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Melius Club

L'ascolto della musica e il My-Fi.


Messaggi raccomandati

Inviato
2 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Quante volte ho preferito le casse in ambiente a un piu’ preciso ma inverosimile suono in cuffia

Oggetto, non a caso, grandemente usato negli studi di registrazione e di post-produzione.

 

Inviato
3 minuti fa, mozarteum ha scritto:

curve oggettivamente piatte non vanno bene perche’ presuppongono orecchio perfetto.

Direi anche di no.. chi ha creato gli strumenti con i loro suoni, che mixa le registrazioni,  ha un udito simile al nostro,  con le stesse curve isofonoche. Quei suoni sono creati con il nostro udito,  per piacere al nostro udito così come è. Non c'entrano nulla le curve piatte. 

Le curve piatte dei nostri sistemi,  dovrebbero introdurre meno alterazioni possibili a quello che è stato creato ascoltando con il nostro sistrma uditivo,  senza aggiingerne altre.

  • Melius 1
Inviato

Voi riuscite a godere del digitale di violoncelli e violini in cuffia? Complimenti

Inviato
17 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Chiunque abbia ascoltato un ragazzo suonare il sax nella metropolitana per pagarsi il pranzo.

Perché tu ritieni che ascoltare un sax in metropolitana, sia un riferimento sufficiente a comprendere cosa significhi l’ascolto del suono di un sax dal vivo? 
Adesso capisco il suono di alcuni impianti … se questo è il termine di paragone … 

Inviato
9 minuti fa, scroodge ha scritto:

Quante volte ho sentito un set up perfettamente a punto con picchi energetici a 100Hz che piacevano tantissimo al suo possessore ma su un live jazz sembrava che ci fosse solo il bassista.

Bellissima questa! Verissimo. A me piace infatti. :classic_happy: 

Poi ci sono dischi jazz che suonano perfettamente all'opposto, in cui il bassista quasi non si sente.

Tanto è il master engineering (insieme agli artisti suppongo) che decide cosa e come si deve sentire. :classic_rolleyes: 

  • Thanks 1
Inviato

Comunque, siamo tutti MyFi… visto che l’impianto l’abbiamo pagato noi …🤦🏻‍♂️

  • Haha 2
Inviato

Le curve piatte nun so' bone

Qualche ragione,  secondo due tizi mai sentiti 

Sean Olive:

A flat in-room target response is clearly not the optimal target curve for room equalization. The preferred room corrections have a target response that has a smooth downward slope with increasing frequency. This tells us that listeners prefer a certain amount of natural room gain. Removing the room gain, makes the reproduced music sound unnatural, and too thin, according to these listeners. This also makes perfect sense since the recording was likely mixed in room where the room gain was also not removed; therefore, to remove it from the consumers' listening room would destroy spectral balance of the music as intended by the artist." 

Floyd Toole:

The room curves associated with the best sounding conventional forward-firing loudspeakers are all downward tilted - why? Remember the curve is "an end result, not a target" and conventional loudspeakers are omnidirectional at very low frequencies, becoming more directional as frequency rises. So, if such loudspeakers are designed with desirable flat on-axis/listening window frequency responses (the first arriving "direct" sound) the total sound output decays with increasing frequency. Steady state room curves measure direct + all reflected sound so they must tilt downward - or, more accurately, rise towards the bass. Then there is air absorption, which adds more downward tilt above about 1 kHz. It is all understood and predictable.

  • Melius 1
Inviato
2 ore fa, CDJ ha scritto:

e non frutto di influenze altrui

Era questo a cui alludevo dove per altri intendo riviste, forum o altri pareri vari. Va bene farsi una cultura audiofila e quindi saper riconoscere quella che in maniera oggettiva è una riproduzione hifi (basta frequentare un negozio onesto e fare delle audizioni), poi dopo tra tutte le proposte del mercato ognuno si scelga la propria tazza da te!

Inviato

Secondo me stiamo parlando di 2 alte fedeltà. 

C'è chi la cerca in quello che sente, raffrontandolo con la memoria che ha dei suoni reali, C'è chi la intende come percorso del segnale.

Per me, vale la seconda. L'impianto deve trasferire quello che ho su un supporto, nel modo più lineare e preciso possibile, aggiungendo o togliendo il meno possibile. Questa per me è fedeltà dei componenti. 

