mom Inviato 23 Aprile 2023 Inviato 23 Aprile 2023 34 minuti fa, Pinkflo ha scritto: chi non la capisce non gli sta vicino ma guarda le apparenze. Oppure ripete tra sé e sé quell'espressione che usano gli amici del sud e che io non so bene come si scrive ma che trovo molto calzante: "Fottitinne!"
Questo è un messaggio popolare. mom Inviato 23 Aprile 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 23 Aprile 2023 Vorrei raccontare la storia della mia amicizia con Giorgetta: ci siamo conosciute più di trent'anni fa in occasione di furti importanti avvenuti con le stesse modalità. Lei, geriatra alle Molinette, si occupava soprattutto di due patologie: Parkinson e Alzheimer. In seguito, dopo parecchi studi e meriti, ha girato il mondo per conferenze sul tema. Non si è mai sposata ma non le sono mancate relazioni anche importanti. Una donna molto intelligente, simpatica, briosa, positiva e concreta. Tornando al motivo della nostra conoscenza, essendo entrambe abbastanza incoscienti e vogliose di rintracciare la refurtiva, abbiamo iniziato le nostre indagini che, visti alcuni risultati interessanti, sono in seguito state appoggiate e riconosciute anche dalla questura di Cuneo e dai carabinieri. Ci siamo divertite e, probabilmente, abbiamo anche rischiato la nostra pelle quando il nostro informatore è stato prima picchiato e, in un secondo momento, ucciso. Nel frattempo la nostra amicizia si è molto consolidata. Io le ho chiesto di promettermi che, in situazioni estreme, mi avrebbe aiutato ad affrettare la mia dipartita. Un giorno, lei, che nel frattempo era diventata primario, mi invita a casa sua a cena e, alla fine, mi dice che aveva scoperto di avere il Parkinson nella sua forma peggiore. Lei è una delle più grandi autorità in materia. Mi ha raccontato per filo e per segno quello che le sarebbe successo. Sono passati quattro anni o poco più: tutto ciò che mi aveva detto si è purtroppo verificato: l' abbandono obbligatorio e doloroso della professione medica, le difficoltà progressive di movimento, la perdita della voce, l' ansia, la depressione e la disfagia. L' ho chiamata anche stamattina. Risponde la badante e mette il telefono vicino all' orecchio di Giorgetta. Lei non può più parlare, emette suoni ma fatica anche a respirare. Non può, da tempo, scrivere messaggi ma poco prima di essere impedita mi ha chiesto di continuare a farlo perché la aiuta nelle crisi di ansia depressiva. Alle volte, nel cuore della notte mi squilla il telefono... È lei. Mi accorgo che purtroppo se ne sta andando. So che prende dosi massicce di antidepressivi. Però, anche se purtroppo non posso fare nulla e le nostre spedizioni avventurose non sono che un ricordo, sono certa che anche solo rispondere con uno squillo, può aiutarla a non sentirsi troppo sola. Da quando si è ammalata molti suoi amici, purtroppo, sono spariti. Sono rimasti alcuni pazienti riconoscenti. Non ha parenti tranne un cugino che attende la sua fine. Lascerà una cospicua eredità. Ha fatto tantissimo bene a tanti suoi pazienti a cui dedicava anche molto del suo tempo libero. Se fosse stata bene ora sarebbe ancora in servizio. 4
artepaint Inviato 23 Aprile 2023 Inviato 23 Aprile 2023 21 ore fa, 31canzoni ha scritto: eppure prima di cadere era una persona di grande intelligenza brutta bestia la depressione, per la risalita occorre il brevetto da rocciatori o persone "giuste" al fianco PS: brava mom, che non sparisce quando un'amica è aggredita da un male imbattibile
qzndq3 Inviato 23 Aprile 2023 Inviato 23 Aprile 2023 12 ore fa, mom ha scritto: Quante parole! Alzi la mano chi, dopo aver ricevuto o captato una richiesta di aiuto, alla terza chiamata non abbia sbuffato e non abbia diradato progressivamente la frequenza accampando mille scuse anche a se stesso. Mi si risponderà che il soggetto la rifiuta. Ok. Ma la presenza, anche silenziosa, è importante e, prima o poi, può essere utile. Leggendo il tuo post mi sono appena reso conto che avevo rimosso fatti ed emozioni risalenti ai primi anni '80. Una delle persone che frequentavo scoprì di avere la sclerosi multipla. Aveva un po' di anni più di me, una preparazione storica e culturale incredibile, fu lui a mettere a disposizione la sua Panda 45 per consentirmi di affrontare l'esame di scuola guida da privatista senza farmi nemmeno pagare la benzina. Avevo 18 anni, più avevo successo con le ragazze, meno tempo dedicavo a stagli vicino, ad aiutarlo con il suo piccolo allevamento di conigli. Immaturo com'ero mi sembrava normale vivere la mia vita, forse lo era, ma non comprendevo quanto fosse penoso il suo calvario. Smisi di frequentarlo, smisi di chiamarlo, lo persi di vista, di tanto in tanto mio padre lo incontrava e mi portava i suoi saluti. Sarebbe stato semplice andarlo a trovare, prendere un caffè insieme, fumare qualche sigaretta discutendo del panorama politico italiano o del lineare fuorilegge collegato al suo baracchino. Ed invece... Perdonami Claudio, chissà se da lassù, ammesso che esista un lassù, trasmetti ancora sui 27MHz. Com'era già il tuo nickname? Ah lo ricordo... Falco Rosso. 1
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