UpTo11 Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 Innegabile che la Russa abbia portato, più o meno candidamente o più o meno scientemente, sotto i riflettori ritrite insinuazioni infamanti e antistoriche che da sempre permeano il sottobosco "culturale" della sua parte politica. Il tentativo di revisionismo in atto da quando b. li ha sdoganati al governo, quello di cui parlava ieri Klinkhammer: anche i partigiani hanno fatto cose poco nobili, quindi sono tutti uguali, loro e i repubblichini. Roba che si racconta ai ragazzini al circolo del Fronte Skinead, si potrebbe dire, ma non solo. Perché da sempre fa parte dell'armamentario ideologico, del "corso di studi" del buon militante MSI/AN/FdI. Basta andare da queste parti per averne un esempio: . . A questa immondizia il sindaco di FdI non ha certo negato il patrocinio, anzi....
senek65 Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 Ignazio , e tanti del suo partito, non hanno mai tagliato i ponti con il passato, perché a quel passato credono. Ma questa è la democrazia e uno come lui ce lo ritroviamo dove sta. Del resto in parlamento siede o sedeva, la nipote del Duce, che si incaxxava se qualcuno appellava come dittatore sanguinario, il benemerito nonno. Li hanno votati e ce li dobbiamo tenere, per non diventare come loro.
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 2 Aprile 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Aprile 2023 4 ore fa, Roberto M ha scritto: Non le ha mai prese. Togliatti ha votato la condanna a morte di Nagy e il PCI ha inneggiato all’invasione dell’ungheria Le ha prese, le ha prese, esci fuori dagli slogan propagandistici, ovvio che il passaggio fu graduale, questioni politiche enormi che bruciarono l'europa, c'erano degli equilibri molto complicati.., la dico terra terra.., dopo la guerra il mondofu diviso in due, l'americani mica che erano agnellini.., tutto quello che fecero in giro per il mondo poco dopo e poco prima dell'Ungheria, questione molto spinosa che fu metabolizzata, le vecchie cariadite ex staliniste furono inghiottite dalla storia, salvo qualche colorito resistnte che valeva come il due di coppe. Togliatti propsettò la "via italiana al socialismo", te ne consiglio la lettura, impedì che vi fosse un'insurrezione popolare", con buona pace di Pannella un politico di una politica ambigua e autoreferenziale, che viene chiamato in causa oggi come oggi quando si da pure credito a quello che dice un Mughini.., signora mia non c'è più dibattito serio.., siamo agli opinionisti massmediatici delle banalità televisive.., i guasti del ventennio forzitalista... Vorrei rispondere ad altri interventi che trovo francamente di pura, distorcente propaganda; l'ho detto nell'altro post.., c'avevo 14/15 anni quando arrivarono i Beatles e cominciai a sentire e a contrastare le bufale sulle Ardeatine dei vetero, neo e post-fascisti riciclati e maschrati, le stesse cose che dicheno oggi quelli delle istiruzioni che le dichevano pure ieri... La rappresaglia.., certo.., in guerra le legittime formazioni partigiane, a tutti gli effetti soldati... 4 ore fa, mariovalvola ha scritto: Le uniche azioni possibili dei partigiani non potevano essere che queste che, ripeto, erano caldeggiate dagli alleati e avallate dai vertici. la canaglia nazista avrebbe voluto bloccarla con il ricatto della rappresaglia avendo per di più al loro servizio gli sciacalli fascisti repubblichini e semicretini che li appoggiavano nella preparazione delle stragi dei loro furori criminali. 3
analogico_09 Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 5 ore fa, Roberto M ha scritto: «Ricordare che erano sud-tirolesi i ragazzi di via Rasella è fare insulto alla Resistenza? Non è questa la questio, tirolesi o bavaresi poco per me me pari sarebbero.., il fatto è che fossero nazisti. Non meniamo il can per l'aia. da wiki in via Rasella vennero uccisi 33 Soldati del reggimento "Bozen" appartenente alla Ordnungspolizei, la polizia tedesca. L'Ordnungspolizei o Orpo (polizia d'ordine; talvolta tradotto in italiano anche come "polizia d'ordinanza"), soprannominata Grüne Polizei ("polizia verde") dal colore delle uniformi[1], era la forza di polizia unificata della Germania nazista, comprendeva tutti i corpi di pubblica sicurezza della precedente Repubblica di Weimar, la polizia statale, la polizia comunale e i vigili del fuoco. Pur non appartenendo alle Schutzstaffel, ne era sotto il controllo. Le Schutzstaffel o SS (pronuncia /ˈʃʊtsˌʃtafəl/ ascolta[?·info]; letteralmente «squadre di protezione» o «squadre di salvaguardia»), erano un'organizzazione paramilitare del Partito Nazionalsocialista Tedesco (NSDAP) create nella Germania nazista che, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, cominciarono ad operare in tutta l'Europa occupata dai tedeschi per la creazione del piano tedesco Generalplan Ost e per la realizzazione del progetto Lebensborn.[2]. E' un po' una sorta di scatole cinesi ma alla fine si arriva al fatidico e criminale simbolo SS.., della serie se nun è zuppa è pan bagnato. Quanto meno potremmo agevolmente dire che non fosse un reggimento di vecchi bandisti semipensionati... 1
