Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 19 Febbraio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 19 Febbraio 2023 Dal web. Da leggere con attenzione!! "Sono in Norvegia, in fondo ad un fiordo del pēnis, privo di qualsiasi attrattiva naturalistica, se non fosse perché il termine villaggio è completamente diverso dalla nostra tradizione mediterranea e dalla nostra percezione semantica; un territorio di 1410 km quadrati con una popolazione di 1147 abitanti, come capirò in seguito, uguale ad altri mille, ovvero una impalpabile spolverata di case lontane una dalle altre. Nella lunga notte invernale queste case sono rintracciabili ai bordi dell’unica strada che circumnaviga il fiordo perché hanno delle abat-jour, delle luci, delle candele finte alle finestre prive di scuri e sempre accese notte e giorno. Questo lontananza abitativa delle persone è rappresentativa della densità dei sudditi del regno, più grande dell’Italia, con soli cinque milioni di abitanti. La prima caratteristica di questo popolo che salta all’occhio dello straniero è la presunzione di superiorità evidente effetto della mancanza di abitudine alla convivenza che inevitabilmente porta al confronto con gli altri e ad una reale consapevolezza di sé come individui e come popolo. I Norvegesi disprezzano gli Svedesi, figuriamoci gli Italiani. Come sono finito in questo posto? Lavoro in un grande gruppo cantieristico italiano e sono in una squadra che deve consegnare una nave rompighiaccio per ricerca oceanografica ad un armatore norvegese presso il cantiere che si trova in fondo a questo fiordo del pēnis. E questo posto improvvisamente si è trasformato in un laboratorio antropologico dove ho capito fino in fondo perché noi italiani siamo amati individualmente ma odiati come popolo. Guardo gli operai norvegesi sono esteticamente impeccabili, tuta mai scolorita, scarponi, casco, occhiali protettivi, cuffie antirumore, ma tecnicamente incapaci per fare un lavoro banale; serve un quaderno di istruzioni. Poiché con gli operai norvegesi non riuscivo a completare gli ultimi lavori per la consegna della nave, ho dovuto richiamare la mia squadra italiana che è formata da un gruppo di napoletani; una mattina si sono presentati in cantiere in otto; chi già con addosso gli abiti da lavoro, chi con un sacchetto del Conad con dentro una tuta che ha visto mille lavaggi. Il loro capetto si chiama Maurizio, come dice lui “coming from Torre Annunziata”. Lo guardo e gli chiedo: -“Dove sono i cassoni degli attrezzi e del materiale?” -“Boss mi hai chiamato ieri l’altro sera, secondo te in 24 ore oltre a trovare un volo ed un albergo cosa posso fare di più?” -“Secondo te con che pēnis lo facciamo il lavoro?” -“Sono le 8 del mattino, in portineria mi hanno detto di andare tutti insieme al corso della sicurezza di questi mammalucchi e poi mi organizzo”. Sto per inveire tutti suoi avi quando mi dice: -“Prima che tu cominci a gridare nel telefono aspetta mezzogiorno che ti do un ritorno”. -“Se non mi arriva il ritorno sicuramente ti arriverà una flangia cieca DN300 in piena fronte”. Arrivò mezzogiorno, e passò; mezzogiorno e mezzo, niente; all’una arriva Maurizio, prima che potessi offenderlo come sempre mi anticipò: -“Già che c’ero sono andato a mangiare, poi ho trovato il magazzino del materiale, ho visto che c’è quasi tutto quello che mi serve e mi sono messo d’accordo con Alf”. -“E chi è Alf?” -“Il magazziniere, è nu bravo guaglione” - “Ma Alf parla inglese?” - “No, ma quando mai! e poi io non parlo inglese” - “Chissà che pēnis avrà capito!” - “Ho trovato anche il magazzino degli attrezzi, è a disposizione di tutti, inoltre i polacchi mi prestano il banco, la saldatrice, il cannello, la piegatubi, e la torcia per il TIG” - “E le fasce di sollevamento?” - “Sono d’accordo con il gruista dopo le tre si ferma e mi fa gli imbarchi; domani sera ti chiudo il primo impianto”. Maurizio non è mai stato in questo cantiere, non è mai stato in Norvegia, ma è laureato in sopravvivenza alla facoltà di Castellammare di Stabia, guardo lui e guardo i suoi uomini guizzare come delfini intorno ai norvegesi che sembrano un branco di acciughe stordite. Ecco perché questo popolo è odiato, perché è più intelligente. Dell'ing. Marco Pianigiani (Ingegnere navale a La Spezia) 4 9
pro61 Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 L'arte di sapersi arrangiare. Ti farei vedere la squadra della ditta per cui lavoro, che è di quelle parti, quando vanno a preparare le fiere all'estero. Siamo molto vicini al tuo racconto.