Qui nasce la seconda parte. Quel segnale, è stato ascoltato da un!altra persona che non sono io, con un impianto agli antipodi dal mio, in un amniente alieno dal mio, quindi, quello che io ascolto poi a casa mia, potrebbe essere fedelissimo a quanto inciso sul disco a livello tecnico, ma essere completamente diverso e brutto rispetto a quello che invece sentiva in studio per via di 1.000 variabili che è impossibile replicare,  e quindi, alla fine si va alla ricerca di quello che piace, intanto quello che ha sentito il tecnico non lo sapremo mai. 

  • Melius 1
Inviato
35 minuti fa, one4seven ha scritto:

Tanto è il master engineering (insieme agli artisti suppongo) che decide cosa e come si deve sentire. 

Certo. E dunque se vuoi una riproduzione fedele devi a casa tua ottenere QUEL suono, bello (per te) o brutto (per te) che sia. E questo NON è MY-FI, direi che è l'unica condizione, perché non sia my-fi

Se, invece, come accade spessissimo e del tutto comprensibilmente, vuoi perché non si conoscono le intenzioni dei produttori, vuoi perchè... per citare lucio dalla.. ad ognuno come gli va, si scivola inevitabilmente nel my-fi.

Non ci vedo niente di male, né di sbagliato in questo.

Inviato
1 ora fa, FabioSabbatini ha scritto:

Ti rispiego, se serve: proprio perché le emozioni vincono non si guarda alla realtà oggettiva

Mi pareva chiaro 

È per quello che ho scritto " il cervello, in faccende siffatte, in buona parte dipende dal cuore e dalla passione" 

Tu mi hai solo confermato quello che ho scritto 

Ora è chiaro? 

Più in dettaglio e facendo un caso tipico, io sostengo che, salvo eccezioni, l'audiofilo che sente un classeddi'e non lo emoziona e gli trova innumerevoli difetti... è moscio è freddo è poco annerito dal punto di vista del nero intracranico ecc ..., è proprio perché sa che sta suonando un classeddi'

Emozioni, passioni e quindi giù soldoni a comprare i classeaoni

Mi rendo conto che sono un caso atipico e difficilmente inquadrabile nel mondo dell'ascolto della musica 😂.

Evito il termine audiofilo non perché lo disprezzi se intendiamo con tale termine cercare  di ascoltare il più vicino possibile alla realtà musicale che percepisco posso anche definirmi audiofilo.

Se invece il termine audiofilo sottintende esperto in elettronica o possedere dei requisiti tali per cui possa dimostrare che quello che sento io si avvicina di più alla realtà di quello che sente un'altro allora non lo sono.

Realtà oggettive se dovessi citarne alcune la dinamica , la trasparenza, il dettaglio e la discesa in basso che un impianto riesce ad esprimere in linea teorica sono oggettive ma dipendono sempre dall'insieme non da un singolo componente.

Per questo trovo assurdo qualsiasi tipo di categorizzazione legata ad un singolo componente.

Poi elettroniche o diffusori come qualsiasi altro oggetto possono essere costruite con qualità diversa e caratteristiche diverse per cui molte volte hanno anche costi diversi.

 

 

 

 

Inviato
5 minuti fa, scroodge ha scritto:

Tanto è il master engineering (insieme agli artisti suppongo) che decide cosa e come si deve sentire.

Sì, con l'impianto presente in sala di registrazione che al 99,99% non è il tuo.

 

8 minuti fa, Ggr ha scritto:

  e quindi, alla fine si va alla ricerca di quello che piace, intanto quello che ha sentito il tecnico non lo sapremo mai. 

Appunto 

Inviato
8 minuti fa, Look01 ha scritto:

Mi rendo conto che sono un caso atipico

Mah...direi che sei in ottima compagnia....chi di noi è normale scagli pure il primo classeA!

:classic_smile:

Inviato

@FabioSabbatini

Non ce la faccio troppo pesante  e non ho più l'età se ci provo rischio il mal di schiena per due mesi 😂.

Inviato

Personalmente, propendo per avere componenti lineari e con bassa distorsione,  sino all'amplificatore. Il 90% del my fi, per me inizia con l'azzeccare il diffusore giusto per l'ambiente. Li si crea davvero quello che fa la differenza, e che sentiamo.

 

  • Melius 1
Inviato

I diffusori sono da sempre l’anello debole. Il come dovrebbero suonare è noto. Linearità in asse e ampia e coerente dispersione fuori asse (diagramma polare)

Se uno gli piacciono i planari e poi le trombe è confuso e più propenso al my fy. 

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