analogico_09 Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 4 ore fa, Roberto M ha scritto: Secondo me La Russa doveva evitare proprio di parlarne, non e’ il clima, specialmente per chi sta al governo, di avventurarsi in discussioni storiche che danno il pretesto alla sinistra ed alla sua poderosa macchina da guerra mediatica di attaccarlo addirittura con accuse di nostalgie fasciste. E’ proprio inopportuno. Infatti, avrebbe dovuto fare come mia nonna diceva a me di fare quando da regazzino dicevo cavolate: tu dovresti partare un anno si e un anno no, e l'anno che ti tocca parlare dovresti stare zitto... mi incavolavo a morte quando mi diceva stacosa con affetrtuosa ironia... Ma purtroppo in certi casi la lingua batte sempre dove il dente duole.., un dente che non è mai stato curato.., il "richiamo" della indomita e atavica passione resta potente ed esce più o meno incosciamente fuori. Non è solo la sinistra che prende le distanze da questi scivoloni.., mo' pure qui la colpa è della sinistra che specula su cose gravi, una serie di cose gravi.., cominciano ad essere tanti i segnali di scivolosità, sommati insierme fanno una pista da pattinaggio sul ghiaccio... E' naturale che una opposizione seria reagisca (ed ora parrebbe che il PD si stia svegliano) guai se non lo facesse. Ma tutte queste manfrine sono finalizzate a distrarre l'opinione puppblica dai problemi seri che questo governo dimostra di non essere in grado di gestire. Queste battute a "staffetta" sono ben studiate.., una bottarella alla volta ne dovremo vedere e sentire di peggiori.., piano piano si cerca di far passare una certa impostazione politico-culturale, sociale e valoriare, di destra spinta.., per cos' dire. Ma ci sarà sempre qualcuno che vigilerà, ne sono certo.
analogico_09 Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 4 ore fa, aldofranci ha scritto: Inopportuno, palesemente anticostituzionale vorrai dire? Tra l'altro.
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 2 Aprile 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Aprile 2023 Un Presidente del Senato dovrebbe praticare l’arte del silenzio 4
appecundria Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 6 ore fa, Roberto M ha scritto: doveva evitare proprio di parlarne, non e’ il clima, In un altro clima Hitler potrebbe essere un illuminato statista, le SS una banda di paese e La Russa un bravo storiografo.
Questo è un messaggio popolare. briandinazareth Inviato 2 Aprile 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Aprile 2023 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Un Presidente del Senato dovrebbe praticare l’arte del silenzio oppure non essere fascista, sarebbe una buona cosa per la seconda carica dello stato. 3
31canzoni Inviato 2 Aprile 2023 Autore Inviato 2 Aprile 2023 8 ore fa, Roberto M ha scritto: Ecco cosa ha scritto Pannella il 31 marzo 1979, al congresso del partito Radicale. Testualmente. Tu lo avresti messo in galera per questo. Chi e’ fascista ? Pannella aveva il vizio ed il pregio di parlare con toni tra il messiah, Gandhi, Papa Giovanni XXIII, la leggerei così senza l'ambizione di farne un'esegesi di parte strumentalizzandolo e riducendolo alla bisogna del momento.
stefanino Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 16 ore fa, analogico_09 ha scritto: Dell'anno che mi merito, e tu da che parte stai? io sono della generazione che ha vissuto gli anni 70 . Dimenticarmi l'espressione di compiacimento romantico e malcelata emozione di quando una collega di sindacato mi disse "noi di Cascina Castelletto (Italtel) siamo stati la culla delle Brigate Rosse" e' impossibile. E' in quel momento che ho capito che c'era del marcio in Danimarca. . C'e voluto che Berlinguer andasse giu' pesantuccio perche' quella roba li cessasse. E non gli e' riuscita al primo giro. Chi c'era ricorda, se non ricorda un paio di ipotesi si possono fare. Basta volere Saluti
stefanino Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 16 ore fa, analogico_09 ha scritto: Di quale umorismo parli, quello della "vignetta" mi sembrava molto chiaro evidentemente non lo e' stato per tutti. Saluti
Fabio Cottatellucci Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 Il 25/3/2023 at 16:35, claudiofera ha scritto: .la rappresaglia dei tedeschi avviene con la collaborazione di alcuni simpatici italiani ,come quello raffigurato nella drammatica foto. Quella non è la rappresaglia. Sono fermi di gente a caso subito dopo l'attentato. Nessuna di queste persone finì alle Ardeatine.
