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Deutsche Grammophon - The original source 100% analog


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Inviato

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Stamattina mi sono sparato La Trota! Credo sia una delle registrazioni di musica da camera migliori che abbia mai ascoltato in LP. Al contrario della settima qui la scena non è proiettata in avanti, ma disposta con una certa realistica distanza rispetto all'ascoltatore. Il piano in fondo, ma comunque ben intellegibile, forse leggermente meno dinamico rispetto alle riprese di pezzi in cui è protagonista, ma comunque godibilissimo. L'effetto presenza comunque è incredibile.
Stampa Optimal anche in questo caso eccellente, piattissima e silenziosissima.
Quindi quando vogliono li sanno anche stampare bene i dischi...

Peccato veniale: avrei preferito qualche secondo di silenzio in più prima dell'inizio... Mai una volta che riesca a sedermi prima che sia partita la musica.

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

Fatemi capire vogliono 45 Euro per una stampa Optimal e per quel tipo di copertina?

Considerando che i nastri non gli costano nulla...dei signori.

Alberto.

Inviato

Queste stampe Optimal sono superlative. Davvero, anche a leggere le recensioni in giro.

La copertina è una normale gatefold, ben fatta, non laminata e dalla diversa costruzione rispetto alle stoughton, ma almeno non si spacca con il disco dentro come le stoughton 😅

giorgiovinyl
Inviato

Una seccatura delle Stoughton è che sono così lucide che rimangono facilmente le impronte delle dita. Ho apprezzato le copertine degli ECM Luminessence e dei nuovi OJC in buon cartone ma non lucido. 

Inviato
Il 8/6/2023 at 09:58, SimoTocca ha scritto:

E anche sul quintetto di Schubert con Gilels mi aspetto solo notizie buone, perché l’ascolto del vinile originale e, ancor più, dei file HiRes recenti della DG fanno apprezzare un suono molto bello.

Mi tocca autocitarmi, ma appunto non mi meraviglio che @Robbie abbia trovato l’album di Gilels bello e ben registrato. Questo è uno degli esempi di buon suono, del pianoforte e degli archi, che diceva @mozarteum.

E però… e però se qualche fortunato di voi ha il vinile Decca sempre del Quintetto La Trota, con Clifford Curzon al pianoforte… ecco… se prova a confrontarlo con l’album DG di cui sopra.. ecco…si avverte una differenza in qualità di suono e di ripresa  sonora che… fa onore alla Decca!

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Inviato

@alexis Quando ti “torna” la memoria. Ascolta per favore la Quinta di Mahler di Karajan e dicci la tua opinione …😉

Inviato

@SimoTocca Ho cominciato con Schubert..  eccellente davvero… nulla a che vedere con i DG anni 70, questo disco nasce evidentemente da una fonte pulita, nastro senza troppi rimaneggiamenti. Bellissimo il piano di Gilels e la viola, che raramente gode di simile trattamento da parte dei fonici.. molto bello e presente pure il registro del violoncello e del contrabbasso.

Inoltre straordinaria la qualità artistica, che già conoscevamo..

Fossero tutti così i dischi.. 🤩 e chissà quanto ti perdi ad ascoltarlo in digitale.. he he..

giorgiovinyl
Inviato

Cosa mi dite della quinta di Mahler diretta da Karajan?

Inviato
Il 10/6/2023 at 21:05, alexis ha scritto:

Fossero tutti così i dischi.. 🤩 e chissà quanto ti perdi ad ascoltarlo in digitale.. he he.

Sai che io penso esattamente il contrario: non sai cosa ti perdi a non ascoltare le meraviglie della tecnologia digitale più recente… hehe! 😉

Ma, come diceva Giorgio, mentre sul Quintetto di Schubert non avevamo alcun dubbio sulla qualità audio (si vede che anche ascoltando i file HiRes qualche cosina filtra…😉 … se poi il mio giudizio coincide col tuo, no alexis?) sulla Quinta di Mahler sono curioso del vostro giudizio!

Quindi lo attendiamo “senza ansia e senza fretta”..

P.S. Nel frattempo …a proposito di Mahler… sto ascoltando la settima sinfonia diretta da Klemperer nella nuovissima veste che la Warner ha dato a tutte le registrazioni EMI del grandissimo direttore: una rimasterizzazione a regola d’arte in 24/192…

Una qualità audio inimmaginabile solo pochi anni fa…

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giorgiovinyl
Inviato

Ecco se la Warner prendesse spunto da questa serie DG per ristampare in analogico i grandi EMI sarebbe una gran cosa. 
E la Universal potrebbe mettere mano ai Decca e Philips che fanno parte del suo catalogo…

  • Melius 1
Inviato
Il 18/6/2023 at 18:18, SimoTocca ha scritto:

P.S. Nel frattempo …a proposito di Mahler… sto ascoltando la settima sinfonia diretta da Klemperer nella nuovissima veste che la Warner ha dato a tutte le registrazioni EMI del grandissimo direttore: una rimasterizzazione a regola d’arte in 24/192…

Una qualità audio inimmaginabile solo pochi anni fa…

Bene !

il cofanettone Klemperer arriva domani pomeriggio: non conosco molto bene il buon Otto, dall'impostazione sempre solenne e antifilologica, e dalle esecuzioni con tempi solitamente molto dilatati.