Gaetanoalberto Inviato 19 Febbraio 2023 Autore Inviato 19 Febbraio 2023 @pro61 Beh, compensiamo con l’arrangiarsi…
Questo è un messaggio popolare. Panurge Inviato 19 Febbraio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 19 Febbraio 2023 Mah, mi sa che sti popoli di stupidotti ben organizzati devono pure essere fortunati perché sono sempre due lunghezze davanti a noi "creativi" 4
Gaetanoalberto Inviato 19 Febbraio 2023 Autore Inviato 19 Febbraio 2023 25 minuti fa, Panurge ha scritto: fortunati Nun so. Chiedilo al web. Edit: Bagna cauda abbondantina ?
pro61 Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Se avessimo la loro cultura e la nostra creatività, saremmo i padroni del mondo.
Questo è un messaggio popolare. briandinazareth Inviato 19 Febbraio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 19 Febbraio 2023 è vero che l'arte di arrangiarsi aiuta nei momenti nei quali i più organizzati possono risultare poco creativi. purtroppo però lavorare sempre con l'arte di arrangiarsi nel complesso è molto meno efficiente dell'organizzazione. inoltre crea un sacco di problemi da risolvere con la creativià, ma sono problemi che se organizzati molto spesso neppure si presentano. 3
hfasci Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Sono stato in Svezia, sempre per lavoro (progettazione di software), ma non ho visto cose strane dal punto di vista lavorativo, tranne che negli uffici in estate i maschi erano quasi tutti in pantaloni corti, nonostante non facesse un gran caldo (ovviamente).
Velvet Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Io (lavorativamente) dell'arte di arrangiarsi delle PMI italiane ne ho piene le tasche. Disorganizzazione, continui ritardi, mancanza di risposte concrete, confusione di ruoli e responsabilità, improvvisazione perenne. Con la metà dello sforzo in molti casi otterrebbero risultati migliori. 2
Gaetanoalberto Inviato 19 Febbraio 2023 Autore Inviato 19 Febbraio 2023 Ragazzi, l'avete presa troppo seriamente, pensate che se fossimo tutti uguali ci verrebbero a mancare le barzellette: << Ci sono un italiano, un francese, un inglese e un tedesco. Tutti e quattro sono condannati alla Ghigliottina. Per primo sale sul patibolo l'italiano e come ultimo desiderio chiede di avere il viso rivolto verso l'alto, cioè verso la lama che cade. Esaudiscono il suo desiderio: gli mettono il collo tra i ceppi, il boia lascia andare la lama e... - "TAK!" - La lama si ferma a due centimetri dal collo. Dovete sapere che se la ghigliottina fa cilecca per tre volte, il condannato viene graziato. Allora il boia la esamina ben bene, ci mette un po' d'olio e ripete l'esecuzione. - "TAK!" - Niente da fare. La terza volta, idem. Così l'italiano viene graziato. Sale sul palco il francese e, sperando che anche a lui porti fortuna, esprime lo stesso desiderio, di avere il viso rivolto verso l'alto. - "TAK!, TAK! e TAK!" - Anche lui viene graziato. La cosa si ripete identica per l'inglese. Il boia quasi si mette a piangere. Prima che anche il tedesco salga sul palco, la ghigliottina viene completamente smontata e revisionata: il mancato funzionamento precedente non risulta in alcun modo comprensibile. Alla fine anche il tedesco viene fatto accomodare alla ghigliottina. Siccome ormai il boia ci ha fatto l'abitudine posiziona anche lui con il viso rivolto verso l'alto. La lama cade la prima volta: - "TAK!" - Niente. La seconda volta: - "TAK!" - Niente. Il boia è sull'orlo del suicidio... tira su la lama senza nessuna speranza... Ma prima che la possa far cadere per l'ultima volta, il tedesco esclama: - "Ah! Io ha trovato guasto!" ^> 1