Questo è un messaggio popolare. UpTo11 Inviato 2 Aprile 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Aprile 2023 https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/02/la-russa-come-seconda-carica-dello-stato-deve-rappresentare-la-storia-del-paese-non-eluderla/7117156/ . La Russa deve rappresentare la storia del Paese, non eluderla Luca Alessandrini, Storico . "È stato scritto tanto in poche ore circa le affermazioni del Presidente del Senato Ignazio La Russa. Aggiungo qualche breve considerazione. 1. Ha scritto Pietro Senaldi che “la sinistra non ha il coraggio di ammettere che quella strage fu un errore” e che si è trattato non di guerra, ma di attentato. La Russa aveva affermato che non si è trattato di un’operazione gloriosa. Fantastico! Si vuole deliberatamente ignorare che la Resistenza è stata guerra di guerriglia. Guerra di popolo che si fonda su un dato oggettivo: il popolo oppresso non può avere un proprio esercito che si batte cavallerescamente contro l’esercito nemico. La guerriglia prevede che il popolo esprima i suoi guerrieri sotto forma di civili che si armano nella clandestinità. E prevede che si colpisca il nemico non in campo aperto – sarebbe impossibile – ma quando il nemico è distratto, nei punti in cui è più debole. La guerriglia ha come progetto di rendere impossibile la vita al nemico. In questo operava di concerto ed era sollecitata dagli Alleati. È noto che Churchill riteneva le resistenze nei paesi occupati come la quarta arma, con l’Esercito, la Marina e l’Aeronautica. Gli Alleati hanno riconosciuto, aiutato, ringraziato e decorato le forze della Resistenza. Esistono dati sulla quantità di militari tedeschi impiegati a difendersi dalle continue punture di spillo e azioni maggiori dei partigiani, per questo sottratte al fronte contro gli angloamericani. L’azione non fu un “errore” ma esattamente ciò che la guerriglia doveva fare. 2. L’altro stereotipo agitato in questi casi dalla destra consiste nel considerare la guerra di liberazione una sorta di scontro tra fanatici fascisti e comunisti. Gli altri italiani sarebbero stati equamente divisi tra coloro che tutto sommato accettavano le “cose buone fatte dal regime” e coloro che erano blandamente antifascisti, ma restii ad accettare la violenza partigiana. Non è vero. La Resistenza non è il vecchio antifascismo storico, ma l’innervarsi di questo su un intero popolo al quale si era svelata la natura del fascismo con la legislazione antisemita e nella prima fase della seconda guerra mondiale. Ha avuto una partecipazione enorme: relativamente pochi combattenti, com’è ovvio, e moltissimi civili che rischiavano come i combattenti per nasconderli, alimentarli, informarli, etc. Certo, non tutti condividevano tutte le azioni. Ma la grandezza della Resistenza è stata anche questa, non dare per scontata la violenza di guerra, ma controllarla, discuterla, quando e come possibile nella clandestinità, negoziarla. Per questo esisteva la diarchia del comando nelle formazioni partigiane: nel corso dell’azione decideva il comandante, subito prime e subito dopo si discuteva con il Commissario politico. Rileggere la parte del libro di Claudio Pavone sulla violenza. Era una guerra politica e la violenza doveva essere gestita politicamente. Era una guerra politica perché non bastava far cessare l’occupazione militare tedesca, ma bisognava liberarsi – la società italiana e quella europea – delle ideologie fasciste, dai loro regimi criminali e progettare nuovi patti di convivenza. Poi c’è la rappresaglia. Fa parte dei rischi della guerriglia, e nessuno l’ha presa mai alla leggera. Ma l’unico modo per evitarla – forse – è non agire e dimostrarsi compiacenti verso il regime, sia quello neofascista della repubblica illegittima di Salò, sia quello nazista che guidava l’occupazione italiana. Non agire avrebbe significato non potere costruire autonomamente una nostra democrazia, ma rimanere sotto occupazione militare alleata per decenni. 3. È caratteristica della guerriglia anche la delega diffusa, l’assunzione di responsabilità dei piccoli gruppi – piccoli perché grandi sarebbero stati più facilmente scoperti. Non tutti i membri dei CLN hanno condiviso tutte le azioni militari. È normale, e sarebbe stato impossibile il contrario. È tuttavia, la distanza non era tra comunisti e moderati nella Resistenza, ma tra chi era più pronto di altri alla guerriglia. Ad esempio, si registrano partigiani comunisti che avevano enormi problemi morali ad uccidere, foss’anche un ufficiale delle SS. E sono esistiti partigiani liberali di destra, come il monarchico e indubitabilmente anticomunista Edgardo Sogno, medaglia d’oro al valore militare, che condivisero l’azione di via Rasella. 