Mi viene da paragonarlo al nostro Giulini.

Però lo conosco troppo poco per dare un giudizio obiettivo, e allora ho preso l'occasione; sono molto contento che la rimasterizzazione consenta un ascolto di buona qualità anche dal punto di vista audiofilo, non vedo l'ora di mettermi all'ascolto

Inviato

secondo voi quale tra questi è imperdibile e vale veramente la pena acquistare? 

Inviato

@granosalis per Abbado Le sacre, meglio, molto molto meglio la prima stampa. Più aria, ambiente, cosa che manca completamente nella nuova edizione che comunque suona bene, ci mancherebbe.

La nuova ristampa è senza anima, il suono esce da un un silenzio irreale e sterile, cosa che noto nelle produzioni attuali Hires o vinili provenienti da file.

Per le attuali produzioni sarebbe interessante che le case discografiche tornassero a registrare con 3/5 microfoni come faceva Decca (anche con qualche rinforzino alla bisogna), ma qui poi non avrebbero più il vantaggio del taglia e cuci sulla stecca della tromba , piuttosto che dell'oboe.

Ho anche il Mahler di Karajan e  Kleiber con la Settima di Beethoven. Qui non mi posso esprimere, possibile sia un passo avanti netto rispetto agli originali che non ho.

Tornando ad Abbado, una cosa che ho notato immediatamente visionando i due LP, è che il primo lato della ristampa è visivamente meno inciso (?) dell'originale e gli stessi solchi sono meno profondi (pensiamo ai Decca prime stampe dove, quando passi la spazzolino in carbonio, si sente un forte attrito, per quanto profonde e separate sono le tracce). Ricordano molto da vicino i DMM, visivamente.

 

  • Thanks 1
Inviato
33 minuti fa, France1965 ha scritto:

La nuova ristampa è senza anima, il suono esce da un un silenzio irreale e sterile…

Praticamente un CD! 😲

Inviato

Su Amazon.de mi compaiono dei voucher sconto per diversi dei titoli in oggetto: non so se l'offerta è disponibile a tutti ma tentar non nuoce...

giorgiovinyl
Inviato
4 ore fa, France1965 ha scritto:

per Abbado Le sacre, meglio, molto molto meglio la prima stampa. Più aria, ambiente, cosa che manca completamente nella nuova edizione che comunque suona bene, ci mancherebbe.

La nuova ristampa è senza anima, il suono esce da un un silenzio irreale e sterile, cosa che noto nelle produzioni attuali Hires o vinili provenienti da file.


Ti rendi conto che hai distrutto l'original source? Nel sito di Steve Hoffman viene dato come disco di riferimento per dimostrare le potenzialità del vinile. Lo stavo per acquistare...

giorgiovinyl
Inviato
2 ore fa, Tronio ha scritto:

Su Amazon.de mi compaiono dei voucher sconto per diversi dei titoli in oggetto: non so se l'offerta è disponibile a tutti ma tentar non nuoce...

Appaiono anche a me e non solo per gli Original Source anche per dei Tone Poet. I prezzi vanno sempre confrontati con quelli di amazon.fr in generi i più bassi...

Inviato

@giorgiovinyl

3 ore fa, giorgiovinyl ha scritto:

i rendi conto che hai distrutto l'original source?

 

Non sono un critico né un audiofilo nel vero senso della parola, ma di fronte a questa operazione mi vengono forti dubbi. In primo luogo il master è quadrifonico, ovvero, le informazioni ambientali sono in massima parte nei due canali posteriori. Dicono di mixare le tracce posteriori con un mixer ad hoc. E che vuol dire? Se poi filtro molto il risultato per togliere il rumore, ho il silenzio che noto.

Ripeto, se non si conosce l'originale (in buono stato, ovviamente, e Made in Germany) il risultato è bellissimo. 

Solo che è asfittico. 

A me non piace.

Mi sembra di aver letto che la 5 di Mahler -Karajan- non fosse un miracolo di registrazione. Beh, qui il suono è bello.

Ma se ascoltate un qualsiasi Mahler di Abbado dell'epoca Wiener/Chicago (anche digitale) a mio parere siete proiettati nella sala dove hanno inciso (per  non parlare dell'interpretazione, ma io sono Abbadiano e pertanto non faccio testo).

Comunque è il confronto diretto che ho sperimentato nel disco di Stravinsky che mi lascia perplesso.

Che dire, poi, della minore area incisa? Sul primo lato siamo sui sei millimetri in meno e un disco molto liscio.

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