Gaetanoalberto Inviato 19 Febbraio 2023 Autore Inviato 19 Febbraio 2023 Comunque non credo che chi ha scritto intendesse puntare sull'arte di arrangiarsi. Diciamo che la disorganizzazione inevitabilmente fa coltivare l'arte del problem solving. D'altra parte non tutti i disorganizzati riuscirebbero a stare nel G8: qualche qualità nascosta l'avremo pure. O no?
senek65 Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 24 minuti fa, Panurge ha scritto: Mah, mi sa che sti popoli di stupidotti ben organizzati devono pure essere fortunati perché sono sempre due lunghezze davanti a noi "creativi" Sono pochi e ricchi
damiano Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Il processo o procedura che si dica. I popoli nordici sono eterodiretti dal processo. C viene sempre dopo B e prima di D, teoricamente la nostra burocrazia gli fa' un baffo. Detto ciò (forse) hanno ragione; ammiro molto l'ing. che ha scritto come ha risolto il problema. La domanda è: quante "regole" ha violato, cosa sarebbe successo se qualcosa fosse andato storto o se qualcuno si fosse fatto male o peggio? Secondo me, noi mediterranei, dovremmo incanalare la creatività nella progettazione rendendo il processo più rapido ed efficiente. Ciao D. 1
Gaetanoalberto Inviato 19 Febbraio 2023 Autore Inviato 19 Febbraio 2023 31 minuti fa, Panurge ha scritto: sono sempre due lunghezze davanti a noi Non in tutto, ed il PIL non tutto misura. Poi dipende con chi ci confrontiamo, e su cosa. Tra i paesi di grandi dimensioni ci arrabattiamo. Dopodichè, bisogna aspirare al meglio, ma non dimenticando che la grande maggioranza ha il peggio.
Questo è un messaggio popolare. vizegraf Inviato 19 Febbraio 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 19 Febbraio 2023 Boh, saremo anche scalcinati come l'Albania, disorganizzati e casinisti, ma ad Assuan se non era per gli "scalpellini di Carrara" i monumenti di Luxor erano sott'acqua, a Kariba gli "organizzati" starebbero ancora aspettando di organizzare la logistica, per l'allargamento del canale di Panama hanno chiamato gli Italiani (fra gli altri) si vede che vogliono qualcuno che alla sera suoni il mandolino. 1 2
mozarteum Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Io mi sono convinto che ogni cosa va presa a pacchetto. Insomma se l’italiano e’ cosi’ e’ perche’ e’ fatto cosi’. Se si trasformasse in norvegese sarebbe appunto un norvegese. Poi per la mia esperienza non mitizzerei troppo tedeschi ecc ecc
Panurge Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Si, si, creativi e brava gente, come fanno ad andare avanti senza di noi.
mozarteum Inviato 19 Febbraio 2023 Inviato 19 Febbraio 2023 Andranno pure avanti ma noi ce la spassiamo di piu’ e’ fattuale. In limine mortis il bilancio pende a nostro favore
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