4. La Russa dichiara al Corriere: “D’ora in poi non parlerò più di fatti storici, solo di attualità – promette – e mi aspetto che mi si giudichi su quello che faccio e dico sui temi d’attualità, non sul passato, del quale semmai parlerò con gli storici”. Non ci siamo: la seconda carica dello Stato deve rappresentare la storia del paese, non può eluderla. Poi, con quali “storici” dovrebbe parlare? Qualcuno ha detto “studiate la storia”, ma il punto non è studiare, bensì l’idea di partenza. La destra estrema che ora è al governo in Italia non ha condiviso il patto costituzionale e non intende accettarne le logiche. Non lo dicono apertamente – per tanti motivi: c’è un Presidente della Repubblica, c’è un’Europa, c’è un’opinione pubblica e c’è un vecchio vizio del neofascismo a dissimularsi e a sentirsi vittime – ma lanciano continue provocazioni che muovono in questa direzione." 4
appecundria Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 1 ora fa, UpTo11 ha scritto: c’è un vecchio vizio del neofascismo a dissimularsi e a sentirsi vittime – ma lanciano continue provocazioni Eh ma le Brigate Rosse allora? 1
claudiofera Inviato 2 Aprile 2023 Inviato 2 Aprile 2023 @Fabio Cottatellucci Ahimè,quella non è la rappresaglia cosa mi significa? E' la terribile istantanea del rastrellamento compiuto dai nazifascisti nei pressi di via Rasella,zona Barberini.L'ordine iniziale sembra fosse quello di radere al suolo tutto il quartiere,e di fucilare 50 italiani per ogni tedesco caduto.Per raggiungere la proporzione comunque terribile di 1 a 10 ,fonte anche la Treccani, alle Fosse Ardeatine furono assassinati persino dei semplici passanti,gente rastrellata per la strada, che non aveva niente a che fare né con la resistenza, né tantomeno con via Rasella.Ai nazisti interessava solo terrorizzare la popolazione.Riguardo al fatto dell' "innocua banda musicale " ...beh,quella suona solo nella testa di un ex comiziante dell'msi.
Paolo 62 Inviato 3 Aprile 2023 Inviato 3 Aprile 2023 Spiace, ma l'attentato di Via Rasella non si sarebbe dovuto fare, viste le terribili conseguenze. Ho sempre sostenuto la Resistenza ma non avrebbero dovuto sacrificare trecento e passa italiani per uccidere una trentina di nazifascisti.
Fabio Cottatellucci Inviato 3 Aprile 2023 Inviato 3 Aprile 2023 3 ore fa, claudiofera ha scritto: Ahimè,quella non è la rappresaglia cosa mi significa? Che le persone oggetto di rappresaglia furono altre. Inizialmente Hitler voleva 100 comunisti e resistenti italiani per ogni tedesco, poi fu fatto scendere a 10, sempre comunisti e resistenti. Ordinò di dare corso immediato e nel massimo riserbo alle proprie disposizioni. Quest'ultimo ordine io non lo comprendo, dovendo la rappresaglia essere una punizione esemplare; ma ci serve per puntualizzare che proprio l'immediatezza e il segreto rendono non credibile la vicenda, molto spesso udita, dell'avviso esposto per tutta Roma che intimava agli autori della strage di arrendersi. Quell'avviso peraltro nessuno dei miei parenti e conoscenti lo vide mai in giro per Roma. La rappresaglia quindi dovette passare per la burocrazia della polizia italiana. Nessuno fu rastrellato per la strada ma, in un certo senso fu fatto di peggio: il punto è che non c'erano sottomano 330 persone che rispondessero ai requisiti, quindi si estese comprendendo altre categorie di detenuti presso Regina Coeli (unico carcere romano all'epoca, altre persone erano detenute in modo totalmente illecito e criminale nei covi delle varie bande Koch eccetera). Si passò quindi a rimpinguare la lista con degli sventurati delinquenti comuni che si trovavano a Regina Coeli, colpevoli magari di piccoli reati, e infine persino con un certo numero (una decina) di detenuti giunti a fine pena che si trovavano nell'atrio del carcere per essere rimessi in libertà. Il direttore del carcere, Donato Carretta, fece di tutto per rifiutare di consegnare i detenuti, ma poté fare poco; a guerra finita il poveretto finì linciato in modo orrendo dalla folla, che lo aveva scambiato per il collaborazionista questore Caruso, mentre andava a testimoniare al processo contro costui. Nemmeno nelle tragedie greche si leggono cose comparabili a quello che accadde a Roma in quei giorni.
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