-Fi, Alta Fedeltà, è stato da sempre sopravvalutato.

Il fatto è che l'equivoco viene da molto più lontano, almeno da quello che si legge.

In pratica il termine ''high fidelity'' venne introdotto 70 anni fa per distinguere i dischi registrati con le nuove tecnologie (microsolco a 33 giri) e le apparecchiature per riprodurli, da quello che c'era stato fino a quel momento. Quindi un termine di marketing che indicava un nuovo step di ascolto qualitativo, senza particolari riferimenti al suono live.   

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Mah… la solita discussione dove ognuno può, a ragione, dire quello che vuole. Di oggettivo non ci sarà mai nulla. Il mio pensiero è questo , per quel che vale, esiste una hi fi prestazionale, dove la ricerca tende appunto a cercare ,invano ahimè, di approssimare l evento reale o almeno il suono reale. I costi sono alti, il fine è raramente l ascolto della musica, piuttosto il raggiungimento di uno status symbol da esibire e il vortice dei cambiamenti genera insoddisfazione. Poi c è una hi fi intelligente dove l esperienza e un  minimo di stabilità porta ad un impianto bensuonante, dove l attenzione si sposta sui tweaks gli accessori e i cavi. Poi c è il tentativo di affidarsi ad apparecchi che producono musica, che se ne fregano delle caratteristiche e del costo. Non hanno nessuna attinenza con le misure, ma producono benessere. In tutti e 3 i casi si parla per me ovviamente,di clamorosa my fi Ah… i primi 2 casi li ho sperimentati sulla mia pelle. Al terzo sto umilmente tendendo. 😊

  • Melius 2
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@iBan69 Non avrei saputo dirlo meglio (il tuo post della pagina precedente, ma anche i successivi)👏👏👏👏


Io continuo a pensare che nel momento in cui compriamo un altro componente, scatta il my fy, dato che quel componente lo si compra sostanzialmente perchè "secondo me, da me, va meglio di quello che avevo prima".

Per un altro, da un altro, potrebbe essere diverso.


Riguardo la fedeltà verso cosa: per come la vedo io è fedeltà verso un sola cosa, ovvero ciò che hanno deciso artisti e tecnici quando hanno confezionato quella musica.
Ne discende che se si mira ad una fedeltà alta bisognerebbe conoscere esattamente cosa volevano quei signori, altrimenti non è nient'altro che: ascolto quella musica perché ritengo (io ritengo) che così vada ascoltata.

In realtà questo apre ad un altro problema: ovvero al fatto che gli audiofili si ritengono i depositari del buon suono.

Solo che raramente si trovano d'accordo su quale sia.

Quante volte ho sentito un set up perfettamente a punto per il possessore ma, ad esempio, con picchi energetici a 100Hz, tanto che in un live jazz sembrava che ci fosse solo il bassista.

Ma magari era così che l'hanno voluto i produttori, e torniamo al punto di partenza.

 

 

 

  • Melius 1
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Gaetanoalberto

Ho letto velocemente. Giusto per contribuire con la mia esperienza ed i miei dubbi, sottopongo: ho provato ad effettuare le misurazioni e le correzioni, sia automatiche che personali. 

Alla fine, preferendo la riproduzione senza correttivi, sono tornato a quella. 

Sono punibile per my fi? 

 

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Bisogna combinare curve concave e convesse di impianto e orecchio. Le curve oggettivamente piatte non vanno bene perche’ presuppongono orecchio perfetto.

Molti anni fa un audiofilo romano di quelli fanatici (quad esl ecc, migliaia di dischi) mi invito’ a casa. Suono taglia orecchie. A lui piaceva; era un po’ sordo e quindi alte esasperate per me insopportabili recavano una brillantezza normale al suo orecchio.

Se invece inseguiamo la curva piatta, l’uomo dal monte (cioe’ il daspo) dira’ pure ok! La risposta sara’ sti penēs non mi convince sto suono.

Quante volte ho preferito le casse in ambiente a un piu’ preciso ma inverosimile suono in cuffia

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